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Covid19: la Verità!

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Fabio Gallo, Portavoce Nazionale del Movimento NOI

di Fabio Gallo/

Il recente servizio di Report del 2 Novembre 2020, ha mostrato con interviste chiare e incontrovertibili, che il nostro Governo si è trovato impreparato ad affrontare la pandemia dovuta alla diffusione del virus Covid19. Ciò, semplicemente perché non aveva un piano per il contrasto alle pandemie aggiornato. l’Ultimo era del 2006 e praticamente non era utilizzabile.

Gli Stati, è normale, devono essere in grado di contrastare qualsiasi evenienza e per questo, nell’ideale cassaforte di Stato, custodiscono protocolli di sicurezza nazionale. Un piano A, un piano B, e se il caso, anche un piano C. Nella nostra cassaforte c’era il vuoto. Il perché lo ha dovuto spiegare il ministro Speranza ai Servizi Segreti che lo hanno convocato e posto sotto segreto di Stato il colloquio. La domanda sorge spontanea: se dovessimo subire un attacco militare, il Governo sarebbe in grado di affrontarlo, o faremo la fine di decine di migliaia di italiani vittime del Covid19?

Il Movimento NOI, se pur giovane, ma ben strutturato in termini di responsabilità e intelligenze, ha sottolineato da sempre ciò che oggi sta venendo alla luce. Lo ha fatto elaborando notizie provenienti dalle sorgenti, intervistando ricercatori, luminari, medici di prima linea, infermieri e oss. Tutta la scala del sapere che ha il contatto diretto con il virus e con le conseguenze della mala gestione politica che, a parere del Movimento NOI, ha la più grande responsabilità su tutto quanto accaduto.

Il Governo, dunque, ha improvvisato e quella classe politica che aveva gridato nelle piazze qualsiasi cosa all’insegna di un rinnovamento, si è trovata per mesi a non avere una mascherina e una tuta decente da distribuire a medici, infermieri e OSS. La vera resistenza, diciamo la verità, sono stati e sono loro che con mezzi improvvisati e piglio umano, eroicamente si sono sacrificati, così come molti medici curanti che si recavano in casa dei loro pazienti affetti da una polmonite sconosciuta e mortale. Se oggi molti di noi ci sono, è grazie a loro, non alla politica.

Migliaia di italiani hanno pagato con la vita gli esisti di uno Stato lacerato da anni di politica improvvisata e nelle mani di chiunque. Il colpo finale lo ha dato l’OMS con le sue dichiarazioni davvero imbarazzanti. Ricorderete tutti quando dichiarò che la mascherina doveva indossarla solo chi era affetto da Covid19, senza conoscere chi lo fosse. Questa è l’Organizzazione Mondiale della Santità.

Da qui un ritorno a chi è in prima linea, a quei clinici che studiano il virus e tentano ogni strada per sconfiggerlo. Questo il motivo per cui il Movimento NOI ha ingaggiato una vera e propria guerra contro la mala gestione della politica e ciò che da essa deriva come i commissariamenti, proteggendo e affidandosi a medici, infermieri e oss in prima linea.

Si, una vera e propria guerra asimmetrica che utilizza l’intelligenza e la diplomazia ma con forma persuasiva e senza guardare in faccia nessuno di coloro i quali appartengono al corpo omertoso che inquina politica, pubblica amministrazione e sanità.

Oggi stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto. L’esposto alla magistratura ha sollecitato l’accesso del NAS – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri nell’Ospedale Civile di Cosenza che ha verificato le pietose condizioni degli ambienti e non solo. Così come l’avere scavalcato l’indiritto della politica e delle istituzioni sanitarie locali ha dato i suoi frutti. La “lettera aperta” del Movimento NOI diretta al Presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro della Salute Speranza dell’Interno Lamorgese, è stata interamente e con immediatezza rimbalzata alla Regione Calabria con l’indicazione a provvedere.

Non fosse stato per queste precise e determinanti azioni civiche resesi indispensabili, saremmo ancora in uno stagno e rischio della nostra vita. Oggi qualcosa si muove ma non ci fidiamo ancora. Abbiamo chiesto i 400 posti letto di rianimazione promessi in più e la conseguente assunzione immediata di medici, infermieri e oss, in virtù del fatto che solo nel Pronto Soccorso di Cosenza ne mancano il 50% all’appello. Il Presidente facente funzioni della Regione Calabria Spirlì, grazie a queste spinte tese ad ottenere risposte chiare e immediate, ha dichiarato che saranno integrati sia i posti letto che personale medico. NOI siamo qui a verificare.

La verità? E’ che il Covid19, l’essere più insignificante in termini di grandezza, sta insegnano al mondo che l’umanità ha dimenticato la sua vera meta: la morte. E per questo, ci sta insegnando a vivere.

