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Sgombero per possibile crollo nella Città Storica di Cosenza. “NOI” scrive a Sindaco e Prefetto. Ci sono disabili.

Cosenza - Città Storica
Cosenza - Città Storica
Cosenza - Città Storica
Cosenza – Città Storica

Alcuni giorni addietro i Vigili Urbani e i Vigili del Fuoco di Cosenza hanno evacuato la famiglia Nocito in Via San Tommaso, 32 nella Città Storica di Cosenza, quartiere Santa Lucia, a causa del possibile crollo dello stabile attiguo.

Nella Foto da Sx: la Signora Maria, Umile Trausi Referente del Movimento NOI per la Città STorica di Cosenza e la Signora Elvira mamma di Mariangela
Nella Foto da Sx: la Signora Maria, Umile Trausi Referente del Movimento NOI per la Città Storica di Cosenza e la Signora Elvira mamma di Mariangela

Interessati dai residenti dello stesso Centro Storico di Cosenza che segnalavano una delicatissima situazione di salute delle tre Donne, Mamma Maria, la figliola Elvira e la nipote Mariangela, tutti in gravi condizioni di salute e la più giovane gravemente disabile, i delegati del Movimento cattolico NOI si sono recati sul posto e, dopo avere verificato, hanno scritto al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, al Prefetto di Cosenza S. E. Paola Galeone e all’Arcivescovo Metropolita di Cosenza – Bisignano S. E. Mons. Francesco Nolè, ai quali ha chiesto immediato intervento al fine di tamponare l’attuale situazione.

Il portavoce nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo ha chiesto alle Istituzioni cui è indirizzata la lettera, già consegnata, di volere prendere atto delle gravi condizioni di salute delle tre Donne, di voler provvedere ad una sistemazione adeguata alle patologie cui esse sono soggette per il tempo in cui dovranno restate lontane da casa.

All’Amministrazione comunale è stato chiesto di voler ripristinare al più presto la sicurezza abitativa della famiglia sgomberata, provvedendo o ad abbattere lo stabile che starebbe per crollare o di porlo in sicurezza. Lo stabile, effettivamente, presenta pareti gonfiate e profonde lacerazioni che, senza dubbio anche al profano, appaiono gravissime.

L'interno della casa evacuata nella quale vive l'invalida Mariangela
L’interno della casa evacuata nella quale vive l’invalida Mariangela

Fermo rimanendo l’ottimo lavoro svolto da Vigili Urbani e Vigili del Fuoco a tutela della vita della Famiglia Nocito, va detto che lo stabile che sarebbe in pericolo crollo non risulta ancora transennato e d è posto in maniera equidistante (poco più di tre metri) dal cantiere in atto di altro stabile e in caso di crollo operai o passanti potrebbero riceverne danni.

L'interno della casa evacuata nella quale vive l'invalida Mariangela
L’interno della casa evacuata nella quale vive l’invalida Mariangela

Il portavoce del Movimento NOI aggiunge di essere rimasto molto colpito unitamente ai Delegati Umile Trausi ed Eleonora Cafiero della grande dignità abitativa della famiglia Nocito che ha completamente ristrutturato e messo in sicurezza l’interno delle proprie abitazioni in dicotomia con l’esterno dello stabile.

Prova che i privati che abitano in questa parte di Città Storica e che ne sono la vera risorsa umana, si prendono molta cura dell’interno degli stabili che abitano. In tal senso, solo al fine di evitare ulteriori sgomberi di famiglie, la Pubblica Amministrazione potrebbe e dovrebbe trovare il modo di mettere tutto in sicurezza profittando dei ben noti 90 milioni di Euro già disponibili per la “riqualificazione urbana”.

Il Movimento NOI scriverà anche al Ministro Alberto Bonisoli che, giunto a Cosenza, ha visitato proprio questa luogo.

E’ stato realizzata una Video testimonianza che si pone a disposizione degli Organi della Stampa.

https://www.youtube.com/watch?v=FQkgBz9wEd8

Sanità, Movimento NOI: “Decreto Calabria” insufficiente. Non risolverà i problemi

Angelo Falcone, Giulia Grillo, Fabio Gallo
Da Sx: Angelo Falcone, Giulia Grillo, Fabio Gallo
Angelo Falcone, Giulia Grillo, Fabio Gallo
Da Sx: Angelo Falcone, Giulia Grillo, Fabio Gallo

Pronto il “Decreto Speciale Calabria” annunciato dal Ministro della Salute Giulia Grillo. Scopo del Decreto è quello di tentare di riportare nel giusto alveo la questione “Sanità” in Calabria dove, come mostrato dal programma de le Iene e commentato da medici e dirigenti, ha raggiunto livelli di tale depressione da far credere che, per davvero, tutto sia controllato dalle mafie.

A toccare alcuni punti che sarebbero sufficienti per togliere la Sanità dalle mani della corruzione, sono il Portavoce Nazionale Fabio Gallo e Angelo Falcone, responsabile del Dipartimento Sanità che affermano in una nota congiunta di mettere sotto i riflettori dello Stato anche il futuro Nuovo Ospedale di Cosenza.

FABIO GALLO E ANGELO FALCONE DEL MOVIMENTO NOI AL MINISTRO GIULIA GRILLO
“In premessa desideriamo ringraziare il Ministro Giulia Grillo per quanto sta cercando di fare. E’ la prima volta che un Ministro della Repubblica prende il toro per le corna, esce dal politichese e si determina in un’azione che, ovviamente in Calabria, sarà contestata da tutti coloro i quali la Sanità l’hanno ridotta allo stato attuale. Per capire chi sono, basta prendere nota degli interventi contrari al provvedimento.

Al fine di rafforzare la possibilità di qualche esito positivo, il Movimento cattolico NOI, desidera contribuire al radicale cambiamento incoraggiando il Ministro a prendere decisioni semplificative, chiare e dirette.

Se si vuole per davvero risolvere il problema – dichiarano Fabio Gallo e Angelo Falcone – bisogna eliminare totalmente i Commissari, attivare verifiche urgenti dei bilanci direttamente alla sorgente e cioè alla Regione Calabria, analizzarli in questa sede, liberando la Sanità dai contenziosi, che rappresentano il vero business della Sanità. Inoltre,  è indispensabile potenziare, verificare e controllare i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, ndr.). Nel sistema sanitario bisogna sapere chi e che cosa deve fare per evitare imboscati, gravi e continue ingerenze della politica che antepongono raccomandati a grandi professionisti e, di conseguenza, la mortificazione della parte sana della sanità calabrese che c’è, eccome. Diversamente, inutile dirlo, a pagare saranno ancora una volta i cittadini che, invece, devono avere la certezza di potere ricevere cure pari a quanto essi pagano attraverso le tassazioni.

Bisogna essere radicali o non succede nulla.

Angelo Falcone e Fabio Gallo ricordano che il Movimento NOI ha scritto al suo Ufficio chiedendo un impegno altrettanto speciale nella direzione del Nuovo Ospedale di Cosenza. Il Sindaco della Città di Cosenza, infatti, dovrebbe decidere da mesi e mesi dove farlo nascere ma nessuna decisione è stata presa, generando un vuoto strategico nei doveri della politica calabrese e dei diritti costituzionali dei cittadini.

Si rischia di perdere i fondi. Dunque, dia lei l’ordine. Il Ministro è lei.

Non per ultimo, Signor Ministro, valuti di affidare per dieci anni all’Esercito e alla Croce Rossa Internazionale, coinvolgendo Istituti di Suore cattoliche che hanno questa vocazione, l’affidamento degli Ospedali pubblici di tutta la Calabria. Una decisione tale, non significherebbe una sconfitta ma un ritorno all’amore per il proprio dovere, un esempio di collaborazione tra risorse e Corpi dello Stato in un momento di crisi. I Calabresi ne sarebbero onorati. Non esistono più neanche i posti di Polizia negli Ospedali e può capire da sola il perché. Un periodo di dieci anni darebbe anche alla politica calabrese il tempo di rigenerarsi e programmarsi per fare ciò che, oggettivamente, è sotto lo sguardo di chiunque entri in un Ospedale pubblico dal Pronto Soccorso”.

