a cura di Roberto Perri – Delegato Scuola Movimento NOI/
Si parla di mascherine per gli alunni con fragilità delle secondarie ma non si specifica quali dispositivi usare.
Si dice che a scuola, gli alunni, potranno andare con il raffreddore: è compito dell’insegnante individuare lo studente con la vera sintomatologia da Covid e mandarlo a casa.
Non si misura più la temperatura all’ingresso della scuola ma la si indica come strumento per registrare la presenza di un possibile contagiato.
Per i presidi è previsto l’obbligo di richiedere alle autorità competenti (dipartimenti di prevenzione delle Asl, ARPACAL) di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuare delle soluzioni più efficaci da adottare in conformità con le linee guida. Sono queste le nuove regole, inviate attraverso un vademecum ai dirigenti scolastici dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Jacopo Greco.
Il vademecum ha scatenato non poche reazioni da parte degli insegnanti, dei presidi ma soprattutto della SIMA (Società italiana di medicina ambientale). Alessandro Miani (Presidente SIMA), nei giorni scorsi a SkyTg24, ha detto: “In tema di scuole e Covid è un vero e proprio caos in Italia, con la responsabilità della gestione dei contagi scaricata sulle spalle di presidi e personale scolastico”.
Alla riapertura delle scuole si arriva in ritardo sul fronte della prevenzione: in Italia non si è fatto nulla e continua a non farsi.
Siamo all’assurdo, ai docenti ed ai presidi (che di mestiere non fanno il medico) viene chiesto di essere in grado di discriminare se un raffreddore è un sintomo di possibile Covid.