di Fabio Gallo e Cristian Tarsia/
RENDE – Giorni addietro Eleonora Cafiero, già candidata a Sindaco alle scorse Amministrative per la lista NOI Rende (Movimento cattolico NOI), faceva notare il triste vuoto di attività sportive denunciando con una video testimonianza che i campi da tennis, un tempo il prestigio dello sport e della stessa Città di Rende, oggi rappresentano, invece, l’immagine speculare di una politica priva di visione e spesso vocata al litigio, e non a risolvere i problemi. Il tutto, a scapito dei Cittadini e dei Giovani.
Appena insediato il Sindaco Marcello Manna con la sua Giunta, subiscono un primo duro colpo dalla Giustizia Amministrativa e, possiamo dire simpaticamente, inciampa su una pallina da tennis. C’è da credere che presto Sindaco, Giunta e Consiglio che si troveranno a dovere discutere della patata bollente della Metro di superficie, ne potranno rimanere travolti, come capitato al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che ha perso gran parte del suo elettorato proprio per una decisione sbagliata, costata la pace ai Cittadini.
Dopo pochi giorni dalla pubblicazione del video, il Tar Calabria si è espresso annullando un bando emesso dal Comune di Rende per la loro gestione, a dimostrazione del fatto che l’Amministrazione Manna non è infallibile e che se la politica non comprende che alla base dello sviluppo sostenibile di una Città ci deve essere il buon senso, a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo i Cittadini.
Ma, se il Sindaco di Rende Marcello Manna non sembra essere portato per il gioco del tennis perchè ora dovrà riformulare la gara d’appalto, forse lo è di più per quello del trenino. Anzi, della Metro di superficie. Parliamo di quella che dovrebbe unire Cosenza all’Unical, passando per il cuore della Città di Rende tracciando un percorso che, quando i rendesi ne prenderanno atto, il rischio della richiesta delle dimissioni di massa da parte di cittadinanza e delle attività produttive, sarà dietro l’angolo.
Giorni tristi per Cosenza e, purtroppo, anche per Rende.
L’informativa della Regione Calabria per il sesto Comitato di Sorveglianza su programmazione e spesa dei fondi comunitari 2014-2020 ha confermato le impressioni dei cittadini: i lavori della metrotranvia hanno subìto dei rallentamenti.
Mentre il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, si dice soddisfatto per lo stato di avanzamento dei lavori nel cosiddetto “parco del benessere”, dimenticando i disagi con cui i cosentini convivono da mesi, a causa dell’elevatissimo livello di inquinamento derivante dalla congestione delle maggiori arterie stradali, il primo cittadino di Rende sembra intenzionato a deragliare: l’accordo di programma potrebbe subire variazioni in corso d’opera, per essere riduttivi.
Già lo scorso 11 marzo, a conclusione di una manifestazione, l’avvocato Marcello Manna aveva spiegato le sue perplessità sulla realizzazione della metro:
«la nostra città non intende affatto aprire cantieri che potrebbero restare tali. Chiederò la convocazione di un tavolo tecnico-amministrativo-
politico al Presidente della Regione Calabria ed al Comune di Cosenza per decidere il da farsi». E ancora: «il Comune di Rende è già all’opera, cercare altre soluzioni, opportunità, appare necessario».
Se guardiamo al 15 luglio 2019, giorno dell’insediamento dell’organismo intermedio per l’implemento dell’Agenda Urbana, è inevitabile notare delle discrepanze, poiché, non possiamo pensare alla città unica se su temi, come quello del collegamento di superficie, si hanno approcci amministrativi differenti: Occhiuto ha vinto una campagna elettorale cavalcando l’onda “no metro”, per poi lasciarsi ammaliare dal fascino dei cantieri disseminati in ogni dove, tradendo il 60% dei cittadini; Manna, prima si è seduto al tavolo per la città unica e poi ha tirato il freno a mano sull’accordo di programma.
È dunque questa la ricetta per far tornare la città universitaria agli antichi splendori?
C’è poi l’imbarazzante notizia trapelata dagli ambienti giornalistici rendesi: sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo – che le riprese televisive del Consiglio comunale siano state aggiudicate, senza alcuna gara o manifestazione d’interesse. In tal caso, viva la trasparenza !!