Movimento NOI - Rete Umana
Movimento NOI – Rete Umana

BOZZA DELLE DISPOSIZIONI SPECIALI DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER LA CALABRIA

Articolo I. TITOLO I

Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria

Articolo II. Articolo 1 (Ambito di applicazione)

1. In relazione alla persistenza delle condizioni di disavanzo del settore sanitario, del mancato raggiungimento, asseverato dalle verifiche effettuate dai Ministeri affiancanti, del punteggio minimo previsto dalla griglia dei livelli essenziali di assistenza, nonché di rilevanti criticità connesse alla gestione amministrativa, ad integrazione di quanto già previsto a legislazione vigente, nella Regione Calabria si applicano le speciali disposizioni di cui al presente Titolo per diciotto mesi dalla data della sua entrata in vigore, fermo restando quanto previsto dall’articolo 9, comma 3.

Articolo III. Articolo 2
(Verifica straordinaria sui Direttori Generali degli enti del Servizio sanitario regionale)

1. Il Commissario ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dal disavanzo nel settore sanitario, di seguito “Commissario ad acta”, entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto e, almeno successivamente, ogni sei mesi, è tenuto ad effettuare una verifica straordinaria sull’attività dei direttori generali delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliere universitarie ai sensi e con gli effetti di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171. La verifica è volta altresì ad accertare se le attività poste in essere da ciascun direttore generale siano idonee a garantire la coerenza dei risultati conseguiti o conseguibili con gli obiettivi di attuazione del piano di rientro. Nella valutazione è tenuto debitamente conto della durata dell’incarico già espletato nonché, in ogni caso, dell’eventuale inerzia amministrativa o gestionale già manifestatasi. Oltre che nell’ipotesi di cui al secondo periodo e nei casi di decadenza automatica già previsti dalla legislazione vigente, il Commissario ad acta, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, provvede motivatamente, entro 15 giorni dall’avvio del procedimento ed in ogni caso senza il parere di cui al comma 5 dell’articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, a dichiarare l’immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente.

2. In caso di esito positivo della verifica svolta ai sensi del comma 1, al direttore generale confermato nell’incarico si estendono le disposizioni relative alle prerogative ed ai compiti dei Commissari straordinari di cui all’articolo 3, ad eccezione del comma 3.

Articolo IV. Articolo 3
(Commissari straordinari degli enti del Servizio sanitario regionale)

  1.  In caso di verifica negativa del direttore generale ai sensi dell’articolo 2 ovvero nel caso in cui, alla data di entrata in vigore del presente decreto, risulti nominato dalla Regione, in luogo del direttore generale, un commissario che, a qualsiasi titolo, ne svolge le funzioni, il Commissario ad acta nomina un Commissario straordinario, scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, che non abbia compiuto settanta anni alla data della nomina ed, in ogni caso, ferme restando le vigenti norme in materia di inconferibilità e incompatibilità, nonché le preclusioni di cui al comma 11 dell’articolo 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, anche al di fuori dell’elenco nazionale degli idonei al conferimento dell’incarico di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale previsto dal decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171. La nomina quale Commissario straordinario ai sensi del presente comma costituisce causa di forza maggiore e risolve di diritto gli eventuali rapporti contrattuali in essere presso altri Enti del servizio sanitario nazionale ovvero presso ogni altro ente pubblico. Nel caso in cui il Commissario straordinario sia un dipendente pubblico, egli, con la nomina, ha diritto all’aspettativa non retribuita e con conservazione dell’anzianità, per tutta la durata dell’incarico. Fino alla nomina del Commissario straordinario di cui al presente comma, l’ordinaria amministrazione è garantita dal direttore amministrativo ovvero, laddove non presente, dal dirigente amministrativo più anziano per età. Nel caso in cui, in luogo del direttore generale, risulti nominato dalla Regione un commissario, questo resta in carica fino alla nomina del Commissario straordinario di cui al presente comma.
  2. E’ data facoltà al Commissario ad acta di nominare un unico Commissario straordinario per uno o più enti del servizio sanitario regionale che si trovino nelle condizioni di cui al primo comma del presente articolo.
  3. Con successivo decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto col Ministro della salute, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, viene definito il compenso dei Commissari straordinari, comunque non superiore alla somma di euro 50.000 al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, che si aggiunge alla retribuzione spettante stabilita dalla normativa regionale per i direttori generali dei rispettivi Enti del Servizio Sanitario della regione Calabria. Nelle more dell’adozione del decreto di cui al precedente periodo, ai Commissari straordinari è corrisposto, a titolo di acconto, il solo compenso stabilito dalla normativa regionale per i direttori generali dei rispettivi Enti del Servizio Sanitario della regione Calabria. Per i Commissari straordinari residenti fuori regione, in aggiunta al compenso di cui al presente comma, è previsto, fermo restando il rispetto dell’articolo 23-ter, commi 1 e 2 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n.214, il rimborso delle spese documentate, entro il limite di 20.000 euro annui.
  4. Entro nove mesi dalla nomina, il Commissario straordinario, anche in deroga alle vigenti disposizioni di legge, adotta un nuovo atto aziendale, di cui all’articolo 3, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, anche al fine di ridefinire le procedure di controllo interno. Per il conferimento dei nuovi incarichi, il Commissario straordinario nomina una Commissione composta da tre membri, scelti fra direttori di struttura complessa nella medesima disciplina dell’incarico da conferire. Fatto salvo quanto indicato nell’ultimo periodo, per la scelta dei responsabili di struttura si applicano le vigenti disposizioni.
  5. In via continuativa e, in sede di prima applicazione, in ogni caso, entro sei mesi dalla nomina di ciascun Commissario straordinario, il Commissario ad acta provvede alla verifica delle attività da quello poste in essere in relazione alla coerenza dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi di attuazione del piano di rientro. Ferme restando le cause di decadenza previste dalla legislazione vigente per i direttori generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale, in caso di esito negativo della verifica di cui al primo periodo del presente comma, il Commissario ad acta dispone la decadenza immediata dall’incarico e provvede alla nomina di altro Commissario straordinario in possesso dei requisiti e con le modalità previsti dal presente articolo.
  6. L’incarico di Commissario straordinario, nonché quello di Commissario ad acta ovvero dei suoi subcommissari, è valutabile quale esperienza dirigenziale ai fini di cui al comma 7-ter dell’articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171.
  7. I Commissari straordinari nominati ai sensi del presente articolo restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati, ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, in esito a procedure selettive, che possono essere avviate decorsi dodici mesi dall’entrata in vigore nel presente decreto. Sono, in ogni caso, revocate le procedure selettive dei direttori generali in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto. Nel caso in cui al momento della cessazione della vigenza delle disposizioni contenute nel presente Titolo non siano stati nominati i direttori generali, i Commissari straordinari restano in carica, con le attribuzioni previste dalla legge per i direttori generali, fino alla nomina di questi.

Articolo V. Articolo 4
(Direttori amministrativi e direttori sanitari degli enti del Servizio sanitario regionale)

1. Entro 30 giorni dall’insediamento ovvero entro 30 giorni dalla conferma dell’incarico di direttore generale, il Commissario straordinario ovvero, rispettivamente, il direttore generale, effettua una verifica straordinaria dell’attività dei direttori amministrativi e dei direttori sanitari delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliere universitarie. 2. Laddove ricorrano le circostanze di cui al quinto periodo del comma 1 dell’articolo 3 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, il Commissario straordinario, ovvero il direttore generale, provvede, ai fini della sostituzione, attingendo nell’ambito degli elenchi regionali di idonei di cui al citato articolo 3 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, limitatamente ai casi in cui l’iscrizione in tali elenchi consegua ad una selezione effettiva da parte della commissione prevista in tale ultima disposizione di legge.

