Dal tavolo tecnico convocato dal Ministro Alberto Bonisoli dal quale dovrà scaturire il miglior progetto per l’investimento dei 90 milioni di Euro destinati alla riqualificazione urbana della Città Storica di Cosenza è scaturito un piccolo miracolo. Per la prima volta in questi ultimi anni si sono ritrovate insieme Fondazioni, Associazioni e Movimenti che desiderano vedere rinascere questo straordinario luogo di memoria, arte e fede.
Proprio oggi, giorno della festività della Patrona di Cosenza, la Madonna del Pilerio, sono nuovamente tutti riuniti, proprio accanto alla Chiesa Madre, per affinare e unire i progetti di tutti i portatori di interesse, da riunire in un solo unico grande progetto di Città.
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Un progetto olistico che vuole meritare ancora, dopo questo investimento, nuova attenzione dai Ministeri e, per questo, guarda ad una scommessa da vincere assolutamente: quella della sostenibilità e della bellezza.
FABIO GALLO: INVESTIMENTO CHE MERITA RENZO PIANO O BOERI
“La Città Storica di Cosenza dovrà essere un esempio per tutta l’Italia, un luogo ove sarà bello vivere e per questo – ha affermato Fabio Gallo della Fondazione “Paolo di Tarso” e Movimento NOI – vorremmo un architetto che ha nel cuore il verde e la bellezza: Renzo Piano. Siamo d’accordo con il celebre architetto quando sostiene che “in Italia dobbiamo avviare due piccole rivoluzioni culturali: la fiducia nella scienza e l’orgoglio della bellezza. E una sana dose di ottimismo per la massa di investimenti da attivare e per sani impatti ambientali”. Anche Boeri, rivoluzionario ideatore del ‘bosco verticale’, potrebbe essere chiamato a dare il suo contributo. I turisti, un domani, dovranno giungere a Cosenza per visitare la Città Storica che porta il segno dei grandi architetti”.
Cosenza – Città Storica
La Città di Cosenza con l’Amministrazione Occhiuto vive un momento molto travagliato proprio sulla questione ambientale e non vogliamo che questa politica che ha abbandonato la Città Storica per quasi un decennio, abbia a rovinare ancora nel futuro i sogni dei Cittadini di Cosenza. Crediamo che l’Architetto Renzo Piano sia una proposta seria e che i bravi architetti di Cosenza potrebbero collaborare con lui, per dare al territorio la risposta che cerca.
Avv. Nunzia De Rose - Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento cattolico NOI
Avv. Nunzia De Rose – Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento cattolico NOI
a cura di Nunzia De Rose Delegata Diritto e Giustizia/
No, non è il titolo di una fiction, ma una sorta di augurio che rivolgo a tutti noi. Libertà e Diritti Fondamentali non sono solo concetti richiamati dalla nostra carta costituzionale, ma vere e proprie situazioni giuridiche soggettive, ciò significa la garanzia del rispetto dei diritti di ciascuna persona umana in quanto tale, che l’ordinamento giuridico riconosce e, pertanto, si impegna a garantire.
Spesso mi soffermo sul significato di Legalità nell’accezione più stringente di osservanza della Legge. Immediatamente dopo, però, mi abbandono a visioni critiche di un quotidiano che sprofonda in una versione decadente, in contrapposizione a ciò che sia qualificabile, almeno in via astratta, come modello “perfetto”, confezionato per entrare nel circuito di regolamentazione della condotta umana. Nella sua applicazione, infatti, la legge ampiamente considerata, sconfina in terreni ben lontani dalla sua funzione precipua.
Avv. Nunzia De Rose – Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento cattolico NOI
La lista degli esempi di ciò che non sia da considerarsi giusto o equo, potrebbe essere per davvero lunga, ma basti solo pensarne uno che, muovendosi in maniera trasversale, ne abbraccia tanti: la politica. Quest’ultima, sempre più impregnata del puzzo della corruzione e della illegalità, finisce per strozzare in maniera quasi impietosa, ciò che dovrebbe essere in concreto la sua missione, vale a dire la tutela del Bene Comune.
Un Paese impertinente la nostra bella Italia, che maltratta i suoi figli e li rende schiavi di logiche malsane, pur godendo di infinite risorse che, se valorizzate, potrebbero risollevarne le sorti.
Mi preoccupa, tra i vari dati negativi, l’elevato tasso di disoccupazione giovanile che non permette di alimentare sogni e speranze verso un futuro a colori, ma solo il concretizzarsi di un viaggio finalizzato alla ricerca di un impiego, che costringe alla lontananza dagli affetti e spinto, principalmente, dalla necessità e ben poche volte dalla curiosità. Menti brillanti, giovani talentuosi che rinunciano alla loro “casa”, perché sminuiti nel loro valore, affaticati dalla estenuante ricerca di un lavoro che possa ricompensare tutti i sacrifici compiuti.
In che cosa, allora, possiamo sentirci garantiti fino a quando le Istituzioni che dovrebbero operare e vigilare perché tutto si muova secondo Giustizia, sono poi pessimi controllori?
Altro interrogativo: secondo voi, la Legge espressione della Legalità è quella che schiaccia l’Uomo mediante una pratica adattata agli interessi egoistici oppure lo valorizza, estrinsecandosi in forme componibili a sua misura? Le risposte sono immediate, almeno a mio avviso.
Un Paese che possa definirsi “sano”, struttura Leggi giuste e confida nella sua applicazione senza deviazioni di fini. Gli attori politici diventano, in questo, essenziali per lasciar penetrare la legalità nel tessuto sociale, sollecitando uno sviluppo su più livelli in grado di restituire dignità lì dove, fino ad oggi, si è consumata una violenza… quella dei Diritti.
I nostri giorni rappresentano una continua minaccia, per chi con orgoglio vuole perseverare lungo la strada della virtù, perché ci crede, perché è necessario. Stretti in una morsa tra i propri ideali ed un contesto esterno che infrange tutti gli schemi, pur di arrivare dove si vuole. Ed a qualunque costo.
