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Calabria: Carlo Tansi sottoscrive il Decalogo dell’Etica in Politica.

Il candidato Presidente della Regionale Calabria Carlo Tansi
Il candidato Presidente della Regionale Calabria Carlo Tansi

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a cura della Redazione/

Il Movimento NOI, nato dall’invito rivolto ai cattolici da Papa Francesco di impegnarsi nella politica, ma in quella con la “P” maiuscola, porta i suoi frutti quando incontra la rivoluzionaria esigenza di guardare al nuovo mondo con occhi umani e cuore di carne. In pochi mesi, il Movimento NOI è diventato una realtà per il suo impegno culturale, sociale e politico che, grazie a Donne e Uomini di buona volontà, attua quella coscienza sturziana ancora così innovativa da poter cambiare le cose. E lo sta facendo in Calabria, la Regione più difficile d’Europa. Al fine di invitare i candidati alle Regionali della Calabria, le cui votazioni sono previste per il giorno 26 gennaio, il Movimento NOI con mani e menti ecumeniche ha formulato un Decalogo Etico che guarda a “Punti Cardine Obbliganti” finalizzati all’individuazione di Diritti e Doveri nel mondo civile e della politica. Ha invitato tutti alla sottoscrizione e sono numerosi i Cittadini che insieme ad Associazioni e Fondazioni lo stanno sottoscrivendo. Tra i candidati al Governo regionale della Calabria, il Geologo Carlo Tansi, notoriamente attento alle questioni ambientali, poichè già capo della Protezione Civile, ha liberamente scelto di sottoscriverlo. Questo gesto, rappresenta un fatto unico nella storia della politica calabrese e una sterzata molto forte che porta la politica dall’IO al NOI, da quella basata sull’egoismo e logiche di partito che hanno mal governato sino ad oggi, alla rivoluzione del Bene Comune. Qui a seguire il Comunicato Stampa relativo all’evento, che sarà anche promosso in diretta sui maggiori Social e discusso ampiamente su NOIRadio.eu e NOIMagazine.it

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Il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo consegna la maglia simbolo del Movimento al Vicario del Santo padre Cardinale Angelo De Donatis

Oggi 30 Dicembre 2019 a Cosenza, alle ore 17:00 nella segreteria sita in Via Panebianco 654 (di fronte piscina comunale), il candidato alla presidenza della Regione Calabria Carlo TANSI aderirà al Decalogo etico promosso dai cattolici sturziani del Movimento NOI. La cerimonia di sottoscrizione del documento che richiama l’individuo ad un serio “impegno per una riappropriazione responsabile della politica dei Diritti e dei Doveri”, è costituito da alcuni punti cardine obbliganti che richiamano contenuti dell’Enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco in termini di rispetto dell’Uomo e dell’Ambiente e la proposta di attuazione concreta nel programma elettorale e nella futura azione politica, di alcuni articoli della Costituzione Italiana alla base del sospirato “nuovo umanesimo”.

Il candidato Presidente della Regionale Calabria Carlo Tansi
Il candidato Presidente della Regionale Calabria Carlo Tansi

In particolar modo gli Art. 1, 4, 29, 31, 37, 51 perché possano costituire punti ispiratori del programma politico in maniera concreta. Dai Diritti della Donna, al lavoro, all’infanzia, alla salute, il documento rispecchia il programma del candidato Presidente Carlo Tansi, unico, tra l’altro, ad averlo presentato ai cittadini. 

Fabio Gallo Portavoce Nazionale Movimento NOI
Fabio Gallo Portavoce Nazionale Movimento NOI

“Se desideriamo per davvero cambiare le sorti della Calabria – ha affermato il portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo – dobbiamo avere il coraggio di azioni in grado di determinare il cambiamento. Abbiamo sottoposto questo documento a tutto il mondo della politica calabrese, ma, ad oggi, solo Carlo Tansi ha deciso di aderivi tra i candidati alla Presidenza della Regione Calabria. Evidentemente, è l’unico in grado di produrre eventi di mutamento storici che partono dal basso in un mondo, quello della politica, che si ricicla continuamente trascinando l’intera società civile nel baratro”.

copertina patto fondativo Il documento già sottoscritto da numerosi cittadini, Fondazioni e Associazioni, partirà alla volta dei Vescovi calabresi e delle mani di Papa Francesco dal cui impulso nasce il Movimento NOI.