Articolo VI. Articolo 5
(Dissesto finanziario degli enti del Servizio sanitario regionale)

1. Entro sessanta giorni dall’insediamento del Commissario straordinario, questi, anche avvalendosi, ai sensi degli articoli 8 e 9, del supporto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nonché del Corpo della Guardia di finanza, effettua una verifica generale sulla gestione dell’ente. Laddove emergano gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci, anche alla luce delle osservazioni formulate in precedenza dal collegio sindacale, ovvero una manifesta e reiterata incapacità nella gestione del contenzioso ovvero comprovate disfunzioni nell’erogazione dei servizi sanitari, il Commissario straordinario propone al Commissario ad acta di disporre la gestione straordinaria dell’ente, alla quale sono imputate, con bilancio separato rispetto a quello della gestione ordinaria, tutte le entrate di competenza e tutte le obbligazioni assunte fino al 31 dicembre 2018.
2. Alla gestione straordinaria provvede un Commissario straordinario di liquidazione, nominato dal Commissario ad acta, d’intesa col Capo del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, fra funzionari, in servizio o in quiescenza, dotati di un’idonea esperienza nel campo finanziario e contabile degli uffici centrali o periferici del Ministero dell’interno, del Ministero dell’economia e delle finanze e di altre amministrazioni dello Stato ovvero fra gli iscritti nel registro dei revisori contabili, gli iscritti nell’albo dei dottori commercialisti e gli iscritti nell’albo dei ragionieri.
3. Con successivo decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto col Ministro della salute, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, viene definito il compenso del Commissario straordinario di liquidazione, il cui onere è posto in carico alla massa passiva dell’ente per il quale sia stata disposta la gestione straordinaria ai sensi del comma 1 del presente articolo.
4. Per la gestione straordinaria valgono, in quanto compatibili, le disposizioni del Titolo VIII della Parte II del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Resta ferma in ogni caso l’applicazione, per tutte le obbligazioni contratte anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto, dell’articolo 248, commi 2, 3 e 4, e dell’articolo 255, comma 12, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
5. E’ data facoltà al Commissario ad acta di nominare un unico Commissario straordinario di liquidazione per uno o più Enti del servizio sanitario regionale che si trovino nelle condizioni di cui al primo comma del presente articolo. 6. Entro trenta giorni dalla nomina, il Commissario straordinario di liquidazione presenta al Commissario ad acta, che l’approva entro i successivi novanta giorni, il piano di rientro aziendale, con la situazione economico-finanziaria dell’ente, nonché con l’indicazione delle coperture finanziarie necessarie per la relativa attuazione, nei limiti delle risorse disponibili. È autorizzata l’apertura di una apposita contabilità speciale. Il piano di rientro assorbe, anche in deroga alle vigenti disposizioni di legge, tutte le somme derivanti da obbligazioni contratte, a qualsiasi titolo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, anche non scadute, e contiene misure idonee a garantire il sollecito rientro dall’indebitamento pregresso.

Articolo VII. Articolo 6
(Appalti, servizi e forniture per gli Enti del Servizio sanitario della Regione Calabria)

1. Gli enti del servizio sanitario della Regione Calabria si avvalgono esclusivamente di CONSIP S.p.A. o, previa convenzione, di centrali di committenza di altre Regioni per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, strumentali all’esercizio delle proprie funzioni, superiori alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
2. Il Commissario ad acta stipula specifico protocollo d’intesa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sulle modalità con cui gli enti del servizio sanitario della Regione Calabria sono tenuti ad avvalersi dell’attività di vigilanza collaborativa dell’ANAC ai sensi della lettera h) del comma 3 dell’articolo 213 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture inferiori alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all’articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
3. Al fine di assicurare la coerenza e la fattibilità degli interventi individuati dagli atti di programmazione previsti dalla legislazione vigente, il Commissario ad acta predispone un Piano straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della regione Calabria, con valenza triennale. Il Piano è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, della salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche sociali. Con l’approvazione del Piano sono revocate le misure già adottate, eventualmente in contrasto con la nuova programmazione.
4. Per i progetti di edilizia sanitaria da finanziare ai sensi dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, per i quali non sia stata ancora approvata la progettazione esecutiva alla data di entrata in vigore del presente decreto, gli enti del servizio sanitario della Regione Calabria si avvalgono di INVITALIA S.p.A. quale centrale di committenza per gli studi di fattibilità e gli incarichi di progettazione.
5. Resta ferma, in ogni caso, la facoltà di avvalersi del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Sicilia-Calabria.

Articolo VIII. Articolo 7
(Misure straordinarie di gestione delle imprese esercenti attività sanitaria per conto del Servizio sanitario regionale nell’ambito della prevenzione della corruzione)

1. Ferma restando l’applicazione dell’articolo 32, comma 1, del decreto legge 24 giugno 2014 n. 90, come convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, il Commissario straordinario può direttamente proporre al Prefetto competente per territorio, dandone contestuale informazione al Presidente dell’ANAC ed al Commissario ad acta, nei confronti delle imprese che esercitano attività sanitaria per conto del Servizio sanitario regionale, in base agli accordi contrattuali di cui all’articolo 8-quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, l’adozione alternativa delle misure di cui alle lettere a) e b) del medesimo articolo 32, comma 1, allorquando ne ricorrano i presupposti ivi previsti.

Articolo IX. Articolo 8
(Supporto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali)

1. Per le finalità di cui al presente decreto, l’AGENAS di cui all’articolo 5 del d.lgs. 30 giugno 1993 n. 266, fornisce, su indirizzo e con il coordinamento del Direttore Generale dell’Agenzia, supporto tecnico – operativo al Commissario ad acta per l’attuazione dei piani di rientro del disavanzo, nonché ai Commissari straordinari nominati ai sensi del presente decreto.
2. Per la realizzazione di quanto previsto al comma 1, l’AGENAS si avvale di profili professionali, utilizzabili anche in loco, formati in tema di analisi, valutazione, controllo e monitoraggio delle performance sanitarie, anche con riferimento alla trasparenza dei processi, con contratto di lavoro a tempo determinato, con contratto di lavoro flessibile e attraverso personale all’uopo comandato, ai sensi dell’art. 17, comma 14 della legge 15 maggio 1997, n. 127. A tal fine è autorizzata la spesa nel limite massimo di 4 milioni di euro annui per gli anni 2019, 2020 e 2021.
3. All’onere derivante dall’attuazione del comma 2, nel limite massimo di euro 4.000.000,00 annui per gli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede utilizzando l’avanzo di amministrazione di AGENAS, come approvato in occasione del rendiconto generale annuale. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e indebitamento netto derivanti dal presente articolo pari a 2.044.000,00 euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all’attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all’art. 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.
4. Con riferimento ai contratti di lavoro di cui al comma 2, non trovano applicazione le vigenti norme recanti limitazioni sull’utilizzo di personale a tempo determinato e con contratti di lavoro flessibile e le norme di contenimento di spesa previste dalle vigenti disposizioni.

Articolo X. Articolo 9
(Ulteriori disposizioni in tema di collaborazione e supporto delle Forze dell’ordine)

1. Nell’esercizio delle proprie funzioni il Commissario ad acta e i Commissari straordinari di cui all’articolo 3, comma 1, possono avvalersi del Corpo della Guardia di finanza per lo svolgimento di attività dirette al contrasto delle violazioni in danno degli interessi economici e finanziari connessi all’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Calabria. A tal fine, il Corpo della Guardia di finanza opera nell’ambito delle autonome competenze istituzionali, esercitando i poteri previsti dal decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 68.
2. Per le finalità di cui al comma 1, il Commissario ad acta e i Commissari straordinari stipulano apposita convenzione con la Guardia di finanza, con la quale sono stabilite le modalità operative della collaborazione e le procedure di ristoro degli oneri sostenuti dal Corpo, anche a norma dell’articolo 2133 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
3. In deroga al limite temporale previsto dall’articolo 1, il contingente di Carabinieri per la tutela della salute attualmente presente in Calabria è incrementato di n. 40 unità, di cui 32 del ruolo ispettori, 4 del ruolo sovrintendenti e 4 del ruolo appuntati e carabinieri.

