Il Movimento NOI, prende atto della grave problematica che coinvolge il Corpo dei Vigili del Fuoco di Rende. Essi, infatti, a causa dell’inizio dei lavori di realizzazione della nuova sede, potrebbero essere trasferiti nella sede centrale di Cosenza. Ciò, causerebbe notevoli disagi al territorio in caso di necessità di immediato intervento degli stessi Vigili, soprattutto in questo momento nel quale ci si avvia alla stagione calda. Le cronache ci insegnano che la tempestività dell’azione è determinante al fine di contenere i danni. Per tale ragione, chiediamo al Sindaco Marcello Manna e all’Amministrazione Comunale tutta, qualora non avessero già provveduto in queste ore, di intervenire per risolvere la questione, rendendo disponibili adeguati locali che possano ospitare il Corpo dei Vigili del Fuoco di Rende su Rende. Contestualmente, il Movimento NOI chiede al Comune di Rende, di portare a conoscenza della problematica il Ministero dell’Interno tramite la Prefettura di Cosenza. L’assenza di un presidio territoriale, che rischia di perdurare per almeno un anno, potrebbe privare i cittadini di un qualcosa di fondamentale: la sicurezza.
Eleonora Cafiero - Candidata a Sindaco della Città di Rende
Eleonora Cafiero – Candidata a Sindaco della Città di Rende
Il Movimento NOI si candida a Rende e propone una Donna Sindaco. Nessuno se lo aspettava che la giovane Comunità politica nata dall’invito rivolto ai cattolici da Papa Francesco, fosse in grado e, soprattutto, avesse in mente una rivoluzione, candidando una Donna nella Calabria dei diritti negati.
Si tratta di Eleonora Cafiero, 43 anni, umanista, cittadina di Rende, impegnata per oltre dieci anni come capo segreteria della Chiesa delle Celebrazioni Ufficiali della Repubblica di Roma e coautrice sin dall’anno 2000, di una serie di importanti progetti incentrati sulla cooperazione internazionale e la tutela dei Diritti Umani, come la “Città della Pace”.
IL PROGRAMMA POLITICO DEL MOVIMENTO NOI PIACE A GIOVANI E FAMIGLIE
Il programma del Movimento NOI piace alle famiglie e tra i pilastri, una serrata tutela dell’ambiente, la costruzione della Cittadella per gli affetti da Demenza Senile sul modello del “Villaggio Alzheimer di Hogeweyk (Olanda), replicato recentemente a Monza. Un “no” deciso alla corruzione e un “sì” al sostegno dei Giovani, del lavoro, degli anziani, di diritti e doveri e l’indispensabile costruzione di nuovo Ospedale territoriale, scandiscono la maturità di una società colta e preparata che avanza e andrà a sostituire quella che vive della subalternità e della sofferenza di molti.
“Non è giusto – sostiene Eleonora Cafiero – che i giovani e moltissime famiglie debbano vivere una vita mortificata solo perché non hanno il danaro”
ELEONORA CAFIERO: UNA MANAGER IN “GREEN ECONOMY E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE” CANDIDATA A SINDACO DI RENDE
E’ esperta nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale. Tra i progetti la digitalizzazione degli Archivi vaticani di Musica Sacra del Santo Padre in Roma e, recentemente, in Calabria, “Cosenza Cristiana” grazie al quale sono stati attribuiti dal CIPE alla Città Storica di Cosenza ben 90 milioni di Euro. Eleonora Cafiero è Manager della Dieta Mediterranea, Green Economy e Sostenibilità ambientale. Per le sue attività svolte nella direzione del bene comune ha ricevuto dall’INPEF – Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare il riconoscimento di “Testimone dei Diritti Umani” patrocinato dalla Farnesina, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato e Camera dei Deputati.
Eleonora Cafiero – Candidata a Sindaco della Città di Rende
La sua esperienza nel campo della progettazione le ha consentito di sostenere il cammino della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” e l’istituzione del “Digital Cultural Heritage Museum”, parte integrante dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. E’ tra i fondatori del Movimento sturziano NOI che annovera tra i suoi formatori personalità di prim’ordine come Giovanni Palladino, Giampiero Cardillo, Alessandro Corneli, sorgente del nuovo sturzianesimo.
I candidati alla carica di Consigliere al Comune di Rende
UN MOVIMENTO BEN STRUTTURATO CHE ATTINGE ALLA CIVILTA’ CRISTIANA
“Mi è stata attribuita una importante responsabilità – ha dichiarato Eleonora Cafiero. Ma sono solo una di NOI, di un Movimento che si presenta alla storia moderna in maniera strutturata, con una organizzazione di numerosi Delegati a tematiche e settori strategici per lo sviluppo del territorio. Siamo una Comunità che pone al centro il bene comune e tra i suoi obiettivi, le esigenze primarie dei cittadini. Chiunque di NOI potrebbe essere candidato a Sindaco. Oggi, sono grata al Movimento NOI per avere scelto una Donna perché la Calabria è terra difficile che mortifica quotidianamente il ruolo delle Donne e l’unica maniera che il mondo della politica ha per mostrare il suo lato migliore, è quello di testimoniarlo concretamente consentendo alle Donne un’ampia rappresentanza in grado di essere determinante nelle scelte. Ora, conclude Eleonora Cafiero – è tempo di lavorare molto e bene per la prestigiosa Città di Rende per ricondurla al suo originario splendore determinato, soprattutto, da una vita politica lungimirante e incentrata sui valori della civiltà cristiana che pone al centro la Famiglia, i Giovani, il Lavoro, il diritto alla Salute, la tutela dell’Ambiente. Ringrazio i 16 candidati che saranno i miei compagni di viaggio di questa splendida avventura che vede all’orizzonte un programma incentrato sul bene comune”.
