Giovanni Tocci, di Cosenza. Tuffi: Medaglia di Bronzo ai Mondiali di Budapest 2017
Giovanni Tocci, cosentino, è medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di tuffi di Budaperst 2017. Cinque tuffi mozzafiato da 1 metro per Giovanni Tocci che porta l’Italia sul podio mondiale bruciando la coda di due mostri sacri cinesi come Peng Jangfeng e He Chao che da oggi, certamente, sentiranno forte la competizione con il Campione cosentino che sta facendo sognare gli sportivi italiani in tutto il mondo.
Il Dipartimento dello SPORT del Movimento NOI, rivolge a Giovanni Tocci i suoi sinceri auguri perché i suoi sacrifici possano essere sempre ripagati e nella speranza che molti giovani possano emularlo in questo Sport tanto elegante quanto armonioso, che fa bene sia alla salute umana, che al lavoro di tanti sportivi, che all’immagine e al prestigio dell’Italia e del Made in Italy.
Complimenti estesi anche a tutto lo Staff e la squadra cui appartiene Giovanni Tocci.
Il Movimento NOI costituitosi in risposta all’appello rivolto ai giovani (e non solo) di Papa Francesco perché trovino impegno in politica, quella con la “P” maiuscola, ha in programma di elaborare una proposta di Legge in grado di rendere accessibile a tutti i Giovani le varie discipline dello Sport. Particolare attenzione sarà dedicata dal Movimento NOI ai portatori di disabilità e famiglie.
All’Avvocato Nunzia De Rose la Delega al Dipartimento Diritto e Giustizia del Movimento NOI. Classe 1983 ha sostenuto un primo ciclo di studi universitari con la laurea triennale in Diritto e Economia e nel 2010 un secondo grazie al quale consegue anche la laurea Magistrale in Giurisprudenza.
Avv. Nunzia De Rose – Responsabile Dipartimento Diritto e Giustizia del Movimento NOI
Vera appassionata del mondo giuridico, ha frequentato la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, per un corso di durata biennale, nell’ambito del quale ha affiancato, in qualità di stagista, Magistrati Ordinari, sezione civile e penale ed in composizione monocratica e collegiale, assistendo alle udienze e partecipando alla redazione delle sentenze con i relativi approfondimenti giurisprudenziali.
NUNZIA DE ROSE: RIGORE MORALE E CENTRALITA’ DEL BENE COME VALORE AGGIUNTO
“L’abilitazione alla Professione Forense – afferma l’Avvocato Nunzia De Rose – mi ha resa ancor più consapevole di quanto sia necessario intervenire attivamente a diversi livelli, per la affermazione e tutela dei diritti. Queste ragioni, tra le altre, mi hanno spinta ad entrare in politica con il Movimento NOI, di cui apprezzo fortemente la matrice cristiana e la centralità del bene come valore aggiunto di una società privata, ormai, dei suoi sani principi. Il rigore morale – conclude Nunzia De Rose – prima di tutto“.
Sarà compito dell’ Avvocato Nunzia De Rose organizzare il Dipartimento Diritto e Giustizia del Movimento NOI e conferire le nuove deleghe per i vari settori di Competenza. All’interno del Movimento NOI, è noto, i responsabili dei vari Dipartimenti sono attivisti che, in modo speciale, si pongono al servizio degli iscritti al Movimento NOI e dei Cittadini.
Vincenzo Capocasale riceve la delega ai Rapporti con il Clero e la Famiglia. E’ la prima nomina che giunge dal Movimento NOI che, in sole poche ore dal suo ingresso in Rete, ha già incassato l’interesse di un folto numero di Cittadini desiderosi di rispondere alla chiamata del Papa rivolta ai cattolici, e i complimenti del Movimento sturziano “Servire l’Italia”, presieduto dal Generale Architetto Giampiero Cardillo.
Con Enza, sua moglie, condivide l’amore per le figlie Linda ed Elena ed una bella e intensa esperienza cristiana e lavora alla diffusione di quei principi, ispirati dalla Dottrina sociale della Chiesa Cattolica, che si riconoscono nel sostegno illimitato agli ultimi.
Vincenzo Capocasale – Delegato del Movimento NOI ai Rapporti con il Clero e Famiglia
Laureato nella Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Siena, Vincenzo Capocasale è stato borsista in Storia Economica Moderna. Ha lavorato per la Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, in quanto vincitore di concorso dove è risultato primo su dodicimila concorrenti.
Dal 1978, sempre per la banca è stato impegnato nell’Ufficio Studi in qualità di redattore dei programmi economici, dedicando la sua esperienza allo sviluppo delle Aziende meridionali presentando in particolare le Aziende meridionali le opportunità provenienti da leggi europee, italiane e regionali. Successivamente si è occupato dell’Ufficio Crediti Speciali seguendo l’esame legale delle pratiche di finanziamento dei mutui edilizi e fondiari.
Ha ricoperto il ruolo di Segretario del Collegio Sindacale dell’Istituto di Credito e nel Febbraio 2008 ha concluso la sia attività per Cassa di Risparmio pensionandosi anticipatamente.