L’obiettivo, con tutte queste premesse, è dunque di riuscire in una grande conquista: la LIBERTA’ DI SCEGLIERE.
Cosa pensare, cosa dire e cosa fare. Liberi da ogni tipo di sottomissione. Liberi di andare o restare. Liberi di vivere in un mondo che ci riconosca quanto è dovuto. Liberi da ogni forma di ritorsione. Liberi perché salvati da una Legalità che, come una falce, possa finalmente decapitare la “malapianta”.
Il Salone del Ministro dei Beni e delle Attività culturali
Il Salone del Ministro dei Beni e delle Attività culturali
a cura de ILPARLAMENTARE.IT/
Prendono la forma della Città Storica di Cosenza i 90 milioni di Euro destinati dal CIPE. Ma non proprio, quella che immaginava il Comune di Cosenza che ha presentato un progetto per molti versi assai improbabile.
Al Tavolo Tecnico del Ministro Alberto Bonisoli, insieme al Comune, alla Provincia e alla Regione, sono stati invitate le Associazioni di categoria, ma anche quelle degli abitanti della Città Storica.
Tra gli invitati, il CNR e la Fondazione “Paolo di Tarso” autrice, su incoraggiamento del Movimento cattolico NOI di COSENZA CRISTIANA, la piattaforma alla quale si deve l’incontro tra i Beni Culturali di Cosenza e l’ex Ministro Dario Franceschini che le ha dato il primo click per l’ingresso in rete, giorno 27 Novembre 2017. Proprio in questa occasione, come recitano le Agenzie, il Ministro decise di inserire tra le Città Storiche del Sud da finanziare con fondi europei, quella di Cosenza e, conseguentemente, di consentire l’attribuzione degli ormai noti 90 milioni di Euro. Si, può capitare che un Ministro della Repubblica si convinca a fare qualcosa di grande perché crede in un progetto che non credeva si potesse realizzare in Calabria. Dobbiamo poter credere che ci sono uomini della provvidenza destinati a dare inizio a qualcosa di nuovo.
Immagine tratta dalla Piattaforma Cosenza Cristiana
COSENZA CRISTIANA non è un sito ma una complessa e innovativa Piattaforma (unica in Italia), che mostra la digitalizzazione dei Beni Culturali di una intera Città Storica italiana, realizzata sia ai fini della valorizzazione che della tutela da calamità naturali. L’innovativa Piattaforma è parte integrante del DIGITAL CULTURAL HERITAGE MUSEUM che ha ricevuto il Marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, per l’eccellenza della sua realizzazione. In questa circostanza lo stesso gruppo di esperti che hanno realizzato il capolavoro senza fondi pubblici, ha presentato un “progetto pilota” molto dettagliato che ha bene descritto sia gli aspetti critici che offerto soluzioni. Tra le firme del “progetto pilota” quella autorevole nel campo dell’urbanistica e smart city del Prof. Grabrio Celani, profondo conoscitore del territorio e 40 anni di brillante carriera accademica alle spalle.
I Fiumi Crati e Busento
IL PROGETTO DI INGEGNERIA IDRAULICA PER ILLUMINARE E MANUTENERE LA CITTA’ STORICA DI COSENZA
Tra esse, 4 progetti tra i quali spicca quello di ingegneria idraulica grazie al quale, se realizzato, si potranno sfruttare le correnti dei fiumi Crati e Busento, per produrre energia elettrica destinata ad illuminare senza pesare sulle bollette la Città Storica, a renderla sicura, a incentivare la domotica, la circolazione di auto elettriche, il funzionamento di scale mobili ferme sa decenni e molto altro, a vantaggio dei cittadini. Il progetto, mai pensato prima, interpreta i dettami dell’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale e sarebbe una vera manna dal cielo per tutti gli abitanti che vedrebbero drasticamente ridotte le loro bollette e l’Amministrazione, vendendo parte dell’energia, potrebbe finanziare la necessaria continua manutenzione della Città Storica. Pochi milioni di euro per realizzare la centrale, potrebbero fruttare decine e decine di milioni di Euro di risparmio per un vasto territorio e aiutare l’intero sistema economico e sociale a risollevarsi.
IL COMUNICATO DEL COMUNE DIFFORME AI CONTENUTI DEL TAVOLO TECNICO
Appena ultimati i lavori del Tavolo Tecnico il Comune di Cosenza ha diramato anche sui social un comunicato stampa contenente la sua proposta al Ministero che, però, nel corso del Tavolo Tecnico ministeriale, è stata fortemente dimensionata dalle stesse finalità del fondo deliberato dal CIPE e con le intenzioni di rinnovamento strutturale, culturale e sociale che il Ministero intende adottare non per accontentare tutti, e neanche per trasformare la politica in attività da “palazzinari”, ma per ridare alla Città Storica di Cosenza vita e dignità, proiettandola nel futuro dal quale potrà e dovrà trarre autonomamente economie per il proprio sostentamento.
Abbiamo intervistato Fabio Gallo, presente al Tavolo Tecnico per conoscere meglio i dettagli dell’incontro.
Fabio Gallo – Fondatore della Piattaforma delle Belle Arti e del Digital Culturale Heritage Museum
FABIO GALLO ERA AL TAVOLO TECNICO E RACCONTA Domanda: cosa pensa del Ministro e del Tavolo Tecnico?
Risposta: Il Ministro Alberto Bonisoli è un uomo molto attento ed estremamente pratico che dalla sua parte ha il successo di una brillante carriera nel settore dei beni culturali. Quando parla, si ascolta un Ministro con tutta l’autorevolezza che si spera esso abbia. Al suo Tavolo Tecnico ha invitato tutti, le istituzioni politiche, la Prefettura, le Associazioni industriali e dei lavoratori, ma anche tutti noi, Fondazioni e Associazioni, che non siamo tenuti a dare il nostro contributo in una terra difficile, e invece siamo coloro i quali hanno messo in discussione l’arretratezza di un certo modo di fare politica, creando i progetti che hanno scaturito l’interesse a finanziare la Città Storica di Cosenza.