I CANDIDATI ALLA CARICA DI CONSIGLIERE AL COMUNE DI RENDE DEL MOVIMENTO NOI
Da Sx in alto: Flora CARUSO, Anna LATORRE,Daniela LORUSSO, Raffaella CAVALIERE, Rosanna CORSO, Isabella DODARO, Manuela CAPALBO, Cinzia FILICE, William Domenico ROBERTS, Paolo FERRARI, Luigi VIZZA, Egidio DE SOSSI, Fedele SERPE, Franco FILIPPELLI, Ugo LANZAFAME, Pino GAROFALO.
Il Movimento cattolico NOI da oltre un anno preme perché il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto incaricato dal Consiglio comunale a farlo, decida dove deve sorgere il Nuovo Ospedale di Cosenza.
Si prende atto, altresì che il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio non è riuscito a rimuovere tale situazione di stallo.
Poiché recentemente, facendosi carico delle esigenze e dei gravi problemi a lui espressi da cittadini, la massima autorità religiosa dell’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza – Bisignano è intervenuta a chiedere che Cosenza abbia un nuovo ospedale, indipendentemente da partiti, sindacati e altri, riteniamo di dovere sostenere fermamente questo invito.
Da Sx: Angelo Falcone, Giulia Grillo, Fabio Gallo
Chiediamo, pertanto, al Ministro della Salute Giulia Grillo di volere procedere alla nomina di un Commissario per la scelta del sito e la predisposizione del progetto definitivo. Ciò, in base alla norma del suo Decreto nel quale è previsto che ove la progettazione esecutiva all’entrata in vigore del Decreto non sia stata realizzata, come nel caso di Cosenza, per lo studio di fattibilità e di progettazione è obbligatorio rivolgersi a Invitalia Spa.
Il Movimento cattolico NOI organizzerà un dibattito per discutere del Nuovo Ospedale dell’Area Urbana di Cosenza, Rende, Castrolibero, invitando per il necessario e indispensabile alto livello scientifico del convegno, ai fini di una sempre più efficace e qualificata assistenza scientifica, i preposti Dipartimenti dell’UNICAL di Farmaceutica e Scienze della Salute e della Nutrizione.
Lo hanno dichiarato il Portavoce nazionale Fabio Gallo e il Referente del Dipartimento Salute Angelo Falcone che aggiungono: “il problema della Sanità e del nuovo Ospedale dovrebbe riguardare l’intero comprensorio. Per questo, invitiamo i candidati alle prossime amministrative di Maggio 2019 della Città di Rende a pronunciarsi in merito.
Non si strumentalizzi la nostra iniziativa – continuano Gallo e Falcone – da parte di chi, con ruolo politico, non ha fatto nulla per conferire dignità alla Sanità e al decollo dei lavori del Nuovo Ospedale di Cosenza che, a questo punto e in visione di una grande Città Unica, debba essere “territoriale”. Non abbiamo mai detto che i Medici non siano in grado o che tra essi non vi siano eccellenze. Anzi, ne siano difensori. Ma desideriamo uscire insieme dall’embargo culturale causato dalla cattiva politica dell’ultimo momento che ci vuole far credere che sia meglio una pezza che un vestito nuovo.
Giovanni Toti - Roberto Senise - Elisabetta Gardini
Giovanni Toti – Roberto Senise – Elisabetta Gardini
Di Fabio Gallo/
Mario Occhiuto si è autoproclamato Presidente della Regione Calabria a Lamezia Terme, ma una moltitudine di calabresi sostengono che l’Architetto si identifica anche con il grande fallimento morale della politica. Facebook docet. E insieme a lui, tutti coloro i quali gli consentono l’attuazione di un modus operandi che esclude le esigenze primarie dei cittadini, come ad esempio il diritto alla cura e alla salute. A Cosenza colui il quale si propone a “Sindaco” dei Calabresi, non decide da mesi e mesi, “dove” deve essere costruito il Nuovo Ospedale di Cosenza. Immaginate se ciò dovesse accadere in tutta la Calabria.
La Gazzetta del Sud di giorno 14 Aprile 2019
Il Movimento NOI, cui l’autorevole stampa calabrese attribuisce il merito di essere l’unica opposizione “extraconsiliare”, atteso il totale appiattimento delle opposizioni interne al Consiglio, lo dice da mesi chiedendo al Sindaco Mario Occhiuto immediate decisioni. Nessuna risposta. E i cittadini, intanto, sono ammassati nel Pronto Soccorso con gravi situazioni di stress per medici, paramedici e disumane condizioni dei pazienti esposti e costretti a rinunciare alla loro dignità. VERGOGNOSO è che oggi a chiederlo debbano essere anche l’Arcivescovo di Cosenza Bisignano Mons. Francesco Nolè che ha elevato la sua voce di Pastore anche nell’omelia della Domenica delle Palme, facendo notare che la “pace” è anche il prendersi cura degli ammalati. Insieme a lui, il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, in occasione dell’inaugurazione (dopo 40 anni, ndr.) dell’ingresso principale del vecchio ospedale.
OSPEDALE DI COSENZA: 40 ANNI PER RIPRISTINARE UN INGRESSO
Si, 40 anni. Questo è il parametro che identifica i servizi della sanità in Calabria e la relativa classe politica da spazzare letteralmente via. Non a caso, la Calabria ha meritato un “Decreto Speciale” che rappresenta il sigillo che il governo gialloverde pone su malaffare, malagestione e incapacità amministrativa e politica.
Sentiamo di dire solo VERGOGNA!
PERCHE’ QUESTI POLITICI DI FORZA ITALIA NON SONO IN GRADO?
Forza Italia, così come è a Cosenza, non è in grado di amministrare più nulla e di conseguenza sta producendo una caduta di valori mai vista negli ultimi 50 anni di politica repubblicana. Vediamo perché e cosa significa questa continua messa in scena di eventi spettacolari che richiamano l’attenzione delle masse da una parte per distrarla dall’altra su questioni vitali come sanità, lavoro, sociale, giovani, abbandono della Città Storica e molto altro.
