a cura di Maria Luisa Celani – Delegata al Welfare e alle Politiche Sociali/
In questo momento di grande difficoltà nazionale dove il problema sanitario risulta essere di primaria rilevanza, è comunque importante fare una breve analisi sulle ricadute che tutto ciò avrà sulla Calabria. Infatti alle necessarie politiche di crescita e di sviluppo, da attuare al più presto, dovranno andare in parallelo adeguate politiche sociali, di welfare e della famiglia. Su questo fronte, come si sa, la nostra Regione sconta handicap pesantissimi. Ovviamente come dati di riferimento si deve fare richiamo necessariamente a quelli ufficiali che sono datati 2017. Infatti “l’ultimo rapporto dell’Istat conferma ancora una volta la gravità della situazione sociale in cui versa la nostra Regione, prima in Italia in termini di povertà”.
“Ben il 35,3% delle famiglie residenti nel 2017 è collocato al di sotto della soglia di povertà relativa, con una percentuale rispetto all’anno precedente del 1,1%. A tutto ciò si aggiungono ulteriori primati negativi in termini di PIL, reddito pro-capite, consumi e un tasso di disoccupazione che, nonostante una piccola ripresa, dal 2007 al 2017, è praticamente raddoppiato, passando dal 11,1% al 21,6%. Uno scenario veramente drammatico che, stante l’attuale grave crisi nazionale, acuita dall’emergenza sanitaria, impone una maggiore attenzione della politica e delle istituzioni a tutti i livelli nella consapevolezza che, se non si interverrà con urgenza, il rischio è quello di sprofondare ulteriormente in un abisso di povertà e disagio sociale di proporzioni ancora maggiori di quello attuale. Una volta conclusa la fase dell’emergenza, e speriamo in tempi rapidi, occorrerà innanzitutto ripensare le politiche sul sociale aumentando considerevolmente la capacità di spesa. La spesa in Calabria, infatti, si è attestata sino ad oggi su percentuali più basse rispetto a molte altre Regioni, con una disparità evidente che ha visto peraltro i Comuni calabresi ben lontani dalla media nazionale. Risorse del tutto inadeguate, pertanto, a soddisfare le reali esigenze delle nostre comunità.
La legge 23/2003 è stata resa operativa in maniera totalmente inadeguata (Delibera di Giunta n. 423/2019) e va pertanto rivista dotandola degli strumenti e delle risorse necessarie, impegnandosi contestualmente per superare tutti gli ostacoli attualmente presenti. A questo proposito occorre creare una forte rete tra tutti i soggetti impegnati in questo campo per portare avanti in sinergia una battaglia di solidarietà e controllo a cui anche il Movimento NOI è pronto a dare il proprio contributo per il miglioramento del welfare calabrese. Per quanto riguarda le politiche per la famiglia, queste andranno affrontate sotto molteplici aspetti: le donne in Calabria sono tuttora combattute nella scelta tra lavoro e famiglia, per cui servono appropriate politiche che adeguino i tempi di conciliazione. Va messa in campo pertanto una rete di sostegno e assistenza alle donne in modo che vengano incentivate le politiche familiari senza andare a discapito dell’attività lavorativa (es. vedi la Francia). Oggi in Calabria oltre il 40% delle donne si occupa dei figli contro il 30 %degli uomini che preferiscono invece dedicarsi esclusivamente alla carriera. Va considerato inoltre che la politica della famiglia intreccia più aspetti: dalle politiche fiscali, alla tutela dei soggetti non autosufficienti, al potenziamento degli asili nido, all’assistenza dei minori, all’istruzione. Ancora oggi la Calabria, infatti, mantiene il primato negativo della dispersione scolastica.
L’emergenza che stiamo vivendo nel Paese e che si ribalta anche su di noi impone a tutti i soggetti di fare squadra partendo proprio dalle politiche di protezione sociale. Auspichiamo che con l’insediamento della nuova giunta regionale venga attuata una forte inversione di tendenza rispetto a quanto fatto sino ad ora. Occorre utilizzare tutte le risorse disponibili, attuali e della prossima programmazione, sia quelle Ordinarie che quelle Comunitarie, a partire dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Il Movimento NOI è disponibile a dare il suo contributo sia con scambio di idee che con il confronto. Per questi motivi, il Movimento NOI rinnova la richiesta al governo regionale di concertare, al più presto, una vera riforma del welfare che punti innanzitutto a garantire diritti essenziali, a partire dai servizi socio-sanitari, dall’istruzione, dal diritto alla casa, attraverso la realizzazione di programmi integrati di sussidi economici e politiche finalizzate all’inclusione attiva”.