Domanda: quale la sua idea? Risposta: Che il Ministro Bonisoli, insieme al suo Capo di Gabinetto, conosceva perfettamente la questione “Città Storica di Cosenza”. Aveva studiato a fondo la questione e ha animato il suo Tavolo Tecnico in maniera esemplare non solo per avere coinvolto tutti gli stakeholder, ma per il metodo. Consapevole del ruolo di ogni ospite, ha fatto capire bene a tutti che l’unico motivo di quel Tavolo Tecnico, è quello di lasciare alla Città Storica di Cosenza, un grande segno di civiltà.
Domanda: in cosa consiste quello che lei definisce “segno di civiltà”? Risposta: spendere 90 milioni di Euro per il bene di tutti, per il bene della Città Storica tutta. E ha ragione. Proprio oggi, a distanza di sole 24 ore dal Tavolo Tecnico del Ministro, in linea con l’ipotesi di lavoro del Ministro è l’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano Mons. Francesco Nolè. A proposito delle celebrazioni degli 800 anni della Cattedrale che ricorreranno nel 2022, ha dichiarato al TGR RAI che “l’impegno per questa circostanza deve essere non solo quello creare le condizioni perché il monumento sia restaurato ma anche tutto ciò che circonda il monumento, cioè il centro storico che sia reso oltre che bello anche vivibile”.
Domanda: appare una dichiarazione forte. Cosa ne pensa? Risposta: io direi giusta, vera. L’Arcivescovo Nolè è un vero pastore e fa politica. Dice ciò che è sotto lo sguardo di tutti. La politica ha grandissime responsabilità. Mettere a posto i palazzi in un quartiere senza Cristo, non ha senso. E noi stiamo cercando di far capire al Ministro e ai suoi collaboratore che insieme al ripristino intelligente e utile, dobbiamo sostenere progetti in grado di vivificare culturalmente ed economicamente con molteplici attività la Città STorica che può vivere di luce propria.
Domanda: tornando al Tavolo Tecnico, cosa ha detto il Sindaco? Risposta: è andato per la sua strada. Ascoltando il Sindaco di Cosenza si ha l’impressione che la Città di Cosenza sia un cantone della Svizzera, una poesia sublime, un arcobaleno di mille colori. Ma la realtà è un’altra. Fortunatamente qualcuno, nel corso della visita del Ministro Bonisoli a Cosenza, qualcuno suggerì la visita nel cuore dei quartieri che definisco “senza Cristo”, per il loro voluto abbandono che include persone di diverse etnie non censite e prive, conseguentemente, di qualsiasi assistenza inclusa quella all’infanzia. Noi abbiamo detto al Ministro che non serve recuperare palazzi se il Comune di Cosenza, prima, non risolve il problema che esso ha creato sgomberando, ad esempio, il gigantesco campo Rom che lo stesso Sindaco ha detto contava su mille unità. Molti di essi, oggi, sono nella Città Storica e non incoraggiano investimenti futuri.
Domanda: quindi al Tavolo Tecnico sono emerse le piaghe della Città Storica? Risposta: certamente! Il Comune non può trasformarsi in una agenzia immobiliare. Il Ministro sul punto è stato molto chiaro. Bisogna affrontare il problema complesso con un programma di risanamento che vada dalla pietra alle questioni culturali e sociali. Diversamente si darà speranza ma nessuna certezza del futuro.
Domanda: la politica del territorio ha cercato molte volte di prendere i meriti del vostro lavoro. Ad esempio, di avere creato i presupposti per l’ottenimento dei 90 milioni di Euro. Cosa ne pensa?
Risposta: noi operiamo alla luce del sole, tutti conoscono la verità. Chi prende meriti di altri è misero. Ma per noi è la prova che abbiamo operato bene. Quando ci rubano le idee siamo felici. Le mettiamo in cantiere appositamente. Noi non abbiamo forza politica per realizzarle. L’unico modo è quello di farcele sottrarre (sorride, ndr.). A noi interessa che le cose si facciano e siano vissute in un contesto di democrazia partecipata realmente.
Domanda: Come andrà a finire questa storia dei 90 milioni di Euro? Ci può fare un’analisi? Risposta: Dunque, sul tavolo abbiamo il Ministro molto competente che non si farà infinocchiare e fa parte del Governo del Cambiamento. Dall’altra parte, abbiamo la politica di sempre i cui esiti li conoscono tutti e che definisco “ad alto rischio”, è spiego i motivi. Poi, ci siamo noi che abbiamo dimostrato con i fatti di avere saputo traghettare il grande patrimonio dei beni culturali della Città Storica di Cosenza nel mondo della rete e abbiamo svegliato tutti. Anche le università non erano riuscite a realizzare progetti come i nostri. Ora, mi conceda una breve riflessione sul metodo della politica comunale certificata dalle cronache. Il Sindaco, al tavolo tecnico, ha parlato dell’abbattimento dell’ex Jolly Hotel ma non ha detto che assegnazione dei lavori, cantierizzazione, smantellamento di tutti gli infissi e molto altro, sono state eseguite senza che il Comune ne fosse il legittimo proprietario, come sentenziato dalla Giustizia Amministrativa della Calabria. Sul caso, gravano anche esposti presso la competente Procura della repubblica. Poi, ha parlato del così detto “Parco del Benessere”, ma non ha detto che per costruire questo che nessuno vuole, sta demolendo quello preesistente e funzionale, costato decine di milioni di euro e appena ultimato e oggi, sui suoi lavori gravano altre due sentenze del Tribunale Amministrativo, l’ultima intervenuta proprio nei giorni appena trascorsi, che ordinano al Comune di riaprire la strada e liberarla dal cantiere. Poi, ha parlato dello sgombero del campo Rom per la costruzione del ponte di Calatrava. Ma che le centinaia di Rom si sono riversati nella Città Storica, non lo aveva detto. Per non parlare che non ha citato le grandi incompiute sui quali questi 90 milioni di euro potrebbero intervenire per bonificare e dare posti di lavoro. Ora mi chiedo: se su due opere ci sono due fermi della Giustizia Amministrativa, su 10, 20, 30 interventi per la spesa dei 90 milioni di euro e degli altri oltre 40 già in cassa, quale sarà l’incidenza di possibili nuovi interventi della Giustizia? E quanti anni dureranno questi cantieri? E quanti danni si dovranno pagare alle imprese? E quanti anni ci vorranno per vedere ultimate tutte le opere? Tenendo presente che i 90 milioni di Euro dovranno essere spesi entro il 2021, le pare che tutto filerà liscio? Io non ci credo. E sono ottimista.