Soprattutto, facciamolo dire a chi conosce molto bene le dinamiche interne di questo partito.
I BIG ABBANDONANO FORZA ITALIA
Intanto, in poche ore, i big hanno lasciato Forza Italia, da Giovanni Toti ad Elisabetta Gardini. La Gardini, passa con la Meloni il cui partito diventa sempre più forte e nel mare della politica in Calabria ha un pesce grosso di nome Wanda Ferro, molto ben voluta da tutti.
A farci capire il metodo è Giovanni Toti che, abbandonando Forza Italia, riferisce dai microfoni di Rtl 102.5, che la situazione del partito è critica e che “non sono i suoi manifesti elettorali 6×3 che risolvono i problemi di Forza Italia”. Come per dire che gli slogan delle feste e dei festini, hanno ucciso la vera politica dei territori. Non a caso oggi, evidentemente consapevoli di ciò, lo slogan che ha animato l’autoproclamazione di Mario Occhiuto è stato “ripartiamo dai territori”.
Ma è tardi. E Forza Italia in Calabria lo sa bene ma finge. Non sono pochi, infatti, coloro i quali affermano che il Sindaco di Catanzaro avrebbe sostenuto questa autoproclamazione per non mancare a quel che resta del partito in Calabria. Abramo, avrebbe messo la faccia ma non il cuore perché sa bene che lo stesso Berlusconi non ha dato nulla per certo.
ROBERTO SENISE SPARA A ZERO
A dirlo chiaramente è Roberto Senise, big e anima storica di Forza Italia della provincia di Cosenza che, a proposito dell’abbandono dei territori da parte di Forza Italia, è drastico e spara a zero anche sul Sindaco di Catanzaro dichiarando a LaCNews24: “Io inviterei il sindaco Abramo a venire nella provincia di Cosenza a venire a ricercare su 156 comuni quanti sindaci di Forza Italia abbiamo. La risposta è laconica: uno, il sindaco di Cosenza.
ROBERTO SENISE: L’AUTOCANDIDATURA DI OCCHIUTO PER “DISTRARRE L’ATTENZIONE”
Roberto Senise afferma senza mezzi termini che l’appuntamento di Lamezia Terme serve a “distrarre l’attenzione”.
ROBERTO SENISE: FORZA ITALIA HA ABBANDONATO LA PROVINCIA DI COSENZA
Forza Italia, dunque, ha concentrato la sua attività su Cosenza e ha abbandonato l’intera provincia, e Roberto Senise continua impetuoso affermando che ciò si nota nella posizione di Forza Italia nelle amministrative di Rende e di Corigliano Rossano dove è assente.
SOLO PUBBLICITA’ MA PER NASCONDERE L’ABBANDONO
Alla luce di queste dichiarazioni possiamo leggere il significato dell’autoproclamazione del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a Presidente della Regione Calabria. Quando Giovanni Toti dice a Berlusconi di smetterla con i “manifesti 6×3”, vuol dire che l’epoca della pubblicità finalizzata a coprire l’assenza di politica vera non può più continuare. Dunque i big sono andati via da Forza Italia perché non tollerano più che l’abbandono dei territori venga nascosto dietro grandi forme pubblicitarie in un momento drammatico per il Paese. Chi esce da Forza Italia oggi è per senso di responsabilità.
FESTE, EVENTI, LUCI OVUNQUE E FUOCHI D’ARTIFICIO: DISTRAZIONE DI MASSA
E qui, le grandi feste create per le inaugurazioni del ponte di Calatrava e del Platetario, richiamano in maniera drammatica le parole di Giovanni Toti. La realtà della Calabria, è diametralmente opposta alle luci ai festini colorati e agli slogan bene ingegnerizzati graficamente per creare un’allucinazione di massa perché questa non si concentri sulla realtà che mostra il suo volto drammatico.
In tal senso anche NOI desideriamo riflettere come hanno fatto Giovanni Toti e Roberto Senise ponendoci alcuni interrogativi. Di chi è la responsabilità di quanto è accaduto negli ultimi venti anni in Calabria? Non ha governato anche esattamente questo Centrodestra? Quali problemi sono stati risolti? Forse la Sanità che ci ha umiliati e ci sta umiliando innanzi all’intera Europa? Forse hanno risolto la fuga dei giovani creando strategie per il lavoro? O hanno attivato grandi progetti per la tutela dell’Ambiente, per la cura dei centri storici, dei Borghi antichi? O forse la costruzione di linee ferrate veloci, tutela delle coste, depurazione delle acque costiere? Vi risulta che qualcuno si sia adoperato per risolvere problemi veri? NO. Questa è la drammatica verità di una classe politica di destra e di sinistra che non ha risolto i problemi. E’ ovvio, che chiunque oggi dica che stiamo assistendo al “nuovo”, finge, e prende in giro i calabresi inginocchiati da un livello di disoccupazione e precarietà tale da non consentire programmazione della vita, se non sussistenza quotidiana. E finge anche e soprattutto quando dice che è la “volta buona”.
L’Abbandono della Città Storica di Cosenza, vero capolavoro di Arte e Storia dopo decine di conferenze inutili, l’incapacità di portare a compimento le grandi incompiute che avrebbero potuto dare lavoro, l’incapacità di procedere con le bonifiche di discariche nel cuore della Città richieste decine di volte, l’abbandono delle periferie, la finta politica ambientale svelatasi con la costruzione di un mega garage nel cuore della Città e molto altro, sono più alte del ponte di Calatrava e non basta il planetario a nasconderle.