A Cosenza è stato socio Unitalsi per molti anni e attualmente è impegnato in qualità di volontario presso le Case famiglia della Divina Provvidenza dove seguo gli adolescenti maschi, presso l’Associazione di Volontariato “Casa Nostra” ove insegna ai migranti la lingua italiana e dove se necessario – ama simpaticamente dire agli amici – si impegna nella cucina.
Vincenzo Capocasale segue anche le attività dell'”Arca di Noè“, Cooperativa sociale e di recupero delle persone diversamente abili.
Da persona qualificata e vicina al mondo del volontariato in genere, ritiene che, in particolare, il “fenomeno dei migranti” e della loro accoglienza debba essere diversamente gestito anche creando allo scopo idonei progetti, nei quali convogliare energie giovanili specialistiche.
Impegnato anche nella valorizzazione del Patrimonio della Cultura, Vincenzo Capocasale, in collaborazione con altri membri del Movimento NOI, è attivo nella progettazione di opportunità in grado di creare lavoro per tanti giovani qualificati e competenti nel settore.
NOI MAGAZINE è lo spazio con il quale comunica il Movimento NOI. Entra in rete per dare spazio a chi ha da dire e sa dire il vero, nel mondo delle fake news e dei social ove tutto rischia di essere anche il contrario di tutto e di confondere i Cittadini che ripongono la propria fiducia nel web.
E’ uno strumento per chi avverte l’esigenza di respirare aria lieve e attingere a concetti chiari, indispensabili per rieducare alla normalità chi desidera entrare i politica, quella con la “P” maiuscola.
Per questo motivo il Movimento NOI (www.movimentonoi.it), ha posto in rete il suo strumento di “relazione esterna” che risponde alla logica free press e non mancherà mai di dare voce a esperti di ogni ordine e grado perché la lettura possa rappresentare soprattutto un momento di crescita comune.
La contaminazione di NOI MAGAZINE sui social sarà sempre curata e distinguibile, perché di NOI ci si possa fidare sempre, e contribuiremo a dipanare le nebbie costituite dalla moltitudine di notizie tese a confondere i Cittadini.
Produce un effetto corrosivo e si manifesta nelle forme più svariate. In ambito politico, ad esempio, si palesa tramite interventi che sono mera espressione del proprio tornaconto; nelle relazioni interpersonali, tutte incluse e nessuna eccettuata, esso si traduce in una azione che sottrae, più o meno violentemente, attimi di felicità al prossimo. Di corsa e con i paraocchi, dritti verso gli obiettivi più disparati… ad ogni costo. Non rileva il come o il quando, l’importante è passare su tutto e tutti pur di arrivare. Premesse queste che, senza ombra di dubbio, delineano un tessuto sociale permeato dal malessere, dalla insoddisfazione, dai falsi moralismi, dalle criticità emergenti a vari livelli. Un sistema interamente dominato da menti che hanno perso del tutto, o quasi, la capacità di discernimento tra ciò che può considerarsi giusto o sbagliato. Abbiamo imparato a fare molte cose, tante, troppe… bruciando i tempi, ma anche i modi. Durante il tragitto ci si è dimenticati del rispetto, dei limiti, dei princìpi, della legalità, dell’altruismo e dell’amore.
Avv. Nunzia De Rose – Responsabile Diritto e Giustizia
Crolla tutto, perché niente poggia su basi solide. Siamo andati così oltre da “svegliare” i ritmi del mondo intero… in una sola cosa non ci siamo portati avanti: il risveglio delle coscienze. In un contesto caratterizzato dallo sconforto che genera un clima per davvero poco rassicurante, strettamente connesso al declino dei valori cui assistiamo giorno dopo giorno, la mia esperienza personale mi porta a voler evidenziare la funzione del Diritto. Strumento necessario per prevenire e comporre liti, guida per Giudici ed Avvocati nella ricerca della verità e repressione degli illeciti, ma soprattutto costante richiamo a quei princìpi che, fin troppo volte, vengono compressi per lasciar spazio ad interessi personali e secondari, svuotando di contenuto quel concetto di giustizia che dovrebbe potersi garantire a tutti, indistintamente.
Ridefinire i limiti del “giusto”,significa restituire dignità all’individuo, posto da sempre tra il patrimonio dei suoi diritti ma anche l’osservanza dei doveri, da considerarsi come partecipazione attiva alla società civile, intesa sia come singolo ma anche come membro di una comunità. Recuperare la centralità della persona suggerisce, dunque, un nuovo modo di “intendere” e “sentire”, finalizzato alla concretizzazione di un fare che diviene più rispettoso dell’etica, che tralascia i personalismi e si orienta anche all’arricchimento della collettività. Ispirata dalla necessità di un intervento positivo per non rendermi spettatrice passiva di una società allo sbando, ho deciso di essere tra i fondatori del Movimento NOI, affinché il mio contributo possa rappresentare un sostegno per il prossimo.
Praticare il bene non ha controindicazioni, anzi ci darà la certezza di non aver vissuto inutilmente e di aver saputo conservare un posto nel mondo. Quello stesso mondo che, di certo, non ha più nulla.
E’ ancora possibile fare qualcosa … e NOI ci crediamo!