Articolo XI. Articolo 10
(Aziende sanitarie sciolte ai sensi dell’articolo 146 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267)

1. Nel caso in cui, ai sensi dell’articolo 146 del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, siano adottati i provvedimenti di cui agli articoli 143, 144 e 145 del medesimo decreto legislativo, si applicano in quanto compatibili le disposizioni del presente decreto. In tali casi, la Commissione straordinaria per la gestione dell’ente di cui all’articolo 144 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, fermi restando i compiti e le prerogative ad essa assegnati dalla legislazione vigente, concorre all’attuazione degli obiettivi del piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario, nonché a quelli dei piani di riqualificazione dei servizi sanitari, e, a tal fine, assicura la coerenza della propria gestione ai relativi programmi operativi.
2. Per le finalità di cui al presente articolo la Commissione straordinaria per la gestione dell’ente di cui all’articolo 144 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 si avvale, in via temporanea, di personale amministrativo o tecnico di amministrazioni o enti pubblici, acquisito, anche in deroga alle disposizioni vigenti, in posizione di comando o di distacco, ed scelto dal Commissario ad acta, d’intesa con il prefetto competente per territorio. L’attività svolta ai sensi del presente comma è valutabile quale esperienza dirigenziale ai fini di cui al comma 7-ter dell’articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171.
3. Per le finalità di cui all’articolo 3 del presente decreto i termini di cui ai comma 1 e 4 del medesimo articolo decorrono dall’insediamento della Commissione straordinaria per la gestione dell’ente di cui all’art. 144 del menzionato decreto legislativo, ovvero, se già istituita, dalla data di entrata in vigore del presente decreto. In tali casi la Commissione straordinaria adotta i provvedimenti previsti dal comma 1 e 4 dell’articolo 3 d’intesa con il Commissario ad acta.
4. Le disposizioni dell’articolo 5 si applicano anche nel caso in cui gli enti del Servizio sanitario regionale siano interessati dai provvedimenti di cui agli articoli 143, 144 e 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ai sensi dell’articolo 146 del citato decreto legislativo. In tali casi le attribuzioni dei Commissari straordinari indicate nell’articolo 5 sono esercitate dalla Commissione straordinaria per la gestione dell’ente di cui all’art. 144 del menzionato decreto legislativo ed il termine di cui al comma 1 dell’articolo 5 decorre dalla data di insediamento della medesima Commissione ovvero, se già istituita, dalla data di entrata in vigore del presente decreto.

Movimento NOI: Cosenza, Dissesti idrogeologici e tutela dei Cittadini

Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia – Movimento NOI

a cura di Cristian Tarsia/

“L’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale è preoccupante.

Nemmeno le tragedie, consumatesi nella nostra regione, sono riuscite ad abbattere il muro dell’indifferenza amministrativa, dello sguardo posato altrove, delle distrazioni di massa a discapito della sicurezza. La nostra provincia è una delle aree più a rischio, per morfologia territoriale, presenza di sorgenti nel sottosuolo, fenomeni temporaleschi sempre più violenti.

In un contesto così preoccupante, servono misure di prevenzione e specializzazione del volontariato. Rispetto alla grandezza dei rischi, la macchina dei soccorsi è sottodimensionata. La remota ipotesi di un evento eccezionale ci lascerebbe in balia dell’improvvisazione, pur potendo vantare uno dei Corpi più preparati al mondo: i Vigili del Fuoco.

Occorre allargare il bacino di esperti, svegliare letteralmente i dipartimenti comunali di Protezione Civile, affinché vi sia maggiore prontezza ed una capillare attuazione degli interventi. Nemmeno la peggiore delle crisi economiche può giustificare l’attuale disinteresse verso l’incolumità delle persone. Non servono immagini forti, ne bastano di simboliche per comprendere la mancanza istituzionale, la sufficienza di misure estorte per non fare scandalo. Parte del merito, bisogna dirlo, è da imputare allo stato di assuefazione cui siamo giunti in decenni di parole e spartizioni, mai di compiti destinati alla tutela dei cittadini.

Quella dei dissesti idrogeologici è un’ombra pericolosissima, che la politica convenzionale toglie dai cassetti solo in vista delle urne, e che tende a marginalizzare bypassando le responsabilità ai governi nazionali.

Gli smottamenti piccoli e grandi, non sono dispetti della natura verso gli amministratori, piuttosto inderogabili segnali di allerta. È abbastanza per pretendere risposte concrete? NOI, vogliamo che la sicurezza non sia più tema prettamente elettorale, bensì il fondamento della gestione del territorio e di tutti gli attori coinvolti. Chi non è in grado di garantire i livelli minimi di sicurezza prenda, senza indugi, la via delle dimissioni, oppure dichiari apertamente a cosa si deve tanto distacco istituzionale”.

Movimento NOI: il Dipartimento di “Scienze Forensi” a Flora Caruso

Flora Caruso - Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI
Flora Caruso - Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI

Movimento NOI - aperto il Dipartimento di Scienze Forensi
Movimento NOI – aperto il Dipartimento di Scienze Forensi

Allarga le sue competenze il Movimento NOI con l’istituzione del Dipartimento delle “Scienze Forensi” affidato ala Dott.ssa Flora Caruso.

LA DICHIARAZIONE DEL PORTAVOCE NAZIONALE FABIO GALLO
“Ringrazio la Dott.ssa Flora Caruso per avere accolto la proposta del Coordinamento Nazionale del Movimento NOI. Lo ha dichiarato il portavoce nazionale Fabio Gallo. La politica – continua il portavoce del Movimento NOI – deve aprirsi alla conoscenza e al sostegno di settori strategici e quello delle Scienze Forensi, certamente lo è. Il corretto uso della prova scientifica in un processo è determinante per l’accertamento della verità processuale dalla quale dipende non solo la verità in quanto tale, ma la vita stessa delle persone.

Flora Caruso - Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI
Flora Caruso – Responsabile del Dipartimento di Scienze Forensi del Movimento NOI

Nei processi non ci sono solo colpevoli ma, molto spesso, innocenti che, privi di una grande consapevolezza scientifica a supporto del materiale probatorio, rischiano di vedere rovinata la loro vita e quella delle loro famiglie. Da un trauma di giustizia, difficilmente ci si riprende. Per questo motivo il Movimento NOI intende favorire formazione e alta formazione in questa disciplina anche come sbocco professionale per i giovani. La collaborazione con Università, Centri di Ricerca e Forze dell’Ordine, offre a questo settore la possibilità di crescere in un contesto sempre più specializzato il cui vantaggio di una attività investigativa e processuale rende più sicuro lo strumento della Giustizia. Flora Caruso – siamo certi – svolgerà con saggezza questo compito che richiede anche capacità di coordinamento che a lei, di certo, non mancano”.

A Flora Caruso i migliori auguri del Movimento NOI.

Caso “Acque inquinate”: Movimento NOI chiede la pubblicazione dei provvedimenti

acqua, crisi idrica,cosenza
Cosenza - Crisi idrica imponente: i Cittadini chiedono l'intervento del Movimento NOI

acqua, crisi idrica,cosenza
Cosenza – Crisi idrica imponente: i Cittadini chiedono l’intervento del Movimento NOI

“A fronte di una quantità enorme di documenti provenienti dalla massima istituzione di controllo regionale che all’oggetto delle sue lettere inviate al Comune di Cosenza scrive “Acqua destinate al consumo umano Comune di Cosenza. Non conformità parametri indicatori”, abbiamo il diritto e il dovere di chiedere all’Amministrazione comunale di Cosenza immediati chiarimenti istituzionali”.
Lo ha dichiarato il portavoce del Movimento cattolico NOI Fabio Gallo che aggiunge: “la salute dei cittadini è questione molto, molto seria e siamo certissimi che, così come il Senatore Nicola Morra ha esibito documenti con timbri, protocolli e firme che attestano la non conformità dei parametri indicatori, il Sindaco Mario Occhiuto voglia fare lo stesso per tranquillizzare i cittadini, dimostrando la conformità dei parametri indicatori. Crediamo che denunciare chi chiede chiarezza, inoltre, non sia la strada giusta per fornire ai cittadini risposte che risiedono esclusivamente nel corretto comportamento degli Uffici comunali ai quali chiediamo, semplicemente, la pubblicazione di quanto può rassicurarci”.

RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Sabato 16 Marzo a Cosenza, in Piazza XI Marzo, innanzi al palazzo della Prefettura, il Metup “Cosenza e oltre” del M5S ha mostrato ai cittadini una serie di documenti dai quali si evince che l’acqua pubblica, in determinati momenti degli anni 2018 e 2019, in determinate zone della Città, non era “conforme, per parametri indicatori, agli standard fissati dal D.Lgs.31/01”. A sottoscrivere non uno ma ben 17 documenti ufficiali mostrati, è la “Regione Calabria – Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Dipartimento di Prevenzione (U.O.C. Igiene degli Alimenti) che, all’Oggetto, scrive: “Acqua destinate al consumo umano Comune di Cosenza. Non conformità parametri indicatori”. I su citati documenti che riportano tutti numeri di protocollo e date con codice a barre dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, sono indirizzate al Sig. Sindaco del Comune di Cosenza, Al Responsabile Settore Acqua del Comune di Cosenza, al Responsabile del Laboratorio Geolab di Via Trieste n°38 di Rende. I numerosi documenti portano la firma del Dirigente Medico U.O.S. Igiene degli Alimenti e Nutrizione Dott. Orlando Marsico sul timbro dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza della Regione Calabria.

La premessa, per dire che i documenti mostrati ai cittadini (che sotto si riportano integralmente), sono ufficiali e portano le seguenti date:

20 Febbraio 2018
6 Marzo 2018
29 Marzo 2018
30 Marzo 2018
9 Maggio 2018
6 Giugno 2018
5 Luglio 2018
13 Luglio 2018
27 Settembre 2018
3 Ottobre 2018
31 Ottobre 2018
21 Novembre 2018
28 Novembre 2018
30 Novembre 2018
21 Gennaio 2019
22 Gennaio 2019
30 Gennaio 2019

IL 17 MARZO 2019 RISPONDE L’ASSESSORE FRANCESCO CARUSO (IL TESTO INTEGRALE)
In data 17 Domenica Marzo 2019, quindi il giorno successivo alla comunicazione resa dal Senatore Nicola Morra presente al banchetto del Metuup “Cosenza e oltre” del M5S, a rispondere dal Comune di Cosenza è l’Assessore Francesco Caruso. Sul sito istituzionale del Comune di Cosenza (vedi il ritaglio, ndr.) appare la seguente comunicazione: “Acqua inquinate? Notizia destituita di ogni fondamento. L’assessore Francesco Caruso smentisce quanto diffuso dal M5S tranquillizzando la cittadinanza”.
Nel testo, l’Assessore Francesco Caruso dichiara:
“Contestiamo fermamente l’atteggiamento sconsiderato di chi non esita a provocare turbamento della tranquillità pubblica pur di sostenere i propri vuoti ed inefficaci teoremi volti a screditare agli occhi dei cosentini l’operato dell’amministrazione e dell’intera macchina comunale”. Così l’assessore Francesco Caruso, delegato del sindaco Mario Occhiuto alla Riqualificazione urbana, rispetto alle notizie diffuse nelle ultime ore dal Movimento Cinque Stelle su un presunto inquinamento delle acque. “A seguito di denunce politiche (prive di riflessioni e preventivi confronti) che hanno come unico effetto quello di procurare ingiustificato allarme nella cittadinanza, intendiamo rassicurare la comunità di Cosenza circa le procedure continuamente e costantemente attuate dal Comune per garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano, garantendone la salubrità e la pulizia a tutela della salute dei cittadini. Da un confronto con gli uffici competenti per il servizio idrico – precisa ancora Caruso – possiamo affermare che sulla rete di distribuzione, in punti rappresentativi, vengono sistematicamente condotti dagli uffici comunali, con frequenza e modalità di legge e ad opera di laboratori di analisi autorizzati, i controlli interni tesi a garantire che le acque destinate al consumo soddisfino i requisiti prescritti dalla norma. Vengono eseguiti anche i controlli esterni, quelli svolti dall’azienda unità locale territorialmente competente (ASP). Per le attività di laboratorio l’ASP si avvale dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ArpaCal). La legge prevede che l’ASP, nel caso in cui le acque non corrispondano ai valori di parametro, informi il Comune dell’avvenuto superamento e, effettuate le valutazioni del caso, proponga al sindaco l’adozione di eventuali provvedimenti cautelativi. Sulla base della documentazione agli atti, possiamo affermare che nei rarissimi casi in cui si è registrata una comunicazione da parte dell’ASP, gli uffici comunali hanno immediatamente messo in atto i necessari adempimenti di competenza e adottato provvedimenti intesi alla tutela della salute. In particolare, si è proceduto ad accertare la qualità delle acque in distribuzione in corrispondenza dei punti segnalati attraverso la verifica immediata della presenza di cloro residuo, indicatore che attesta l’assenza di elementi microbiologici inquinanti e attraverso un campionamento immediatamente sottoposto ad analisi microbiologica da parte di laboratorio accreditato. Tali indagini non hanno evidenziato alcuna criticità, certificando la conformità dell’acqua agli standard di qualità imposti dalla norma. Ad ogni modo, intanto, era stato in via cautelativa vietato l’uso delle fontanine pubbliche interessate dai prelievi. Inoltre, da azioni di tipo ispettivo condotte al tappeto su tutta l’area distributiva interessata, non sono state riscontrate perdite idriche o fognarie tali da provocare fenomeni di riflusso né rilevati altri fattori potenzialmente inquinanti. Il sostanziale immediato superamento delle circostanze segnalate dall’ASP, ha fatto venir meno le motivazioni per l’emissione di ulteriori provvedimenti di interruzione dell’approvvigionamento o di limitazione di uso delle acque erogate. Quella di chi sostiene che i cosentini da un anno bevono acqua inquinata è un’affermazione destituita da ogni fondamento, oltre che speciosa e irresponsabile. Basti pensare che, come noto, i contaminanti microbiologici causano patologie infettive a carattere epidemico insorgenti in un breve lasso di tempo dopo l’esposizione. Non ci risultano casi di infezione diffusi nel territorio comunale, a meno che qualche detrattore non si inventi anche questo!”. La su citata dichiarazione è stata diffusa anche a mezzo Facebook nello stesso giorno.

GAZZETTA DEL SUD: IL SINDACO MARIO DENUNCIA IL SENATORE MORRA PER PROCURATO ALLARME
Il giorno successivo, Giorno 19 Marzo 2019, si apprende dalla Stampa che il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha denunciato il Senatore Nicola Morra (anche Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ndr.), per “procurato allarme”.

LA REPLICA DEL METUUP “COSENZA E OLTRE” DEL M5S
Qualche ora dopo, sempre il 19 Marzo 2019, sulla pagina Facebook del Metuup “Cosenza e oltre” del M5S, viene pubblicata una replica che incalza e richiama alle responsabilità il Sindaco di Cosenza. Si riporta integralmente:

Titolo: Cosenza – Acqua, Morra(M5S): “Esposto inviato anche a Cotticelli. L’Asp ha chiesto le ordinanze ma il comune non le ha mai inviate”.
“Facciamo un pò di chiarezza sulla questione acqua destinata al consumo umano nel Comune di Cosenza. Ho prodotto un accesso civico presso Asp di Cosenza ed Arpacal – precisa il Sen. Morra – richiedendo la documentazione sui “controlli analitici relativi alle acque destinate al consumo umano del comune di Cosenza” per l’anno 2018 e successivamente per il 2019, inoltre ho richiesto copia delle “comunicazioni intercorse fra Asp e Comune di Cosenza in relazione alle attività di controllo destinate al consumo umano”. Morra prosegue nella sua nota: “A seguito delle richieste effettuate ho ricevuto 14 “comunicazioni di non conformità” sull’acqua di Cosenza da parte dell’Asp. Nelle comunicazioni l’Asp segnalava al Comune anche la presenza di batteri, che superavano i limiti consentiti, rilevati in alcuni specifici punti di prelievo della rete idrica cittadina. In ogni comunicazione di non conformità l’Asp specificava (grassetto e sottolineato): “…a tutela della salute pubblica, la S.V. vorrà disporre, nelle more dell’attivazione delle procedure di sanificazione, l’utilizzo per soli scopi igienici delle acque corrispondenti alle parti di rete in questione”. Inoltre l’Asp ricordava al gestore (Comune di Cosenza): “il sollecito riscontro di una relazione che riferisca ogni procedura tecnica ritenuta utile all’eliminazione delle cause contaminanti; la trasmissione di copia dell’Ordinanza sindacale in merito dell’utilizzo delle acque per soli scopi igienici”.
Morra puntualizza: “A completamento delle 14 comunicazioni di non conformità, l’Asp con ulteriore nota 0025171 precisava: “non è stata reperita ulteriore documentazione (comunicazioni, ordinanze, ecc) diversa da quella già trasmessa…”, ciononostante avesse invitato il Sindaco a trasmettergliene copia per ben 14 volte nel solo 2018. Anche sul sito del comune di Cosenza non ho trovato alcuna Ordinanza sindacale così come proposto dall’Asp”. Il presidente della Commissione parlamentare antimafia conclude: «Ho deciso, quindi, di presentare un esposto per far chiarezza sia in Procura che al Commissario Cotticelli. L’amministrazione comunale risponda ai cittadini rendendo note le motivazioni delle mancate emanazioni delle ordinanze sindacali a tutela della salute pubblica e nell’interesse collettivo».