Roberto Senise conclude la sua intervista affermando: “E’ un fuggi fuggi generale che ha colpito l’ambito calabrese. “Sette consiglieri regionali negli ultimi cinque anni hanno abbandonato Forza Italia”
Mentre Giovanni Toti sembra riferirsi proprio a quanto accade a Cosenza quando dichiara a Il Fatto Quotidiano: “E però quando vedi che tutti quanti fanno finta di niente, fischiettano e guardano al cielo facendo finta che vada tutto bene qualche domanda te la devi pur fare”.
Appare chiaro che tutto chiaro non è. Anzi. E’ un altro “manifesto 6 x 3”.
Il Movimento NOI ha deciso di dare il proprio contributo alla Città di Rende su invito degli stessi cittadini consapevoli di una classe politica perennemente in conflitto, succube del fallimento dei partiti e responsabile di forti ricadute involutive. Stiamo decidendo se il modo migliore per farlo è intervenire con una lista e un proprio candidato a Sindaco o esercitando la nostra mission primaria di Movimento di opinione.
Nostro interesse è orientare la politica a fare bene il bene comune, migliorare dall’interno la gestione della pubblica amministrazione e attivare progetti reali e servizi primari in grado di eccellere e creare lavoro.
Lo dichiara il portavoce nazionale Fabio Gallo che aggiunge: abbiamo incontrato tutti coloro i quali ci hanno chiesto un confronto e siamo grati a tutti. In tal senso è opportuno precisare che oggi e in futuro potremo collaborare solo con chi ci consentirà di attuare programmi concreti finalizzati al bene comune. Vogliamo tutelare le nostre radici cristiane, perché il cristianesimo è la religione dell’Uomo e dell’amore dell’Uomo per il suo prossimo. Intendiamo fondare una Nuova Europa dei Popoli e delle Polis, con una visione comune, per la tutela dei diritti umani, per la promozione dei doveri, in contrasto con ogni malthusianesimo dichiarato o dissimulato.
Condividiamo le intuizioni e le convinzioni politiche laiche di don Luigi Sturzo, la visione progressiva e gradualista di Jean Monnet per una Europa veramente Unita.
Ci ispiriamo al pensiero dialogico di Martin Buber, ai valori insostituibili della Famiglia educatrice dei giovani, al sostegno concreto all’Amico finito male, agli Ammalati e al Prossimo.
Movimento NOI – Città di Rende
I PUNTI DEL PROGRAMMA AI QUALI NON POSSIAMO RINUNCIARE
Intanto, desideriamo dare un orientamento concreto alla Calabria, partendo dalla Città di Rende evidenziando alcuni punti del programma ai quali non possiamo rinunciare partendo dalla costruzione del Nuovo Ospedale pubblico. Non siamo contrari al privato d’eccellenza ma integrativo e non sostitutivo. Tutela dell’Ambiente attraverso progetti definiti nel programma e approvvigionamento di Energia idroelettrica dalle acque dei fiumi per il sostegno ai cittadini, alle PMI, artigianato, rivitalizzazione di Città e Quartieri storici, famiglie e cittadini in difficoltà, startup innovative, sicurezza pubblica e recupero di economie finalizzate al rattoppo urbano. Istituzione di un Dipartimento di progettazione ed Europrogettazione perché tutte le opportunità esistenti vengano utilizzate. Istituzione di una Fondazione pubblica che tuteli il Patrimonio Culturale, lo metta a frutto e lo renda effettivamente disponibile ad Associazioni, Cooperative, Scuole, Università, Cittadini. Valorizzazione innovativa del Patrimonio Culturale ai fini dell’incentivazione del Turismo Sostenibile e valorizzazione della Bellezza del Sacro anche attraverso la dematerializzazione dei Beni culturali ai fini della larga condivisione e del diritto alla studio e alla conoscenza. Tutela delle Acque e potenziamento della ricerca di sorgenti di acqua potabile. Riorganizzazione dell’area Industriale con servizi e costruzione di una innovativa area espositiva per expo nazionali e internazionali.
Insieme, occorre trovare il modo di passare dalla inutilità della protesta alla fatica della proposta e siamo dell’idea che “mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”.
Non trovano proprio pace i 90 milioni di Euro approvati dal CIPE per la riqualificazione Urbana della Città Storica di Cosenza. Oggi si trovano sul “tavolo tecnico” del Ministro Alberto Bonisoli. Sono pronti ad essere spesi e per questo pesano sulla campagna elettorale delle regionali in Calabria per la quale è già accesa la proposta di candidati, tra i quali proprio il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che non ha mosso un dito per avere questi fondi, nè si è occupato della Città Storica di Cosenza per la durata dei suoi due mandati. Le cronache della stampa locale e regionale, in tal senso, fanno massa e pesano sul comportamento dell’attuale amministrazione comunale di Cosenza.
IL QUARTO TAVOLO TECNICO
Siamo al quarto tavolo tecnico (giorno 3 Aprile c.a., ndr.) e, nonostante questi fondi abbiano una destinazione chiara e ben definita dal Ministero, il Comune di Cosenza e la Regione Calabria, come per tante altre cose, ad esempio per il nuovo Ospedale di Cosenza di cui nulla si sa ancora, non sono d’accordo.
LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA
E’ la prima volta nella storia della Repubblica che la Città Storica di Cosenza vede arrivare un fondo così cospicuo e per questo sono in molti a tentare di distrarli dalla destinazione prevista dal CIPE. Tutti all’arrembaggio, dunque.
C’è chi ha deciso di prendere le distanze dall’assalto alla diligenza dopo avere proposto una serie di suggerimenti suffragati da firme autorevolissime nel campo dell’Urbanistica e della valorizzazione dei Beni Culturali.
Tra essi, chi ha lavorato tanto e gratuitamente per meritare l’attenzione del Ministro Franceschini dalla cui volontà politica, giungono i 90 milioni di Euro. Si tratta della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”, riservatissima, che lavora a testa china per la valorizzazione dei Beni Culturali italiani dalla sua sede romana nel Palazzo Venezia e da quella in Calabria. Ma andiamo con calma e cerchiamo di capire.