Don Luigi Sturzo. A dx. il Logo del Movimento sturziano Servire l'Italia
Don Luigi Sturzo. A dx. il Logo del Movimento sturziano Servire l’Italia
Pubblichiamo – scrive il Direttore della Testata “Liberi e Forti” – il messaggio di augurio che il nostro Presidente Giampiero Cardillo ha inviato agli amici del nuovo Movimento NOI (www.movimentonoi.it), la cui mission, fra l’altro, punta a favorire “una economia più solidale che ‘non uccida’ e che sia ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa e all’Economia Sociale di Mercato”. È inoltre un movimento che condivide “le intuizioni e le convinzioni politiche laiche di don Luigi Sturzo”.
A cura di Giampiero Cardillo – Presidente di Servire l’Italia
Per Servire l’Italia è una buona notizia: è nato il Movimento NOI! Come sapete il partito politico sturziano “Popolari Liberi e Forti” da qualche mese non esiste più. È stato sostituito da un Movimento Culturale, Servire l’Italia, il cui Presidente Onorario è un grande economista d’Impresa, il prof. Marco Vitale, il Segretario Generale è Giovanni Palladino, figlio di Giuseppe (esecutore testamentario di don Luigi Sturzo) e il responsabile tecnico scientifico è il prof. Alessandro Corneli.
LE FELICITAZIONI DEL PRESIDENTE CARDILLO PER LA NASCITA DI NOI
In qualità di Presidente di Servire l’Italia mi felicito con voi per la rapida conclusione dell’iter formativo del vostro innovativo Movimento NOI. Posso dire in sicurezza che, pur da punti di partenza operativa diversa, siamo giunti alla medesima conclusione: la democrazia moderna deve appropriarsi dei più aggiornati sistemi di comunicazione e controllo sociale per non soccombere ad essi. Le forme “partito” tradizionali, diffuse sul territorio non hanno scampo: sono destinate a perire. L’innovazione istituzionale, indispensabile al mantenimento e allo sviluppo di standard di vita dignitosi, ha bisogno di una rinnovata partecipazione attiva costante della cittadinanza, le cui modalità di intervento siano senza soluzione di continuità nel tempo e nello spazio, perciò non relegate in sporadici picchi di espressione del consenso (elezioni – referendum – raccolta firme, falsificazione del coinvolgimento popolare a mezzo di associazioni territoriali fasulle, fondazioni o sodalizi in mano ad avventurieri e grassatori della politica e dell’economia, etc.). Un largo ricorso alla sussidiarietà progettuale, propositiva e gestionale, consente, invece, di soccorrere il “sistema” politico-amministrativo, laddove esso mostra inadeguatezza di risorse umane e materiali, ostruzioni al flusso delle decisioni, conflittualità interna ed esterna paralizzante, pleonasticità burocratica, corruzione ideologica e sostanziale. Per far questo occorrono reti attive di cittadini che vogliano e sappiano far bene il bene. E questo, mi pare, è proprio ciò che si legge nel sito web del Movimento NOI. Conoscendo molti di voi posso dire che dietro le parole scritte c’è buona sostanza.
Progettare luoghi dove “c’è giustizia e domina il progresso, dove si fa luce la bellezza e l’amore, la carità e la tolleranza”, dove questi nomi e voci non siano privi di senso. Così Adriano Olivetti immaginava la “fabbrica di bene” in senso proprio e astratto.
Quello che farà la differenza fra essere, far finta di essere, illudersi di essere e non essere, sarà la qualità e la quantità delle proposte operative sussidiarie che si saprà mettere in gioco. Ma sarà la dimensione delle proposte progettuali che sarà dirimente. Cosa che direttamente confligge con l’articolazione per competenza a più livelli del castello istituzionale ottocentesco, che mostra tutta la sua inadeguatezza a sostenere la complessità dell’azione politica e amministrativa moderna.
IL MOVIMENTO NOI SOCCORRE L’EUROPA
Il Movimento NOI soccorre l’Europa, che apre da decenni “l’orizzonte” a grandi temi da affrontare e chiede agli Stati membri di adeguare le proprie istituzioni per trasformare i grandi problemi in enormi opportunità. L’Italia è sorda da troppo tempo a questo richiamo innovativo.
Il Pres. di Servire l’Italia Gen. Arch. Giampiero Cardillo
LA RISPOSTA PUO’ VENIRE DALLA RETE DI COMPETENZE
La risposta indiretta può venire dalla “rete” di competenze organizzate in azione, che il Movimento NOI persegue e, di fatto, configura azioni istituzionali altrimenti impossibili. Un esempio che vedrebbe il sud protagonista, come sostengo da tempo, è la bonifica e la messa in sicurezza del territorio devastato, relazionando l’iniziativa con sincronici grandi progetti operativi di gestione profittevole dei rifiuti, ricercando stakeholder internazionali di alto valore tecnologico e industriale, in relazione stretta con sottoprogetti di sviluppo agricolo, turistico e industriale di pregio. Le Istituzioni non sono in grado di garantire spazi di manovra ai grandi progetti, se non per surroga concessa a reti di interessi organizzati e potenti.
