Movimento NOI: una nuova battaglia vinta. Ripulita la discarica di Viale Magna Grecia. Vincenzo Capocasale e Fabio Gallo incontrano la Leader delle Nottue.
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Movimento NOI: una nuova battaglia vinta. Ripulita la discarica di Viale Magna Grecia. Vincenzo Capocasale e Fabio Gallo incontrano la Leader delle Nottue.
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“Continuiamo a dichiararci contrari sia alla realizzazione della Metro, che ai palliativi previsti. In maniera particolare, alle bretelle che dovrebbero essere realizzate non in base ad una idea di Città, ma per tamponare la crisi creata dai cantieri.
Lo ha dichiarato il Portavoce nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo.
La chiusura di Viale G. Mancini ha posto in evidenza acutizzarsi di traffico, caos e smog in numerosi punti strategici della Città di Cosenza. Ciò dimostra, senza possibili alterazioni di logica, che la Regione Calabria e il Comune di Cosenza, non hanno a cuore né la sostenibilità ambientale, né la salute ed il benessere dei Cittadini, che saranno costretti per anni a subire traumi da cantieri giganteschi e diffusi e amare conseguenze sia sulla salute che sull’economia futura.
Questa Metro è un’operazione la cui utilità è meramente politica, e non costituisce un servizio ai Cittadini per come è stata concepita: obsoleta, inquinante, costosa nel mantenimento e controindicata per il benessere del cittadino e per il rispetto dell’Ambiente.
Va detto a chiare lettere che non risolve il problema del traffico, anzi, lo acutizza e non rispetta la logica dell’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale.
Ancora una volta la Calabria e la politica superata e obsoleta come questa Metro, dimostrano di non avere una visione innovativa e di reale servizio ai cittadini, ma di subire logiche che cadono dai peggiori cieli della politica italiana che, fortunatamente, non ha più gli strumenti per continuare a volere il male della Calabria, alla quale infliggere logiche di subalternità”.
Movimento NOI: il nuovo Ospedale di Cosenza dovrebbe essere la prima grande opera da relaizzare perchè la nostra si possa definire società civile. NOI iniziamo il nostro percorso perchè la politica possa maturare questa primaria esigenza dei cittadini. E’ trascorso un anno e due politici non decidono. A loro ricordiamo che non si gioca con la salute dei cittadini. Seguite e condividete.
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di Fabio Gallo/
La Calabria si è mostrata incapace di dare vita ad una visione olistica di sviluppo, e le ultime amministrazioni politiche ne hanno evidenziato questo “talento” dimostrandosi in grado di sperperare danaro pubblico ma incapaci di creare soluzioni per il lavoro.
Gira e rigira è sempre la stesso quadro dalla raffigurazione grottesca, al quale ad ogni tornata elettorale si cambia solo la parete in quella stessa stanza abitata da lobby e pacchetti di voti familiari che si collocano una volta nei partiti, e una nel falso civismo, per poi ricominciare tutto daccapo.
Il fine è sempre quello: che tutto appaia cambiato perché nulla cambi. Un modo di fare politica che ha demolito il senso della comunità, creato corruzione, allontanato i Giovani, indebolito la cultura, distrutto l’Ambiente, disabilitato la Giustizia e profondamente scalfito il senso del termine “Democrazia”.
La reazione non si è fatta attendere ed è arrivata dai Cittadini, stanchi di subire e vedere arricchire sui propri sacrifici una banda di miserabili. Così, su queste basi, nasce la rivoluzione “gialloverde”, sostenuta anche dall’autentico civismo di Movimenti nati per sottrarre energie agli illusionisti della politica. Il Movimento politico NOI, è tra questi.
La prima meta è raggiunta: 6 milioni di cittadini privi di lavoro avranno un reddito di cittadinanza, le pensioni minime saranno di 780 euro, milioni di cittadini e aziende potranno rimettersi al lavoro grazie alla pace fiscale, e questo colpo di spugna di Movimento 5 Stelle e Lega ha chiaramente detto “addio” ai parassiti della politica che molto presto vedremo strisciare nella loro stessa bava.
IN CALABRIA, A COSENZA, SITUAZIONE DRAMMATICA
Ostaggio di due partiti “zombie” (PD e FI), la Calabria di oggi sta subendo il peggio di cui può essere capace la politica. Aggrappati con le unghie e con i denti alla possibilità di esistere ancora, i superstiti dei due partiti sfoderano ogni tipo di armamento politico, dimenticando che essa avverte forte come mai, la necessità di dare risposte concrete in termini di sviluppo di nuove economie ed occupazionali.