Mario Oliverio – Presidente della Regione Calabria+
IL TAVOLO TECNICO DEL MINISTRO CON “SORPRESA”
Il rischio è quello – come capita molto spesso – di vedere tornare indietro questi fondi che al momento sembrano essere ostaggio delle solite diatribe politiche made in Calabria. Il quarto è stato un tavolo tecnico “con sorpresa”: era presente il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che ha sparigliato le carte, forse troppo scontate per chi conosce la politica a Cosenza. Qualcuno deve avere riferito ad Oliverio dell’appiattimento del Ministero sul programma del Sindaco di Cosenza e così, appena ultimato il suo intervento nel salone di Via del Collegio Romano, Mario Oliverio ha lanciato un comunicato stampa che lascia trasparire fuoco e fiamme e cita testualmente: “che si proceda celermente e nel rispetto delle procedure previste dalla delibera CIPE, alla predisposizione da parte del Governo d’intesa con la Regione, del contratto istituzionale di sviluppo (CIS)”. Oliverio, dunque, chiede il rispetto delle procedure perché, evidentemente, a suo parere qualcuno le starebbe violando. Un modo diplomatico per dire che ora, il mazzo delle carte, lo gestirà lui esercitando i poteri concessigli dal suo ruolo.
Più di qualcuno, queste sono le indiscrezioni, ascoltata la dichiarazione del Presidente della Regione Calabria, ha sospirato e detto da orecchio a orecchio che non tutti i mali vengono per nuocere. Insomma, qualcuno non si fiderebbe più neanche del M5S che riteneva essere una svolta. Il progetto del Sindaco Occhiuto – la verità – non piace a nessuno, ma per ossequio al Ministro e al Senatore Morra che ha fatto sì che tutti venissero ascoltati, nessuno ha parlato. C’è chi afferma che Mario Oliverio abbia cavalcato il malcontento espresso dalle Associazioni del Centro Storico che riunite numerose volte dal M5S perché si attenessero ai suggerimenti del Ministro, si sono rese conto, invece, che a non essere prevalsa al tavolo tecnico, è stata proprio la stessa visione del Ministro Bonisoli. Dall’altra, va detto che il CIPE ha fornito linee ben precise che devono essere rispettate.
IL MIBACT FINANZIEREBBE IL RIPRISTINO DI BENI PRIVATI CHE NON SAREBBERO ANCORA ESPROPRIATI E RESI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE
La Regione – dunque – vuole essere protagonista e scombussola i piani del Sindaco Mario Occhiuto che vorrebbe ristrutturare 20 edifici privati anche se i fondi non prevedono interventi a favore di privati. In tal senso, questi 20 edifici dovrebbero essere prima espropriati e poi acquistati dal Comune di Cosenza per poi essere a loro volta finanziati dal MiBAC. E’ legittimo pensare che il Ministro dovrebbe verificare se effettivamente ciò è avvenuto, onde rischiare di deliberare fondi pubblici prima che (pubblici, ndr), lo siano gli stessi beni da recuperare.
A tal proposito vale la pena di ricordare la citazione di Pio XI erroneamente attribuita a Giulio Andreotti: “a pensare male degli altri si fa peccato ma si indovina”.
Cosenza – Città Storica. Sulla destra l’attuale situazione dell’ex Jolly Hotel attualmente in questa situazione
LO SCANDALO DELL’EX JOLLY HOTEL DEVE FARE SCUOLA
Da non dimenticare lo scandalo dell’ex Jolly Hotel del quale fu indetta gara d’appalto dal Comune per la sua demolizione. La gara fu vinta da impresa che ha creato il cantiere, iniziato i lavori, smantellato tutti gli infissi di ben sei piani con tanto di annuncio pubblico del Sindaco di Cosenza soddisfatto, per poi essere fermato dal legittimo proprietario, l’ATERP, che faceva bloccare i lavori con sentenza del TAR Calabria, poiché il Comune di Cosenza non era il legittimo proprietario. Su tali fatti pende un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza e i lavori sono bloccati da mesi. Come per dire che certe cose, a Cosenza, accadono per davvero.
ASSOCIAZIONI E COMITATI SI FANNO SENTIRE
Intanto, a farsi sentire, sono le numerosissime associazioni e comitati spontanei di quartiere della Città Storica, ognuna delle quali ha un progetto, un’idea, una proposta e ai quali il Ministro, dopo averle ascoltate tutte in data 14 Gennaio 2019 a Cosenza nel corso della sua visita, e successivamente presso la Prefettura di Cosenza tramite il suo Capo di Gabinetto, la dott.ssa Tiziana Coccoluto, ha risposto di non poterle assecondare in questa fase e con questi fondi. Le Associazioni non si sono arrese e hanno scritto al Ministro. Nella recente convocazione prevista per giorno 17 Aprile a Roma, la loro lettera è apparsa nel fascicolo mentre è scomparso, ad esempio, il progetto del CNR.