Mi spiego con un esempio. I Piani Regolatori Generali delle grandi città metropolitane non consentono aree di sviluppo della città e conseguente “consumo ulteriore di suolo”. Da molti decenni questa impasse viene superata da “reti” di interessi, non sempre limpidi, che propongono (o impongono) progetti sufficientemente grandi per veicolare la supposta esistenza di interessi generali (incasso di oneri di concessione, occupazione, recupero di aree abbandonate, valorizzazione di periferie degradate, etc.) all’interno dei loro interessi particolari. Ciò è avvenuto specialmente occasione di “grandi eventi” concomitanti, fatti apparire come in occasione di sviluppo altrimenti destinate a perdersi. In tal modo abbiano potuto assistere a grandi speculazioni fondiarie ed edilizie, che hanno stravolto le nostre città storiche con enormi centri commerciali, milioni di metri cubi di uffici e abitazioni, centri sportivi fantasma, il cui costo di funzionamento e adeguamento si è riversato sulle casse pubbliche, senza creare sviluppo e ricchezza condivisa.
Operazioni finanziarie e non progetti di sviluppo, mai “fabbriche di bene”. Però l’esperienza negativa insegna che la dimensione dei progetti è in grado di travolgere le “resistenze” di Istituzioni decotte, mediante una (cattiva) azione sussidiaria di interessi particolari. Ora è il momento di volgere al bene ciò che il male ha dimostrato di poter fare. Se sarà una “rete” umana selezionata e sanificata ad operare, i frutti non potranno che essere buoni. Se anche la parte buona della società si metterà in gioco, non ci sarà spazio per chi vorrà barare. Occorre dimostrare che anche le migliori intenzioni hanno a disposizione chi voglia e sappia tramutarle in ottimi risultati.
Partire dalla Polis con fatti concreti è la sola risposta praticabile, che può raccogliere consenso. A due condizioni: che si sappia cosa fare (progetti, proposte…) e chi ha potere di decidere decida o sia “costretto” a farlo dal consenso raccolto dai soggetti messi in campo.
Servire l’Italia sarà disponibile, vedrete, per fornire al Movimento NOI ogni tipo di assistenza, di pensiero, tecnica e progettuale, che saremo in grado di associare alle vostre forze operative in azione.
Viva NOI!
NOTE:Arch.Giampiero Cardillo
Generale nei Carabinieri, in congedo.
Nato a Roma 61 anni fa, laureato con lode in architettura nel 1975. Arruolato nel 1975, congedato nel 2012. Nella Pubblica Amministrazione ha svolto prevalentemente compiti tecnici e tecnico-amministrativi . In particolare si è applicato all’impiantistica generale, al consolidamento delle strutture edilizie, al restauro e alla rifunzionalizzazione, alla sicurezza (security e safety), all’efficientamento energetico e alle politiche energetiche. Ha frequentato corsi di formazione universitaria e post-universitaria in Consolidamento delle strutture edilizie, in Studi Giuridici Europei, in Scienze Umanistiche e per la preparazione al Ministero dell’Accolitato (istituito nel 1998). E’ nel Comitato Tecnico Scientifico ONA – Osservatorio Nazionale Amianto.
La decisione di attivare il Movimento NOI sul quale il gruppo di amici rifletteva da tempo, è maturata giorno 30 Aprile, in PiazzaSan Pietro. Erano li per ascoltare come sempre Papa Francesco. La Piazza, gremita da circa 70 mila persone che quel giorno festeggiava i 150 anni della Fondazione dell’Azione Cattolica Italiana,ancora una volta ha ascoltato l’incoraggiamento di Papa Francesco rivolto ai cattolici ad occuparci della vita politica del Paese. Del nostro Paese. “Innanzi a questo ennesimo appello abbiamo capito che ognuno di noi avrebbe dovuto dare una risposta onesta a quelle parole”.
“Come è accaduto in questi 150 anni, sentite forte dentro di voi la responsabilità di gettare il seme buono del Vangelo nella vita del mondo, attraverso il servizio della Carità, l’impegno politico, mettetevi in politica! Ma per favore, nella grande politica, nella Politica con la “P” maiuscola, attraverso anche la passione educativa e la partecipazione al confronto culturale.”
NASCE IL “MOVIMENTO NOI” CON LE SUE RETI UMANE. LA PRIMA CONCRETA RISPOSTA ALL’INVITO DEL PAPA VIENE DAL BASSO
I reiterati inviti del Santo Padre rivolti alla comunità cattolica ad entrare attivamente nella vita politica non sono caduti nel vuoto ma sono stati ascoltati e meditati.
Giorno 1 Maggio si è tenuto a battesimo a Roma e a Cosenza il Movimento NOI, la cui caratteristica è quella di creare reti umane che sviluppano idee per la Politica, partendo dal basso. Il Movimento NOI ha idee chiare, frutto di un serio e profondo discernimento durato oltre un anno. Oggi si è giunti all’inizio del suo percorso “costituente”. Il Movimento NOI agisce secondo le regole di una grande Comunità. E’ dotato di tre strumenti innovativi molto utili per semplificare il rapporto tra Cittadini e attività progettuale e Politica:
il sito istituzionale www.movimentonoi.it, sul quale è possibile prendere visione delle motivazioni che hanno portato alla costituzione del Movimento. Importante per chi desidera approfondire la conoscenza con il movimento;
il sistema che gestisce l’attività progettuale e politica www.retenoi.it, attraverso il quale si accede ad un social intelligente in grado di gestire iscrizioni, persone, idee, progetti di legge, sondaggi, votazioni e molto altro;
il Magazine www.noimagazine.it, nel quale gli iscritti possono rendere note idee, approfondire argomenti, promuovere attività formative e tutto quanto rappresenta il pensiero del Movimento NOI.