A seguire i link di alcuni Redazionali correlati:
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Covid 19, Sanità e politici irresponsabili. Movimento NOI attacca il “sistema” sulla sicurezza
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Sanità e Covid 19: lettera aperta a Conte, Lamorgese e Speranza dal Movimento NOI
Cosenza, ospedale carente. Intervenga la Magistratura

Cosenza, Covid19: nel Pronto Soccorso un Oss positivo nel personale in crisi numerica

Quello che avevamo denunciato è accaduto! Ineluttabilmente un dipendente del pronto soccorso è rimasto vittima del contagio da covid-19. Nonostante i reiterati appelli all’azienda ospedaliera affinché provvedesse ad integrare il numero di sanitari, a tutt’oggi non è pervenuta notizia di concreti provvedimenti. La situazione è grave, gravissima e se non si pone immediatamente rimedio a pagarne le conseguenze saranno tutti: personale medico, sanitario in genere e cittadini pazienti. Abbiamo intrapreso la strada del dialogo costruttivo con le istituzioni e non potremo che proseguirla. Parallelamente abbiamo notiziato le autorità giudiziarie di quanto sta accadendo ed accade presso il nosocomio cosentino.

La classe politica tutta, deve essere detto con grande chiarezza, sta mostrando tutta la sua incapacità di affrontare e risolvere i problemi. Una questione che richiede una profonda riflessione e un salto generazionale nella direzione di Donne e Uomini di buona volontà competenti e in grado di scardinare quella malapolitica e burocrazia che frena lo sviluppo della società civile.

Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità al fine di evitare che Cosenza diventi la Bergamo del Sud. La dichiarazione giunge dal Portavoce nazionale del Movimento civico NOI Fabio Gallo dal Dipartimento Diritto e Giustizie e Salute, rispettivamente da Francesco Guido e Angelo Falcone che questa sera saranno innanzi al Pronto Soccorso di Cosenza per un intervento che sarà condiviso a mezzo Facebook.

Che strano Paese l’Italia! La Società ai tempi del Covid

Adolfo Antonio Rogano

a cura di Adolfo Antonio Rogano/

Che strano paese l’Italia. Che brutta fine che hai fatto italietta mia. Sei come una bella donna, saggia, intelligente ed irraggiungibile. Anche fanatica direi, ma che dalle bellezze plasticose ti distingue l’intelligenza, perché sei tu a scegliere e non gli altri. Fai paura a tanti, che si tirano indietro, ma fai gola a molti che spesso, però, vorrebbero portarti a letto solo per mostrarti come un vessillo. Hai delle regioni, che sono le tue figlie, espressione della tua bellezza, ognuna diversa, ognuna con delle qualità. La più piccola e la più birichina è la Calabria, una che per ingordigia si fa tentare potenti, dai soldi, e che spesso si butta a capofitto in relazioni sbagliate, che purtroppo però le lasciano sempre l’amaro in bocca, e quando si ritrova sola, cade sempre più nello sconforto e nell’isolamento.

Adolfo Antonio Rogano

Siamo vittime dei poteri, e delle lusinghe dei suoi potenti. Siamo affascinati dalle loro luci, paillettes, ma non ci accorgiamo dalle loro ombre. Le loro ombre però sono quelle che vediamo per primi e che ci avvolgono facendoci assaporare, purtroppo, sempre e solo il sapore amaro della sofferenza.

Sono mesi che stiamo combattendo contro questo nemico invisibile, sconosciuto. Un esercito disarmato lotta con le unghia e con i denti. Li abbiamo acclamati, chiamati eroi, invogliati, ma li abbiamo dimenticati. Li, soli, al buio, lasciandoci di nuovo ammaliare da questi venditori di fumo che ci hanno nuovamente accecato con le loro paillettes. Li abbiamo denigrati alla prima occasione e, dopo averli feriti, li abbiamo accartocciati e buttati nella spazzatura come una lattina di una bibita consumata.

I recenti episodi di Napoli e Roma lo dimostrano. Le aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine, fomentate da facinorosi strumentalizzate a scopo politico, da questa casta che crea il bisogno, che è la loro linfa vitale, perché se così non fosse, se non creassero il bisogno, loro non avrebbero più la possibilità di occupare quel posto lì. L’ingordigia dell’essere umano. Eppure ad ogni minimo problema, le forze dell’ordine sono lì pronte ad aiutarti, tanto acclamate durante le difficoltà, e poi basta che ti giri sono le prime ad essere colpite.

E poi ci sono loro, con i loro camici sgualciti il volto tumefatto gli zoccoli usurati. Il personale sanitario, medici di tutte le specialità, infermieri, OSS. Ma ci sono anche i tecnici di laboratorio che li immagino con quegli occhialoni con quelle lenti spesse 1 cm, rinchiusi nei laboratori come topini a sviluppare, senza neanche il tempo di sorseggiare un thè, tamponi su tamponi. E poi ci sono quei tecnici radiologi, nascosti dietro quelle consolle un po’ grassocci e con la barba lunga che come direttori d’orchestra dettano i tempi tra un esame radiologi ed un altro per cercare il segno, la ferita di guerra che ti ha inferto questo nemico invisibile.

