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Cosenza, i Popolari candidano il Movimento NOI alla guida della Città

Fabio Gallo Portavoce nazionale del Movimento NOI
Fabio Gallo Portavoce nazionale del Movimento NOI

I Popolari sturziani hanno deciso e scenderanno in campo per le prossime amministrative di Cosenza previste per Ottobre 2021. I Delegati del Movimento civico NOI hanno conferito mandato al portavoce nazionale Fabio Gallo perché disponga l’organizzazione necessaria per la formazione delle liste.

“Sono onorato dell’incarico di grande responsabilità – ha commentato Fabio Gallo. Non so se sarò all’altezza di assolvere al mandato che mi è stato conferito. Ma il mio impegno come sempre sarà profondo e leale verso i candidati, verso la nostra Città e verso la nostra gente.

Le nostre liste abbracceranno tutti i settori del vivere civile – continua Fabio Gallo – e uniranno chi ha senso di responsabilità. Vorrei condividere tre brevi pensieri. Da sturziani, così come ci siamo fatti carico delle esigenze dei cittadini a tutela dei diritti di tutti nell’anno più difficile dal dopo guerra, mentre tutto il mondo della politica locale e regionale si è inabissato nel silenzio, ci candidiamo a farlo anche nel futuro ma questa volta non più da Movimento di opinione e gruppo di pressione, ma politico perché questo è il tempo della grande responsabilità per ognuno di NOI.

Il Movimento civico NOI - Cos'è
Alcuni iscritti e Delegati del Movimento civico NOI

Da laici siamo attenti alle parole di Papa Francesco che ci invita in maniera diretta ad entrare tutti in politica ma, in quella con la “P” maiuscola. Tutti, infatti, abbiamo il dovere di agire candidandoci, avendo oggi coscienza degli esiti degli ultimi 20 anni di politica sulla sanità, sulla famiglia, sul lavoro, sui giovani, sull’ambiente, sulla sicurezza. Il Movimento NOI sceglierà il suo candidato a Sindaco al momento opportuno.

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La Bandiera del Movimento civico NOI

Ora, pensiamo alle liste, per dare valore a tutti coloro i quali le comporranno. Se pensassimo prima al candidato Sindaco sarebbe una contraddizione poiché il Movimento NOI non è verticistico. Appare chiaro che sceglieremo una donna o un uomo in grado di rappresentarci. Noi popolari non cerchiamo la rivoluzione poiché essa è già in atto e tanti cittadini stanno lavorando per il migliore futuro di tutti”.

Un grazie di cuore a chi vorrà sostenerci.

Ancora orrori dal pronto Soccorso di Cosenza. Movimento NOI denuncia.

Ospedale Civile di Cosenza Coronavirus-test5-735x400

Ancora immagini drammatiche dal Pronto Soccorso di Cosenza. Pazienti avvolti nelle feci, nella totale indifferenza di chi passa e nel disgusto di chi lo attraversa, non per gli ammalati abbandonati in questo stato ma per il sistema sanitario. Lo dichiara il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo che riceve il lamento di una donna che ha dovuto fare ricorso alle cure del Pronto Soccorso in seguito alla somministrazione di un vaccino. Le immagini del video parlano da sole (clicca qui per aprirlo https://www.facebook.com/fabio.gallo.733/videos/4396387150393763) e contestualmente a questo comunicato, sono inviate anche al Ministro Speranza e al Presidente F.F. della Regione Calabria Spirlì ai quali, il Movimento NOI chiede le immediate dimissioni e dunque il licenziamento dei due Commissari Guido Longo e Isabella Mastrobuono.

Un Paziente nel Pronto Soccorso di Cosenza

Recentemente, Guido Longo ha affermato nel corso della sua audizione presso la Commissione Parlamentare Antimafia che la sanità in Calabria è ostacolata e vessata dalla mafia scoprendo l’acqua calda. Ma, il problema – continua Fabio Gallo – è nel Pronto Soccorso e nelle corsie degli ospedali e, qualcuno, deve risolverlo. Lo Stato, ci deve dire se i calabresi devono essere abbandonati alla mafia e alla mafiosità culturale, ancora peggiore, che governa la sanità o se vi è attenzione da parte dello Stato al fine di risolvere i problemi. Tenere aperti ospedali in queste condizioni, significa testimoniare in maniera chiara quanto dichiarato dal Commissario Longo all’Antimafia. Si dimettano subito i Commissari come gesto di civiltà e si ricompongano le forze politiche intorno ai veri problemi e non alle chiacchiere e agli interessi personali, perché la verità è quella che vediamo in questo video, e cioè che la mafia, ci lascia in una montagna di merda, ricordando le parole di Peppino Impastato.

Videomessaggio dei Giovani Popolari del Movimento NOI al Presidente Mario Draghi: venga in Calabria.