Movimento NOI – il Logo istituzionale
Il sistema di gestione politica del Movimento (www.retenoi.it) è tanto semplice nella gestione quanto innovativo nel rapporto con l’utente. Al suo interno sono state già aperte “Reti umane” da docenti universitari, medici, architetti, avvocati, ingegneri, casalinghe, esperti d’arte, esperti di comunicazione, di connettività, di diritti umani, disabilità, ambiente, mestieri, artigianato e molto altro.
“I lavori del Movimento – ha dichiarato Fabio Gallo, tra i fondatori – erano già in corso e gli strumenti già performanti ma abbiamo vissuto in una cappa di incertezze andata in frantumi con le parole di Francesco in Piazza San Pietro. Il giorno dopo abbiamo capito che dovevamo intraprendere il cammino” Abbiamo dedicato l’1 Maggio alla Calabria, in virtù delle statistiche che la portano prima per disoccupazione e corruzione, nonostante la prorompente bellezza territoriale, paesaggistica, naturale e del suo patrimonio culturale tra i più ricchi del Mezzogiorno, che dovrebbe farne la più ricca d’Italia.
Movimento NOI – Rete Umana
ALCUNI SPUNTI DAL SITO ISTITUZIONALE
“NOI – Reti Umane – recita il sito istituzionale – è il Movimento di Opinione Sociale, Culturale, Progettuale e Politico che nasce per promuovere un Nuovo Umanesimo e generare un Network di Reti Umane impegnate attivamente in Politica. Il Movimento NOI promuove Diritti Umani e Doveri dei Cittadini e pone al centro della vita politica italiana ed europea, la centralità dell’Essere Umano e le sue esigenze primarie”.
E ancora: “NOI desideriamo attuare un nuovo modello di società sostenibile attenta alla tutela dei Valori della Civiltà Mediterranea, della nostra Cultura, che soddisfi, come dichiarato nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. Avvertiamo il dovere di impegnarci per raggiungere 3 obiettivi fondamentali in grado di creare sviluppo sostenibile: crescita economica, inclusione sociale, tutela dell’ambiente. Vogliamo tutelare le nostre radici cristiane, perché il cristianesimo è la religione dell’Uomo e dell’Amore dell’Uomo per il suo Prossimo. Intendiamo fondare una Nuova Europa dei Popoli e delle Polis, con una visione comune, per la tutela dei diritti umani, per la promozione dei doveri, in contrasto con ogni malthusianesimo dichiarato o dissimulato. Condividiamo le intuizioni e le convinzioni politiche laiche di don Luigi Sturzo, la visione progressiva e gradualista di Jean Monnet per una Europa veramente Unita. Da cattolici, guardiamo al pensiero dialogico di Martin Buber, ai valori insostituibili della Famiglia educatrice dei Giovani, al sostegno concreto all’Amico finito male, agli Ammalati e al Prossimo”.
Movimento NOI – Rete Umana
DALLA VOCE “PERCHE’ NASCE IL MOVIMENTO NOI
Il Movimento NOI nasce dall’esigenza e dalla riflessione di molti e, soprattutto giovani, di volere esprimere la straordinaria e vitale dimensione di libertà, di etica, di giustizia, di progresso civile, di democrazia sostanziale, di capacità propositiva e gestionale sussidiaria (art. 118 della Costituzione Italiana) che ogni uomo in sé, cittadino e politico di questo mondo, ha diritto di vivere nella sua comunità territoriale, nazionale e mondiale.
Il Movimento NOI nasce dall’impellente domanda sul come poter cambiare le cose che non vanno e dalla conseguente risposta trovata solo nel nostro stesso impegno di Donne e Uomini di buona volontà e nei buoni esempi che ci giungono dalla storia. Nasce perché ogni nostra attenzione possa posarsi, con profondo senso di responsabilità, sulle esigenze primarie dei Cittadini, che sono il luogo e la ragione di ogni Democrazia che intende definirsi tale.
Il Movimento NOI trova ispirazione in segni eloquenti di questo nostro tempo, come sono per i suoi fondatori le forti, responsabili e programmatiche parole di Papa Francesco quando ha affermato: “Siate rivoluzionari, ribellatevi alla cultura del provvisorio”, o quando ha sostenuto che un buon credente con onestà di vocazione “deve” impegnarsi in politica così da “ricercare il bene comune senza lasciarsi corrompere”; e qui cita l’esempio di De Gasperi e Shumann, padri di un’idea alta di Europa. E’ a tutti nota l’ispirazione profonda dettata dal Papa Paolo VI per il quale l’autentica politica è “una delle forme più alte di carità, perché cerca il bene comune”.
