Redazione del Movimento civico NOI/
Sono stati cacciati dal Comune di Cosenza per avere creato una voragine finanziaria per centinaia di milioni di Euro che sta ricadendo sulle spalle di cosentini, costretti da anni a pagare tasse al massimo delle aliquote. A cacciarli dai loro posti di potere, molto spesso gestito in maniera prepotente escludendo dalla vita democratica, sono stati gli stessi cittadini di Cosenza traditi nelle loro aspettative annunciate da un programma mai attuato, con una campagna elettorale che ha vinto contro ogni pronostico, prova che l’arroganza politica viene sempre bocciata.
L’attuale Presidente della Provincia di Cosenza è stata punta di diamante dell’amministrazione comunale di Cosenza guidata dall’architetto Mario Occhiuto. La stessa che ha distrutto la più significativa e imponente opera pubblica appena ultimata che portava il nome del Sindaco Giacomo Mancini, all’insegna di un’opera praticamente inutile rispetto alla prima; ha demolito stabili senza esserne proprietari (ex Jolly Hotel) con violazione delle leggi, ha generato il caos urbano che oggi vive la Città di Cosenza, ha letteralmente abbandonato una delle più belle Città storiche d’Italia, generando in essa quartieri senza Cristo, ove molti abitanti sono privati dei diritti fondamentali. Ha costruito una delle più grandi piazze del Mezzogiorno di solo cemento nel centro della Città spacciandola per un’opera sostenibile con gigantesco parcheggio interrato nel centro Città, in dicotomia con l’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale e attualmente, dopo anni, ancora parzialmente sotto sequestro perché sarebbe pericolosa, dalla Procura Antimafia di Catanzaro. Un decennio di amministrazione che non è riuscita ad alleviare la gravissima gestione dei rifiuti, delle risorse idriche e a dare inizio ai lavori del nuovo Ospedale di Cosenza, nonostante i fondi fossero da anni disponibili. Per non parlare dell’abbandono delle periferie, dei gravissimi danni al commercio con centinaia di attività chiuse o che si sono dovute trasferire per palesi errori di gestione della Città nella quale sono state interrotte arterie principali, generando ulteriori disaggi per congestione del traffico veicolare e sicurezza dei cittadini. Il tutto, contravvenendo al programma elettorale proposto ai cittadini, generando praticamente zero risorse per invitare i giovani a restare dopo la laurea e chiudendo loro la porta quando è stato chiesto il pubblico confronto. Per non parlare del mondo della cultura letteralmente raso al suolo come il Teatro di Tradizione Alfonso Rendano, privato della dignità che merita la Città e abbandonato all’incuria cronica. Un gravame che ne ha ben motivato con un grande sospiro, l’espulsione dall’Amministrazione comunale ed il subentrare dell’attuale amministrazione Caruso. L’attuale Presidente della Provincia di Cosenza era senza dubbio una delle anime portanti dell’Amministrazione Occhiuto e oggi, nonostante tutto e grazie alla nota capacità disgregativa del centrosinistra unica nel fare campagna elettorale di successo al centrodestra a colpi di veleni interni e colpi di coda, la Provincia di Cosenza si ritrova Presidente Rosaria Succurro che nomina praticamente Capo di Gabinetto suo marito. Nulla, da parte di chi scrive, contro le persone che, ovviamente, si rispettano insieme a quanto rappresentano oggi in quanto istituzioni.
“Il Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro nomina suo marito “Capo di Gabinetto”. Il Movimento civico (civile) NOI non può esimersi dal pronunciarsi su un dato esplicito: quanto accaduto è gravissimo e pone in essere nel cuore delle più alte Istituzioni democratiche del nostro Paese, un comportamento che incenerisce le fondamenta etiche delle stesse Istituzioni che, invece, devono essere salde, protette dallo stesso Presidente della Provincia da critiche, e ancorate in maniera granitica al buon senso. Qui si parla di amministrazione della cosa pubblica. Non è una giustificazione l’incarico “gratuito” al marito. Il punto è l’incarico di Capo di Gabinetto “al marito”. Stiamo parlando di una moglie che conferisce al marito un incarico diretto. Ciò manifesta un dato gravissimo. In aggiunta, il termine “gratuito” non distoglie dall’esercizio del potere del Capo di Gabinetto, suo marito, che andrebbe, inoltre, a utilizzare uffici, collaboratori e tutto quanto rappresenta un costo per noi cittadini che non possiamo essere democraticamente tutelati dalla “famiglia” Succurro. Qui, si stanno scrivendo pagine di antropologia della non cultura con comportamenti che devono richiamare l’attenzione delle più alte cariche dello Stato, partendo dal Presidente della Repubblica a tutela di tutti noi cittadini. Ci si chiede anche che fine abbia fatto l’opposizione sia a livello locale che regionale, rispetto ad un vuoto strategico di decenza. Una cosa appare certa: la Democrazia è in pericolo”. A dichiararlo è il portavoce nazionale del Movimento civico NOI Fabio Gallo, già candidato Sindaco alle scorse amministrative di Cosenza.