jihadisti, islam,terrorismoDi Fabio Gallo/

No, non siamo contrari all’emigrazione e all’immigrazione. L’Umanità è sempre stata in movimento e sempre lo sarà. Si parte e si abbandona la propria terra per molti motivi: per lavoro, perché si scappa dalla carestia, dall’oppressione, dalle guerre, dalle dittature, dall’ignoranza, ma anche per amore, per conoscere, viaggiare, studiare, per crescere.

FABIO GALLO: NON SIAMO CONTRARI ALL’ACCOGLIENZA
E non ci si può dire di essere contrari all’accoglienza perché molti di NOI hanno accolto nella  loro parte più intima, nell’anima, la fede portata nel mondo da un ebreo. Siamo cristiani e abbracciamo viaggiatori, turisti, pellegrini, migranti. Chi ha studiato Antropologia come chi scrive, sa bene che tutto ciò è naturale.

VIOLENZA INACCETTABILE COME OGNI FORMA DI INTEGRALISMO
Innaturale, invece, è la violenza di chi parte dalla propria terra non già alla ricerca di pace ma per imporre la propria cultura violenta, che sia per l’affermazione di una sua idea o della sua religione, a costo di uccidere chi gli tende una mano per sostituirsi ad esso. Siamo contrario ad ogni forma di integralismo e profondamente convinti di appartenere ad un grande Popolo, quello Italiano, dalle radici giudaico-cristiane e greco-romane che sono, per chi giunge in Italia, da condividere perché l’integrazione, non l’occupazione, ha origine da questa volontà.

Sappiamo bene di trovarci in un momento in cui il Mediterraneo è in fermento e spinge verso l’Occidente le sue problematiche secolari. Sappiamo di vivere in un momento difficilmente decifrabile ma non stiamo facendo nulla per programmarlo attraverso idee che sappiano promuovere politiche concrete lontane da giri di parole. Le domande sarebbero poche se si avesse buona volontà: quanta umanità potrò accogliere, siamo in grado di gestire questa umanità programmando per essa attività lavorative a qualsiasi livello, come integrerò questa umanità nell’attuale società civile evitando che essa vada a costituire uno stato nello Stato, quali strategie da utilizzare perché questa umanità sia consapevole che una volta sbarcata in un nuovo mondo troverà una nuova cultura cui adeguarsi.

IL REDAZIONALE DI NICOLA PORRO PONE LA QUESTIONE
Mi ha colpito il redazionale a cura di Nicola Porro (Il Giornale.it) dal titolo “L’Occidente è condannato. Siamo tutti presunti colpevoli. Tranne i jihadisti”, perchè evidenzia quella dicotomia che rende i pilastri dell’Europa dei Diritti (ma anche dei Doveri), fragili e incapaci si sostenere l’onda tellurica proveniente da questo Mediterraneo in fermento la cui energia è tale, da riuscire ad azzerare del tutto ogni forma di esistenza culturale sovrastandola con il segno della paura.

Il redattore afferma che  “Tranne i jihadisti ci troveremo nella paradossale condizione di difendere il nostro sistema di valori quando trattiamo con chi lo vuole distruggere e di negarlo con chi è vittima del fondamentalismo”.

E facendo riferimento alla scena che tutto il mondo ha potuto vedere dei fedeli con le mani alzate in Notre Dame de Paris, afferma “quelle mani sul capo sono più che una resa, sono più che un simbolo, sono il segnale di come non abbiamo ancora capito quale sia il nemico da combattere e di quanto esso sia determinato”.

Ancora non siamo stati attaccati ma già, condizionati dalla paura, alziamo le mani. E il paradosso è che a chiederlo ai cittadini francesi è stata la nostra stessa Polizia francese che, piuttosto, dovrebbe imporre regole di ingresso severissime non solo dei propri cittadini, ma anche di chi è costretto a fuggire dalla propria terra per trovare Pace.

Va inoltre detto a gran voce che la maggior parte degli attentati sino ad oggi subiti dai Cittadini, sono stati eseguiti da altri cittadini di cultura diversa da quella ospitante a dimostrazione del fatto che c’è una parte del mondo che ancora non è matura per una convivenza civile che ponta tutti sul piano della reale uguaglianza.