 

LEGGI QUI IL DECALOGO
http://movimentonoi.it/wp-content/uploads/2019/12/pattofondativo.pdf

Cosenza, una Città Dissestata

vincenzo capocasale
Vincenzo Capocasale - Delegato ai rapporti con il Clero e la Famiglia del Movimento NOI - Rete Umana
vincenzo capocasale
Vincenzo Capocasale – Delegato ai rapporti con il Clero e la Famiglia del Movimento NOI – Rete Umana

a cura di Vincenzo Capocasale – Delegato ai rapporti con il Clero e la Famiglia /

Stamattina, come d’abitudine, mi sono recato nel cuore di Cosenza Storica. La mia meta era “Casa Nostra” in Via Cafarone, l’antico ghetto ebraico. Che tristezza trovare piazza Spirito Santo, dove un tempo facevano bella mostra di sé i decori natalizi, oggi ricolma o adornata (a Voi la scelta….) dei rifiuti delle mense dei cittadini qui residenti. Taluni diranno che sono cittadini sporcaccioni, credete non è cosi! La verità è che – essendo questa parte di Citta’ non compresa nel “chilometro magico” (a parere mio una friggitoria a cielo aperto chiamata pomposamente Corso Mazzini) – il nucleo decoro urbano si vede qui a ogni morte di papa, benché da me più volte interessati i dirigenti e gli uffici competenti a cui sono state spedite pure le foto esplicative… Le case – qui tutte fatiscenti –  sarebbero un ottimo sfondo per un presepe del ‘700 napoletano….. solo che qui non ci sono pastori e pastorelli di cartapesta, ma famiglie vere che,  alla meglio, coprono la loro indigenza (questa si, davvero reale).
Come sono distanti  da qui le luci che adornano le vetrine di un Centro, che seppure pieno di persone, vede i negozi desolatamente vuoti, particolarmente per la difficoltà a raggiungerlo, attesa la scarsa “scorrevolezza” delle strade che gli fanno corona. A ben pensarci però, i cittadini, la più parte almeno, non hanno giustamente alcuna voglia di spendere, atteso che in molti – vista l’agitazione degli animatori degli asili comunali, per via dei mancati emolumenti loro spettanti – devono ingegnarsi a risolvere questo problema, insieme a quello delle mense scolastiche o a quello dei servizi di trasporto che consentiva ai loro figli di raggiungere i propri istituti.  Questo è il  quadro oggi di una città dissestata, ed è realmente tutto il contrario di quello che proclami auto celebrativi, interviste condotte da giornalai prezzolati o a comando (ancora per quanto, mi domando) vorrebbero fare credere. Fino a quando si continuerà ad abusare della pazienza dei Cittadini?

Politica e sanità: il rapporto che vogliamo.

Angelo Falcone - Responsabile settore Salute del Movimento NOI
Angelo Falcone - Responsabile settore Salute del Movimento NOI
Angelo Falcone - Responsabile settore Salute del Movimento NOI
Angelo Falcone – Responsabile settore Salute del Movimento NOI

La sanità, vista nella sua enorme complessità, necessita come tutte le organizzazioni di un vertice decisionale che possa governarla nel migliore dei modi. Nella nostra Regione, vessata da anni di commissariamento, questa esigenza è, se possibile, ancora più sentita. Scartando ovviamente l’origine divina o ereditaria, l’affidamento di questo ruolo può derivare o da un diritto di proprietà nelle organizzazioni private o da un potere superiore nelle organizzazioni pubbliche, dunque il potere politico. Una attività pubblica in ultima analisi è sempre governata dalla politica, ciò che può cambiare sono le modalità con cui la politica la governa.