Tommaso Vetere Portavoce nazionale Noi Giovani
Tommaso Vetere Portavoce nazionale Noi Giovani

I giovani popolari del Movimento civico NOI, hanno inviato questa mattina un video messaggio al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi invitandolo a trascorrere una giornata di lavoro in Calabria, dedicata al mondo dei Giovani e al loro futuro. Il messaggio registrato nella Villa Comunale di Cosenza, nel cuore della Città Storica nota per l’abbandono ed il degrado procurato dalle istituzioni locali, è diretto e propone una serie di argomenti tra i quali quello dei fondi europei che dovranno essere gestiti in un contesto di sviluppo e legalità se non si vuole, come sempre, restituirne gran parte per la nota incapacità della pubblica amministrazione calabrese. Nel messaggio, è stato messo in evidenza come in Calabria il Covid19 non è l’unico male, anzi, tra tutti i mali è quello che ha acceso i riflettori nazionali sui gravi problemi che ormai da decenni pesano sulle spalle dei calabresi e in maniera particolare sulle nuove generazioni costrette a pagare un debito che non appartiene a loro.

Il portavoce nazionale Giovani Tommaso Vetere, esprime fiducia incondizionata al Presidente Draghi affermando che in questo momento è l’unico uomo che può creare uno spazio libero nel quale incontrare i giovani, le loro speranze, le loro aspettative e insieme a loro generare il cambiamento che la Calabria merita in un contesto di sviluppo e legalità. Insieme al portavoce Giovani hanno contribuito al video messaggio Eleonora Cafiero, Emily Amantea, Andrea De Rosa.

Tommaso Vetere Portavoce nazionale Noi Giovani
Tommaso Vetere Portavoce nazionale Noi Giovani

Carpe DAD o DDI?

a cura della Professoressa Eva Zangari
insegnante di Italiano, Latino e Storia al Liceo delle Scienze Umane
opzione socioeconomico all’Istituto Magistrale Statale Camillo Finocchiaro Aprile di Palermo. 

Se qualcuno doveva cogliere il diem con le sue tante sfaccettature e possibilità, a docenti, alunni e famiglie non è rimasto altro, a partire da marzo dell’anno 2020, periodo in cui è iniziato il “confino” nelle proprie dimore a causa della pandemia di SARS-COVID 19, se non cambiare radicalmente il modo di concepire la scuola; non soltanto dal punto di vista meramente didattico, ma anche e, soprattutto, da quello affettivo-relazionale.

Di là dalla spiegazione dei due acronimi, intendendosi per DAD  la “ distanza a distanza” senza alcuna attività in presenza e per DDI la “didattica digitale integrata”, id est l’alternanza di lezioni in presenza e a distanza,  con percentuali di alunni in classe, le quali percentuali,  a seconda della curva dei contagi e di talune situazioni legate al contesto epidemiologico (sicurezza delle scuole e, principalmente, alta probabilità di contrarre il virus sui mezzi pubblici), possono oscillare tra il 50% e il 75 %, occorre meditare  sugli aspetti “positivi” della scuola a distanza. Quelli negativi, infatti, sono noti a tutti!

Superando le polemiche sui banchi a rotelle, a tratti anche “utili” e, quanto meno, nuovi, andando oltre la questione della sicurezza degli edifici scolastici in termini di aule spaziose e idonee ad accogliere un intero gruppo classe (perché certo sul protocollo Covid meticolosamente attuato, grazie a tutto il personale scolastico in blocco, nulla da eccepire), si rifletta, altresì, sul sacrificio enorme che la didattica a distanza ha comportato per tutte le parti coinvolte.

Se nella primavera dello scorso anno, dopo le prime “improvvisazioni”, si è riusciti a concludere dignitosamente un anno scolastico che nei mesi precedenti alla catastrofe si era svolto in modo “normale”, l’anno scolastico 2020-2021 è stato un susseguirsi di alternanze e cambiamenti didattici “colorati” di giallo, di arancio e, purtroppo, anche di “profondo rosso”. Eppure… Non potevamo sprofondare nell’abisso…

Già bastavano la paura dei contagi da parte dei più, il negazionismo di altri, la crisi economica incombente e conseguenza ineludibile dell’emergenza sanitaria, i lutti in tante famiglie, l’isolamento (soprattutto dei giovani)! Non potevano i Dirigenti, i docenti e, in molti casi, i genitori e i nonni, consentire anche la voragine culturale, il vuoto totale dei contenuti (oggi, è vero, sempre più bistrattati rispetto a “competenze” e “abilità”). Perché la DAD o DDI, in buona parte, ha colmato “l’assenza della presenza”, con attività “sincrone” e “asincrone”, con tutte le difficoltà di connessione, con i “furbetti” che sono tali anche con le lezioni tradizionali in classe, con la “barzelletta” di parenti nascosti dietro la pianta per suggerire durante le videolezioni,  ma, soprattutto, con la volontà e la determinazione dei non “furbetti” che sono seri sia  tra i banchi di scuola sia dentro la propria stanza,  con la caparbietà della classe docente, degli insegnanti più anziani che si sono riscoperti “digitali”, di quelli più giovani che con energia sono stati  “in trincea”. In particolare, con il cuore e l’anima che ci abbiamo messo, anche nei momenti in cui l’alienazione ci prendeva (in quanto non è salutare per la psiche, oltre che per il corpo, stare mattina e pomeriggio connessi, gli alunni per un conto e i docenti per un altro), spesso con tristezza e talvolta, invece, con il piacere di “incontrarci”, noi con il look da mezzo busto e loro con gli occhi stropicciati, la mattina presto, e lo sfondo delle camerette colorate.