Questi su citati, sono i fatti nella loro cronologia.

IL MOVIMENTO NOI INTERROGA SINDACO E ASSESSORE E CHIEDE RISPOSTE ISTITUZIONALI
Oggi 21 Marzo 2019 il Movimento NOI chiede al Sindaco Mario Occhiuto e all’Assessore Francesco Caruso di promuovere la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Cosenza, i documenti relativi alle attività svolte a tutela della salute dei cittadini di Cosenza, a fronte di quanto segnalato dalla “Regione Calabria – Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Dipartimento di Prevenzione (U.O.C. Igiene degli Alimenti)”.

 GLI ATTI

20-Febbraio-2018 - Comunicazione non conformità
20-Febbraio-2018 – Comunicazione non conformità

6-Marzo-2018 - dichiarazione non conformità
6-Marzo-2018 – dichiarazione non conformità

29-Marzo-2018 - dichiarazione non conformità
29-Marzo-2018 – dichiarazione non conformità

3-Aprile-2018 - dichiarazione non conformità
3-Aprile-2018 – dichiarazione non conformità

9-Maggio-2018 - dichiarazione non conformità
9-Maggio-2018 – dichiarazione non conformità

6-Giugno-2018 - dichiarazione non conformità
6-Giugno-2018 – dichiarazione non conformità

5-Luglio-2018 - dichiarazione non conformità
5-Luglio-2018 – dichiarazione non conformità

13-Luglio-2018 - dichiarazione non conformità
13-Luglio-2018 – dichiarazione non conformità

27-Settembre-2018 - dichiarazione non conformità
27-Settembre-2018 – dichiarazione non conformità

3-Ottobre-2018- dichiarazione non conformità
3-Ottobre-2018- dichiarazione non conformità

31-Ottobre-2018- dichiarazione non conformità
31-Ottobre-2018- dichiarazione non conformità

21-Novembre-2018 - dichiarazione non conformità
21-Novembre-2018 – dichiarazione non conformità

28-Novembre-2018 - dichiarazione non conformità
28-Novembre-2018 – dichiarazione non conformità

31-Novembre-2018 - dichiarazione non conformità
31-Novembre-2018 – dichiarazione non conformità

DOCUMENTI INERENTI L’ANNO 2019

21-Gennaio-2019 - dichiarazione non conformità
21-Gennaio-2019 – dichiarazione non conformità

22-Gennaio-2019 - dichiarazione non conformità
22-Gennaio-2019 – dichiarazione non conformità

31-Gennaio-2019 - dichiarazione non conformità
31-Gennaio-2019 – dichiarazione non conformità

25 Febbraio 2019 - ASP Cosenza
25 Febbraio 2019 – ASP Cosenza

 

 

 

 

Eleonora Cafiero su Metro a Rende: inversione a “U” del Sindaco è significativa

Eleonora Cafiero - Coordinatrice del Movimento NOI - Rende
Eleonora Cafiero - Coordinatrice del Movimento NOI

Eleonora Cafiero - Coordinatrice del Movimento NOI - Rende
Eleonora Cafiero – Coordinatrice del Movimento NOI – Rende

Lo scandalo è esploso da tempo e per dare idea della sua dimensione, basta dire che la contestazione dei No Metro di Cosenza-Rende, è stata definita da Il Sole24ORE “la NO Tav in salsa calabra“.

Oggi, a causa della Metro di superficie “calata dall’alto” e che dovrebbe unire Cosenza all’Università della Calabria passando da Rende, la politica è inguaiata.

METROTRANVIA: DALLA CITTA’ DI RENDE ARRIVA INATTESA INVERSIONE A “U”
La notizia di questa inversione a “U” del Sindaco di Rende, è rimbalzata a pagine intere sulla stampa e sui social media che, come ben noto, hanno il potere di determinare il consenso o il dissenso delle masse. La decisione del Sindaco Marcello Manna ha letteralmente stravolto i piani del Sindaco Mario Occhiuto che, con la realizzazione della Metro, giustificherebbe una serie di grandi opere per la spesa dei noti 90 milioni di euro destinati dal CIPE alla riqualificazione della Città Storica di Cosenza. A parere del Sindaco di Cosenza, infatti, la Città Storica di Cosenza dovrebbe diventare una specie di dormitorio dell’Unical, in considerazione del servizio della possibile Metro che avrebbe favorito agli studenti di percorrere gli oltre tredici chilometri (assurdo, ndr.) che separano Università della Calabria dal Centro Storico di Cosenza. Oggi, invece, salta quella che per molti esperti urbanisti è considerata una follia politica e a prendere le difese degli interessi di Rende è Eleonora CafieroDelegata al coordinamento del Movimento cattolico NOI di Rende che apre le sue attività sul territorio con la richiesta di onestà intellettuale alla politica di oggi e di domani, attese le prossime amministrative di Maggio ove a partecipare potrebbe essere lo stesso Movimento NOI con una sua lista.

Movimento NOI - Città di Rende
Movimento NOI – Città di Rende

ELEONORA CAFIERO: CHI VUOLE AMMINISTRARE RENDE DICA “SI” OPPURE “NO” ALLA METRO
“Lo scandalo che arde su Cosenza – afferma Eleonora Cafiero – sta per coinvolgere in pieno non solo la Città di Rende ma anche l’Università della Calabria. Non meraviglia che il Sindaco Marcello Manna corra ai ripari e abbia compreso il rischio alle porte delle prossime amministrative di Maggio. In questo momento, sostenere il “SI” alla Metro, significherebbe perdere le elezioni. In tal senso si giustifica la sua conferenza stampa alla quale il Sindaco di Rende ha voluto partecipasse anche il Sindaco di Cosenza, nel corso della quale ha dichiarato che non sventrerà la Città di Rende per un’opera di cui ancora, nulla è chiaro”.

LA METRO COSENZA-RENDE-UNICAL PORTA MALE ALLE ELEZIONI
“Ciò che preoccupa – continua Eleonora Cafiero – è che la questione Metro, a Rende, possa essere strumentale solo ad azioni politiche di facciata, per poi girare le spalle ai cittadini, come già accaduto a Cosenza nelle scorse amministrative. Abbiamo già assistito ad una inversione a “U” del Sindaco di Cosenza che ha vinto le scorse amministrative anche grazie al voto favorevole di migliaia di Cittadini NO Metro, per poi agire contro la stessa comunità che lo aveva sostenuto. Per questo motivo il Sindaco di Cosenza ha perso gran parte di questo suo elettorato. Ora, i candidati alle prossime amministrative devono dire con chiarezza se sono favorevoli o no alla Metro”.

AL TAVOLO DEL MINISTRO BONISOLI C’E’ LA METRO CHE NON C’E’
“Al tavolo tecnico del Ministro Alberto Bonisoli destinato all’investimento dei 90 milioni di Euro per la riqualificazione urbana della Città Storica di Cosenza – aggiunge Eleonora Cafiero – il Sindaco Mario Occhiuto ha riferito che vorrebbe espropriare ben 20 palazzi privati, per ricavarne residenze per l’Università della Calabria (per 2000 studenti). Quale delegata del Movimento NOI, ma anche quale cittadina di Rende, vorrei capire cosa ne pensano il Sindaco Marcello Manna e i candidati a Sindaco delle prossime amministrative, atteso il fatto che sull’edilizia universitaria, si regge parte importante dell’economia rendese.

Sono inoltre convinta che i cosentini, allo stesso tempo, non vogliono trasformare la meravigliosa Città Storica di Cosenza in un dormitorio.