Consulta www.movimentonoi.it
Iscriviti su www.retenoi.it
Leggi di NOI su www.noimagazine.it
Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano - ITALIA EXCELSA
Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano – ITALIA EXCELSA
A cura del Prof. Gianluca Nava
Responsabile Restauro e Beni Culturali Movimento NOI
I nostri beni culturali siamo NOI, parlano di NOI. Raccontano la nostra storia, le nostre idee, le nostre esperienze e le nostre identità.
Siamo talmente permeati di questi simboli che, nel 1796, la Repubblica Cispadana avrebbe dovuto includere, sul vessillo che poi sarebbe stato l’universalmente riconosciuto “tricolore”, uno dei nostri monumenti…Sarebbe stato imbarazzante sceglierne uno, ma certamente non sarebbe inorridito nessuno!
I beni culturali italiani, purtroppo, parlano di NOI con maggiore eminenza solo al di fuori dei nostri confini geografici.
L’Italia è un Paese che si è “permesso il lusso” di “accompagnare” lo sviluppo del suo Eden, dal 1939 (Bottai) al 2004 (Urbani) con delle leggi indecifrabili ed inadeguate soprattutto perché, come tutte le RISORSE STRATEGICHE, hanno bisogno di essere “guardate” con molta cura.
Anche il nuovissimo Decreto Cultura del 2014 (Franceschini), con il suo ART BONUS, è ricco di buoni propositi, ma fumoso nei contenuti e nella sua attuazione. Per i dati statistici, si vada a consultare la quantità di interventi effettuati sul patrimonio “vincolato” dai soggetti privati. Si scoprirà che il rilievo numerico e l’effettiva percezione della risorsa è minore del “gettone renziano” (80 euro).
Non è da meno il BONUS CULTURA dedicato ai nostri giovani che hanno inteso farvi riferimento solo nel 6,3% dei casi.
Il nostro bel Paese ha da sempre maltrattato tutti gli onesti lavoratori che hanno dedicato le loro esistenze a questi simboli identitari. Tutti coloro che, a vario titolo, hanno avuto nel loro target professionale i beni culturali, sono stati da sempre, elisi e negletti.
Qualcuno con in mano lo scettro ha anche risposto, in interrogazioni parlamentari, che con la cultura non si mangia.
La “torta” del DEF che i beni culturali vedono assegnarsi ogni anno dal Governo, è RIDICOLA!
Ormai è una piangente consuetudine constatare che si rifiutano i soldi per la gestione, per la valorizzazione e soprattutto (UDITE…UDITE!!!) per la conservazione.
Cortesia: Digital Cultural Heritage Museum
Attualmente, almeno trentamila (stima per difetto!) persone in Italia, fra storici dell’arte, diagnosti e restauratori, attendono di “sapere” come siano riconosciute le vicendevoli competenze nel menage amministrativo che si attua quando si interviene sul nostro patrimonio artistico.
Quindi in questa pittoresca vicenda che annichilisce qualsiasi buon proposito trasversale delle compagini che si sono avvicendate al governo, nel Paese che, in rapporto all’intero pianeta, detiene la maggiore quantità di manufatti artistici di pregio, si riservano “briciole” per “tappare” il foro principale della vasca e si assiste inesorabili alla presenza-assenza di un popolo “mascherato”.
Cortesia: Digital Cultural Heritage Museum
E’ il popolo mascherato che i giapponesi vengono a filmare per poi detenere i diritti di autore sulle immagini della Cappella Sistina, quello che assiste inerme alla partnership modaiola che rimette in piedi la Fontana di Trevi, quello che “abbassa la saracinesca” perché lo Stato (moroso!) non paga i lavori di restauro per i quali (per sporadico miracolo conclamato) ha incassato i soldi dall’UE.
Se ci si sofferma dunque ad osservare come la governance italiana abbia gestito la “pentola” del patrimonio culturale, lo spettacolo che si ammira è desolante, torrido, agghiacciante. In un rinnovato modus operandi bisogna rifondare un pensiero, al quale seguirà una azione operativa.
Il pensiero dovrà essere quello che con l’ECONOMIA DEI BENI CULTURALI, si potrà governare bene.
Sarà profumato il risveglio degli italiani quando, finalmente, saranno certi che con uguale rispetto si tratteranno le migliaia di lavoratori del settore e del suo indotto, insieme a questi “scrigni” di sapienza. Gli scrigni che esporteremo nelle menti di coloro che non ci dimenticheranno mai quando varcheranno in nostri confini.
L’amministrazione di questo Paese non può disattendere la promessa che il nostro patrimonio attende! Più fondi nel DEF e meno sprechi, più progetti mirati che producano ricchezza.
E mai più si dovranno attendere i fondi d’Oltralpe, perché sarebbe come relegare in subordine tutto quello che, per sua natura, non dovrà ritornarci.
Il domani dei beni culturali italiani si realizzerà con l’immediato riconoscimento del nostro patrimonio mediante un fine, capillare e rigoroso censimento (dei rischi, delle emergenze, dello stato di conservazione) mai davvero attuato. L’attività delle Soprintendenze non è mai riuscita a conoscere, in maniera esaustiva, questi dati.
Al contempo, a coloro che per le loro vicendevoli competenze se ne occuperanno, sarà concesso di “smascherarsi” ed essere un vanto per questa nazione.