Nessuno di loro molla un attimo, nessuno di loro indietreggia di un cm, anche quando sono vittime di false promesse di assunzione per rimpinguare gli organici, e vengono lasciati soli senza un generale, allo stremo delle forze, in prima linea in trincea. Eppure a marzo erano eroi, ma adesso sono agnelli sacrificali, usati dalle istituzioni come parafulmine, lasciati soli alla mercé di una società insoddisfatta.

Nel corso della prima ondata della pandemia, la classe medica e quella sanitaria tutta, è stata lasciata in trincea da sola a combattere contro questo nemico subdolo. Molti guerrieri hanno perso la vita. Ma al termine di questo brutto incubo si è fatto presto a tornare alla dura realtà, perché la cronaca degli ultimi giorni ci ha ricordato che questi eroi sono stati già bersaglio da parte di una utenza esasperata da un sistema sanitario che non è più capace di dare delle risposte.

adolfo antonio rogano

Ci accusano di esse ladroni di stipendi, untori, seminatori di terrore. Si perché in faccia ai negazionisti, noi staremmo cercando di spargere terrore, e siamo conniventi di un sistema, di un potere sovra politico che governa il mondo, per abbattere il sistema, e ricrearne uno nuovo per poi dunque dividerci il bottino dopo questo conflitto. Ma lasciatemi concludere citando dopo tanti sfottò, visti e rivisti sui social, con una frase di CRISANTI, che dedico ai negazionisti, complottisti, a chi ci accusa di malasanità, di essere incompetenti e, soprattutto, che siamo statali, quasi come se fosse una colpa o un peccato originale che ci portiamo dietro, che a noi lo stipendio non ce lo leva nessuno, mentre i privati muoiono di fame

Mi permetta di dire una cosa: io penso che il terrorismo l’ha fatto chi ha detto che il virus era morto. E poi per quanto riguarda la signora Rosita beata lei che c’ha avuto l’ansia guardando l’epidemia in televisione. Pensi alle centinaia di migliaia di persone nella sanità che hanno lavorato giorno e notte durante l’epidemia. Non penso che nessuno abbia protestato per l’ansia. Sicuramente se la televisione può creare ansia, non la guardi. Pensi però a tutte le persone che l’ansia ce l’hanno e hanno affrontato la paura di venire contagiati” (Crisanti). 

Noi, siamo qui per curare chiunque: complottisti, negazionisti o moralizzatori, il cui obiettivo è quello di combattere si, ma solo sui social, ben protetti dalla loro stanzetta semi buia, da una tastiera di plastica, i presunti torti di noi medici, infermieri e OSS, che continuiamo a rischiare la vita. Noi, in fondo, siamo qui per te.

Sanità e Covid19: lettera aperta a Conte, Lamorgese e Speranza dal Movimento NOI

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

La questione Sanità nell’Ospedale Civile di Cosenza preoccupa cittadini, medici, infermieri e oss per l’aumento esponenziale dei casi di Covid19 e per come si chiede a tutti di fronteggiare l’emergenza nel caos e senza attrezzature e percorsi necessari. Anche la recente ispezione dei NAS conferma le preoccupazioni di tutti che oggi sfociano in una lettera aperta inviata dal Movimento NOI al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, al ministro della Salute Roberto Speranza. Il Movimento NOI che recentemente ha sollecitato la Magistratura di Cosenza con un esposto molto dettagliato, nel totale e incomprensibile silenzio della politica regionale e locale, facendosi carico del lamento di molti, chiede al Governo immediati provvedimenti non solo rivolti a sanare l’emergenza Covid, ma la stessa organizzazione sanitaria dell’Ospedale Civile di Cosenza che nel suo Pronto Soccorso e in alcuni reparti, vede l’acuirsi dell’incapacità politica locale di provvedere alla soluzione di problemi endemici, che devono necessariamente trovare una soluzione definitiva nell’assunzione del personale mancante, nella messa in sicurezza del Pronto Soccorso e dei Reparti, della costruzione di nuovi ed efficienti Ospedali pubblici, adeguati alle esigenze della medicina moderna. La situazione di stallo provocata dal Covid19 pesa, inoltre, su tutti quanti non riescono a curare altre gravissime patologie che vedono diluiti in un tempo incredibilmente eccessivo terapie e interventi, a rischio della vita di molti. 

LA LETTERA APERTA

Oggetto: Condizioni emergenziali della sanità calabrese con precipuo riferimento al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza “Annunziata-Santa Barbara-Mariano Santo”. Richiesta di intervento urgente.

Le ben note difficoltà che affliggono la sanità calabrese, pur in costanza della gestione commissariale, protrattasi da oltre un decennio, hanno ormai assunto i connotati del disastro assistenziale ed organizzativo.