In un abbraccio solidale da “social catena” leopardiana, eravamo “insieme” malgrado gli schermi dei PC personali per i più fortunati, dei tablet forniti dalle scuole per alcuni, dei telefonini per altri, non solo a ripetere la “Ginestra” o l’inglese e la matematica con l’ausilio delle TIC o in modo più “rudimentale”, ma anche  per meditare sul nostro tragico momento storico, per piangere a distanza, per sorridere, per sentirci meno soli.

Sanità & Calabria: Longo e Cotticelli “dilettanti allo sbaraglio”, lo dice Massimo Scura.

“Sin dal primo giorno nel quale si è manifestata l’emergenza relativa al Covid19, il Movimento civico NOI, è stato l’unico che tra tutte le forze politiche del territorio, ha avvertito l’esigenza di non abbandonare mai né i cittadini, né il corpo sanitariotrovando anche il coraggio di denunciare fatti gravi sia alla Procura della Repubblica di Cosenza che a quella dell’antimafia di Catanzaro”.

Fabio Gallo – Portavoce nazionale del Movimento civico NOI
Fabio Gallo – Portavoce nazionale del Movimento civico NOI

Lo dice il Portavoce nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo che aggiunge, “è apparso strano che facendo seguito alle nostre azioni di denuncia i media considerati di regime in Calabria, abbiano trascurato le verità da noi denunciate e che oggi, candidamente, ammette l’ex commissario Massimo Scura, definendo giustamente galantuomini i commissari inviati ma anche dilettanti allo sbaraglio”. Deve fare riflettere quanto dichiarato da Massimo Scura che ha partecipato ad una iniziativa di Aned che comunica la totale indifferenza della classe politica regionale rispetto ai gravissimi problemi della sanità. Ma, Scura, sottolinea la gravità della questione affermando che nessuno si lamenta e che senza nutrire amore verso la Calabria, chi accetta il ruolo di commissario della sanità si riduce al ruolo di puro mercenario che percepisce uno stipendio e non solo non cambia le cose ma le peggiora.

La-Bandiera-del-Movimento-sturziano-NOI
La Bandiera del Movimento civico NOI

“Il Movimento NOI – conclude Fabio Gallo – ha fatto dell’autentico civismo il suo baluardo e ormai settimanalmente sta richiedendo la presenza del Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti, noto per avere risolto i gravi problemi economici dell’ASL di Salerno. Ma appare chiaro che lo stesso Governo centrale oltre quello locale, non ha alcun interesse alla salute dei cittadini calabresi, dunque, alla loro vita, ma solo ed esclusivamente ai loro voti, riducendoli ad un gregge da addomesticare con promesse che non si potranno mai mantenere e che offendono la Democrazia e la Costituzione. La cosa per davvero riluttante è che sia il Presidente F.F. Antonino Spirlì che l’intero Corpo Politico regionale e locale grida in bassa voce, in maniera tale che nessuno li senta. D’altra parte, presso la Commissione Parlamentare Antimafia a ripetere ancora una volta che nella sanità c’è mafia, lo ha detto anche l’attuale Commissario Guido Longo che scopre l’acqua calda, ma, che sino ad oggi, non propone strategie tali da risolvere il problema. Ci chiediamo se le loro dimissioni di massa potrebbero essere un gesto che restituisce dignità ai commissari e alla politica regionale e il gusto di tornare a fare politica in maniera seria.”

Il Movimento NOI Giovani scrive al presidente Mario Draghi: l’attendiamo in Calabria.

Tommaso Vetere - Portavoce del Movimento NOI
Tommaso Vetere - Portavoce del Movimento NOI "Giovani"
Tommaso Vetere - Portavoce del Movimento NOI "Giovani"
Tommaso Vetere – Portavoce del Movimento NOI “Giovani”

a cura di Tommaso Vetere Portavoce Movimento NOI Giovani/

Nel giorno 2 di Giugno, festa della Repubblica Italiana, il Portavoce del Movimento NOI Giovani – Calabria, Tommaso Vetere, scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi che richiama al senso di responsabilità insieme al Governo tutto nei confronti dei giovani del Sud Italia. Con lui, tutti i giovani preparati, onesti e contro ogni forma di corruzione che oggi sono parte integrante di una vitalità mai vista prima che certamente è la radice di un mutamento in atto.

“Illustrissimo Presidente Mario Draghi, NOI, siamo un collettivo di giovani che vuole mandare un messaggio molto semplice agli altri giovani: “tocca a noi riprendere il nostro posto nella storiae poiché ne siamo convinti e capaci, la invitiamo a venire in Calabria.

NOI Giovani non speriamo che l’impossibile accada, ma certamente speriamo che il possibile si realizzi. Non vogliamo che i giovani di questa terra cambino paese, ma vogliamo che i giovani cambino il paese. Cambiare è difficile, certo, ma non cambiare in questi casi è fatale.

Siamo giovani che hanno studiato e siamo stanchi di sentirci umiliati e presi in giro. Da giovani, siamo coscienti che questo è solo uno tra i tanti mondi possibili. Nelle aule universitarie siamo stati formati per avere una particolare visione della realtà: ecco che ve la restituiamo.

Molti di noi hanno studiato giurisprudenza così come scienze politiche, sociologia o antropologia. Siamo a conoscenza di ricerche riguardanti i fenomeni di corruzione e patronage politico presenti in Calabria. Sembra che la prassi comune in Calabria per fare politica si chiami clientelismo. Da giovane studi queste cose, vedi la tua famiglia impoverirsi e soffrire in una terra avvolta da questo male amministrativo e allora, ti chiedi come mai Dio in una terra così bella abbia permesso si generasse tanta povertà.

