Venerdì 18 marzo u.s. abbiamo avuto ospite del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza, la Commissione Cultura del Comune di Cosenza presieduta dal Consigliere comunale Domenico FrammartinoAlla Commissione è stato presentato l’Ecosistema Digitale della Cultura MetaversoCOSENZA realizzato dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” in collaborazione con il Centro di Alta Competenza CONNESSIONI e la Biblioteca Nazionale di Cosenza, che restituisce all’Arte e alla Cultura di Cosenza la dignità che esse meritano. A realizzarlo, sono stati gli stessi esperti che hanno realizzato la Piattaforma di rigenerazione Culturale “COSENZA CRISTIANA”, grazie alla quale il ministro Dario Franceschini (che troppi hanno dimenticato, ndr.), stupito dal lavoro svolto dalla Fondazione “Paolo di Tarso” a favore della valorizzazione del Patrimonio Cultura della Città storica di Cosenza, il 27 novembre 2017, come citano le cronache, ha deciso di inserire Cosenza tra le quattro Città del Sud Italia da finanziare con 90 milioni di Euro. Qui sotto l’articolo del Quotidiano del Sud del 29 novembre 2017.

Oggi possiamo dire con certezza granitica che se non fosse stato per la nostra dedizione, il Comune di Cosenza a guida Franz Caruso non avrebbe avuto da spendere i 41 milioni di Euro dei 90, spettanti alla competenza del Comune di Cosenza. Ciò, non per acquisire meriti che sono innanzi tutto di Dario Franceschini, ma per testimoniare l’opportunità che deriva dai progetti e dalle competenze quando esse non vengono ostacolate, ma valorizzate come ha saputo fare il ministro premiandole.

Tra i presenti nella Commissione Cultura, la Consigliera comunale Alessandra Bresciani, presidente della Commissione Verde Pubblico che ha espresso ammirazione per l’Ecosistema Digitale della Cultura MetaversoCOSENZA e che oggi ci stupisce con un suo comunicato stampa che parla del teatro Alfonso Rendano di Cosenza. Sarebbe bene conoscere cosa sta facendo anche a proposito del Verde pubblico e a beneficio dei quartieri poiché rappresentano una piaga almeno grande come quella del Teatro e della Cultura. Se non di più.

Mai come in questi giorni tutti parlano di Teatro nella Città di Cosenza, in considerazione del suo abbandono con gravissima responsabilità del Comune di Cosenza che per un decennio lo ha abbandonato e neanche inserito nel programma di riqualificazione urbana del Centro Storico previsto dalla spesa degli ormai famosi 90 milioni di Euro. Una colpa gravissima, attese le condizioni del Teatro mostrate con un video reportage molto eloquente che non lascia dubbi sul suo stato di abbandono. Un video che, piuttosto che sollecitare gli uffici dell’Amministrazione comunale a dire “grazie” per avere denunciato la grave situazione, ha generato fiumi di veleni nei confronti di Fabio Gallo, autore del breve reportage in coda a questo articolo. Siamo felici che la Consigliera sia rimasta così affascinata dal nostro lavoro da ispirare il suo comunicato stampa a tutela del teatro Alfonso Rendano. Anche se nella sua nota consegnata alla stampa si percepiscono alcune questioni che devono essere portate all’attenzione pubblica. Un appuntamento, quello della Commissione Cultura al quale hanno presenziato anche il Presidente della Commissione Lavori Pubblici Concetta De Paola, il Presidente della Commissione Istruzione Chiara Penna, il Presidente della Commissione Ambiente Massimiliano D’Antonio, il Presidente della Commissione Bilancio Gianfranco Tinto e i Consiglieri Francesco Luberto e Bianca Rende, tutti molto colpiti dalla bellezza ed utilità dell’Ecosistema Digitale della Cultura MetaversoCOSENZA. In questa sede, abbiamo mostrato come si deve trattare l’Arte perché possa significare sviluppo sociale e nuove economie. E’ stato fatto anche accenno ad uno specifico punto del programma del Movimento Civico NOI redatto in occasione delle Amministrative di Cosenza dell’ottobre 2021.