Domanda: Lei ha proposte in tal senso? Visto che siete stati invitati anche al prossimo Tavolo Tecnico, cosa direte al Ministro? Risposta: guardi, intanto prima del prossimo Tavolo Tecnico sarà a Cosenza per lavorare sulle soluzioni, il Capo di Gabinetto del Ministro Bonisoli che, come noto, è un Magistrato e anche molto competente che ha studiato bene le pratiche che tutti noi abbiamo presentato a supporto. Noi confidiamo in questa intuizione del Ministro e del suo ufficio. Una proposta l’abbiamo avanzata anche a tutela degli Uffici comunali. E’ nel nostro progetto. Abbiamo chiesto che la reale valutazione dei lavori da eseguire, attesi i precedenti con la giustizia amministrativa su citati e che stanno riempiendo le pagine dei giornali in negativo, onde evitare problemi, venga affidata ad ordini professionali, con un tempo ristretto di esecuzione. Personale esterno. Poi, subito, bandi, gare e l’avvio dei lavori. Contestualmente, avvierei progetti di valorizzazione culturale di alto livello. Abbiamo presentato alcune idee valide. Abbiamo bisogno di dare lavoro e generare positività. Lo ha fatto anche il CNR. Vedremo. Noi, il nostro miracolo lo abbiamo già fatto. Grazie ai risultati siamo seduti al tavolo del Ministro e ciò ci onora.
Si è tenuto a Roma, nel Salone del Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli il “Tavolo Tecnico Istituzionale per il Centro Storico di Cosenza”, convocato dal Ministero per i Beni e le Atiività Culturali. Lo scopo è quello di perfezionare i necessari protocolli con le istituzioni preposte all’utilizzo dei 90 milioni di Euro approvati dal CIPE il 28 Novembre 2018, destinati alla riqualificazione urbana della Città Storica di Cosenza e scaturiti dall’incontro dll’ex Ministro Dario Franceschini con il progetto COSENZA CRISTIANA (vedi link sotto), voluto dal Movimento NOI e realizzato dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” in collaborazione con l’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza Bisignano (vedi link). Dopo avere ascoltato tutti i presenti il Ministro ha anticipato il programma dei prossimi giorni, poiché intende definire al più presto il progetto che concretamente investirà i fondi sulla Città Storica. “Una cosa è certa – ha dichiarato il Ministro Alberto Bonisoli – ho compreso dai vostri interventi che siete tutti qui perché amate la vostra Città Storica”. E’ la prima volta che vengono coinvolte per un così importante progetto, i cittadini attraverso Fondazioni e Associazioni culturali, che hanno mostrato di essere molto affiatate e di condividere gli obiettivi. “E’ stata una esperienza unica – ha dichiarato Fabio Gallo – poiché il tavolo ove si ha il potere di decidere le cose, sopra ogni interesse ha salvaguardato il senso di comunità che, viene rappresentata coinvolgendo chi, dal basso, come le associazioni e i cittadini, lavorano duro per la sopravvivenza del territorio”. Tra i convocati al Tavolo Tecnico con il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, la Regione Calabria, Provincia e Comune di Cosenza, il Prefetto della Provincia di Cosenza, Confcommercio Cosenza, Confesercenti Calabria, Unindustria Calabria, Confartigianato Cosenza, CNA Cosenza, la Biblioteca Nazionale di Cosenza. Tra gli invitati, la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che insieme al Movimento NOI ha prodotto il Progetto COSENZA CRISTIANA (www.cosenzacristiana.it), grazie al quale l’ex Ministro Dario Franceschini il 27 Novembre 2017, ha deciso di inserire la Città Storica di Cosenza tra le quattro del Sud finanziate da fondi europei. In questa occasione, la “Paolo di Tarso” e il Movimento NOI hanno consegnato al Ministro e ai suoi Uffici un dettagliato progetto di 64 pagine che vuole essere una guida utile all’investimento dei 90 milioni di Euro e che sarà resa pubblica nelle prossime ore. Il Progetto, i cui lavori sono stati coordinati da Fabio Gallo ed Eleonora Cafiero, è supportato da una eccellente apparato fotografico e propone “La Città Storica di Cosenza da luogo della Memoria a Servizio Pubblico innovativo e continuo”, lasciando intendere del contenuto la capacità della stessa di dare indicazioni strategiche per la rivitalizzazione. Un guida, ma anche un vero e proprio “progetto pilota” che si è avvalso della direzione del noto urbanista ed esperto di Smart City dell’UNICAL Prof. Arch. Gabrio Celani. “Non abbiamo alcun potere politico o amministrativo ma abbiamo esperienze comprovate nel campo scientifico dei settori interessati – ha dichiarato Fabio Gallo. Crediamo che sia nostro dovere, poiché ci è stato concesso l’onore di sedere al Tavolo Tecnico con il Ministro dei Beni Culturali, offrire il nostro punto di vista per una riqualificazione urbana e del patrimonio dei beni culturali partecipata e condivisa“. Il Ministro ha già riconvocato tutti per una definizione ulteriore del programma da attuare per consentire l’immediato inizio dei lavori.