I fondi dovranno essere equamente ripartiti in una attenta, solerte e metodica programmazione pluriennale che terrà conto delle emergenze e del pregio. Non sarà mai più possibile relegare le aree fuori dai centri canonici di interesse in un eterno oblio.
Il nuovo modo di pensare i beni culturali italiani passa attraverso una azione sinergica di insieme. Questo sistema virtuoso favorirà le singole specificità come carattere premiale e negherà la pregressa azione egemonica dei “simboli” consueti.
Con questa azione sui beni culturali CRESCE L’ITALIA.
Il Movimento NOI propone l’attuazione del “Censimento profondo” della popolazione. Quello che periodicamente si redige sappiamo essere affidato all’Istituto Nazionale Statistica – Istat, ma NOI chiede che se ne attui uno “profondo”, come la scansione di un hard disck nel quale sono contenuti in modo invisibile dati importanti e dalla cui conoscenza dipende il funzionamento di un’azienda.
NUOVO CENSIMENTO PROFONDO PER PROGETTARE LA NUOVA SOCIETA’
Si, desideriamo avere un censimento aggiornato e realizzato insieme alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate per sapere chi siamo, quanti siamo, di cosa viviamo, dove abitiamo. Il Censimento serve a tutti e a tutto. Serve ad organizzare il presente, a programmare il futuro, ad attuare con dati alla mano la politica del fare bene il bene.
“Anche Maria e Giuseppe nella piccola Betlemme andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare”.
La premessa per dire che anche Gesù nasce nel corso di un censimento resosi necessario. In ogni società, ad un certo punto, è fondamentale sapere esattamente chi siamo, quanti siamo, dove abitiamo, di cosa viviamo. Un’attività – quella del censimento – indispensabile in una società che vive di servizi alla collettività retribuiti tramite i tributi versati dagli stessi Cittadini. Ma il Censimento è un’attività indispensabile anche per la sicurezza nel momento in cui una Città, una “Polis”, è fatta meta di migranti di cui non si conosce nulla, nomadi che divenuti stanziali e di una umanità invisibile perché abbandonata. Il censimento è un’attività indispensabile perché tutti i Cittadini siano presenti allo Stato e lo Stato ai Cittadini ma anche perché essi – i Cittadini tutti – ricevano garanzie sia nella tutela dei propri diritti che nell’esercizio dei propri doveri.
MOVIMENTO NOI: CENSIMENTO PROFONDO INDISPENSABILE E URGENTE
Crediamo che istituire un protocollo severissimo di accesso all’Italia sia indispensabile anche per rendere nuovamente solida la fiducia Cittadini e Stato. Ciò non significa essere contro l’immigrazione o accoglienza che voglia definirsi. Anzi! Significa proporre a chi approda in Italia un progetto di vita, la chiara sensazione di avere posto piede in un Paese Civile che nulla ha di simile a quello dal quale si fugge, per qualsiasi motivo leda i principi della libertà e della Democrazia. Questo programma non può che partire con un censimento poiché diversamente sarebbe come condividere che milioni di persone possano diventare a loro piacimento “invisibili” sia a chi li accoglie, che allo Stato e ai doveri che tutti abbiamo perché esso sia rispettato e tutelato.
La prima cosa che fanno una Madre e un Padre quando accolgono i figli, è mettere in ordine la propria casa per renderla accogliente. La seconda, è quella di raccomandare ai figli di non metterla in disordine.
NOI abbiamo buona volontà! E ci prodigheremo nella maniera più decisa per ricreare le basi di una migliore Civiltà.
Con una dotazione finanziaria di otto milioni di euro, il 2018 è stato designato “Anno europeo del patrimonio culturale (EYCH – European Year of Cultural Heritage)”, che sarà finalizzato, tra le altre cose, a promuovere la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale.
Nel corso del 2018 sarà prioritario anche l’impegno di evidenziare il contributo economico dei beni culturali per i settori culturali e creativi e sottolineare il ruolo del patrimonio culturale nelle relazioni esterne dell’Ue, tra cui la prevenzione dei conflitti, la riconciliazione post-conflitto e la ricostruzione del patrimonio culturale eventualmente distrutto.
La Decisione (UE) 2017/864 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale (2018) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, serie L 131 il 20 maggio 2017.
Gli obiettivi generali dell’Anno europeo sono quindi quello di incoraggiare e sostenere l’impegno dell’Unione, degli Stati membri e delle autorità regionali e locali, in cooperazione con il settore del patrimonio culturale e la società civile in senso lato, inteso a proteggere, salvaguardare, riutilizzare, rafforzare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale dell’Europa. In particolare l’Anno europeo:
contribuisce a promuovere il ruolo del patrimonio culturale dell’Europa quale componente essenziale della diversità culturale e del dialogo interculturale;
rafforza il contributo del patrimonio culturale dell’Europa alla società e all’economia attraverso il suo potenziale economico diretto e indiretto;
contribuisce a promuovere il patrimonio culturale come elemento importante delle relazioni tra l’Unione e i paesi terzi, basandosi sull’interesse e sulle esigenze dei paesi partner e sulle competenze dell’Europa in materia di patrimonio culturale.