Un punto di programma strategico, quello sul Teatro Rendano e non solo, risultato fondamentale per la convergenza del Movimento civico NOI nell’alleanza che ha portato Franz Caruso (che lo ha condiviso con convinzione, ndr.), ad indossare la fascia Tricolore. Tra essi, la costituzione della Fondazione “Cosenza” a carattere “pubblico”, sul modello della Scala di Milano che, appare chiaro, è un modello di successo. Scopo della Fondazione “Cosenza” dovrà essere quello di riunire per tutelarli, i beni pubblici della Città di cui sono proprietari “tutti” i cittadini di Cosenza: Castello Svevo, Teatro di tradizione Alfonso Rendano, Complesso Monumentale di San Domenico, Villa Comunale, Teatro Italia-Tieri, Museo dei Brettii e degli Enotri. A differenza della proposta avanzata da Consiglieri ed eminenti ex sottosegretari, l’istituzione di una Fondazione di diritto Pubblico e non immediatamente Pubblico-Privato, garantisce la perfetta legalità nell’utilizzo dei beni di tutti i cittadini. Nella proposta del Movimento NOI, solo in un secondo momento, una volta costituita la Fondazione di diritto Pubblico, si costituirebbe la seconda Fondazione (Amici della Fondazione Cosenza, ndr) sempre sul modello della Scala di Milano, a carattere Pubblico-Privato al fine di coinvolgere Associazioni, Enti e Privati che desiderassero contribuire a dare vita ai palinsesti e al migliore utilizzo dei “Beni Pubblici” ai quali fornire una gestione manageriale non proveniente dai partiti, ma civica. Il rodatissimo sistema giuridico-legale utilizzato dall’Ente Scala di Milano eviterebbe quanto già accaduto con il Castello della Città di Cosenza, dunque di tutti, trasformato in un lounge bar. Forse è questo un argomento che dovrebbe richiedere l’immediata attenzione della Consigliera Alessandra Bresciani e dell’intera Amministrazione Comunale partendo dal Sindaco che siamo certi vorrà intervenire ed ascoltarci. Diversamente, con l’astuzia che si nasconde molte volte dietro la proposta del “Pubblico-Privato”, per il solo motivo che il privato porta danaro, nessuno vieterebbe al Teatro Alfonso Rendano di essere trasformato in un Mc Donald’s che finanzierebbe, o di togliere la penna dalle mani della statua di Bernardino Telesio per sostituirla con una pinta di birra e magari, nella Biblioteca Civica una balera. Ringraziamo, dunque, la Consigliera Alessandra Bresciani per avere fatto notare che Cosenza ha un problema culturale serio. Molto serio. Mi permetto, infine, di smentire che vi sia abbandono della Cultura da parte della “borghesia illuminata”. Siamo certissimi che la Consigliera Bresciani ha ben compreso che ciò che le è stato presentato con MetaversoCOSENZA vede al lavoro per la Città, da anni, una vera “aristocrazia” dell’Arte e della Cultura anche innovativa. Avrà, altresì, certamente ben compreso che il vero problema sino ad oggi è stato quello di una classe politica per niente illuminata e riversa sul cemento. C’è solo da sperare che il Sindaco Franz Caruso non venga meno alle sue parole.

QUI A SEGUIRE IL COMUNICATO DEL CONSIGLIERE BRESCIANI
A mio sommesso avviso uno dei principali problemi di Cosenza è la malcelata frattura che esiste tra la città, intesa come comunità, e la politica. In questi anni tale frattura si è aggravata: è percepibile l’assenza ingiustificata della “classa dirigente” o della “borghesia illluminata” che, oggi, in questa città si limita a voler sopravvivere, spronando chi ha capacità economiche o ancor più talento ad abbandonare la comunità. E’ evidente lo spopolamento della città di Cosenza sotto il profilo statistico, ma ancor più grave è la perdita del suo tessuto economico-produttivo, culturale. Non si evidenziano fermenti culturali . Ci si limita solo ad un critica da salotto. Forse è giunto il momento in cui la “Politica” deve chiedere aiuto. Un’occasione ritengo possa essere la valorizzazione del grande patrimonio culturale di Cosenza che certamente non può non riguardare l’unico TEATRO di TRADIZIONE della Calabria ad oggi riconosciuto ai sensi dell’art. 28, legge 14 agosto 1967 n. 800 e successivi provvedimenti, uno dei quattro situati al sud (insieme al Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Politeama Greco di Lecce, Teatro Giuseppe Verdi di Salerno, Teatro Giuseppe Di Stefano di Trapani) sui 28 riconosciuti in Italia, Il TEATRO di tradizione “Alfonso RENDANO” . Il “Rendano” è stato per molto tempo “abbandonato” alla sola iniziativa privata, dimenticando l’indotto che la sua salvaguardia nel pubblico assicura. Indotto innanzitutto di natura sociale stante la capacità di proporre spettacoli di ogni genere nel cuore del Centro Storico, generando così benessere collettivo. A ciò si aggiunga l’opportunità di lavoro che il teatro offre alle imprese del territorio e la possibilità di valorizzare i giovani artisti. Insieme al circolo “Giuseppe Saragat” e “Gaspare Conforti” abbiamo fatto partecipe il nostro Sindaco, Avvocato Franz Caruso, di questa esigenza, della necessità di un progetto di grande rilancio senza dimenticare le gravi difficoltà economiche del Comune, esigenza che potrebbe essere soddisfatta mediante la costituzione di una FONDAZIONE di partecipazione che richiami l’assegnazione delle risorse del FUS, Fondo unico per lo spettacolo, per il triennio 2022/2024 secondo il DM del 25/10/2021 n.377, ed il coinvolgimento dell’imprenditoria locale al fianco di enti ed Istituzioni (e penso alla Fondazione Carime), aprendo altresì alla possibilità di soci fondatori e sostenitori di progetti per lo sviluppo di iniziative future che abbiano il coraggio di andare oltre il proprio salotto.
In altri termini una proposta relativa ad un settore -quello della cultura-, nel quale Cosenza, storicamente, ha rappresentato un punto di riferimento per l’intera Calabria.
Alessandra Bresciani
Consigliera Comunale
Presidente Commissione Verde pubblico –
Servizi al cittadino – Frazioni – Quartieri – Sicurezza