Il che, peraltro, avviene nel corso di una congiuntura storica eccezionalmente sfavorevole che, oltre al quotidiano acuirsi delle difficoltà legate alla recrudescenza dell’epidemia da Covid-19, ha visto la Regione Calabria subire in breve tempo vuoti incolmabili di governance, sia per le dichiarate dimissioni del Commissario Regionale ad acta per il piano di rientro, Generale Saverio Cotticelli, sia, da ultimo, per la prematura quanto drammatica scomparsa della Governatrice regionale On.le Jole Santelli.

Le odierne vicende, unitamente alle pregresse quanto endemiche carenze sistemiche della sanità regionale, rischiano di degenerare in autentiche spirali di sfiducia collettiva e di disaffezione dei cittadini al senso delle istituzioni.

L’estrinsecazione di tali gravissime evenienze costituisce quotidianamente l’autentico dramma vissuto in prima persona dai sanitari del Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, un Ospedale HUB, il maggiore della regione Calabria, che più di ogni altro soffre per la prolungata carenza di medici, infermieri ed oss, soprattutto in reparti chiave come il Pronto Soccorso ed il reparto di Malattie Infettive.

In particolare l’Unità Operativa Complessa di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Emergenza soffre una particolare condizione di carenza di personale medico tanto da costituire un campione del tutto eccezionale di insufficienza nell’erogazione del servizio sanitario basilare per i cittadini.

Al fine di circostanziare quanto sin qui esposto è da considerare che, assumendo a base le linee guida della SIMEU, stilate sul rapporto medici-accessi annui in Pronto Soccorso, un HUB come quello di Cosenza dovrebbe avere tra i 18 ed i 20 medici in organico, mentre ve ne sono attualmente in servizio effettivo soltanto 9.

 Né si tratta di un’eccezionale carenza dovuta a speciali quanto temporanee congiunture storiche, posto che da molti mesi l’Azienda Ospedaliera, pur in periodo di massimo contenimento degli effetti della pandemia, ha omesso di approntare qualsivoglia concreta iniziativa volta al reintegro di un numero di medici adeguati al Pronto Soccorso di un Hub di primo livello.

Altrettanto drammatica è la carenza di posti letto nei reparti, tanto da costringere i pazienti a lunghe permanenze all’interno dei locali del Pronto Soccorso, in condizioni che definire precarie è riduttivo.

Se si considera che le gravissime contingenze sanitarie dell’attuale fase storica imporrebbero una maggiore cautela, anche nel distanziamento tra i pazienti affetti da Covid-19 ed i portatori di altre patologie, è agevole comprendere la preoccupazione dei sanitari in servizio presso il Pronto Soccorso, avuto riguardo del fatto che, al momento, non è in funzione alcun “reparto covid”, né tendostrutture esterne, finalizzate alle operazioni di pre-triage e permanenza dei pazienti positivi.

Ne deriva l’istaurarsi di una pericolosa condizione di promiscuità all’interno degli ambulatori del Pronto Soccorso, con potenziali ma non improbabili rischi di contagio per l’utenza e gli operatori.

Com’è noto tali pericoli si possono prevenire unicamente mediante l’adozione di idonei “percorsi” differenziati tra pazienti positivi al virus e pazienti affetti da altre patologie, di modo che la presenza o il transito dei primi non arrechi nocumento ai secondi, né al personale sanitario preposto all’accettazione e cura di questi ultimi.

Si pensi, a titolo esemplificativo, all’aggravamento delle condizioni di salute che potrebbe ricadere su quei pazienti oncologici i quali assiduamente ricorrono all’assistenza del Pronto Soccorso, qualora dovessero contrarre il virus in ambiente sanitario, così determinandone irreversibili degenerazioni del complessivo stato di salute e, financo, esiti prematuramente infausti.

Il che, oltre alla violazione di norme di legge in tema di sicurezza e salubrità dei luoghi nosocomiali, comporterebbe altresì gravissime conseguenze di ordine legale, in relazione al contenzioso che finirebbe per abbattersi sullo Stato in termini di onerose richieste risarcitorie da parte di eventuali pazienti lesi o deceduti per via del contagio.

E’, pertanto, improcrastinabile l’organizzazione di un ospedale precipuamente dedicato alla cura dei pazienti affetti dal Coronavirus, avente sede distaccate e/o isolata rispetto al nosocomio destinato alla generalità dell’utenza e per patologie diverse.

Nelle more della realizzazione del suddetto presidio ospedaliero ad hoc necessita con indefettibile urgenza la predisposizione di una corsia preferenziale per i pazienti positivi, interdetta alla permanenza ed al transito di operatori ed utenti affetti da altri patologie.

