a cura della Redazione/
Se una azienda ospedaliera fornisce sistemi di protezione palesemente inadeguati e non idonei al corpo sanitario, è responsabile o no di reato in caso di dovessero ammalare di Covid19 medici, infermieri e oss?
Prendiamo atto della dichiarazione del direttore sanitario del presidio unico dell’Annunziata Salvatore De Paola a parere del quale il Pronto Soccorso di Cosenza sarebbe più libero anche grazie all’apertura dell’Ospedale Militare da campo di Vaglio Lise nel quale si stanno smistando i pazienti. Notizia che non può che farci piacere in virtù del fatto che a richiedere al Governo l’intervento dei Militari, come ampiamente dimostrato dagli atti, è stato proprio il Movimento civico NOI che si è fatto carico della richiesta di aiuto di medici, infermieri e OSS, nonché delle famiglie dei pazienti.
De Paola avrebbe anche dichiarato che “grandi problemi non ne abbiamo più un pò perché l’incidenza del virus sembra in calo e un pò perché siamo bene organizzati“. Il Movimento NOI pone alcune domande al dott. Salvatore De Paola: è vero che, invece, in dicotomia con quanto dichiarato, in Pronto Soccorso, sembra essere ancora l’inferno e che ad avere contratto il Covid19 sarebbe un numero molto elevato di sanitari dell’Ospedale tra i Reparti di Nefrologia, Medicina Valentina, Gastroenterologia?
Il dott. Salvatore De Paola è al corrente del fatto che l’Azienda passa sistemi di protezione al corpo sanitario sul quale è palesemente scritto “NON MEDICAL MASK” e cioè da non utilizzare come presidio medico? Lo dichiara il Portavoce del Movimento civico NOI Fabio Gallo unitamente al Responsabile del Dipartimento Salute Angelo Falcone.