IL PUNTO DEL PROGRAMMA DEL MOVIMENTO CIVILE NOI CHE PROPONE LA ISTITUZIONE DELLA FONDAZIONE COSENZA

  • Telare il patrimonio dei Beni Culturali pubblici perché siano in grado di creare interesse, utilizzo diffuso e reddito con l’istituzione della “Fondazione Cosenza” a carattere pubblicoL’idea nasce dalla perpetua crisi della Biblioteca Civica di Cosenza, dall’abbandono o cattiva gestione di altri beni comuni come ad esempio il Teatro di Tradizione A. Rendano, il Cine-Teatro Italia-Tieri, il Castello Svevo, il Teatro Morelli, la Casa della Musica, il Complesso Monumentale di San Domenico, la Villa Comunale (Piazza XV Marzo) etc. che rappresentano il capitale stesso della Città. Lo scopo è quello di riunire in essa tutti i Beni di proprietà del Comune, dunque pubblici, destinati alla manifestazione dell’Arte e della Cultura in generale perché essi siano tutelati da eventuali derive privatistiche e resi produttivi e realmente utili ai Cittadini e alla loro crescita socio-culturale ed economica in termini occupazionali e, dunque, di Lavoro. In pratica, FONDAZIONE COSENZA avrà il ruolo “etico” di rendere i Beni Culturali della Città fruibili alla collettività che sarà chiamata a partecipare in modo pieno ed esaltante a vivificare con idee e iniziative di vario genere e livello, anche multidisciplinari ed innovative, il Patrimonio culturale e tradizionale della Città perché esso, oltre ad assolvere al pieno ruolo di sviluppo culturale della Persona, possa diventare Economia che nella sua ricaduta sul Territorio produce Lavoro e Benessere. Ai posti di responsabilità per la programmazione culturale, non si accederà per meriti politici ma esclusivamente per indubbie capacità esperienziali, professionali e valutazione di successi concreti, conseguiti in ambito nazionale e internazionale, secondo le prescrizioni di Legge. Tra le attività previste, la FONDAZIONE COSENZA potrà indire autonomamente Concorsi Nazionali ed Internazionali che renderanno centrale la città con il suo Patrimonio Culturale e Umano. In modo particolare:
  • Canto lirico e moderno;
  • Composizione musicale Lirica, Moderna, per organo, Jazz;
  • Arti Tersicoree (Danza, Coreografia);
  • Teatro (recitazione, mimo, etc.);
  • Festival del Cinema per ragazzi e non solo;
  • Istituzione di un centro dedicato alla conservazione ed al restauro dei beni culturali con annessa scuola di formazione;
  • Istituzione di una Biennale e Congresso Nazionale di Arte Contemporanea;
  • Fotografia e Arti Visuali;
  • Regia televisiva e cinematografica (Video Maker);
  • Linguaggi e tecniche innovative per la valorizzazione del Patrimonio Culturale (paesaggistico, artistico, naturale, ambientale, della bellezza del sacro);