a cura di Roberto Perri – Delegato Scuola Movimento NOI/

Gruppi composti da meno di 10 membri, nella maggior parte dei casi italiani, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni. Stupisce la violenza delle ragazze.

E’ la fotografia delle gang giovanili operanti nel nostro Paese scattata dal rapporto realizzato da Transcrime, il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Alma Mater Studiorum Università di Bologna e Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno e il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità del ministero della Giustizia. Si tratta di gang dedite soprattutto a reati violenti, come risse, percosse e lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici.

Un fenomeno che sta esondando anche a Cosenza e che vede molta aggressività anche da parte delle ragazze. Le vittime sono soprattutto altri giovani ma anche chi si trova ad incrociare i gruppi di vandali. Alla base spesso ci sono difficoltà relazionali e disagio sociale o economico che, però, devono essere governati.

I dati forniti dalle Forze di Polizia evidenziano poi che le gang giovanili sono maggiormente attive nelle ore pomeridiane e serali, durante il fine settimana. Cosa porta questi ragazzini a compiere tali gesti di violenza sui loro coetanei? Chi compie queste violenze gratuite lo fa per far parte del ‘branco’ e, allo stesso tempo, viene spinto dal desiderio di avere risonanza proprio con queste azioni.

Nell’adolescenza l’aggressività è di base, poi sta all’ambiente educativo incanalarla verso qualcosa di costruttivo. Se questo argine viene a mancare, questa sfocia nella distruttività perché a questa età c’è una innata voglia di essere riconosciuti e se questa passa attraverso le violenze senza che vi si ponga un freno il giovane non è in grado di riconoscere la gravità delle sue azioni

Occorre agire prima che la situazione sfugga completamente di mano, devono entrare in azione le Istituzioni.