Che fare allora perché la “cattiva politica” non inquini la sanità?
Il potere dell’organizzazione sanitaria pubblica, necessariamente, non può che derivare dal potere politico per cui non ha senso parlare di “tagliare il legame tra politica e sanità” bensì rendere realmente trasparente, controllato e proficuo tale rapporto, alfine di non creare ingerenze o peggio, sudditanza. Niente più dispetti tra politici, le cui scelte scellerate ricadano sulle spalle dei cittadini o dei lavoratori, ma diritti, doveri e rispetto verso gli stessi. Se si vuol ancora credere che la sanità possa avere una gestione anche manageriale, allora le ASP e le AO devono poter avere realmente maggior autonomia ma anche maggior responsabilità rispetto alle Regioni. Devono essere permesse delle scelte gestionali proprie, per tipo di struttura e territorio, e deve esser prevista soprattutto una sorta di “fallimento aziendale” basato sia sui risultati economici che soprattutto sul consenso degli utenti, espresso, inevitabilmente, non direttamente ma attraverso i loro rappresentanti.

Si eviti inoltre l’idea che sia possibile creare una dirigenza tecnica sganciata dalla politica, capace di rispettare però le linee programmatiche dettate dalla politica e nel contempo i bisogni della popolazione. Che si usino criteri più affidabili di meritocrazia e di competenza nella scelta dei Direttori Generali, che ci siano non solo delle nomine ma dei reali concorsi e che tutte le procedure rispettino gli obblighi di trasparenza. Tutto ciò è auspicabile ma non risolutivo. Allora, più che separare dalla politica, pensiamo a far della “buona politica mirata al bene comune”.

Probabilmente, tutte le alternative alla situazione attuale non danno la certezza di poter risolvere il problema centrale che è quello di garantire una gestione efficace, efficiente ed equa della sanità che soddisfi le esigenze della popolazione e rispetti i criteri di una buona gestione delle risorse. Il governo della cosa pubblica sarà sempre inevitabilmente un governo politico ed allora ci si renda conto che l’unico modo per migliorare la sanità non è tanto quella di spezzare il legame con la politica, bensì quello di migliorare la politica. Nelle Regioni dove vi è una “buona politica”, indipendentemente dai partiti che la costituiscono, vi è anche una buona sanità e viceversa. Quello a cui auspichiamo è quindi una politica con la “P” maiuscola, capace di risolvere i bisogni della popolazione e non solo di garantire gli interessi dei politici e dei loro gruppi di appartenenza.

Cosenza, quelli di “Andiamo Avanti”!

Il Comune di Cosenza
Il Comune di Cosenza
Il Comune di Cosenza
Il Comune di Cosenza

a cura di Walter Attento/

La politica ci ha ormai abituati a scene esilaranti. Ancor più divertenti, gli scritti di noti “mangiapane a GRADIMENTO“, protagonisti e non della telenovela locale! Purtroppo il voto altro non è che l’espressione di una preferenza. Ma una croce su un nome, o su un simbolo, non è per sempre come i diamanti.

Un elettore può pentirsi, ha la libertà di potersi ricredere. Qualcuno tende ad occultare questa facoltà attraverso fiumi di fandonie, qualche lucina colorata e l’immancabile «ANDIAMO AVANTI»! E’ di queste persone che la Calabria ha bisogno? E’ forse Occhiuto il cognome della salvezza? Oppure è uno dei tanti che a viver di politica c’ha preso gusto?

Quella del primo cittadino di Cosenza sembra un’ossessione, e non gli risparmia imbarazzanti scivoloni, non ultimo il post pubblicato su Facebook. Eccone un passaggio: “… come forse già sapete, attraverso una manovra di palazzo e un atto di grande arroganza e prepotenza nei miei confronti sembrerebbe che sia stata raggiunta l’intesa sul profilo del candidato da proporre a Presidente nello schieramento di cdx per le prossime regionali“.

Non una virgola dopo la prima… tutto esplode d’un fiato. Prova di un autocontrollo sempre meno efficace, di una emotività straripante, di un controllo sempre più flebile di cose e persone. Accusa gli altri di prepotenza. Sono dunque stati “gli altri” ad auto candidarsi, anzitempo, senza consultare gli alleati? Potevano mai opporsi i suoi assessori, i consiglieri della “affiatata” maggioranza , se quella auto proclamazione rappresentava la cessione di Cosenza? Certo che no. Anzi, tutti a spingere Mario Occhiuto verso la Cittadella, senza fargli capire che quell’enfasi, quell’entusiasmo travolgente, era più una spinta verso l’uscita da Palazzo dei Bruzi.

Ah, se solo potesse leggere nella mente dei suoi compagni di viaggio…

La Calabria? Non s’ha da bonificare!

Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia – Movimento NOI

a cura di Cristian Tarsia/

L’imbarazzante attesa per il dispiegamento delle forze politiche è quasi peggiore del silenzio
sui grandi problemi che affliggono la nostra regione. Il più pericoloso è sicuramente quello
della premorienza, prima grave conseguenza dell’inquinamento ambientale, soprattutto nella forma più aggressiva: l’interramento illegale di rifiuti speciali e radioattivi. Il rapporto nazionale tra mortalità e inquinamento è ben definito.

Lo studio «Sentieri» (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti) ha calcolato che, ogni anno, 1.500 persone muoiono prematuramente, anche solo per il fatto di abitare in prossimità di aree inquinate. Un decimo della popolazione italiana è da considerarsi esposta a rischi, ed è proprio in questa porzione che si materializza il tristissimo dato registrato. Il punto chiave, per invertire questa terribile tendenza, è la bonifica dei siti noti.

cosenza, rifiuti, salute,
Cosenza: discarica a cielo aperto (foto: repertorio)

Un concetto troppo semplice rispetto alle procedure di attuazione, volgarmente soffocate dalla burocrazia, se dimentichiamo, per una volta, l’incapacità disarmante di chi siede dietro le scrivanie competenti.

Il Sud paga due volte: assenza delle istituzioni, presenza della criminalità organizzata.

Chilometri di lettere, su carta stampata e monitor dei nostri apparati, vengono consumati ogni giorno per annunciare o smentire dichiarazioni politiche su candidature di ogni età e corrente. Nessuno dei protagonisti, di questo infelice volume di storia calabrese, ha speso un minuto sul tema in questione deponendo il personalismo in favore della collettività. Sarà dunque questo distacco dalla realtà, da ciò che vivono i cittadini, a sancire parte del risultato all’indomani del 26 gennaio 2020.

Regionali in Calabria: partiti in ginocchio fanno i conti con se stessi

Fabio Gallo - Portavoce nazionale del Movimento NOI
Fabio Gallo - Portavoce nazionale del Movimento NOI
Fabio Gallo - Portavoce Nazionale del Movimento NOI
Fabio Gallo – Portavoce Nazionale del Movimento NOI

di Fabio Gallo/ Portavoce/

Le regionali della Calabria sono lo specchio della crisi dei Partiti, incluso il M5S, ormai a tutti i livelli un partito. Una crisi che amplifica i suoi danni collaterali in una regione come la Calabria che avrebbe bisogno di idee chiare, forze politiche lungimiranti e coese, lontane da ogni forma di corruzione, speculazione e clientelismo, gravata come è dalla più invasiva e pervasiva forma di dominio del potere e dell’economia rappresentata dalla ‘ndrangheta che, come noto, sguazza nel pantano di uno Stato debole, confuso e corrotto.

A poche settimane dalle elezioni regionali i partiti non sono in grado di formulare i nominativi dei loro candidati dopo la rinuncia di numerosi professionisti che dopo essere stati nominati, hanno preferito starne fuori.

La disorganizzazione al loro interno, gli scandali che si susseguono dal Mose  di Venezia, al Ponte Morandi di Genova, alla TAV di Torino-Lione, all’ex ILVA di Taranto, sono il segno di una tangibile incapacità della politica italiana di affrontare e risolvere i grandi problemi e di rinnovarsi.

Alla frammentazione dei Partiti di un tempo si è aggiunto oggi l’avvento del M5S che, dopo aver lasciato credere agli italiani che i vecchi partiti avevano chiuso il loro ciclo storico, invece, ha finito per deviare le proprie buone intenzioni finendo per rinforzarne le file, prima del centrodestra e poi del centrosinistra per trasformarsi in “sardine”.

A ciò si aggiungano gli scandali che non hanno risparmiato l’alta magistratura del CSM e della Suprema Corte di Cassazione, dimostrando la fragilità di una Paese che una certa Europa, non quella di Jean Monnet, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Paul-Henri Spaake e Konrad Adenauer, vuole sottomettere nel suo momento più drammatico fino a farla inginocchiare del tutto, forse orientata dalla nostalgia di quella “Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio” (CECA), creata col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951, ma oggi troppo sbilanciato verso Francia e Germania

Di certo, se ciò accade, la responsabilità è da ricercarsi nella storica incapacità del Mezzogiorno d’Italia e della Calabria in particolare di gestire i miliardari fondi europei che avrebbero dovuto creare sviluppo, piuttosto che schiavitù, disoccupazione e diaspora dei giovani perso altre Nazioni.