Ma NOI Giovani cosa possiamo fare se non migrare? È strano! Siamo più di centomila giovani, un esercito praticamente, e ci lasciamo sconfiggere da questi proci? Ma non abbiamo letto l’Odissea? Non dovremmo conoscere le scelte che hanno guidato Omero, come Achille? Abbiamo già tessuto per troppo tempo la nostra tela osservando agire, senza reagire, a questi proci. Quando un giovane, mirando lontano, tenderà nuovamente la corda dell’arco, come apparve Omero innanzi i proci, così donna Brettia ritornerà nella storia.

cosenza, politica, movimento noi
Città Storica di Cosenza – Complesso Monumentale di San Domenico – Foto ITALIAEXCELSA

Siamo giovani, vero, ma ben coscienti dei problemi macro-economici rilevanti della nostra regione. Non abbiamo un lavoro e restiamo profondamente delusi e amareggiati quando ci rendiamo conto che nella nostra regione o all’interno delle singole municipalità occupano cariche chiave per il benessere pubblico persone che ignorano i loro compiti o il loro lavoro. Da trent’anni mancano politiche giovanili in Calabria. La Calabria si sta svuotando dei suoi giovani e si sta impoverendo sempre di più. Quali i segnali di ripresa? Nessuno dal Governo. Nessuno in TV parla della Calabria. Possibile il destino di più di 160.000 giovani è lasciato così? Allora, chiedo ai i 160.000 giovani calabresi, uniti a quelli della Sicilia, della Campania, di marciare verso Roma e di unirsi a NOI in un vero, grande Movimento civico Giovanile.

Siamo giovani che hanno studiato la propria Costituzione caro presidente Mario Draghi. Siamo giovani che conoscono il significato, nella nostra lingua, dell’espressione “diritti inalienabili”, poiché la nostra Repubblica è Sovrana. Nel ricordo dei campi ove morirono cent’anni fa i nostri nonni NOI Giovani ci stiamo rinterrogando nuovamente sull’economia come sul destino del nostro paese. Il Sud Italia, donde nacque il nome Italia, dove anche poi il Rinascimento divampò, è ancora Italia.

Nella sua profonda e storica, quanto potente, bellezza, il Sud ancora chiede di contribuire pienamente alla storia economica e sociale di questo paese, ma non come zavorra, caro Presidente. Non come una regione che riceve meno finanziamenti delle altre. Non come una regione che deve indebitarsi per finanziarsi. Non come una regione abbandonata nelle mani di persone che aumentano i debiti dei calabresi. Se siete con NOI caro presidente Draghi, per guardare ad un’Italia nuova, ecologica, aperta alle nuove economie, alla promozione della pace dei popoli, della cultura e dell’arte nel mondo, NOI Giovani siamo pronti a sudare per la nostra patria. Ma se continuate a chiederci di migrare, di andarcene, di abbandonare la terra che amiamo per lavorare per altri paesi, di assistere impassibili a quanto sta accadendo allora, VOI, sarete responsabili del degrado di questa terra, la Calabria, mangiata dalla corruzione e dai buchi nella sanità e gestita dalla mafia e dalla mala politica ormai da troppi anni”.

Sanità Calabria, “NOI”: i LEA ai minimi storici. Grave lesione dei diritti umani

Lea livelli essenziali di assistenza

I LEA, livelli essenziali di assistenza, toccano in Calabria punte di disservizio tali da configurare la più grave lesione dei diritti dei cittadini calabresi di tutti i tempi. Lo dichiara il portavoce nazione del Movimento sturziano NOI Fabio Gallo che chiede senza mezzi termini le immediate dimissioni del Ministro Speranza e del Commissario regionale della Calabria inviato dal Governo Guido Longo. 

I LEA, ricordiamo,  indicano, in Italia, l’insieme di tutte le prestazioni, servizi e attività che i cittadini hanno diritto a ottenere dal Servizio sanitario nazionale, allo scopo di garantire in condizioni di uniformità, a tutti e su tutto il territorio nazionale. Ma in Calabria one sulla qualità della Sanità sono caduti per totale incompetenza e inefficacia già numerosi Commissari inviati dal Governo, si ha la cartina al tornasole della politica governativa che, appare ormai chiaro, non ha alcun interesse a risolvere il problema della sanità calabrese. Ci giungono quotidianamente segnalazioni da terzo mondo da pazienti, familiari di pazienti e dal corpo sanitario che opera negli Ospedali. Situazioni gravissime e paradossali come un chirurgo che opera da solo senza assistenza o infinite code per qualsiasi ricovero se pur urgente di pazienti costretti a subire con i loro familiari la mortificazione del pur minimo livello di Democrazia. Chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di rimuovere immediatamente il Ministro Speranza e tutti i Commissari regionali e locali come, ad esempio, il Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza dott.ssa Isabella Mastrobuono letteralmente silurata da Nicola Zingaretti per non avere raggiunto gli obiettivi aziendali all’interno dell’Asl, situazione validata dall’organismo indipendente di valutazione e, ciò nonostante, all’alba della battaglia intraprese dai cosentini per la rimozione della ex commissaria Panizzoli, la Mastrobuono viene assegnata proprio l’Azienda Ospedaliera di Cosenza che richiederebbe caratteristiche diametralmente opposte alla sue. Infatti, alla Mastrobuono – come riportato dalle cronache che si riferiscono al dossier redatto all’epoca dall’Organismo indipendente di valutazione della Regione Lazio, venne contestato, tra l’altro, il mancato abbattimento delle liste di attesa che, guarda caso, a Cosenza stanno generando il caos.