Inoltre è d’uopo attribuire primaria rilevanza alla ben nota problematica dell’insufficienza di spazi ove collocare idoneamente i sospetti covid in attesa di tampone, avuto anche riguardo dell’incipiente stagione invernale che, com’è noto, richiede la predisposizione di soluzioni interne alla struttura ospedaliera atte ad evitare l’impatto degli agenti atmosferici.

A tale ultima problematica si riconnette l’inadeguatezza strutturale dei locali ove ha sede il Pronto Soccorso che, senz’altro, in attesa della realizzazione del nuovo ospedale, deve essere allocato altrove e poter disporre di ambulatori che garantiscano il diritto alla privacy dei pazienti ed il distanziamento previsto anche dalle vigenti normative in materia di contenimento del contagio.

E’, in ultimo, necessario ricostituire le condizioni minime di sicurezza anche sotto il profilo dell’incolumità degli operatori sanitari del Pronto Soccorso i quali quotidianamente subiscono atti lesivi, percosse, ingiurie, minacce e condotte intimidatorie da parte dell’utenza che, probabilmente a causa del disservizio patito, dà libero sfogo ad aggressività e violenza.

Al fine di ristabilire idonee condizioni di sicurezza ed ordine pubblico ed evitare che tali esecrabili condotte possano sfociare in delitti ai danni delle persone e del patrimonio dell’ente, non vi è altra strada percorribile che non sia il ripristino di una postazione stabile di Pubblica Sicurezza.

In definitiva, confidando, nel provvidenziale quanto urgente intervento delle On.li Signorie Loro, restiamo a disposizione ai fini di qualsivoglia ulteriore costruttivo confronto od approfondimenti e rivolgiamo i nostri più deferenti saluti.

Cosenza, Movimento NOI ad Occhiuto: rispetti i luoghi sacri.

Il Movimento NOI manifesta a difesa dei luoghi sacri a Cosenza
Il Movimento NOI sul sagrato della Chiesa di Santa Teresa a Cosenza

Il Movimento NOI è sceso in piazza a Cosenza, sul sagrato della chiesa di Santa Teresa, per difendere il luogo sacro dagli esiti della movida e della cattiva politica dell’Amministrazione comunale a guida Mario Occhiuto.

Ad alzare la bandiere del Movimento NOI e della “Cosenza Cristiana” che appare per la prima volta in piazza, sono stati il Portavoce nazionale Fabio Gallo insieme ad alcuni delegati dei vari Dipartimenti che si occupano a 360° dei problemi della Città. Tra essi Vincenzo Capocasale, Angelo Falcone, Flora Caruso, Fedele Serpe, Luana Gallo, Maria Luisa Celani, Eleonora Cafiero, Giuseppe Capalbo, Anna Lia Latorre, insieme a Franco Garofalo, Anna Pia Zupi, Maria Ciliberto, Patrizia Pace, Vincenzo Zicaro, Giovanni Tenuta, Mario Timpano. La manifestazione si è svolta nel pieno rispetto delle regole imposte dal DPCM anti Covid19 e in numero limitato. Giunte anche le testimonianze del Comitato di quartiere rappresentato dall’Avvocato Gabriella Marini Serra e dell’ex Consigliere comunale Roberto Sacco.

Ma andiamo con ordine e spieghiamo come stanno le cose. A Cosenza, come in molte altre città italiane, la movida era al centro delle polemiche molto prima che insorgesse il Covid19. Soprattutto per l’apertura dei locali “attrattori” di movida nel cuore dei quartieri residenziali del centro città destinati, piuttosto, alla pace serale di quanti lavorano durante il giorno e meritano di riposare durante le ore notturne.

Molte le battaglie dei Comitati di quartiere rimaste disattese e moltissimi gli appelli rivolti al Comune di Cosenza amministrato dalla Giunta guidata dall’Architetto Mario Occhiuto, apparsa completamente sorda sia agli appelli dei Comitati, che, come nel caso che trattiamo, a quelli della storica Parrocchia di Santa Teresa che sorge proprio nel cuore della Città di Cosenza, letteralmente circondata dai locali modaioli di Cosenza.

Comitati di quartiere e Parrocchia espongono due lamenti diversi: i primi, che non si dorme per il troppo caos fino a notte fonda. La parrocchia, invece, non lamenta la movida o l’argento vivo dei giovani, ma l’esito della movida. Sul sagrato della nota Chiesa, infatti, accade di tutto e gli esiti sono davvero disgustosi, trasformando il sagrato in una gigantesca pattumiera farcita da vomito e molto, molto altro.

Dopo anni di tentativi di dialogo sempre falliti, l’Ente Parrocchia, nell’ambito dei suoi diritti e in rispetto del luogo sacro, ha deciso di apporre eleganti transenne a tutela del sagrato, come accade in tutte le città italiane, in rispetto del luogo sacro. Deve essere detto che gli esiti della movida esponevano anche a grave rischio quanti la Domenica si recavano alla messa mattutina, costretti a camminare tra vetri rotti e rifiuti di ogni sorta.

