a cura di Roberto Perri Referente Scuola Movimento NOI/
Mentre si sta consumando il dibattito sul green pass per il personale scolastico, il governo ha diffuso la bozza del piano scuola. Non sembra che si voglia richiedere il green pass agli studenti né imporre l’obbligo vaccinale. La bozza ricalca le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.
Ecco i punti salienti:
Distanziamento e mascherina: laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico resterà fondamentale l’uso della mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità, per tutti gli studenti sopra i 6 anni di età.
La pulizia: andrà mantenuto il rispetto delle ordinarie misure di areazione dei locali e della pulizia quotidiana. Nel caso di positività a scuola, la sanificazione andrà effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura, ma non sarà necessario farla effettuare da una ditta esterna, sarà sufficiente il personale della scuola.
I test all’ingresso: non appare necessario, secondo quanto evidenziato dal Cts effettuare test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico. Rimangono invece confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi a scuola da gestire, come di consueto, in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti.
Le mense: le raccomandazioni riguardano l’uso della mascherina da parte degli operatori. La somministrazione potrà quindi avvenire nelle forme usuali e senza necessariamente ricorrere all’impiego di stoviglie monouso.
Le palestre: nelle zone bianche, le attività di squadra saranno possibili ma, specialmente al chiuso, dovranno essere privilegiate le attività individuali, e mantenuta la distanza di due metri tra gli studenti e l’areazione dei locali. In zona gialla e arancione, si raccomanda lo svolgimento di attività unicamente di tipo individuale.
Per quanto riguarda i trasporti prosegue il lavoro dei tavoli prefettizi di coordinamento ed è costante il raccordo con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Sempre nel decreto sostegni bis, sono previsti 450 milioni per potenziare i servizi aggiuntivi di trasporto scolastico.
Il piano scuola verrà ufficializzato settimana prossima assieme al “pacchetto scuola” del governo su green pass e vaccini.
Dopo tanti proclami si prende tempo e si rinviano le scelte, non è possibile decidere ad agosto, a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico: è tardi per gli istituti e per le famiglie.
La DAD non viene citata, perché invece non lasciare libera scelta ai genitori tra lezioni in presenza e DAD?
Possibile che il mondo della scuola e le professionalità in esso presenti, non siano state capaci di individuare in modo autonomo le reali necessità degli studenti italiani?
Il CTS asserisce che solo attraverso la didattica in presenza si possa garantire lo sviluppo della personalità e della socialità degli studenti provati dai lunghi periodi di limitazione delle interazioni e dei contatti sociali.
Perché si vuole demonizzare la DAD che è stato l’unico strumento per mantenere un rapporto educativo per periodi di tempo più o meno lunghi e solo in alcune regioni del paese.
E’ possibile che si vogliano le scuole aperte solo per far correre la locomotiva dell’economia?