Per il Movimento NOI hanno collaborato i Delegati ai Dipartimenti che coordinano i rapporti con il Clero, la Città Storica, le Politiche Sociali, i Quartieri Storici, rispettivamente Vincenzo Capocasale, Umile Trausi, Maria Luisa Celani, Francesca Cardillo.
LEGGI QUI: quando e perché sono stati attribuiti i 90 milioni di Euro alla Città Storica di Cosenza -https://www.agensir.it/quotidiano/2017/11/28/diocesi-cosenza-il-progetto-cosenza-cristiana-inserito-nel-piano-mibact-di-finanziamenti-europei/
La questione relativa alla realizzazione del così detto “Parco del Benessere”, che per realizzarlo il Comune di Cosenza sta distruggendo quello preesistente e appena realizzato, è diventato un vero e proprio “caso”. L’Amministrazione guidata dal Sindaco Mario Occhiuto ha suscitato l’ira di una grande quantità di cittadini che, non solo non sono d’accordo con la costruzione della metro tranvia che distrugge parte utilissima della Città per impiantarvi una “stazione di tram” su binari, ma anche in totale disaccordo che si realizzi sul Viale Giacomo Mancini detto “Viale Parco” per la sua utilità sociale, un nuovo parco. Opere viste come uno spreco assoluto di fondi pubblici in una realtà ove il Sindaco della Città, da mesi e mesi, non decide dove realizzare opere pubbliche che, invece, sono di grande utilità come il Nuovo Ospedale di Cosenza, per dire solo una.
Cosenza – Viale G. Mancini (Viale Parco) – Luglio 2018
Sulla questione la Giustizia Amministrativa della Calabria si è pronunciata già due volte a favore dell’imprenditrice Milena Gabriele che difende il suo diritto ad esercitare il lavoro di noto distributore di carburante. In realtà, quello che avrebbe il più alto fatturato in considerazione della sua posizione strategica, oggi impedita dai lavori indetti dal Comune di Cosenza per la realizzazione del “parco del Benessere”.
Viale Mancini – Cosenza
Oggi, ad intervenire, è nuovamente la Signora Milena Gabriele con un secondo comunicato Stampa che pubblichiamo integralmente, convinti come siamo che le disposizioni di Legge devono essere eseguite dai cittadini e dalle istituzioni, fino a quando la stessa Giustizia non afferma il contrario.
IL COMUNICATO DI MILENA GABRIELE del 4 Febbraio 2019
“Con banali pretesti il Sindaco di Cosenza tenta di non uniformarsi al provvedimento con cui il TAR Calabria – sospendendo l’efficacia esecutiva di tutti i provvedimenti impugnati – ha inibito – allo stato – l’esecuzione dei lavori su Viale Parco e la conseguente revisione degli elaborati progettuali. Tutto nel rispetto degli interessi di Milena Gabriele – la quale – a causa dell’illegittimo operato posto in essere dal Comune di Cosenza – ha riportato danni di consistente entità in ordine ai quali andrà a proporre apposita azione risarcitoria.
La responsabilità del Comune di Cosenza – e per esso del Sindaco stesso – circa l’illegittima prosecuzione di lavori ricorre e sussiste anche se il Sig. Sindaco riferisce che “il cantiere è della Regione” sicché al Comune che egli rappresenta non è ascrivibile alcuna responsabilità. La verità, però, è ben altra!!!
Il cd. Parco del Benessere è un’opera voluta e pretesa dal Sindaco ed i lavori illegittimi eseguiti e eseguendi sono frutto di decisioni personali del Sindaco, neppureminimamente oggetto di determinazioni della Regione. In pari data gli avv.ti Funari e Domanico hanno inoltrato diffida al Comune di Cosenza ed alla Regione Calabria invitandoli ad attenersi al letterale pronunciato del TAR Giudici Amministrativi.
Copia della diffida è stata inviata alla Procura di Cosenza anche per verificare se, nello specifico, il Sindaco del Comune di Cosenza abbia già consumato condotta contraria all’art.650 cod. penale norma che punisce l’inosservanza ad un ordine dell’Autorità Giudiziaria. La realtà delle cose è che i lavori non possono, al momento, proseguire.
Il Comune,se lo ritiene, può appellare, la decisione del TAR al Consiglio di Stato ma, al momento, resta pienamente vincolato al pronunciato dei giudici amministrativi.
Vincenzo Capocasale - Delegato ai rapporti con il Clero e la Famiglia del Movimento NOI - Rete Umana
Vincenzo Capocasale – Delegato ai rapporti con il Clero e la Famiglia del Movimento NOI – Rete Umana
a cura di Vincenzo Capocasale, Delegato ai Rapporti con il Clero e alla Famiglia/
Camminando nelle vie della Città di Cosenza, quando incrocio casualmente il mio sguardo con quello di altri Cittadini, mi sorgono spontanee due domande: “C’è ancora tra i cittadini di Cosenza un sogno di futuro?” o “C’ è ancora tra loro il desiderio di sognare?”.
E questo mi domando, annotando gli innumerevoli errori e fallimenti che soffocano la nostra Città in un abbraccio mortale.
Diciamoci la verità, Cosenza non è il “chilometro magico” di Corso Mazzini o il biancore ammorbato dai gas di scarico di Piazza Bilotti, Cosenza “vera” è quella sofferente delle periferie degradate, dove migliaia di persone vivono in uno stato di disagio e di povertà estremi. Non solo, anche perché questi cittadini sono in costante pericolo di vita perché abitano in case che rischiano di crollare da un istante all’altro anche sotto il vento o la pioggia di un temporale improvviso.
L’Amministrazione locale, afferma che “da sola” non può contrastare la povertà in maniera efficace, ma il diritto a una casa sicura è un obiettivo che la stessa neppure si è posta come priorità assoluta nel suo agire quotidiano.