Abbiamo bisogno di una “Nuova Presenza” in politica in grado di spazzare le foglie secche e valorizzare quelle verdi e il Movimento NOI si sta adoperando per proporre a chi desidera fare politica onestamente e seriamente un “Patto Fondativo” da sottoscrivere per procedere alla Costituente di un moderno soggetto politico ampiamente condivisibile. Ciò, accadrà a breve. Il tutto, appare indispensabile.

 

“Stranamore” Cosentino

Cosenza, Viale Trieste, nuovi lavori per altre Piste Ciclabili
Cosenza, Viale Trieste, nuovi lavori per altre Piste Ciclabili
Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia – Movimento NOI

a cura di Cristian Tarsia/

L’ora della caciara è giunta. La lista delle opere, il video “strappalacrime” da far impallidire il compianto Alberto Castagna, rievocano uno storico programma televisivo: “Stranamore”. Perfettamente calzante. Uno STRANO AMORE per la città e per i cosentini. La lungimiranza urbanistica, le straordinarie (!) intuizioni sull’ecosistema urbano, non hanno potuto cedere un briciolo di attenzione a niente e a nessuno. Né ai bambini, che con molta probabilità non potranno fruire del servizio mensa, dal 1 dicembre; né ai dipendenti comunali che con le margherite in mano fanno il “paga, non paga”, per esorcizzare la paura balorda di  una beffa assurda: non ricevere lo stipendio.

Cosenza, Viale Trieste, nuovi lavori per altre Piste Ciclabili
Cosenza, Viale Trieste, nuovi lavori per altre Piste Ciclabili

Eh si, nella caciara della pista ciclabile, che a quanto pare non ha risparmiato nemmeno viale Trieste, il silenzioso rallentare dei comitati a sostegno di Mario Occhiuto, tutti spontanei… dicono. Anzi, DICEVANO!

Cosenza, Contrada Guarassano
Cosenza, Contrada Guarassano

Le periferie sono teatro di smottamenti e problemi di ogni tipo, le contrade in ginocchio.

Cosenza, Contrada Guarassano
Cosenza, Contrada Guarassano

E anche laddove basterebbero delle gratuite email istituzionali, per sollecitare la Regione nell’assolvimento dei propri compiti, visto che la Protezione Civile comunale sembrerebbe alla canna del gas (priva di risorse, persino per ricognire il territorio), non ci è dato sapere quando, come e CHI, metterà in sicurezza i siti interessati. Una vera è propria allergia istituzionale verso le cose importanti, versa l’incolumità pubblica.
Potranno mai, i menestrelli occhiutiani a vario titolo, continuare a cantare le gesta “eroiche” di questa amministrazione senza fare i conti con la realtà?

Brutta storia quella della sudditanza, ma finché ci sarà un premio qualsiasi da ritirare, fosse anche ritagliato ad arte per “paranza”… sarà TUTTO A POSTO.

Cosenza, da Ecosistema Urbano a “Ecco il sistema Urbano”

Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia – Movimento NOI

di Cristian Tarsia/

Quando non si gioca solo con le parole, ma con la salute delle persone, i cittadini devono interrogarsi. Se gli amministratori della vostra città, all’indomani da un riconoscimento di Legambiente (Ecosistema urbano 2019), decidessero di seppellire il discutibile risultato sotto tonnellate di rifiuti… ci credereste? Se fosse vera la soluzione proposta dal Comune di Cosenza di aprire una zona di ammasso dei rifiuti a Vaglio Lise, l’allarme sarebbe davvero alto. Le immagini sono state realizzate nei mesi scorsi proprio dal Movimento NOI e dimostrano che le nostre non sono parole ma un allarme serio.

cosenza, rifiuti, salute,
Cosenza: discarica a cielo aperto (foto: repertorio)

VIA POPILIA A COSENZA E VAGLIO LISE
E se questa fosse l’ultima spiaggia, per ammortizzare l’inadeguatezza nell’approccio ad un settore fondamentale come l’Ambiente, ne sareste contenti? E se, altresì, i medesimi amministratori vi avessero annunciato, in tempi elettorali, il riscatto sociale di un quartiere popolare, millantando politiche inclusive,  per poi rifilarvi il separé di un cantiere fermo e una discarica, li mandereste a casa oppure no?