Il Salone del Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli presso Via del Collegio Romano a ROMA
UNA RIFLESSIONE E’ OPPORTUNA: COME MAI LE ASSOCIAZIONI DI COSENZA NON SI RIVOLGONO AL COMUNE? Una domanda sorge spontanea: come mai Associazioni e comitati di quartiere, piuttosto che al Ministro, non si rivolgono al proprio Sindaco Mario Occhiuto e di conseguenza al Comune di Cosenza? Di norma, poiché appare chiaro dalla bozza confezionata dal Ministero che gli interventi vengono individuati dal Comune di Cosenza, esso dovrebbe essere il punto di riferimento per associazioni e comitati del territorio. Cosa può fare il Ministro se il Comune non vuole o ha posto il veto a tutte le Associazioni? Viceversa: possibile che al Comune di Cosenza non interessi nulla delle Associazioni e dei comitati di quartiere del Centro Storico? Perché non li convoca, non ne ascolta le esigenze e non le fa proprie presso il tavolo tecnico del Ministro? Un vuoto strategico che oggettivamente fa riflettere e che ha visto entrare a gamba tesa il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che, invece, ha evidenziato che la Regione intende puntare anche su cultura e sociale. D’altra parte, a sostenere la tesi del Presidente della Regione Calabria è stato lo stesso Ministro Bonisoli quando a Cosenza ha dichiarato di non voler parlare di “sterile edilizia” ma di un progetto in grado di rivitalizzare e vivificare la Città Storica perché questo investimento avesse senso anche dopo trent’anni.
Sono tanti a dire che al quarto tavolo tecnico del Ministro, qualcosa non è più come prima. Una cosa è certa: il progetto del Sindaco Occhiuto è strategicamente sbagliato.
I PALAZZI PRIVATI, LE RESIDENZE UNIVERSITARIE, LA METRO: UN FALLIMENTO TOTALE. MA IL MINISTRO LO SA’?
Nel corso del primo tavolo tecnico del Ministro Bonisoli, il Sindaco Mario Occhiuto ha illustrato le sue idee. Tra esse, quella di volere destinare una ventina di stabili da espropriare, a residenze universitarie. Ma l’Università è distante oltre 13 chilometrie la questione è suonata subito strana. A questo punto il Ministro Bonisoli, ascoltato il numero degli universitari che il Sindaco vorrebbe spostare nel Centro Storico di Cosenza, ben duemila, ha chiesto “quali e quanti” dipartimenti l’Università avesse inteso spostare a Cosenza per giustificare residenze per duemila studenti. Ma, attenzione: oltre all’Ufficio Legislativo del MiBAC che nel corso del primo tavolo tecnico di Roma ha riferito dell’impossibilità di acquistare palazzi privati con i 90 milioni di Euro, a far fallire definitivamente il progetto del Sindaco presso il secondo tavolo tecnico tenutosi nella Prefettura di Cosenza, è stato il Rettore dell’Università della Calabria Gino Merocle Crisci cheha dichiarato che nessun dipartimento universitario si sarebbe trasferito a Cosenza. Il colpo di grazia lo ha dato recentemente il Sindaco del Comune di Rende Marcello Manna che ha dovuto prendere atto di due dati: che non esiste un progetto definitivo della Metro che dovrebbe unire Cosenza all’Università passando per la Città di Rende e che, oltre l’aspetto tecnico ve ne sarebbe anche uno economico poiché servirebbero oltre ai 160 milioni di euro previsti, altri 40 milioni, al momento non disponibili, come affermato dal preposto Assessore Regionale.
La domanda è: ma qualcuno al Ministro Alberto Bonisoli, al suo Capo dell’Ufficio Legislativo e al suo Capo di Gabinetto, riferisce tutto ciò?
UNA GUIDA AL DA FARSI PER VEDERE RISORGERE CONCRETAMENTE LA CITTA’ STORICA
Si ha l’impressione che si sia smarrita la lucidità del messaggio del Ministro che aveva affermato: “non solo sterile edilizia..” Di fatto, a presentare un vero programma progettuale completo di 64 pagine e di ampio respiro che contempla l’utilizzo di tutte le risorse, dall’urbanistica alla cultura, ai mestieri, al recupero di energia ed economie, alla domotica, alla sicurezza, alla comunicazione e e valorizzazione del patrimonio culturale ai fini del turiasmo, è stata la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che non si è risparmiata. E per questo motivo, evidentemente, non è simpatica al Sindaco Occhiuto che sui social si è chiesto come mai essa sia presente al tavolo tecnico del Ministro. La risposta potrebbe essere assai scontata, ad esempio: “perché ha fatto qualcosa di davvero utile per la Città e dalla quale è partito tutto? Oppure perché il Ministero ha capito che la sua guida progettuale è davvero realizzata per aiutare il Ministero a fare centro? Non a caso il suo contributo offerto al Ministro Bonisoli porta la firma del noto accademico urbanista prof. Gabrio Celani. Ma non è tutto e poiché la storia non si cancella, è anche il caso di mettere il dito nella piaga e ricordare al Comune di Cosenza un passaggio fondamentale.
L’incontro a Cosenza tra Fondazione “Paolo di Tarso” (riconosciuta dal MiBAC), il Ministro Dario Franceschini e l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Francesco Nolè in occasione della presentazione del progetto di valorizzazione di Beni Culturali della Città Storica COSENZA CRISTIANA
RICOSTRUIAMO L’ITER DI QUESTI 90 MILIONI DI EURO
La storia inizia con un grande progetto innovativo realizzato dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” e dall’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano grazie al quale, con protocollo del 9 Novembre 2017, la “Paolo di Tarso” invitava il Ministro Dario Franceschini a prendere visione il 27 Novembre 2017, in occasione della presentazione del suo ultimo libro a Cosenza, della Piattaforma COSENZA CRISTIANA, imponente opera di digitalizzazione ai fini della valorizzazione e tutela da calamità naturali del grande patrimonio di beni culturali presenti nella Città Storica di Cosenza.
Nessuno sapeva a Cosenza, tranne gli esperti della Fondazione “Paolo di Tarso” intervistati anche dalla RAI, che il Ministro Franceschini solo due mesi prima (Giugno 2017, ndr.) aveva indetto, proprio sulla Fotografia, una “cabina di regia” presso il Ministero. L’opera mostrata innanzi a numerose Autorità fu molto gradita da Dario Franceschini. Interpretava alla perfezione il senso della Cabina di Regia del Giugno 2017. Basta fare un click per capire: percorsi georeferenziati, visite virtuali, voli di droni, e migliaia di immagini eccellenti e un capolavoro: il primo Museo Digitale in campo europeo che presenta l’intero patrimonio dei beni culturali di una Città Storica. Bella al punto tale, da meritare dallo stesso MiBACT l’attribuzione del Brand dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 (clicca qui: MUSEO DIGITALE).