Deve esser detto, tra l’altro, che in dicotomia con il letargo del Presidente f.f. della Regione Calabria Antonino Spirlì e del Commissario Guido Longo, ultimo di una lunga trafila di Commissari inviati dai vari Governi, il Commissario regionale della Lega avv. Giacomo Saccomanno ed il delegato della stesse Lega alla Sanità dott. Elio D’Alessandro, abbiano dimostrato comunicandolo sia al Governo nazionale che agli Organi della Stampa, di avere ben chiare le idee chiedendo di affidare alla Guardi di Finan.za i conti di tutta la Sanità Calabrese e di potere avere la destinazione in Calabria del Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti che ha nel suo curriculum vitae un successo inequivoco in campo amministrativo come quello di avere sanato un buco di un miliardo e mezzo presso l’ASL di Salerno.

Ed ecco che la domanda rivolta ai microfoni del programma di Massimo Giletti dal Presidente del Movimento NOI appare sempre più opportuna quando chiede se al Presidente del Consiglio Mario Draghi la vita dei calabresi interessa oppure no

Una cosa è certa guardando all’Europa: o il Governo lavora per guarire la Calabria o sarà responsabile dell’ammalarsi dell’intero Paese.

Calabria: Sanità allo sbando, tante parole e zero fatti.

Pronto Soccorso
Pronto Soccorso - Immagine generica tratta dalla Rete

a cura dei Delegati del Movimento NOI/

Oramai è una consuetudine, alle parole ci siamo abituati. Tante parole, tante dichiarazioni ma nessuna di queste che si è poi trasformata in fatti tangibili. I politici locali e i profeti della sanità assunti con lauti stipendi e pagati con denaro pubblico, il nostro, quotidianamente sfornano dichiarazioni su programmi e progetti, nessuno dei quali finora ha portato alla risoluzione di un solo problema.

Fabio Gallo insieme a Lino Polimeni su La7 in collegamento da Cosenza per il caso Sanità Calabrese

Bisogna comprendere se, come ha giustamente dichiarato Fabio Gallo Portavoce nazionale del Movimento NOI, al Presidente del Consiglio Mario Draghi interessi o no la Calabria e, soprattutto, se veramente vuole cambiare le cose.

La protesta dei tifosi del Cosenza contro il Presidente Guarascio

Quando nel cuore della Pandemia, a Cosenza, si vede un codazzo di centinaia di persone che protestano contro il Presidente Eugenio Guarascio per la retrocessione della squadra di calcio in serie C e, al contrario, 4 gatti in alcuni appuntamenti importanti come quello della diretta da Cosenza su La7 sulla questione Sanità calabrese, qualche dubbio se fossimo il Presidente Draghi anche a noi verrebbe. Evidentemente siamo oramai cosi abituati ad essere comandati, che l’alternanza politica commissariale ai cittadini non interessa proprio più.

Questo però è un problema serio, perché chi prima, chi dopo, tutti potremmo trovarci difronte al grave problema della mala sanità a meno che non si ha l’amico di turno o non si decida di prendere il famoso aereo/treno della speranza. Ovviamente, gli apicali assunti da fuori come salvatori della patria, sono mossi soltanto dall’idea di far quadrare i conti, e quindi compiere il loro compitino. Ma, ripristinare dalle fondamenta la sanità calabrese, non è solo questo. Qui bisogna riorganizzare tutto partendo dalla preistorica macchina assistenziale per garantire non diciamo una ottimale ma quantomeno decente sanità ai cittadini calabresi. Le parole e i comunicati stampa dei vari soggetti politici con le false promesse non servono più, adesso servono solo i fatti. Che purtroppo non arrivano. Per risolvere i problemi è importante unire competenza innanzitutto, abnegazione verso quello che si sta facendo e, soprattutto, senso di appartenenza. Fino ad oggi, però, soltanto passerelle. Si ha chiara l’impressione che al Governo centrale nulla importi delle sorti della Calabria e qui torna ad essere centrale e davvero opportuno l’urlo di Fabio Gallo su La7.

Pronto Soccorso
Pronto Soccorso

Sono trascorsi mesi oramai ed il pronto soccorso di Cosenza è decimato, è acefalo per la mancanza di un primario e, inoltre, di personale paramedico ed OSS, per poter fornire agli ammalati il minimo dell’assistenza. Di quei famosi primi 3 medici promessi che poi sono diventati sei, neanche l’ombra. Sono stati assunti per l’emergenza Covid 4 giovani medici che ironia della sorte non appena finirà lo stato di emergenza automaticamente concluderanno il loro contratto. Sono rimasti 7 medici (tutte donne) ai quali si aggiungono 4 medici che lavorano ai codici bianchi che affetti da talune inabilità sono esonerati dall’assistere l’emergenza. Il resto dei turni, è coperto da medici che lavorano a prestazioni aggiuntive provenienti da altri reparti e fanno lo straordinario. E i poveri unici sette medici rimasti, talvolta, devono sobbarcarsi turni anche di 18 ore, per senso di responsabilità ma soprattutto come si diceva prima, senso di appartenenza. Perché è vero che se le competenze vacillano ma si è dotati di abnegazione e spirito di appartenenza i risultati si ottengono.

Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti, Movimento NOI
Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti

Diciamo a gran voce alla dott.ssa Mastrobuono e al dott. Barbato che non è corretto nei confronti di un popolo stare qui solo per onere del contratto o per svolgere il compitino, se veramente non si ha interesse a risolvere i tanti e difficili problemi bisogna dimettersi. Inoltre, chiediamo al commissario Longo di voler procedere con nomine di persone che nello stesso campo hanno ottenuto risultati eccellenti come ad esempio il Colonnello Maurizio Bortoletti, ricordandogli che, seppur per una poltrona così pesante e prestigiosa come lo è appunto quella dell’AO di Cosenza, ha individuato Isabella Mastrobuono, manager con un trascorso professionale alle spalle, alla stessa, pare non manchino alcuni scheletri nell’armadio.

La Dott.ssa Mastrobuono e il Dott. Barbato

Uno di questi, nel Lazio, ha fatto molto rumore. Ricordiamo infatti che, nell’autunno del 2015, la Mastrobuono è direttore generale dell’Asl di Frosinone ed è in corsa per andare a dirigere un altro ospedale molto prestigioso della città’, ma, il presidente della Regione Nicola Zingaretti letteralmente la “silura”. Per una ragione secca e semplice, dunque, non ha raggiunto gli obiettivi aziendali all’interno dell’Asl e l’organismo indipendente di valutazione l’ha sonoramente bocciata. Ma gli obiettivi da raggiungere, secondo Mastrobuono, sarebbero stati inseriti in corso d’opera dalla Regione e dall’Asl e non sarebbero stati presenti al momento della sottoscrizione del contratto. Alla Mastrobuono, stando al dossier redatto all’epoca dall’Organismo indipendente di valutazione della Regione Lazio, venne contestato il mancato abbattimento delle liste di attesa, il ritardo nell’adozione del bilancio, il ricorso ad assunzioni non autorizzate dalla Regione. Un altro degli aspetti più criticati è risultato essere quello del sovraffollamento dei Pronto Soccorso nel Dea di Frosinone e nella struttura di Sora. La media del punteggio ottenuto dalla ex manager risultò pari a 6,4 mentre il minino richiesto era pari a 7. Ciononostante, quattro anni dopo, l’ex direttore della Asl di Frosinone evidentemente meritò un premio, e fu nominata nuova Manager dell’AO di Cosenza.

Il Movimento civico NOI - I Valori
Il Movimento civico NOI – I Valori

A questo punto, sarebbe forse opportuna una maggiore osservanza da parte della Commissione Sanità del comune di Cosenza e, in tal caso, ci rivolgiamo alla dottoressa De Marco consigliandole una maggiore vigilanza dell’operato dei vertici dell’AO e dei risultati ottenuti finora che appaiono, presumibilmente, vicini allo zero. Perché, se è pur vero che le elezioni sono vicine, e bisogna prepararsi, la salute dei cittadini in questo momento è certamente la maggiore priorità.

Movimento NOI a Mario Draghi: inviate Maurizio Bortoletti in Calabria. Sanità esplosiva

Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti, Movimento NOI
Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti

Il Movimento Civico indipendente NOI torna a scrivere questa volta al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle Autorità di Governo al fine di richiedere la presenza del Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti a supporto del Commissario Guido Longo in Calabria. “Recentemente il Movimento NOI – afferma il Portavoce Nazionale Fabio Gallo, ha inviato questa richiesta anche al neo delegato alla Sanità della Lega Calabria Elio D’Alessandro. I calabresi hanno bisogno di aiuto e non si può negare la necessità impellente di riceverlo nella giusta direzione per colmare i vuoti strategici di Democrazia che si stanno generando”. 

Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti, Movimento NOI
Il Colonnello dei Carabinieri Maurizio Bortoletti

A seguire il contenuto della lettera inviata in queste ore a mezzo PEC a tutte le autorità di Governo locali e nazionali interessate.

“Sin dall’inizio della Pandemia la situazione della Sanità in Calabria è andata peggiorando producendo non solo una sempre maggiore negazione dei diritti dei cittadini contribuenti, ma un vuoto strategico di Democrazia. Le indagini della Magistratura Antimafia, come d’altra parte la recente relazione del Commissario alla Sanità in Calabria Guido Longo presso la Commissione Parlamentare Antimafia, testimoniano una situazione di stallo dovuta a profonde e radicate infiltrazioni mafiose molto attive rispetto ad una classe politica locale che lo ha consentito negli anni per evidente incapacità di amministrarla, e che oggi lamenta i commissariamenti. In pochi giorni sono saltati ben tre Commissari inviati dal Governo. Prova della delicatezza del caso Sanità in Calabria. Ciò, non può lasciare indifferente in nostro Governo che lavora sulla ripartenza del Paese. Consapevoli di essere l’unica presenza e voce realmente “civica”, libera e indipendente della Calabria – afferma il Portavoce Nazionale Fabio Gallo – chiediamo la dislocazione in Calabria del Colonnello dell’Arma dei Carabinieri Maurizio Bortoletti, noto per avere risolto il caso dell’ASL di Salerno in un solo anno. Si tratta di una presenza strategica e “complementare” al fianco del Commissario Guido Longo al quale, appare chiaro, manca una presenza “di Stato” in grado di affrontare le questioni meramente amministrative. 