Oggi il Comune, incredibile a credersi e per la voce del Sindaco Mario Occhiuto, come riportato dalla stampa locale, annuncia di volere rimuovere le transenne. Se si trattasse di fantasia, Dan Brown avrebbe già immaginato una battaglia tra Cristo e l’anticristo incarnata dalle parti. Purtroppo, roba da matti, questa è la realtà: a Cosenza, in tempo di Covid19, con una disoccupazione galoppante e una povertà dai numeri impressionanti, una sanità penosa tra le peggiori d’Europa, in una Città ove l’Amministrazione Occhiuto ha abbandonato per dieci anni del suo governo uno dei centri storici più importanti e imponenti d’Italia, il Sindaco, piuttosto che ringraziare l’Ente Parrocchia, pensa alle transenne.

Il Movimento NOI è stato chiaro: “non siamo né contro la movida, né contro bar o locali d’intrattenimento che lavorano e procurano lavoro – ha dichiarato Fabio Gallo– In una città come Cosenza dove l’Amministrazione attuale ha lasciato morire il Centro Storico, il Teatro e la Cultura, non possiamo certo negare ai Giovani di socializzare. Ma siamo anche per il rispetto della nostra Fede, della religione e dei luoghi che la rappresentano. L’Amministrazione Occhiuto deve rispettare la Chiesa e la religione. E non dobbiamo richiamare il rapporto Stato – Chiesa perché ciò accada. Si tratta di buon senso. Questa avversità è preoccupante e ancor di più lo è il fatto che una nutrita schiera di Assessori e Consiglieri fanno bella mostra di se durante le feste religiose e poi, quando si tratta di metterci la faccia per difendere la sacralità di questo luogo, si nascondono come codardi. Evidentemente temono di perdere voti. NOI, al contrario, temiamo di perdere Dio e i segni della fede cristiana che da laici impegnati nella professioni e nella vita intendiamo difendere e proiettare nel futuro delle nuove generazioni, avvolte oggi da una pericolosa deriva nichilista proiettata nella società dall’attuale classe politica egoista e senza meta. NOI – conclude Fabio Gallo che presenta la bandiera ‘COSENZACRISTIANA’ – non rinunceremo mai alla straordinaria Bellezza di cui è espressione la nostra bella fede di pace che anima nella direzione del bene comune donne e uomini di buona volontà in un mondo colmo di guerre, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e brutalità”.

“NOI”, Scandalo Sanità: Cotticelli dimissionario. Ci dica chi sono le “menti raffinate”

Movimento NOI - Sanità Cosenza
Immagine generica tratta dalla rete

Chiediamo al Commissario Cotticelli di fare i nomi non solo di quelle che ha definito “menti raffinate” che lo vorrebbero “capro espiatorio”, ma anche di chi a livello governativo gli ha affidato le consegne per le quali abbiamo subito tagli devastanti nella Sanità calabrese, in tempo di Covid19 esponendo tutti noi calabresi inclusi Medici, Infermieri e Oss a rischi enormi. Gli ricordiamo che lui è un Generale dell’Arma dei Carabinieri e che deve ai Calabresi la massima trasparenza, se è convinto di avere operato bene. Se non ha il coraggio di denunciare, lo faremo NOI che non possiamo permetterci di avere paura poiché a differenza dei Commissari inviati da Roma, in questa Calabria dobbiamo vivere.

Movimento NOI - Sanità Cosenza

È di queste ore la notizia che il generale Cotticelli, commissario ad acta per il piano di rientro della sanità calabrese, è dimissionario. Finalmente una buona notizia dopo un decennio di progressiva devastazione della sanità calabrese cui il Generale Cotticelli, a nostro avviso, ha ampiamente contributo.

Si è assistito alla “politica” dello smantellamento del diritto alla salute dei cittadini, divenute vere e proprie vittime sacrificali sull’altare della spending review. Si è tagliato indiscriminatamente, tanto da comprimere oltre ogni ragionevolezza il diritto ai livelli essenziali di assistenza.

Non è difatti un caso che la Calabria sia ultima in Italia per l’erogazione dei LEA. La speranza (senza alcuna volontà allusiva al Ministro in carica) è che – come tutti ormai pensano in Calabria – il potere politico regionale non tenti di compiere operazioni di palazzo e quindi di colmare il vuoto istituzionale occupando poltrone.

Adesso, chiediamo anche le dimissioni degli altri commissari a capo delle aziende ospedaliere e delle ASP ed loro posto il Governo ponga dei tecnici qualificatissimi e possibilmente non al servizio di partiti politici. È ora che la sanità calabrese torni ad essere autenticamente al servizio dei cittadini e non più delle consorterie di potere.

Lo hanno dichiarato il Portavoce nazionale NOI Fabio Gallo con i Dipartimenti Salute e Diritto e Giustizia del Movimento NOI.