Ci consola il fatto che la Fondazione “Paolo di Tarso” ha annunciato il lancio di un nuovo capolavoro digitale che andrà a vivificare nel mondo della rete i Beni Culturali della Calabria. Questa volta dedicato ai grandi itinerari di fede che sarà lanciato a Maggio 2019. Insomma, chi ha talento va avanti e, nonostante tutto, dà forma a ciò che resta.
E’ molto più facile costruire una Città da zero che tentare di trasformarla quando essa ha avuto un passato glorioso con il quale ci si deve sempre confrontare.
La Città di Rende non è mai stata un prolungamento della Città di Cosenza perché è stata pensata per essere un’altra Città, immersa nel verde, con impianti sportivi che funzionavano, prolungamento di una Città Storica dal trascorso “reale” e un livello di vivibilità che ha dato origine nel Mezzogiorno al pensiero di “Città europea”, quando davvero poche in Europa godevano della fertilità di un simile territorio.
L’UNICAL – Università della Calabria – Arcavacata – Rende
Poi, nel suo interland, ad Arcavacata di Rende, nasceva l’Università della Calabria che con i suoi “cubi” e la sua espansione orizzontale nelle fertili terre limitrofe, non tardava a diventare il Campus più bello d’Italia, al quale non sono mancati Rettori e docenti di livello tale, da farne ricercare i laureati in ogni luogo del mondo.
Ma la bella Rende dal respiro verde, ha iniziato ad acquisire i mali di molte altre Città: cementificazione massiva che seguiva quella che possiamo definire “ad arte”, imponenti discariche che hanno distrutto l’antica Pandosia e corrotto l’Ambiente, industrie che ne hanno corrotto l’aria dal continuo e sgradevole puzzo, poca dedizione allo sport, ai Giovani, allo stesso futuro di quanti, una volta laureati, potevano rappresentare una vera ricchezza del territorio.
Certo, Rende è Rende ma non è più quella Rende.
Quella visione olistica della Rende simbolo dell’Europa che dettava le regole della sostenibilità, iniziava a sbiadire e oggi la Rende Città “reale”, anche con l’abbandono della sua Città Storica, culla di civiltà e cristianità mai arresasi all’imbarbarimento e alle invasioni di turchi e saraceni, si è trasformata in una Città priva quasi del tutto di proprie tradizioni viventi, prona all’esercizio di una politica d’importazione, non più autoctona e mirata sentimentalmente al proprio sviluppo.
Fabio Gallo – Portavoce del Movimento cattolico NOI
Oggi si giunge alle nuove Amministrative 2019 e dopo una conduzione che possiamo definire ordinaria, lei, la Bella Rende, bella come una Signora che inizia ad avere i suoi anni, sa bene che non vivrà mai più i tempi del suo massimo sviluppo, bensì del suo massimo utilizzo e sfruttamento.
La bellezza di Rende è velata forse a causa dei tempi e delle troppe pretese, delle troppe ferite che essa nasconde, dei troppi compromessi e interessi. La domanda è: quale è il bene di Rende e dei rendesi?
Di certo, dall’ascolto di tutte le componenti che si contendono il trono accanto alla “bella Arintha”, a Rende oggi manca l’Anima. Nella politica c’è tutto ma sembra esserci niente.
Eppure, Rende, ha ben 23 Chiese che ne orientano il senso. Senza dubbio e dopo numerose invasioni nei secoli, Rende è cristiana, ricca di tradizioni che devono essere rispettate, valorizzate e condivise e che equivalgono ad una miniera di ora spirituale.
Il Movimento sturziano “NOI”
La vera forza della Rende del futuro sarà la politica con la “P” maiuscola e tra i cattolici desiderosi di unione, il Movimento NOI che muove i suoi primi passi nel Sud Italia, lo ha compreso scommettendo sui valori della Civiltà Cristiana ove famiglia, lavoro, diritto alla cura, politiche giovanili, tutela dei diritti e promozione dei doveri, ne sono il nutrimento e le grandi intuizioni di Don Luigi Sturzo che aveva ben compreso che le religioni devono ispirare ma restare fuori dalla politica perché esse possano restare puro orientamento, l’azione pratica.
Una politica che si dice cristiana, deve mostrare concretamente di esserlo, lontano dalle lobby affaristiche e facendosi “comunità” e servizio rivolto al bene comune.
Da Sx: Mara Carfagna (FI) - Fabio Gallo (Movimento NOI)
Da Sx: Mara Carfagna (FI) – Fabio Gallo (Movimento NOI)
Il grande progetto destinato a Cosenza e ideato dall’ex Sindaco Giacomo Mancini, sboccia dopo anni e prendono forma ponte di Calatrava e Planetario. Quest’ultimo è un luogo destinato a didattica per le scuole e divertimento. In occasione della inaugurazione, Mara Carfagna (FI) ha dichiarato che “Occhiuto ha fatto di Cosenza la Ginevra del Mezzogiorno e farà della Calabria una Svizzera d’Italia”.
Il Planetario di Cosenza
NON ABBIAMO L’ANELLO AL NASO
A parere dell’esponente di Forza Italia, dunque, un Planetario progettato venti anni addietro per fini scolastici e di divertimento, sarebbe al pari dell’ Organizzazione europea per la ricerca nucleare, conosciuta con la sigla CERN(Conseil européen pour la recherche nucléaire). Siamo alla frutta, e Mara Carfagna, evidentemente, crede che i Cittadini di Cosenza e i calabresi abbiano l’anello al naso.