Fabio Gallo – Portavoce nazionale del Movimento civico NOI
Fabio Gallo – Portavoce nazionale del Movimento civico NOI

Attualmente – continua la lettera a firma di Fabio Gallo – il Colonnello è Capo ufficio Logistico del Comando Interregionale Pastrengo a Milano. Questa ipotesi, siamo certi, sarebbe ben accolta da tutti i calabresi che gli staranno accanto e che oggi versano in estrema sofferenza per colpa di una sanità letteralmente in crisi organizzativa e che non dobbiamo descrivere ulteriormente nella presente. Siamo certi che Colonnello Bortoletti saprà svolgere il suo ruolo insieme a tutte le forze di Polizia che, come il Commissario Guido Longo ed il Colonnello Maurizio Bortoletti, conoscono molto bene il territorio. Vogliamo essere certi che le Signorie Vostre accoglieranno la nostra nuova richiesta per dare finalmente un destino diverso alla Sanità Calabrese. I Calabresi onesti lo meritano”.

Dall’Alto Volontariato emerge la migliore espressione della società civile. L’esempio nel Centro vaccinale del parco acquatico di Rende

a cura della Redazione/

Sono davvero tanti i cittadini di Cosenza, Rende e territori limitrofi che hanno ringraziato il servizio di “alto” volontariato che in queste settimane ha accolto migliaia di cittadini nel centro vaccinale allestito al Parco Acquatico di Rende. Una iniziativa nata da una scintilla scaturita dall’azione del Presidente dell’AIPD Cosenza – Associazione Italiana Persone con Sindrome di Down Avv. Emily Amantea, divampata grazie all’incontro con l’Umanista Eleonora Cafiero referente della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” e co-fondatrice del Movimento Civico cattolico NOI.

Da sx: Patrizia Pace, Emily Amantea, Daniela Lorusso, Fabio Gallo, Concetta Barillaro, Katia Spadafora, Vincenzo Zicaro, Eleonora Cafiero

In un tempo così difficile che ha posto milioni di famiglie e cittadini fragili con le spalle al muro, queste due Donne, rimboccandosi le maniche, hanno attivato Donne e Uomini di buona volontà che tra le due note istituzioni avessero tempo e disponibilità per aiutare i tanti cittadini in grave difficoltà tra i quali molti anziani che non avrebbero mai potuto accedere ai sistemi innovativi di prenotazione. Chi ha seguito da vicino lo ha definito un “miracolo di autentico civismo” che ha aggregato numerose Associazioni e Fondazioni che hanno dimostrato il vero carattere della Calabria migliore.

In poche ore una squadra di volontari provenienti dai vari settori del vivere civile, era già al lavoro in maniera così coordinata e professionale, da essere riusciti ad evitare quei grandi disaggi lamentati dai tanti che hanno dovuto subire le lunghe e stressanti file anche in età molto avanzata e sotto la pioggia, innanzi ai tanti centri vaccinali improvvisati. Tra i volontari, avvocati, antropologi, sociologi, ambientalisti, umanisti, ingegneri, casalinghe, artisti, studenti universitari. Ma vi è molto di più.

Da Sx: Aida Mongiardi, Emily Amantea, Valeria Serra con i due volontari dell’Unione Ciechi

Ciò che ha colpito i cittadini è stata l’accoglienza, la velocità nel sistemare le pratiche ed il sorriso che non è mai mancato insieme ad una dose di infinita comprensione e umanità nei confronti dei casi particolarmente difficili. Un raggio di sole in tanti giorni grigi per le tante insofferenze caricate sulle spalle dei cittadini, molto spesso abbandonati dalle istituzioni letteralmente collassate nel caos.

Ma la cosa che sta meritando la gratitudine di tanti, è il coraggio che ha animato questo gruppo di volontari che hanno accompagnato migliaia e migliaia di cittadini all’inoculazione del vaccino, senza alcuna protezione personale, al di là di una mascherina. Quasi nessuno dei volontari, infatti, era vaccinato ma l’amore per il prossimo è stato più grande del timore e, qui dobbiamo crederci, tutto è andato bene. E’ la Calabria di cui tutti desideriamo scrivere.

I Volontari delle Associazioni al lavoro

Ad interagire con questo straordinario gruppo di volontari, è stata la Protezione Civile di Rende che ha saputo creare un ambiente favorevole e sereno. Al responsabile Edoardo Armenise tutti riconoscono di avere svolto un lavoro davvero eccellente affiancato dai giovani volontari della stessa Protezione Civile di Rende Anastasia Cava, Fabio Canonaco, Samuele Iorio, Anna Vanzillotta, Giuseppe Citino, Ernesto Salerno, Francesco Irillo, Maurizio Caruso, Vittorio Civolani, Gessica Cavalieri, Carlo Scaccia. Così il Responsabile del Distretto Sanitario Valle Crati Ottorino Zuccarelli che ha accolto le istanze delle diverse Associazioni rendendo possibile una perfetta collaborazione con e tra le Associazioni e l’attuazione di un diritto che il Ministero della Salute aveva previsto ma che era fermo sulla carta dal 10 Marzo. Si può certamente affermare che ciò accade quando un Dirigente non si ferma di fronte alle problematiche, in questo caso create dalla piattaforma di Poste italiane che lasciava fuori molti cittadini con fragilità o Caregiver aventi priorità, ma si assume responsabilità per il bene dei cittadini.