La Questione Morale in Politica. Di Francesco Guido

L'Avvocato Francesco Guido del Foro di Coesenza
L'Avvocato Francesco Guido Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento NOI
L'Avvocato Francesco Guido del Foro di Coesenza
L’Avvocato Francesco Guido Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento NOI

a cura di Francesco Guido – Dipartimento Diritto e Giustizia Movimento NOI

La questione morale, in una terra straordinaria e penalizzata come la Calabria, è la precondizione del rinnovamento politico. Le nostre città sono luoghi dove la disonestà è tradizionalmente il nutrimento del potere. Al fine di realizzare un’autentica rivoluzione culturale che ridefinisca le qualità morali di chi è impegnato in politica, è necessario rifondare i cardini delle classi dirigenti sulle forze sane, avulse da qualsiasi punto di contatto con realtà deviate.

La via maestra è capovolgere il paradigma della cultura dominante, introducendo la nozione per cui l’onore decora la persona onesta e mette in evidenza il disonesto. Per realizzare tali condizioni appare necessario rivendicare una politica giusta, che escluda a priori la prassi del clientelismo e promuova il merito, che rinunci definitivamente alle tentazioni della corruzione o dell’acquisizione del potere per il potere.

Occorre un “Uomo Nuovo” che incarni le aspirazioni di cambiamento sorrette su solidi principi morali e su radicatissime convinzioni etiche, che sia in grado di dirigere il processo di mutamento dello stato di cose presente, al contempo magnificando l’opera del popolo che lo sostiene nell’inveramento del suo progetto. Questa è la sola speranza da consegnare alle generazioni future.

Covid19, Sanità e politici irresponsabili. Movimento NOI attacca il “sistema” sulla sicurezza

Movimento sturziano NOI

È un dato di fatto incontrovertibile che presso l’Ospedale Civile di Cosenza la tenda esterna in funzione di pre triage per i pazienti affetti da covid-19 non sia attiva. È altresì un dato di fatto che detta inattività sia da ricondurre all’assoluta carenza di personale che non ne consente la riapertura.

Ci si domanda pertanto in quali modi vengano gestiti i pazienti conclamati o sospetti covid. Più precisamente, non esiste alcun percorso covid nei luoghi di stazionamento di tali pazienti idoneo a garantire l’adeguato distanziamento rispetto agli utenti non affetti dal virus. Particolarmente drammatica appare ancora una volta la condizione del pronto soccorso, che di fatto attualmente funge da pre triage per i covid positivi.

Riteniamo che il commissario dell’Azienda Ospedaliera non possa esimersi dal fornire adeguate risposte ai quesiti che precedono. Non possiamo nascondere che il COVID19 e tutto quanto rappresenta in una regione piagata dalla malasanità, richiederebbe un atteggiamento altamente istituzionale e politico di livello estremamente chiaro e rigido, volto alla risoluzione del problema da cui dipendono la Scuole, l’Università, la Famiglia e lo sviluppo economico in tutti i settori oggi in crisi.

Invece, purtroppo, con il loro cattivo esempio le istituzioni politiche che governano la nostra Città e la nostra Regione Calabria, esse lasciano trapelare anche la leggerezza con la quale trattano il problema COVID19 come se fosse solo un problema dei cittadini che devono obbedire ad ogni disposizione, a loro differenza. Il problema del senso di responsabilità profondo che manca alla nostra classe politica si abbatte sul sistema Sanità, sui pazienti sui medici, sugli infermieri e sugli Oss che compiono il proprio dovere ogni giorno a loro rischio”. Lo dichiarano il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo in collaborazione con i Dipartimenti Salute e Diritto e Giustizia.

La Sanità non è problema di Mafia? Movimento NOI scrive a Morra. Apra una inchiesta

da sx: Fabio Gallo - Nicola Morra
da sx: Fabio Gallo - Nicola Morra

da sx: Fabio Gallo - Nicola Morra
da sx: Fabio Gallo – Nicola Morra

A scrivere al Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra è il Presidente del Movimento NOI Fabio Gallo che chiede al Senatore l’apertura di una specifica inchiesta da parte del suo Ufficio sulla questione Sanità.

Alla luce delle gravissime dichiarazioni rilasciate ieri 8 Novembre 2020 dal Generale dei CC Cotticelli nel corso del programma televisivo edito da La7 e condotto da Massimo Giletti, torniamo a chiedere al Presidente della Commissione Parlamentare Bicamerale Antimafia Sen. Nicola Morra, di volerci ascoltare ma, soprattutto, di provvedere. Proprio recentemente il Senatore Morra ha dichiarato di essere disponibile ad accogliere denunce, NOI lo stiamo chiedendo da tempo e continueremo a farlo. Ma, soprattutto, non attenderemo per denunciare nelle sedi opportune, come già fatto sia a Cosenza che a Catanzaro, perché la politica smetta di essere una grande cloaca. Qui di seguito, dunque, ribadiamo la nostra missiva inviatagli lunedì 5 Ottobre alle 13:58 e reinvita in data 9 Novembre 2020 alle ore 9:47.