Le periferie di Cosenza sono piene di spazzatura, centinaia di discariche abbandonate al loro destino. E’ triste registrare che feste e passerelle, anche in tempi di dissesto, siano una priorità.

BoCS ART, Cosenza
BoCS ART di Cosenza sul Lungo Fiume Crati – Abbandonati a poche sporadiche presenze negli anni – Immagine realizzata il 14 Ottobre 2019

Il “fare”, quello stesso “fare” che ci sta costando caro e che rappresenta una condanna per i quartieri, a cui sono riservati paesaggi d’immondizia, ratti e liquami d’ogni genere.
C’era una discarica nei pressi del vecchio campo Rom, stranamente bonificata in tempi record, per fare posto al ponte di Calatrava, e all’autostima di quegli stessi politici che oggi,
nel momento più triste per la città, la tradiscono. Con cosa? Con quello che dicono di aver combattuto per quasi un decennio: l’inquinamento.

Non serve aggiungere altro, se non l’ennesimo appello alla dignità: la via maestra è quella delle dimissioni di Sindaco, Giunta e Consiglieri tra i quali quelli all’opposizione sempre pronti a offrire una stampella alla maggioranza. Una vergogna che a Cosenza continuano a pagare i cittadini.

Calabria, M5S trascinato in ginocchio dal PD. “Cittadini” in fuga

movimento 5 stelle, calabria

movimento 5 stelle, calabriala Redazione/

Ha rappresentato la speranza di milioni di italiani che avevano creduto in una vera, sana rivoluzione. Il Movimento di Grillo-Casaleggio aveva aperto le porte alla speranza promettendo lavoro e onestà ai giovani italiani e giustizia sociale a famiglia, anziani, lavoratori di ogni ordine e grado. Poi, dalla sera alla mattina, il M5S ha tradito tutti dimostrando con i fatti che non solo è come tutti coloro i quali ha criticato, ma che può essere molto peggio. E ne fornisce la prova unendosi al PD, per fallire miseramente nelle recenti elezioni regionali dove il popolo umbro ha mostrato sia al PD che al M5S, che hanno toccato il fondo.

L’unione con il PD è un viaggio senza ritorno. Nessuno potrà restituire al M5S la verginità e ogni parola risuona come una “chiacchiera” proprio sullo stile della poca credibilità del PD.

Ora tocca alla Calabria dove, appare chiaro, il M5S paga e pagherà a caro prezzo sia l’avere perso credibilità, sia la rivoluzione che anima le sue viscere dalle quali è partito sin dal principio, il disappunto delle scelte targate Di Maio che fanno saltare, di fatto, il senso di quella Democrazia partecipata tanto declamata che li ha condotti al successo. In Calabria, inoltre, il M5S ha fatto tante parole ma non è riuscita a creare un posto di lavoro, se non per qualche portaborse, e appare chiaro che oggi non è in grado neanche di accogliere le tante proposte che giungono dal mondo del civismo, incatenati come sono all’obbedienza antidemocratica romana che, però, hanno votato per poi lamentarsi.

L’ANALISI DI NICOLA MORRA SU FACEBOOK
La Calabria è terra difficile, terra di mafie e lo sa bene il senatore cosentino Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, che tramite Facebook ha analizzato l’attuale situazione alla luce del fallimento umbro dell’accordo con il Pd e dei sondaggi assai poco lusinghieri per il Movimento, a livello nazionale e locale. Morra descrive la Calabria come una regione dove “regna la disperazione” a causa della “mancanza di lavoro”, con la “‘ndrangheta che è la vera padrona del territorio”. Per invertire la tendenza, continua Morra, serve una “vera rivoluzione”. Orgoglioso del “grande cambiamento in Italia” avvenuto grazie ai 5 Stelle, Mora afferma che “per la Calabria serve di più”. A tal proposito ha denunciato i “guai giudiziari” del presidente uscente Mario Oliverio (Pd) e di altri potenziali candidati affermando che “tutto ciò è sconcertante”.

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