Movimento NOI – Rete Umana
Si è mai chiesta l’Amministrazione comunale quanti siano i Cittadini che vivono situazioni di gravi difficoltà economiche; o quanti siano gli anziani, quanti i disabili in carrozzella che abitano case per lo più fatiscenti e tutte prive di ascensori che li rendono dei “confinati” in casa e con pensioni inferiori a 500 euro mensili?
Queste realtà il Comune di Cosenza non può ignorarle o continuare a nasconderle dietro lo specchietto di opere faraoniche realizzate ma che, realisticamente, sono o delle incompiute o un passatempo per pochi .
Ad esempio si è mai chiesta l’Amministrazione quanti siano stati i “confinati” ad aver visitato il restaurato Castello Svevo con annessi “ascensore missile”, fruendo dei servizi del “ lounge bar” comprensivo di “voliera”?
Oppure che “fine” abbiano fatto gli abitanti di quei palazzi del ‘700 demoliti nel Centro Storico e che pure sono costati all’Amministrazione comunale una diffida a continuare nell’opera distruttrice da parte della Soprintendenza ai monumenti?
Queste domande non mi pare che se le siano mai poste né le forze consiliari di maggioranza, né quelle della “c.d. opposizione(?)”
Di recente è stata approvata per Cosenza Storica una delibera CIPE con lo stanziamento di ben 90 milioni di euro per il suo recupero, epperò quando il Ministro competente, Alberto Bonisoli, è venuto ad illustrarla pubblicamente, viene spontaneo chiedersi, questi “bizzosi” ma illuminati politici locali, quel giorno dove fossero!
I problemi da affrontare a Cosenza sono gravissimi e vanno ben al di là della costruzione (o meno) di un museo del nulla che faccia da pendant al ponte che collega “il nulla con il niente” ma che, insieme, sono costati cifre enormi a tutto svantaggio di ben più importanti priorità e urgenze.
Il problema delle priorità nella scelta degli investimenti, va posto con urgenza al fine di utilizzare al meglio la spesa pubblica che, prima di guardare alla realizzazione di una ovovia per consentirne l’inaugurazione a qualche furbo barone di Munchhausen, o a a quella di un parco fluviale che rinovelli i miti magno greci che volevano il Crati navigabile fino a Sibari, c’è semmai il dovere di favorire lo sviluppo e l’occupazione (reale e non fittizia) affrontando in maniera efficace i temi del disagio, dell’inclusione sociale, del contrasto alla povertà, garantendo condizioni di vita dignitose per tutti e cancellando privilegi assurdi riservati a pochi.
Sono questi, a mio parere, gli obiettivi che Cosenza e l’Amministrazione che la rappresenta devono perseguire al fine di aspirare davvero al titolo di Città Europea.
Una Città dove faranno magnifica e luminosa corona un risorto Centro Storico. Un riscoperto Teatro Rendano, una gloriosa Biblioteca Civica e non com’è oggi una città oscuratada pur costose luminarie, da un gusto estetico alla McDonalds, o le sagre paesane di costosissimi Capodanni!
Che non sia tutto questo il sogno dei Cittadini di Cosenza?
Vincenzo Capocasale – Responsabile Rapporti con il Clero e la Famiglia del Movimento NOI – Cosenza
Giuseppe Capalbo - Responsabile settore Commercio del Movimento NOI - Cosenza
Giuseppe Capalbo – Responsabile settore Commercio del Movimento NOI – Cosenza
di Giuseppe Capalbo/
Il Commercio a Cosenza? Se effettuassimo un sondaggio cosa ci risponderebbe la costellazione di piccole e medie imprese, franchising o conduzione familiare? Dovremmo chiedere un pò a tutte le categorie cosa succede, senza cadere in giri leziosi.
NOI lo facciamo ogni giorno e i social ci sono di conforto. Le risposte sono scontate, dettate dallo sconforto generale e dall’avere preso atto che l’Amministrazione Occhiuto ha un’idea di gestione della Città più vicina ad un rendering, che alla realtà. Il Sindaco Architetto, appare chiaro, ha fallito la sua azione di governo, se per “successo” intendiamo la realizzazione di una Città sostenibile realizzata per chi vi abita, per chi la vive, per chi vi lavora.
Città Storica di Cosenza – la desertificazione causata dalla ZTL
Non si potrà mai dimenticare la totale desertificazione della Città Storica di Cosenza nel corso dell’estate 2018 a causa dell’imposizione della ZTL in questa parte di Città già politicamente abbandonata dall’amministrazione Occhiuto. Le immagini fecero il giro della rete. Scandalose. Le attività commerciali subirono enormi danni e in tanti chiusero. Una conduzione politica farneticante che, difatti, si concluse con la rimozione della ZTL.
Cosenza – Piazza Bilotti – Luglio 2018
Ma il danno si è esteso in tutta la Città che ha registrato il grande flusso di turisti vantato, solo sulle pagine dei giornali. La realtà è stata molto dura per noi commercianti costretti a subire nel corso dell’estate la totale desertificazione anche del centro città.
Cosenza – Corso Mazzini – “Il salotto buono” – Luglio 2018
Ricordiamo il servizio pubblicato dal Movimento NOI i cui esperti ebbero la costanza di trascorrere gran parte dell’estate a monitorare le presenze e le attività in Città.
Il concetto di “sostenibilità” che all’attuale amministrazione comunale di Cosenza piace tanto menzionare, non è stato pensato dalle Nazioni per favorire una cementificazione selvaggia addolcita da termini tipo “parco del benessere”, etc., ma solo ed esclusivamente per preservare ambiente e natura e rendere meglio vivibili per l’uomo gli spazi delle città con i suoi servizi. D’altra parte, la Città di Cosenza sta subendo anche un deterioramento delle “idee” per la stessa Città. Si costruiscono piste ciclabili per chilometri non perché Cosenza sia una Città da percorrere in bici, ma solo perché ci sono i fondi europei per costruirle. E per fare ciò, distruggiamo Viale Macini, la vera dorsale utilissima anche al commercio. E questa è politica?