Gli obiettivi specifici dell’Anno europeo sono:
incoraggiare approcci al patrimonio culturale incentrati sulle persone, inclusivi, lungimiranti, più integrati, sostenibili e intersettoriali;
promuovere modelli innovativi di governance partecipativa e di gestione del patrimonio culturale, coinvolgendo tutti i portatori di interessi;
promuovere il dibattito, la ricerca e lo scambio di buone pratiche sulla qualità della conservazione, della salvaguardia, del riutilizzo e del miglioramento innovativi del patrimonio culturale e sugli attuali interventi nell’ambiente storico;
promuovere soluzioni che rendano il patrimonio culturale accessibile a tutti, anche per mezzo di strumenti digitali, attraverso l’eliminazione delle barriere sociali, culturali e fisiche, tenendo conto delle persone con particolari esigenze;
sottolineare e incrementare il contributo positivo del patrimonio culturale alla società e all’economia attraverso la ricerca e l’innovazione;
incoraggiare sinergie tra il patrimonio culturale e le politiche in materia di ambiente integrando il patrimonio culturale nelle politiche ambientali, architettoniche e di pianificazione e promuovendo l’efficienza energetica;
incoraggiare strategie di sviluppo locale e regionale che sfruttino il potenziale del patrimonio culturale, anche promuovendo il turismo sostenibile;
sostenere lo sviluppo di competenze specialistiche e migliorare la gestione e il trasferimento delle conoscenze nel settore del patrimonio culturale, tenendo conto delle implicazioni del passaggio al digitale;
promuovere il patrimonio culturale quale fonte di ispirazione per la creazione e l’innovazione contemporanee ed evidenziare il potenziale di arricchimento reciproco e di una maggiore interazione tra il settore del patrimonio culturale e altri settori culturali e creativi;
sensibilizzare all’importanza del patrimonio culturale europeo tramite l’istruzione e l’apprendimento permanente, concentrandosi in particolare sui bambini, sui giovani e sui gruppi difficili da raggiungere;
evidenziare il potenziale della cooperazione in materia di patrimonio culturale per sviluppare legami più forti all’interno dell’Unione e con i paesi al di fuori dell’UE e per incoraggiare il dialogo interculturale, la riconciliazione postbellica e la prevenzione dei conflitti;
promuovere la ricerca e l’innovazione in relazione al patrimonio culturale; favorire l’adozione e l’utilizzo dei risultati della ricerca da parte di tutti i portatori di interessi, in particolare le autorità pubbliche e il settore privato, e facilitare la diffusione dei risultati della ricerca a un pubblico più vasto;
incoraggiare sinergie tra l’Unione e gli Stati membri, anche potenziando le iniziative di prevenzione del traffico illecito di beni culturali;
dare risalto nel corso del 2018 agli eventi significativi che rivestono un’importanza simbolica per la storia e il patrimonio culturale dell’Europa.
Le misure che possono essere adottate per conseguire gli obiettivi del programma possono comprendere le seguenti attività a livello europeo, nazionale, regionale o locale:
iniziative ed eventi intesi a promuovere il dibattito, a sensibilizzare all’importanza e al valore del patrimonio culturale e a facilitare il coinvolgimento di cittadini e portatori di interessi;
informazioni, esposizioni e campagne di istruzione e sensibilizzazione per trasmettere valori quali la diversità e il dialogo interculturale attraverso prove del ricco patrimonio culturale dell’Europa e stimolare il contributo del pubblico alla protezione e alla gestione del patrimonio culturale e, più in generale, al conseguimento degli obiettivi dell’Anno europeo;
condivisione di esperienze e di buone pratiche da parte di amministrazioni nazionali, regionali e locali e di altre organizzazioni e la diffusione di informazioni sul patrimonio culturale, anche attraverso Europeana;
lo svolgimento di studi e di attività di ricerca e innovazione e la diffusione dei loro risultati su scala nazionale o europea;
la promozione di reti e progetti collegati all’Anno europeo, anche attraverso i media e le reti sociali.
Gli Stati Membri sono responsabili dell’organizzazione della partecipazione all’Anno europeo a livello nazionale e di nominare i coordinatori nazionali per garantire il coordinamento delle attività pertinenti a livello nazionale. La Commissione europea, per coordinare lo svolgimento dell’Anno a livello europeo, convoca periodicamente riunioni con i coordinatori nazionali e con i portatori di interessi e dei rappresentanti delle organizzazioni o degli organismi operanti nel settore del patrimonio culturale, fra cui le reti culturali transnazionali esistenti e le ONG pertinenti nonché le organizzazioni giovanili, per assisterla in sede di attuazione dell’Anno europeo a livello di Unione.
La Commissione coopera anche con le pertinenti organizzazioni internazionali, in particolare con il Consiglio d’Europa e l’Unesco, garantendo nel contempo la visibilità della partecipazione dell’Unione.
Il cofinanziamento a livello di Unione delle attività di attuazione dell’Anno europeo può avvenire anche attraverso i programmi esistenti, come ad esempio il Programma Europa creativa e nell’ambito delle possibilità previste per la fissazione di priorità su base annuale o pluriennale. L’Anno europeo può essere, ove opportuno, sostenuto da altri programmi e da altre politiche, nell’ambito delle rispettive disposizioni giuridiche e finanziarie esistenti.
Fonte: Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
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