Covid 19
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Fino a questo momento le autopsie ai pazienti deceduti sono state eseguite in pochissimi casi. L’autopsia è invece l’unico modo che abbiamo per individuare con certezza la causa della morte e di conseguenza adottare terapie non sperimentali ma basate su dati certi per poter gestire la malattia invece di ricorrere alla terapia intensiva.

L’importanza delle autopsie è stata sottolineata dal biologo e analista Salvatore Scognamiglio nel corso del programma di NOIRadio.eu dedicato all’emergenza Covid 19.

Intervistato su NOIRadio.eu da Fabio Gallo, Portavoce del Movimento NOI e dal giornalista Roberto Ormanni, il dottore Scognamiglio ha reso noto che dalle poche centinaia di autopsie eseguite fino a questo momento, è risultato la causa di morte è la microtrombosi venosa provocata dalla forte infiammazione causata dal virus.
Ciò, ha spiegato Scognamiglio, fornisce risposte a due domande: la prima, perché la maggior parte dei pazienti che finisce in terapia intensiva, muore nonostante, appunto, la terapia intensiva. La seconda, perché le cure a base di anticoagulanti e alcuni tipi di anti infiammatori danno risultati positivi.

La tromobosi venosa, ha specificato Scognamiglio, impedisce meccanicamente lo scambio di ossigeno nel sangue e dunque rende inutile anche la terapia intensiva.

Se un numero significativo di autopsie confermasse quella che ora è solo un’indicazione senza valore statistico e che dunque non può essere presa come base per adottare un protocollo terapeutico generalizzato, questa terribile malattia potrebbe essere gestita, fin dai primi sintomi, a casa come una broncopolmonite che, per quanto più severa e dolorosa di altre, ha però un minimo indice di mortalità.
In questo momento di grande confusione – ha concluso il biologo Scognamiglio – in cui ci stiamo avviando alla fase due senza avere nessuna delle certezze necessarie, l’unica via di uscita è investire sulle autopsie, che possono essere disposte dai singoli direttori sanitari per far confluire poi i dati raccolti in un unico centro nazionale di valutazione.
Far parlare i morti è l’unico modo per salvare i vivi.
Le autopsie  garantiscono elementi di conoscenza che non possono essere messi in discussione che ci permettono di gestire la malattia.
In attesa di poterci salvare dal virus con vaccini e immunoglobuline che forse prima o poi arriveranno, possiamo salvarci dalle conseguenze del virus riuscendo così a conviverci come facciamo da secoli con tantissime altre, pur gravissime, patologie.

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Fabio Gallo
Classe 60, Antropologo esperto di gestione della conoscenza, media digitali, valorizzazione dei Beni Culturali. Ha fondato la Città della Pace. Cura i Rapporti Istituzionali della Fondazione Culturale "Paolo di Tarso". Esperto dell'ITS IOTA Istituto di Alta Formazione per il Turismo e l'Ospitalità allargata della Puglia. Fondatore del Digital Cultural Heritage Museum "ITALIAEXCELSA" dedicato al Patrimonio culturale italiano in chiave visuale. Fondatore e Direttore Editoriale delle Testate Giornalistiche del Gruppo ComunicareITALIA. Portavoce del Movimento Sturziano NOI. Dispone di elevate competenze tecniche multidisciplinari, pensiero organizzativo ed innovativo, coniugato a forte pragmatismo logico, a spiccate doti comunicative, alla gestione di progetti e compiti complessi, con elevata capacità d’analisi e di ascolto. Forte propensione al lavoro in gruppo, in cui nel ruolo di teamleader presta attenzione allo stato motivazionale ed alla sua compattezza. Visita il Blog: www.fabiogallo.info