Hanna-Lottritz ha deciso di pubblicare le sue foto relative al coma etilico
Hanna-Lottritz ha deciso di pubblicare le sue foto relative al coma etilico

Cosenza – Il caso dei 46 minori finiti in ospedale a Cosenza nella notte di Capodanno, tra i quali molti in coma etilico, sta suscitando molto clamore sui social, anche per l’attenzione che la Stampa ha destinato ai fatti. NOI ci poniamo alcune domane. Se non lo facessimo non potremmo svolgere il nostro compito di “mediatori” nella società civile tra politica e Cittadini. Quanto incide su tali conseguenze, ad esempio, la scelta sbagliata dei protagonisti di un concerto? E un rapper come Fabri Fibra con i suoi testi al centro di polemiche per la loro violenza cantata, rispetto ad un classico cantautore o ad altro tipo di musica, quanto influisce?

LA LETTERA DI UNA MAMMA
Ho letto stamane sul quotidiano Gazzetta del Sud della gravissima situazione creatasi al pronto soccorso dell’ospedale civile di Cosenza la notte di San Silvestro, 46 giovani ragazzi arrivati in coma etilico!!!

Questa notizia è vero che ci lascia sgomenti, ma è anche vero che c’era da aspettarselo ed era solo una questione di tempo.

Dico questo da mamma di due bimbi quasi adolescenti  che con grande paura per i propri figli, osserva quotidianamente per strada comportamenti poco consoni da parte di ragazzi giovanissimi, che più che adolescenti sembrano bambini. Chi passa da Via Alimena e da Piazza Santa Teresa il sabato pomeriggio non può che osservare una moltitudine di ragazzini con in mano un bicchiere di cocktail, oppure una bottiglia di birra. Sono ragazzi che durante la settimana li vediamo andare a scuola con i loro zainetti  e che sembrano essere  tranquilli e sani, ma poi nel week-end si trasformano in adulti con i peggiori vizi.

Viene da chiedersi perché tutto ciò.

La colpa maggiore è sicuramente della famiglia, ovviamente non di tutte, molti genitori sono disinteressati alle attività quotidiane dei figli che non seguono adeguatamente. Con questi ultimi oggi si parla poco, non si dialoga abbastanza, non si cerca di capire se hanno dei problemi a scuola o con gli amici, se soffrono magari per il loro aspetto fisico, se si sentono inadeguati rispetto a questa società che li vuole tutti di aspetto piacevole, social,  griffati e che propone modelli di esistenza vuoti di contenuti.

Al secondo posto sicuramente la scuola che troppo spesso non completa quel percorso educativo iniziato dalle famiglie perché vuole spesso compiacere quegli stessi genitori che vogliono i propri figli primi della classe, prime nelle attività sportive, anche se non lo meritano, spesso mortificando, al contrario, i meritevoli che non riescono ad emergere ed essere gratificati. Una scuola improntata a creare adulti lobotomizzati  e privi di senso critico facili da gestire successivamente per fini politici e commerciali.

E’ molto difficile fare un’analisi e soprattutto è facile cadere nella retorica, e se a tutto ciò si aggiunge che in questa città si sta assistendo negli ultimi anni ad una decadenza morale mai vista sino ad oggi il cerchio si chiude e si arriva ai 46 giovanissimi arrivati in ospedale in coma etilico la notte di San Silvestro.

Questa città è passata dall’essere culla dell’arte in tutte le sue forme, e della cultura, a culla della MOVIDA più sfrenata e disinibita. Si potrebbe obiettare, perché le altre città italiane sono diverse? Sicuramente anche altrove la Movida è più che presente ma viene compensata da attività culturali di spessore, e un genitore può scegliere cosa proporre ai propri figli, può scegliere se portarli a teatro a vedere un’opera lirica oppure passeggiare  nel corso principale della città che seppure costellato di opere scultoree, una volta ammirate e spiegate ai ragazzi diventa solo un vagare senza meta. Se a ciò si aggiungono spettacoli in piazza fatti di contenuti più che discutibili che non sono certo da esempio ai giovanissimi e che al contrario incitano ad un’esistenza da vivere senza regole e senza principi alcuni il danno è fatto!

Che dire poi delle attività sportive a disposizione dei ragazzi  in città. L’offerta è solo privata e chi non può permetterselo non le pratica. Lo sport al contrario è l’antidoto alla noia dei giovani è uno stimolo ad avere degli obiettivi nella vita, a dotarsi di regole comportamentali, a vivere una vita sana lontano dai vizi, a diventare cittadini migliori.

Cosa può e deve fare a questo punto un genitore!

Stare accanto ai propri figli, ascoltarli, educarli  proponendogli modelli di vita sani  che siano improntati al senso civico, al lavoro, al rispetto degli altri ed alla civile convivenza rifiutando e rinnegando quanto proposto, al contrario, da chi ci vuole tutti uguali, tutti dipendenti da vizi incontrollati!!!
Lettera Firmata.

DALLA GAZZETTA DEL SUD DEL 3 GENNAIO 2019
“C’è un’emergenza attuale, un’emergenza che preoccupa Cosenza e non solo Cosenza. L’allarme viene dai giovani, soprattutto dagli adolescenti, che vivono la loro vita spericolata, una vita spesso fatta di niente. Campano di adrenalina, di bollette, di sfide al pc, di noia. Sono avvelenati dalla rabbia e dalle schifezze di cui s’imbottiscono nei locali o per strada, raggruppandosi nei soliti ritrovi. Di giorno si nascondono in mezzo agli altri ragazzi, poi, di notte, bevono e fumano di tutto. E, di frequente, capita a molti di loro di risvegliarsi su una barella del pronto soccorso dopo una iniezione-salvavita di Nalorex o una flebo di soluzione glucosata.
La notte di San Silvestro è stata infernale al Pronto soccorso dell’“Annunziata” con 46 ragazzini arrivati in condizioni gravissime dopo bevute colossali. Per molti di loro la diagnosi d’ingresso è stata tremenda: coma etilico. Dodici, tredici, quattordici anni appena ma in corpo avevano di tutto: rum, whisky, vodka, gin. Tanto alcol da rischiare di spappolarsi il fegato.
Purtroppo, la città è piena di ragazzini che si danno la carica scolandosi intere bottiglie di vino o di birra. Ne buttano giù così tante di quelle schifezze che, alla fine, non ricordano più nulla. Non ricordano neppure di esistere”.

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https://www.panorama.it/news/scienza/coma-etilico-come-riconoscerlo-e-cosa-fare/