Cosenza – Viale G. Mancini (Viale Parco) – Luglio 2018 – oggi totalmente distrutto dall’amministrazione Occhiuto
Lo si vuole far credere annegando i cittadini in un mare di comunicati stampa che dicono tutto e anche il contrario di tutto, per non dire mai ciò che, in realtà, subiscono i cittadini ed il commercio, vera anima e talento della Città di Cosenza, da sempre.
Da qui, la Città “smart”, altro concetto del quale questa amministrazione ha abusato come del termine “sostenibilità” (tutti ricorderete il tormentone della “Cosenza Città smart”…), per poi non farne nulla, come insegnano i progetti smart distribuiti in Città, finanziati dai contribuenti e letteralmente chiusi, non utilizzati. Tra essi, non dobbiamo dimenticare quello che avrebbe dovuto far parlare le opere del Museo all’aperto su Corso Mazzini e informare i passanti (turisti, viaggiatori e cittadini del territorio..) delle varie opportunità offerte dal commercio del territorio. Tutto finito nel nulla. E questa è politica?
Movimento NOI
La realtà è che a Cosenza il Commercio sta subendo durissimi colpi, oltre quelli già causati da crisi nazionali e reddituali, inflitti dalle cattive politiche dell’Amministrazione locale che, piuttosto che accentuarne le cause, dovrebbe eliminarne gli effetti. Ed è qui che sorge il dubbio tramutato oggi in assoluta certezza, sulla evidente totale incompetenza politica dei delegati dell’attuale Amministrazione, che non riesce a comunicare chiaramente alla Città cosa ne sarà dei suoi beni, delle sue strade, delle sue piazze, della libertà di circolazione, del nostro lavoro di commercianti, ma anche della cultura e del Teatro che hanno smesso di attrarre. Tutte negatività il cui prezzo paga anche il commercio. Ciò che colpisce è la poca chiarezza che accompagna questa Amministrazione e in tal senso non mancano i lamenti rivolti anche al Prefetto di Cosenza.
Una città come Cosenza necessita di una viabilità sostenibile sia privata che tramite mezzi pubblici e non si può definire “europea”, come piace all’attuale amministrazione, in assenza di questi fondamentali servizi, se viene a mancare quella libertà di circolazione che sostiene cittadini e commercio.
L’assalto dell’Amministrazione alla serenità dei cittadini è stato letale: ZTL selvaggia, palizzate di metallo ovunque e prive di significato se non di riduzione del bello e buono al brutto e cattivo. Per non parlare dell’apertura di parcheggi (piazza Bilotti), che riportano le auto nello stesso centro che si vuole liberare dalle stesse autovetture. Dunque, si svela che la politica dell’amministrazione Occhiuto non è sostenibile, ma la risultante di una idea senza idea.
In tal senso, allo scopo di favorire il commercio, è fondamentale rendere agevole l’approdo commerciale di chiunque arriva in città. Chi si immetterebbe, infatti, in una situazione di traffico stressante per fare i propri acquisti? I Cittadini, ovviamente, preferiscono luoghi che favoriscono circolazione, parcheggi sicuri e zero stress. E questo, è il problema che sta spostando le masse che giungevano a Cosenza dalla provincia per gli acquisti, verso Rende.
Ne abbiamo sentite di tutti i colori, fino ad avere vergogna di essere amministrati da questa gente. Sostenere che i cittadini debbano recarsi a fare acquisti a piedi, è pura follia. Un tempo si faceva con l’asino, con il cavallo, in carrozza, e oggi in auto. Si può rinunciare se vi sono alternative valide. Ma come si può pretendere, ad esempio, che una mamma o un papà, con al seguito uno o due bambini, possano percorrere chilometri di strade a piedi, carichi di pacchi come muli? Magari sotto la pioggia battente. Per non parlare di portatori di disabilità e di anziani. Diciamo la verità: siamo alla follia pura e noi commercianti, come una moltitudine di cittadini, stiamo pagando lo scotto del peggior momento della storia politica e amministrativa della nostra Città di Cosenza.
Il portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo, presenta al Ministro Alberto BONISOLI e al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola MORRA, l’innovativo progetto COSENZA CRISTIANA, grazie al quale la Città Storica di Cosenza, è stata inserita nel piano di finanziamenti europei destinati ai Centri Storici (90 milioni di Euro). Anticipando altre innovative idee, già realizzate a supporto delle BELLE ARTI.
La questione “immigrazione” divide gli italiani ma, soprattutto, è sulla bocca di chi non ha competenza, di chi strumentalizza per fini politici e di chi non conosce neanche un minimo di geopolitica. Una voce distinta, chiara e immediatamente comprensibile per tutti, è quella del Procuratore Carlo Nordio che spiega come, i veri poveri, rimangono nelle terre di origine e a sbarcare non siano solo sofferenti o denutriti ma gente bene in carne spinta dalle organizzazioni criminali che sanno come colpire emotivamente noi italiani, imbarcando qualche bambino. L’ex Magistrato parla chiaro e definisce i gommoni preparati da scafisti criminali “pacchi di Natale” addolciti da qualche bambino per nascondere il vero progetto. Ma accusa senza mezzi termini anche le autorità religiose, non solo la classe politica che rischia una crisi senza precedenti sul caso Salvini. Nessuno poteva immaginare che fossero così tanti, come a definire un limite oltre al quale è crisi anche per i Paesi ospitanti, evidentemente impreparati ad un flusso senza limiti. E se così è, bisogna riscrivere i patti che, evidentemente, sono superati.
Da Il Giornale.it/
Parla Nordio. Grandi applausi venerdì sera all’hotel Mioni Pezzato di Abano Terme dove oggi si conclude la nona edizione della settimana dei Lettori del Giornale.