Tutte domande che in questa campagna elettorale dovranno trovare risposte chiare. Intanto, si sta vendendo una Metro che non c’è per ottenere altro. A quanto pare, inoltre, si vogliono trasformare gli studenti in pendolari che dovrebbero andare a risiedere a oltre 13 chilometri dall’Università, per giustificare la realizzazione di una inutile e dannosa Metro a Cosenza. Ma attendiamo risposte anche dal Rettore dell’UNICAL Gino Merocle Crisci che, tra l’altro, è a fine mandato, questione di pochi mesi. L’UNICAL, come ha ben detto il Ministro Bonisoli al primo tavolo tecnico di Roma, ci deve dire quali e quanti Dipartimenti l’UNICAL sposterà nella Città Storica di Cosenza per giustificare due o tremila posti letto”.

Sanità, Movimento NOI scrive al Ministro Grillo: dia il via al Nuovo Ospedale di Cosenza

Il Ministro della Salute Giulia Grillo - Il Portavoce del Movimento NOI
Il Ministro della Salute Giulia Grillo - Il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo

Il Ministro della Salute Giulia Grillo - Il Portavoce del Movimento NOI
Il Ministro della Salute Giulia Grillo – Il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo

Il Movimento NOI ha scritto al Ministro Giulia Grillo che, in merito alla Sanità calabrese, sta disponendo un “decreto straordinario” finalizzato ad affrontare la grave crisi morale e strutturale che pesa sullo stato della situazione sanitaria, piaga della regione Calabria.

IL SINDACO DI COSENZA MARIO OCCHIUTO NON DECIDE DA MESI DOVE COSTRUIRE IL NUOVO OSPEDALE
“A tal proposito è noto – dichiara il Portavoce Nazionale Fabio Gallo al Ministro – che il Consiglio Comunale di Cosenza, ha conferito da mesi mandato al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di individuare il sito nel quale far sorgere il Nuovo Ospedale di Cosenza. Con il rischio di perdere il finanziamento già disponibile, nessuna decisione è stata ancora presa, mentre i cittadini soffrono. Chiediamo che nel Decreto speciale si tenga conto di questa grave situazione che penalizza pazienti, medici e paramedici”.

“Il caso Cosenza – conclude la nota – inviata al Ministro della Sanità, è da affrontare con la stessa urgenza con la quale si affronteranno altri presidi calabresi. Nel ringraziarla per quanto farà per la gravissima situazione calabrese ben rappresentata dagli stesso Operatori della Sanità nel programma de Le Iene, la invitiamo a visitare anche l’Ospedale di Cosenza con il suo Pronto Soccorso. Chiediamo, altresì, che negli Ospedali vengano ripristinati i presidi delle Forze dell’Ordine, oggi più che mai indispensabili.”

www.movimentonoi.it

Fabio gallo - Giulia Grillo - Movimento NOI
La Locandina

Movimento NOI: don Luigi Sturzo a 100 anni di distanza è vivo più che mai

Don Luigi Sturzo - Il Movimento NOI
Don Luigi Sturzo - Il Movimento NOI

Don Luigi Sturzo - Il Movimento NOI
Don Luigi Sturzo – Il Movimento NOI

Tutti i cittadini “liberi e forti” sono chiamati a vivere attivamente tanto nella società civile quanto nella politica, con principi etici, morali e di onestà. Un appello di cento anni fa, quello di don Luigi Sturzo, che oggi risuona come più attuale che mai. È stato questo il filo conduttore del convegno “Essere ‘liberi’ e forti’ oggi. Quale politica a cento anni dall’Appello di don Luigi Sturzo?”, promosso dalla Conferenza episcopale del Lazio e tenutosi a Roma, nella sala convegni della cappella della stazione Termini.

“A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà – don Luigi Sturzo”

Il Cardinale Vicario S.E. Mons. Angelo De Donatis
Il Cardinale Vicario S.E. Rev.ma Mons. Angelo De Donatis

POLITICA SIA INCONTRO TRA CITTADINI E ISTITUZIONI
Oggi l’Italia è come un enorme cantiere e quindi si è in una fase “importante, dove vanno aperti processi di comunicazione e dialogo, proprio come fece don Sturzo cento anni fa”. Sono le parole del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Roma e presidente della Conferenza episcopale laziale. “Quello che vorrei sottolineare – afferma il porporato nel suo intervento durante l’incontro – è il richiamo alla moralità della politica, un tema centrale nell’opera di don Sturzo”. Inoltre, un secondo e forse ancora più importante aspetto è il ruolo della politica stessa che “deve essere una sintesi del dialogo tra cittadino e Stato, imprescindibile per governare e amministrare in modo corretto”. Secondo il card. De Donatis se manca questo dialogo “la politica diventa autoreferenziale e distruttiva”.

Don Luigi Sturzo
Don Luigi Sturzo

GIUSTIZIA E LIBERTA’
Alla base dell’impegno del sacerdote siciliano, che nel 1919 fondò il Partito Popolare Italiano, proprio con l’Appello del 18 gennaio: c’era “un’ansia di giustizia e libertà e questa esigenza è permanente”, spiega mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri-Segni e delegato per la pastorale sociale e del lavoro del Lazio. “Sturzo era convinto – prosegue mons. Apicella – che una politica senza valori è destinata al fallimento e a produrre molti più danni di quelli che vuole riparare”.

Mons. Vincenzo Apicella
Mons. Vincenzo Apicella Vescovo Del. Past. Sociale e Lavoro Lazio

INVITO ALLA CONDIVISIONE
L’intento di don Luigi Sturzo era anche quello di far sì che “i cattolici non si chiudessero in se stessi, ma ricercassero il bene comune nella collaborazione con tutte le componenti sociali”. Il commento arriva dal giornalista e storico Giuseppe Sangiorgi, già segretario generale dell’Istituto Sturzo. Secondo Sangiorgi, che ha tenuto una relazione pastorale e storica durante il convegno, “la via per migliorare la società italiana è ancora quella tracciata da don Sturzo, improntata ad un concetto di coesione tra le classi sociali e di dialogo per il bene comune”.

Alcide De Gasperi
Alcide De Gasperi

STURZO E DE GASPERI
Proprio di coesione sociale e fraternità parla Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide, nella testimonianza scritta inviata al convegno. “Fu proprio don Sturzo – evidenzia – a volere che mio padre sedesse alla presidenza del primo Congresso del PPI, nel giugno del 1919”. E fu proprio Alcide De Gasperi, come ricorda la figlia, a prendere il testimone di don Luigi Sturzo come segretario del Partito e a “ribadire, nel 1925, i valori cristiani della politica di fronte alle violenze fasciste, riaffermando i diritti naturali della persona”. Il sacerdote siciliano e il politico trentino seppero, tanto nel primo dopoguerra ma soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, trarre un grande insegnamento dai drammatici conflitti, “quello – conclude Maria Romana De Gasperi – che non poteva esserci democrazia senza l’impegno attivo dei cattolici in favore della coesione sociale insieme con la fraternità e la carità cristiana”.

Fonte Vatican News – a cura di Salvatore Tropea

INTERVISTA AL CARDINALE VICARIO DI ROMA ANGELO DE DONATIS

CANONIZZAZIONE DON LUIGI STURZO INTERVISTA A FABIO GALLO PORTAVOCE NAZIONALE MOVIMENTO NOI RETE UMANA
24 novembre 2017 – Sala della Conciliazione del Palazzo Apostolico LateranenseFabio Gallo portavoce della Comunità Politica Sturziana Movimento NOI Rete Umana, in occasione della chiusura ufficiale della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, don Luigi Sturzo.