L’esempio perfetto di cosa sia capace di generare la perversione politica, quando essa si vede con le spalle al muro, lo si registra dall’osservazione dei comportamenti di due rappresentanti del territorio che in passato sono stati eletti a furor di popolo e che oggi, a causa dei primi positivi risultati dell’azione di governo, sentono scricchiolare quel potere che ritenevano inviolabile e pur di reggersi, giungono a negare ogni forma di dialogo e diritti ai Cittadini.
Focalizziamo la nostra attenzione sul Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio (PD) e sul Sindaco della Città di Cosenza Mario Occhiuto (FI), accomunati dal totale distacco della realtà sociale e culturale del territorio, e prigionieri del dovere realizzare necessariamente insieme una serie di grandi opere, mal digerite e molto contestate dai loro stessi elettorati, per tentare di racimolare qualche consenso.
Uniti da un insolito destino, il primo è assolutamente incapace di andare oltre il politichese: ripetitivo e limitato al punto tale, da avere ridotto la Calabria a simbolo della disoccupazione.
Il secondo, confonde la sua attività di Architetto con il suo ruolo di Sindaco, riducendo il suo amministrare all’imposizione di un “plastico” di Città fuori contesto, plasmata sulla più grande colata di cemento della storia della Città avvenuta in pochi mesi, e che ama definire “sostenibile”, in barba alle più elementari norme che regolamentano i principi stessi della sostenibilità ambientale. Un uomo incapace di diplomazia che ha trasformato la Città in un quartiere senza Cristo, suscitando una profonda riflessione in tutto il mondo cattolico che esige e merita rispetto, per quanto riesce a fare ogni giorno a supporto delle povertà di sempre e delle nuove, sempre più aggressive.
Un pessimo modo di fare politica – quella dei due su citati – che ha la pretesa di tenere in ostaggio le libertà dei cittadini, ignorandone le necessità primarie. Gravi, gravissime privazioni, queste, che hanno trascinato l’amministrazione cosentina in una lunga serie di contestazioni provenienti dal senso civico che ha unito i quartieri, in una lotta per la riconquista della normalità, della trasparenza e della legalità per la quale, i ricorsi alla Giustizia, cui mai si sarebbe voluti giungere per nobilitare la politica, sono sempre più frequenti e all’ordine del giorno.
E’ giunto il momento, afferma la coscienza popolare, di tagliare i legacci.
Movimento NOI – Corigliano Rossano: “La scommessa è alta! In gioco non c’è il rinnovo di un organismo comunale, ma il futuro dell’intero territorio che, proprio attraverso la nuova Città, può incamminarsi in un percorso virtuoso, per dare risposte concrete a bisogni antichi e nuovi”. Cit. Arcivesovo di Rossano
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a cura della Redazione/
Illustre Sindaco Mario Occhiuto, abbiamo letto con molta attenzione la lettera di auspicio che lei, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, ha indirizzato a tutti i bambini che frequentano le scuole di Cosenza. Abbiamo atteso qualche giorno, prima di scriverle, perché volevamo meditare, non fare nulla d’istinto.
Oggi, possiamo affermare con assoluta serenità che ci aspettavo molto di più, rispetto ad una lettera di facciata, i cui contenuti sono in dicotomia con la realtà.
Quella realtà dei fatti che ormai tutti conoscono e che fanno di Cosenza non una città europea, ma una Città a sua immagine e somiglianza, ove lei parla di sostenibilità ma la realizzazione delle opere, invece, indica risultati diametralmente opposti.
La sua, Sindaco, è una Città nella quale, già a metà del suo secondo mandato, ha creato profonde divisioni culturali, ghetti riproposti dall’attuazione di politiche imitative, barriere architettoniche, inquinamento e degrado nel quale, volutamente, viene lasciata morire la storia della nostra bella Città e una generazione di giovani ai quali, la sua Amministrazione, ha saputo dare “movida” in ogni angolo di strada, ma nessuna opportunità di lavoro, nessuna prospettiva reale.
Nella lettera, Lei descrive la scuola come “luogo dove imparare ad essere un bravo cittadino che rispetta i luoghi dove vive e pretende che anche gli altri lo facciano”.
A nulla serve rispettare un luogo in cui si vive se, innanzitutto, di questi luoghi non si rispettano le persone che lo abitano, che lo popolano, che gli conferiscono vita e se, di un luogo in cui si abita, se ne delimitano confini solo in grado di creare “ghetti”, nei quali gli abitanti sono presi in considerazione esclusivamente per la riscossione dei tributi che servono a rimpinguare le casse comunali.