Da sx: Katia Spadafora, Emily Amantea, Maria Francesca Abate, Luana Gallo, Eleonora Cafiero

Doveroso per chi scrive, accogliere l’appello delle Associazioni che desiderano ringraziare anche l’equipe dei sanitari che in questa sede hanno svolto un lavoro eccellente a riprova che la forza dei professionisti e delle volontà, colma anche i vuoti strategici creati dalla cattiva organizzazione nazionale, dimostrando che, ancora una volta, sono i Cittadini nei loro vari ruoli professionali a risolvere i problemi e a reggere sulle loro spalle la macchina dello Stato. Un ringraziamento anche a chi si sta occupando di tutta la gestione amministrativa con a capo Salvatore Loizzo. Importante sottolineare che tutto ciò è stato possibile grazie alla risposta positiva della Marconi Village Srl, società di gestione del Parco, che ha dato la disponibilità della struttura mettendola a servizio della collettività in un momento di tale emergenza.

Da sx: Anastasia Cava, Emily Amantea, Patrizia Pace, Eleonora Cafiero

Quanto accaduto di estremamente positivo è la prova che quando i dirigenti si fidano delle competenze e delle conoscenze in specifici settori delle Associazioni, le cose vanno decisamente per il verso giusto ed il successo non manca mai a manifestarsi, come in questo caso. La prova è costituita dai “numeri record” nelle vaccinazioni. Solo in questa struttura sono stati somministrati oltre 12 mila dosi di vaccino.

Grazie dunque a tutte le Associazioni che hanno collaborato e continueranno a collaborare per coadiuvare la campagna vaccinale. Insieme all’AIPD e alla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” sono al lavoro l’ANGSA – Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo, l’Associazione di Volontariato “La Spiga”, l’Associazione Tutela CIVIUM, l’Associazione di Volontariato “IONOI”, l’Unione Ciechi. Oltre trenta i volontari che grazie a questa rete si sono ritrovati, conosciuti e uniti in una opera che le future generazioni racconteranno.

Da sx: Anna Lia Latorre, Eleonora Cafiero, Patrizia Pace, Emily Amantea

IL NOSTRO PLAUSO AI VOLONTARI DI AIPD – FONDAZIONE “PAOLO DI TARSO” – ANGSA – IONOI – LA SPIGA
“Mai potremo ringraziare tutti loro per i rischi che hanno voluto assumere sulle loro persone, ma possiamo fare i loro nomi: Emily Amantea, Eleonora Cafiero, Daniela Lorusso, Anna Lia Latorre, Patrizia Pace, Concetta Barillaro, Fabio Gallo, Mario Timpano, Luigi Vizza, Luana Gallo, Maria Francesca Abate, Francesca De Buono, Vincenzo Zicaro, Andrea De Rosa, Giuseppe Capalbo, Katia Spadafora, Concetta Cianni, Anna Maria Bianchi, Aida Mongiardi, Pierfrancesco Minervini, Andrea Sirangelo, Adele Gagliardi, Anna Rita Guido, Maria Chiara Lisco, Angela Minervini, Caroli Filice, Mario Giordano, Valeria Serra, Michela e Giancarlo Lovecchio, Francesco Rizzuto, Chiara Greco, Ramona Brunetti, Martina Porcaro, Sabrina Gelmo e Giovanni Gelmo, Annalisa Palermiti.

DALLA “CARTA DEI VALORI DEL VOLONTARIATO”
Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera”. “Il volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento distintivo dell’agire volontario e lo rende originale rispetto ad altre componenti del terzo settore e ad altre forme di impegno civile. Ciò comporta assenza di guadagno economico, libertà da ogni forma di potere e rinuncia ai vantaggi diretti e indiretti. In questo modo diviene testimonianza credibile di libertà rispetto alle logiche dell’individualismo, dell’utilitarismo economico e rifiuta i modelli di società centrati esclusivamente sull’”avere” e sul consumismo“.

Da sx: Pierfrancesco Minervini, Paolo Ferrari, Concetta Barillaro, Daniela Lorusso
I volontari al lavoro – Centro vaccinale – Parco Acquatico di Rende
Andrea De Rosa con Eleonora Cafiero
Da sx: Mario Timpano, Patrizia Pace, Concetta Barillaro, Eleonora Cafiero
Concetta Cianni e Luigi Vizza
Giuseppe Capalbo e Chiara Greco
Da sx: Patrizia Pingitore, Emily Amantea, Sabrina Gelmo
Da sx: Patrizia Pace, Maria Francesca Abate, Daniela Lorusso, Eleonora Cafiero
Da Sx: Daniela Lorusso e Anna Lia Latorre
Da Sx: Emily Amantea, Katia Spadafora e Sabrina Gelmo

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