CHIUSURA UFFICIALE DELLA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE DI DON LUIGI STURZO
Il 24 novembre 2017 nella Sala della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense, in occasione della chiusura ufficiale della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, don Luigi Sturzo, Fabio Gallo, Portavoce Nazionale della Comunità Politica Sturziana Movimento NOI Rete Umana, ha dichiarato: “Confesso l’emozione. Mi sono reso conto di essere stato testimone di una pagina di storia, quella che sta facendo di Don Luigi Sturzo un Santo, insieme alla sua intuizione politica che desideriamo seguire alla lettera, semplicemente perché aveva capito tutto. La politica italiana è in ginocchio. L’Italia è in mano all’egoismo, all’ignoranza e alla corruzione. Oggi, insieme, abbiamo l’opportunità di rialzare la testa, prendere in mano la nostra storia e dare un futuro al nostro Popolo ingegnoso, capace, meraviglioso, unico. Negli Uomini che costituiscono il Movimento “Servire l’Italia” riconosciamo, perché lo sono, i veri “padri del pensiero Sturziano di oggi. Li dobbiamo seguire perché amano l’Italia, la Chiesa di Cristo che è Civiltà, ogni italiano. A nome del Movimento NOI – rete Umana esprimo gratitudine profonda a questi Uomini che non senza sacrifici e con grande gioia, si stanno prendendo cura della nostra formazione politica per fare di NOI, Donne e Uomini di Buona volontà, ciò che occorre al nostro Paese”.

don luigi sturzo fabio gallo
Fabio Gallo portavoce della Comunità Politica Sturziana Movimento NOI Rete Umana, in occasione della chiusura ufficiale della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio, don Luigi Sturzo.

ROMA PALAZZO APOSTOLICO LATERANENSE E ISTITUTO DON LUIGI STURZO: I LIBERI E FORTI SI SONO UNITI
Istituto Don Luigi Sturzo – I convocati da “Servire l’Italia” al tavolo di lavoro

Istituto Don Luigi Sturzo – ROMA – I “Liberi e Forti”” al tavolo di lavoro

I giorni 23 e 24 Novembre 2017 a Roma, hanno preso vita i due appuntamenti istituzionali tra Palazzo Apostolico Lateranense e Istituto “Don Luigi Sturzo” di Via delle Coppelle dedicati al Servo di Dio. I due giorni hanno segnato il futuro della vita politica dell’Italia alla quale si è offerta la possibilità di ritrovare la sua ragion d’essere fornita dal ritorno della visione politica di Don Luigi Sturzo, oggi veicolata da coloro i quali possiamo definire i “padri” della riproposta del pensiero sturziano nella politica di oggi e di domani: Giovanni Palladino, Giampiero Cardillo, Marco Vitale, Alessandro Corneli, Gaspare Sturzo pronipote di Don Luigi Sturzo. Tutti, ritrovatisi nel Movimento di cultura politica Servire l’Italia impegnata, tra l’altro, nell’alta formazione politica dei Movimenti sturziani.

Sala della Conciliazione – Palazzo Apostolico Lateranense
Sala della Conciliazione – Palazzo Apostolico Lateranense

Al tavolo di lavoro sono stati chiamati Marco Zabotti, Direttore Scientifico e Vice Presidente dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”Roberto Bartolomucci, Economista e Presidente del C.E.S.A.S. – Centro Europeo Studi Ambiente e Società, Alberto Barral, chi le parla (Fabio Gallo, ndr) ed Eleonora Cafiero, in rappresentanza della Comunità politica del Movimento NOI.

Istituto Internazionale di Studi Don Luigi Sturzo – da dx: Eleonora Cafiero, Giampiero Cardillo, Marco Zabotti
Istituto Internazionale di Studi Don Luigi Sturzo – da dx: Eleonora Cafiero, Giampiero Cardillo, Marco Zabotti

DOMENICA 7 OTTOBRE – LA CONSEGNA DEL SIMBOLO DEL MOVIMENTO STURZIANO NOI AL CARDINALE VICARIO ANGELO DE DONATIS
Nel giorno della memoria liturgica di San Marco I Papa, domenica 7 ottobre 2018, alle 19 nella Basilica parrocchiale di San Marco al Campidoglio, nei pressi di piazza Venezia, il Cardinale Vicario Angelo De Donatis ha preso possesso del titolo presbiterale di San Marco. In tale ricorrenza il Portavoce Nazionale del Movimento NOI, Fabio Gallo, consegna il simbolo del Movimento Sturziano NOI al Cardinale Vicario di Papa Francesco a simboleggiare il primo anno di attività del Movimento.

movimento noi cardinale angelo de donatis

Movimento NOI chiede al Viminale di valutare il commissariamento del Comune di Cosenza

Viminale - Roma
Viminale - Roma

Viminale - Roma
Viminale – Roma

Il Movimento NOI ha chiesto ai competenti Uffici del Ministero dell’Interno di valutare la sussistenza delle condizioni per il commissariamento del Comune di Cosenza.

L’esigenza di avanzare tale richiesta al Ministero dell’Interno nasce dalla presa d’atto di una serie di gravi dichiarazioni e comunicati agli Organi della Stampa ad opera di Deputati della Repubblica, Consiglieri regionali della Calabria e Consiglieri comunali di Cosenza, dai quali emergono una serie di condotte che, se poste in essere come rappresentate, rappresenterebbero gravi violazioni delle leggi cui è sottoposta la Pubblica Amministrazione.

Insieme alle possibili illegittimità sul PSC denunciate dalle autorità di cui sopra, tra le quali un Deputato già componente della Commissione Parlamentare Antimafia, appare evidente la reiterazione di condotte lesive del principio della trasparenza amministrativa come evidenziato anche da numerose sentenze del TAR Calabria e da fatti denunciati presso le competenti Autorità Giudiziarie.

Provenendo tali lamenti da Autorità politiche che hanno un ruolo importante nella funzione pubblica, a garanzia dei Cittadini e di un corretto esercizio della PA, il Movimento NOI ha deciso di raccogliere tutti gli atti denunciati e di inviarli ai preposti Uffici Ministeriali, facendosi carico di quanto gli stessi avrebbero dovuto fare da tempo. La richiesta di valutazione presentata è molto dettagliata.

Cosenza, politiche di Occhiuto non condivise dai cittadini. Cosenza nel caos

Dissuasori a scomparsa
Dissuasori a scomparsa

Dissuasori a scomparsa
Dissuasori a scomparsa

Aumentati in maniera esponenziale caos e traffico a Cosenza da quando il Sindaco ha disposto ordinanze con le quali sono state chiuse strade importanti in grado di rendere fluida la circolazione. La chiusura di Viale Giacomo Mancini è solo l’ultimo “capolavoro” di una politica convulsa e priva di qualsiasi logica che ha fatto cadere Città e cittadini nel caos totale.

COSENZA: I SOCIAL TESTIMONIANO IL GRANDE DISAGGIO DEI CITTADINI
I social network sono testimoni della disperazione dei disagi che stanno moltiplicandosi di giorno in giorno e tra poco, anche la nota Fiera di San Giuseppe si aggiungerà trasformando la bella festa tradizionale, in una brutta esperienza per tutti.

COSENZA:TRAFFICO, CAOS, STRESS E INQUINAMENTO IN CONTINUO AUMENTO
Eclatante anche il caso di Via Roma, dove le politiche del Sindaco Mario Occhiuto hanno dimostrato di non essere condivide dai cittadini e in dicotomia con le esigenze urbanistiche della Città, con la chiusura di un pezzo di strada antistante l’Istituto scolastico che dando vita ad una ulteriore piazza inutile e sempre deserta, ha finito per bloccare completamente anche lo scorrimento di Via Roma ove il traffico di auto e mezzi pesanti è aumentato in maniera esponenziale insieme all’inquinamento.

Dissuasori a scomparsa
Dissuasori a scomparsa

MOVIMENTO NOI: NECESSARI PROVVEDIMENTI SEMPLIFICATIVI
A questo aggiungiamo che il Piano Generale del Traffico Urbano è obbligatorio per i comuni al di sopra dei 30.000 abitanti e Cosenza non risulta averlo. Il primo provvedimento nei primi 100 giorni di governo del Movimento NOI, sarà quello di riaprire al traffico via Roma applicando soluzioni “smart”, impiantando dissuasori del traffico a scomparsa che consentiranno da una parte di conciliare l’esigenza di evitare il traffico nelle fasce orarie di maggior concentrazione di alunni per la presenza delle scuole, e dall’altra di decongestionare permanentemente una intera zona strategica. Ci chiediamo come sia possibile accettare che un traffico così intenso e continuato per intere ore della mattina, possa essere accettato dall’attuale Amministrazione quando, ad esserne ostaggio sono migliaia di bambini della scuola elementare e media che respirano, non potendo scegliere diversamente, aria contaminata da pericolosi gas di scarico.

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