CERN di Ginevra – vista aerea
L’ETICA NEL COMUNICARE DOVREBBE PREVALERE SULLO SPOT ELETTORALE
Lo dichiara il portavoce nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo. Troviamo altresì offensivo usare i mezzi di comunicazione che Donne e Uomini di Stato hanno a disposizione per la loro posizione “dominante”, per affermare che “con Occhiuto la Calabria sarà come la Svizzera”. In questi casi l’etica nel comunicare dovrebbe prevalere sugli spot elettorali rovinosi per una realtà come la Calabria.
Il nuovo acceleratore di particelle del CERN di Ginevra
Mettiamo a sua disposizione – aggiunge Fabio Gallo – qualche immagine dalla quale appare evidente che Cosenza e Ginevra sono mondi diametralmente opposti. Lo facciamo perché tanta gente in buona fede che non ha viaggiato e non si occupa di scienze, potrebbe crederle solo per la fiducia che ciecamente ripone in lei, Per questo le chiedo di non tradire questa fiducia con dichiarazioni “suggestive” nel corso di questa campagna elettorale. Inutile dire che saremo molto attenti ad evitare ulteriori danno alla nostra terra, dovuti ad annunci clamorosi ma distanti dalle verità dalle quali non possiamo distaccarci per una crescita consapevole della Città di Cosenza e della Calabria.
La Città Storica di Cosenza
MARA CARFAGNA NON CONOSCE LA REALTA’ E LA INVITIAMO A FARLO
Forse Mara Carfagna non è mai stata in Svizzera o non ha visitato la Città Storica di Cosenza. Forse non conosce i dati Istat e della Caritas che fanno di Cosenza una delle Città più povere d’Italia.
Forse non conosce la disumanità della politica dell’Amministrazione Occhiuto che l’ha abbandonata per anni, così come non conosce la desolazione delle periferie di Cosenza, dei suoi quartieri storici e forse nessuno le ha mostrato tutte le incompiute e riferito l’incapacità del Sindaco di Cosenza di indicare “dove” deve sorgere il nuovo Ospedale, attesa la delega ricevuta dal Consiglio comunale.
Il Movimento Cattolico NO aggiunge: invitiamo Mariastella Gelmini e Mara Carfagna a fare un giro con NOI perché possano, una volta capito bene e toccato con mano, avere anche loro vergogna, come NOI, dell’attuale amministrazione comunale di Cosenza.
Flora Caruso - Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI
Flora Caruso – Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI
Flora Caruso sa bene ciò che dice. E’ una Donna abituata a ricercare la verità e lo fa per la Giustizia.
Oggi sul suo profilo Facebook entra a gamba tesa con una riflessione largamente condivisa e lei stessa ci dirà a breve da dove trae queste conclusioni.
Al momento desideriamo condividere con voi questo pensiero perché rappresenta un concentrato di verità, un’analisi di questi tempi e della realtà che ci circonda. Una realtà trasformata dalla cattiva politica, dalla corruzione e dall’ignoranza – peggiore di ogni forma di mafia – in un palcoscenico ove si sta interpretando la sconsacrazione dell’esistenza e della vita umana.
FLORA CARUSO “SERVE L’IMPEGNO DEI GIOVANI PER UNA SOCIETA’ MIGLIORE”
Serve l’impegno dei Giovani per una società migliore.
Serve coinvolgerli e far capire loro che l’attuale realtà sociale deve essere fortemente rifiutata, in quanto legittima ogni mezzo e ogni sistema per il conseguimento di tutti quei fini che si risolvono esclusivamente nell’ambito del “MATERIALISMO”.
È necessario abolire tutti gli schemi di IDEOLOGIA DISTORTA E IMMORALE che si fondano sul conseguimento di soli beni materiali bruciando la propria esistenza nella tormentosa ricerca senza il rispetto delle regole.
È necessario far capire ai nostri giovani che per costruire una vera SOCIETÀ CIVILE si devono imporre tutti i valori inalienabili ovvero moralità, no violenza, no sfruttamento, no corruzione. Bisogna fermare l’operato di tutti quegli individui che cercano di accaparrarsi potere, ricchezza e benessere a discapito di quelli comunemente soprannominati deboli, poveri, sottosviluppati, emarginati e sottomessi, affinché la violazione dei diritti umani non diventi un USUS LEGALIZZATO, ma rimanga una norma IMPERATIVA…cioè nessuno violi tale norma. Bisogna riaffermare il valore effettivo dei principi universali per modellare la convivenza umana fondato sul rispetto reciproco fra individui.
È necessario evitare ai giovani il rinchiudersi nel PRIVATO rimanendo indifferenti a tutto ciò che li circonda, perché questo comporterebbe essere VITTIME o COMPLICI. La nostra speranza sono i nostri giovani, il miracolo che loro possono compiere nel creare una civiltà meno disumana di quella attuale ed essere annoverati alla storia, quella storia bella e felice del nostro pianeta Terra.
A proposito di elezioni regionali, dove sono gli statisti degni di tale appellativo? I calabresi se lo chiedono da oltre vent’anni, attraverso una parentesi interminabile di dietrologie. Beh, se i quotidiani oggi sono ingolfati da rimpalli politici, lo dobbiamo anche alla distanza che i cittadini hanno preso dalla democrazia, dalla libertà a cui hanno rinunciato, in cambio di puntuali e ben attagliate promesse, a seconda dell’elettore.
Il bisogno è la chiave di volta di centinaia di carriere, prive di meriti.
La politica non è più un servizio in favore della collettività, piuttosto una professione. Una lotteria dove la sconfitta irrigidisce ogni logica, innescando il meccanismo della rivalsa a tutti i costi, pur di non soccombere nella vita comune, la vita di tutti gli altri, una prospettiva inaccettabile per chi dell’Olimpo conosce tutti i privilegi.
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