Un Nordio critico verso i giudici e le autorità religiose. Lui, classe 1947, ha seguito le inchieste di Tangentopoli, fino allo scandalo Mose. E sul caso della nave Diciotti ha chiarito che Salvini, semmai, debba essere giudicato sul piano politico e non giudiziario. Perché ora secondo i magistrati catanesi il «sequestro di persona aggravato» dei 177 migranti della Diciotti è il reato per il quale è chiesta l’autorizzazione a procedere, contro la richiesta di archiviazione del pm Carmelo Zuccaro. «Questo parlamento ha detto Nordio – deve dire entro 60 giorni se la linea di Salvini è giusta o sbagliata. Se la linea è politicamente condivisa oppure no». Sessanta giorni in cui arriviamo dritti alla vigilia delle europee, per un Salvini, ha detto Nordio, che «potrebbe uscirne paradossalmente rafforzato». «Se va a processo va alle elezioni e probabilmente fa il boom di voti; se non va a processo, la sua politica sui migranti viene avvallata dal Senato anche per il futuro. Io avrei preferito la faccenda si chiudesse». E invece si rischia di provocare un cataclisma politico. «Se il ministro ritiene sia giusto impedire lo sbarco per turbative all’ordine pubblico, fa un atto di discrezionalità politica ha detto se poi andasse a giudizio, si creerebbero problemi immensi dal punto di vista giuridico».
Il nodo cruciale è che essendo un atto politico, la legge costituzionale 16 gennaio 1989, prevede che a pronunciarsi debba essere il parlamento e non la magistratura. Quanto al fronte immigrazione, spiega Nordio, «la legge del mare, spesso citata a vanvera, dice che devi salvare il naufrago e portarlo in un porto sicuro: Libia, Malta o Tunisia. Ma sono sicuri anche i porti delle navi Ong: Francia, Germania e Olanda». Gli accordi internazionali vanno applicati secondo il principio del rebus sic stantibus ossia della situazione al momento della stipula: se i fatti sopravvenuti cambiano, è giusta una modifica. «Nessuno sapeva sarebbero arrivati così tanti naufraghi dice – e la legge del mare non prevede si vadano a salvare al largo delle coste libiche le navi Ong per naufragi programmati da organizzazioni criminali. Evidentemente nei governi precedenti abbiamo fatto accordi per cui ce li teniamo tutti qua, anche se salvati da navi militari straniere. Tutto questo andrebbe spiegato alle autorità religiose, agli italiani, a tutti. I veri poveri restano lì, i migranti che arrivano non sono denutriti. I trafficanti sono intelligenti e spregiudicati, confezionano i gommoni, come si confezionano i pacchi di natale, mettono dentro due o tre bambini destinati a morire per farci cadere nell’emotività. Noi non li prendiamo perché siamo buoni, ma perché siamo rassegnati. Anche su questo dovrebbero riflettere le autorità religiose. Se uno va a controllare l’origine di questi flussi viene accusato di colonialismo. Il nodo è politico, l’abbiamo fatto incancrenire per anni. La tragedia è nata con l’insensata aggressione della Libia voluta da Sarkozy. Per usare una frase volgare ma geniale di Churchill: la Francia si è fatta il bidè in casa e poi ha fatto bere l’acqua a noi».
Ora che lo ha detto il Ministro Alberto Bonisoli alla presenza del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra, i 90 milioni di Euro già approvati dal CIPE, ci sono e tutti ci credono.
Bene, siamo felici. Al Movimento NOI rimane la soddisfazione di avere generato il progetto grazie al quale il precedente Ministro Dario Franceschini, ha deciso di inserire la Città Storica di Cosenza, come progetto pilota, nel piano di finanziamenti europei destinati alla ricostruzione dei Centri Storici del Sud. Il progetto è COSENZA CRISTIANA: un “capolavoro”, come lo ha definito il Ministro Franceschini, alla presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Cosenza – Bisignano e delle telecamere della RAI.
Cosenza Cristiana – Il momento della presentazione del progetto al Ministro Dario Franceschini
Ma qualcuno che ha mal prodotto in politica sia a livello regionale che comunale, ha cercato insieme a qualche Associazione, di negare i nostri meriti. Ovviamente, come sempre, le bugie hanno le gambe corte e oggi c’è voluto il secondo Ministro per mettere il sigillo sull’ottimo operato del Movimento NOI.
Il nostro scopo, ovviamente, non era e non è quello di prendere meriti ma di difendere a spada tratta i 90 milioni di Euro dalla malapolitica, come ha specificato il Ministro Bonisoli che vigilerà perché vengano spesi bene, con un fine specifico: il bene della Città e non per gli amici degli amici. Per intenderci.
Per “noi” è importante portare fondi per aiutare le aziende ed il mondo del lavoro in forte crisi, ma la mala politica prova a fermarci.
Ora, finalmente, possiamo dire che siamo felici perché potranno lavorare molte aziende e NOI, i Cittadini, potremo vedere ricostruita e messa in sicurezza, anche se in parte, la bella Città Storica di Cosenza che qui potrete ammirare in tutta la sua intima grandiosità: www.cosenzacristiana.it.
I Fondi, come dichiarato dal Ministro Bonisoli, ci sono. E ce ne sono molti altri. Per questo motivo non posso evitare una pesante critica a chi continuava a dire che non era vero che vi fossero i fondi, nonostante l’evidenza. Oggi credo che qualcuno non voleva che a Cosenza giungessero molti fondi, forse per controllare meglio.
Ebbene, il Movimento NOI non è d’accordo perché le imprese hanno bisogno di lavorare e produrre lavoro. Così gli artigiani, le maestranze e tutti coloro i quali saranno chiamati a trasformare in opera questi 90 milioni di Euro.
Il Movimento NOI ha le capacità esperienziali e professionali per portare a Cosenza e non solo molti più fondi. Ma abbiamo capito che qualcuno, in politica, non vuole che le imprese lavorino se non sotto il proprio diretto controllo.
Attenderemo di andare al Governo della Città per riaprire il capitolo della ricerca dei fondi. Ora l’atmosfera non è delle migliori.
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