LA LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA NICOLA MORRA
“Illustrissimo Presidente Nicola Morra,
le condizioni della Sanità calabrese, salvo punte di eccellenza che provano la credibilità dei professionisti seri, è certamente questione attinente alla cultura mafiosa e alla sua operosità, sempre più efficace e invasiva. Nonostante la sua visita presso l’Ospedale di Cosenza con il Viceministro Pierpaolo Sileri, le cose non solo non sono migliorate, ma peggiorate. L’Ufficio Legale del Movimento NOI ha recentemente presentato un articolato esposto presso la Procura della Repubblica di Cosenza alla quale ha affidato alcune situazioni assai allarmanti. Nel turbinio che il Covid19 ha procurato trovando ancora oggi tutti impreparati e i Cittadini molto esposti, emergono tutte le disfunzioni cavalcate da chi, dall’interno dello stesso sistema sanitario, tace le gravissime responsabilità generando un ambiente omertoso e colpevole che pesa su chi esercita la propria professione onestamente. Pur a seguito dello stato di agitazione proclamato da una consistente parte del personale in servizio presso il pronto soccorso di Cosenza, ad esempio, dobbiamo registrare che ad oggi nulla di sostanziale è mutato. Quando il sistema presenta disfunzioni di tale gravità la responsabilità, evidentemente, deve essere attribuita a chi amministra l’azienda ospedaliera e il sistema sanitario tutto. Gli enormi sprechi per centinaia di milioni di Euro debbono essere indagati perché possano trovarsi i responsabili perché essi vengano puniti. Ma in assenza di specifiche indagini tese ad appurare la verità, non possono essere chiamati tutti i Cittadini onesti che pagano i tributi, a pagarne le conseguenze. Accadono ogni giorno episodi che indicano come l’unica missione dei commissari le cui responsabilità non sanano le piaghe della Sanità, sia quella di tagliare indiscriminatamente la spesa sanitaria. Così, nessuno parla della carenza di sicurezza cui tutto il personale medico è esposto insieme ai pazienti. E’ sufficiente dare uno sguardo alle mascherine prive di certificazione che continuano a fornire a Medici, Infermieri e Oss che hanno contatto diretto con pazienti Covid19 positivi. O ai servizi igienici, alle norme di sicurezza o riflettere sui motivi per cui Medici, Infermieri e Guardia giurate sono continuamente aggredite mentre svolgono il loro lavoro aggravati da una carenza cronica di quasi il 50% del personale, senza che alcuno sia intervenuto politicamente per porvi rimedio. Il vuoto politico – conclude Fabio Gallo – ha prodotto un vuoto strategico di Democrazia colmato dalla cattiva  e omertosa per molti versi, gestione del sistema Sanità sul quale le chiediamo di intervenire come Commissione Antimafia, approfondendo anche le ritorsioni nei confronti di tutti coloro i quali hanno il coraggio di denunciare e palesare quanto accade all’interno

Il Movimento NOI lancia “Agorà Sanità” e sceglie Facebook per discuterne con i cittadini

Stato Regioni Lea

Stato Regioni Lea

Nasce dal Movimento sturziano “NOI” l’idea di intrattenere i Cittadini sui temi della Sanità che in Calabria rappresenta un vero dramma, elevato all’ennesima potenza dal Covid19. Per animare e condividere lo spazio bisettimanale chiamato AGORÀ SANITÀ, il Movimento NOI ha scelto il social network Facebook ed il sistema di videoconferenze StreamYard. Scopo di questa AGORÀ – ha dichiarato il portavoce nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo – è quello di aiutare i cittadini a comprendere i tanti problemi della sanità visti, però, dall’interno degli Ospedali.

Ciò, per evitare grossolane semplificazioni colpevoli della incapacità da parte degli stessi cittadini, di comprendere quali siano le cause della cattiva gestione della Sanità pubblica che molto spesso vede vittime insieme ai pazienti ed ai familiari, anche Medici Infermieri e OSS. Il primo incontro di AGORÀ andato in onda alle 19:00 di giorno 27 settembre, ha mostrato quanto la classe politica locale e l’Amministrazione della Sanità Pubblica sia inadeguata e carica di un fardello che proviene dal passato che rende impossibile qualsiasi riforma o adeguamento del servizio sanitario agli standard europei.

I cittadini possono intervenire sia tramite messaggistica che in diretta. Gli Autori di AGORÀ sono anche ospiti fissi che animano la discussione: l’Avvocato Francesco Guido, la Coordinatrice del Movimento NOI Eleonora Cafiero, il Responsabile del Settore Salute del Movimento NOI Angelo Falcone, il Portavoce Nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo.

Movimento NOI – Agorà Sanità

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