Si legge nella sua letterina: “sappi che io non ti lascio solo: il Comune ed il Sindaco ti appartengono, lavorano per te, per il tuo futuro. E, mi raccomando, se hai qualche bella idea o se vedi qualcosa che non ti piace, se vedi qualcosa di ingiusto: chiamami, ne parleremo e insieme troveremo una soluzione!”.
Altra evidente discrepanza, questa, tra le parole che scrive e le azioni che compie.
Lei, Sindaco, predica bene ma razzola male. Quante famiglie sta lasciando nel caos urbano a causa delle sue incomprensibili e convulse politiche ambientali che hanno finito per creare sacche di traffico altamente inquinante in ogni angolo della Città?
Ai bambini e ai genitori, alle famiglie cui è indirizzata la Sua lettera, è dovuta anche l’altra verità: diciamo che la Sua Amministrazione ha utilizzato molto, molto bene la comunicazione, per coprire vuoti strategici che mostrano il lato oscuro della politica di facciata. E la sua letterina, oggettivamente, lo dimostra.
In merito alla vicenda a dire poco torbida che avvolge l’iter istituzionale in relazione all’Ex Jolly Hotel, la Comunità politica del Movimento NOI ha presentato esposto – denuncia
presso la Procura della Repubblica di Cosenza.
La decisione è maturata con la sentenza del TAR Calabria del 18 Settembre 2018 con la quale la Giustizia Amministrativa ha stabilito che il bene è di proprietà dell’ATERP (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale). Con ciò, evidenziando che il Comune di Cosenza non è il legittimo proprietario del bene sul quale, invece, come se lo fosse, ha provveduto – evidentemente contro la Legge – a indire una gara d’appalto consentendo all’impresa vincitrice, di iniziare la demolizione.
A dare data certa delle circostanze è lo stesso Sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto che molti mesi prima della sentenza della Giustizia Amministrativa, pubblicava notizie ufficiali inerenti data di inizio lavori e smantellamento dell’ex Hotel Jolly.
L’incontrovertibile situazione ha posto il Movimento NOI a esporre i fatti alla Procura della Repubblica di Cosenza perché la Giustizia ristabilisca la legalità. Ci chiediamo come sia possibile che il Sindaco di Cosenza possa in qualche modo autorizzare la demolizione di un bene di cui non è il legittimo proprietario. Ci chiediamo, altresì, in quale realtà democratica un Ente Pubblico provvede a indire una gara d’appalto, assegnare i lavori ad una impresa, allestire un cantiere con tanto di recinzione, e autorizzare la stessa ditta a demolire un edificio senza averne la proprietà, così come il TAR ha sentenziato lo scorso 18 settembre, quindi, violando norme e regolamenti.
Eppure Sindaco e Dirigenti sono pubblici ufficiali che, in questo caso, nello svolgimento delle loro funzioni, hanno intenzionalmente procurato un vantaggio patrimoniale al Comune, impadronendosi di un immobile senza averne titolo e, ancor più grave, recando all’ATERP un ingiusto danno poiché gli infissi di ben cinque piani sono stati letteralmente eliminati.
“E’ davvero incredibile – afferma il portavoce del Movimento Fabio Gallo – che si possa immaginare di demolire un bene di cui non si dispone legittimamente della proprietà, ma il Comune di Cosenza lo ha fatto e tutti lo hanno consentito: dirigenti, funzionari, assessori, consiglieri. Altrettanto incredibile il dover prendere atto – conclude la nota – come la ditta vincitrice della gara per la demolizione indetta dal Comune o le ditte locali subappaltatrici, abbiano iniziato lavori illegittimi e nessuno sia intervenuto in tempo per impedirne lo svolgimento, nonostante i media digitali e gli organi della stampa abbiano abbondantemente riportato i comunicati inequivocabili e in grande stile del Sindaco Mario Occhiuto”.
Confidiamo nella Magistratura – aggiunge Fabio Gallo – perché accerti eventuali responsabilità che a noi appaiono evidenti.
LEGGI LA SENTENZA DEL TAR CALABRIA
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Cosenza, ex Hotel Jolly: il Movimento NOI ha presentato Esposto-Denuncia presso la Procura della Repubblica di Cosenza. I cittadini chiedono “trasparenza e legalità”. Nel video le motivazioni.
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Cosenza nello scandalo a causa della Metro, della ZTL e non solo. Messaggio al Sindaco di Cosenza.
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La sentenza del TAR Calabria scopre una silenziosa danza delle autorizzazioni che non ci sono. Il Movimento NOI chiede Legalità e Trasparenza e si interroga se la competente Procura della Repubblica è a conoscenza di tutto questo.
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