a cura di Cristian Tarsia/
Se potessimo avere un sondaggio sulla ricerca più cliccata, oggi Pippo Callipo ne sarebbe
l’indiscusso protagonista. L’abbandono di un posto privilegiato incuriosisce buoni e cattivi, onesti e disonesti. Ancora una volta, l’imprenditore calabrese spiazza il mondo della mala-politica, che più volte ha provato a mettergli il guinzaglio, senza mai riuscirvi. Una rinuncia alla sporca complicità, ad una LITURGIA che è estranea a quei valori che egli sperava di portare in seno all’assise regionale. Eppure una lezione, anzi, un teorema è stato ampiamente dimostrato: Pippo Callipo ci ha ricordato quanto sia importante essere LIBERI, LIBERI DI FATTO.
In terra calabra si è liberi quando si ha in primis di che vivere, e la politica tradizionale ci ricorda di avere per noi tutt’altri progetti, ogni dannato giorno. La Calabria tutta, all’interno dei suoi 800 chilometri di costa paga il prezzo di questa assurda sudditanza. Una persona perbene non poteva fare altrimenti. Non dopo l’esempio dato ai propri lavoratori, non dopo aver dato una possibilità di riscatto a persone desiderose di rifarsi una vita, NELLA LEGALITA’.
Chi ha vissuto e vive di politica, non troverà mai il coraggio di un atto tanto dignitoso.
Provate a dirlo adesso che SIAMO TUTTI UGUALI! Su questo principio va fondato un soggetto nuovo, inclusivo, pulito, distante anni luce dal volgare protagonismo. Fino ad oggi
alle liste di idee sono state preferite quelle di nomi, di aspira-voti e poltronari. Callipo ha fatto il primo passo, la casta va demolita.