a cura di Nunzia De Rose/
Il bene vita non deve aver paura della fragilità!
E’ così che mi piace aprire questa mia riflessione sull’incontro/scontro che i giovani hanno con la realtà. Tutti conformi al modello della perfezione apparente, che punta al fisico palestrato, al cellulare di ultima generazione, al modello di auto più recente, al guadagno facile, a qualcosa da sorseggiare in bella mostra nei locali di turno per far colpo sulla tipa o sul tipo che puntualmente ha già qualcuno nella testa, alla laurea conseguita per la soddisfazione dei genitori (la sola). Atteggiamenti da bulli e pupe, perché così facendo pare si ottenga di più, magari anche una considerazione maggiore… fino a quando non si torna a casa, nel luogo dove cadono giù tutte le maschere. In quel momento, salta fuori la parte più vera di noi. La drammatica frequenza con cui tanti giovani decidono di abbandonare la “corsa”, evidenzia qualcosa di sconfortante: la paura della fragilità, ancor meglio, la paura di essere UMANI!!!
Tendenzialmente abituati ad uno stile di vita che ci chiede di essere sempre ai massimi livelli, riponiamo, in ogni giorno, l’ansia e la conseguente frustrazione di non arrivare agli obiettivi prefissati, dimenticando che ciò che conta non è sempre raggiungerli, ma principalmente averci provato. Chiusi nei silenzi che spesso avvolgono anche le pareti domestiche, ci convinciamo di aver fallito e che nulla, assolutamente nulla, valga per poter recuperare lo stimolo a viverla. Parliamo di tempi moderni e ritmi frenetici, valori perduti e famiglia sgretolata… in buona sostanza, “basi” incapaci di reggere qualsivoglia tipologia di “altezza”. Adolescenti e non in piena crisi, disorientati come mai, prigionieri di assordanti vuoti interiori che urlano la profonda solitudine e che sfociano nei più svariati atti di ribellione fino al gesto estremo del suicidio, espressione massima della fragilità emotiva.
NUNZIA DE ROSE: RIELABORARE IL CONCETTO DI FAMIGLIA
Da qui la necessità ed il dovere di intervenire per una rielaborazione del concetto di FAMIGLIA nel senso suo proprio, potenziando gli strumenti di tutela volti a prevenire tali inaccettabili conseguenze. Predisporre appositi programmi educativi improntati al dialogo scuola-famiglia, all’apertura di sportelli finalizzati al supporto psicologico e piani di recupero della “socialità”… quella autentica che riscopre il valore delle conversazioni, dei giochi, degli abbracci, dell’insieme, ripristinando un nuovo modo di essere che sposi l’etica, la cultura e la legalità. Superare le logiche di una società che tenta in maniera ossessiva di renderci perfettamente uguali, vittime di relazioni inesistenti nate su piazze virtuali, che garantiscono tutto e nulla, se non un mondo parallelo dove si privilegia l’apparire a scapito dell’essere. Sconfinare in ciò che reale non è, di certo lascia margini di sviluppo poco positivi, attesa la dematerializzazione di quanto si pone a fondamento della vita stessa.
Coinvolgere genitori, educatori e professionisti dei vari settori per renderli operanti a tutto tondo, affinché si attivino concretamente per la ri-nascita del nucleo ove prende forma la personalità e dunque la persona, per come garantita dalla nostra carta costituzionale. Preoccuparsi di regalare un domani sano a quella fetta di società riservata ai giovani, significa costruire un ponte di comunicazione che abbia l’ambizione e la speranza di generare un futuro con più aspettative di crescita, a favore di una nuova classe formata per fronteggiare la vita con più coscienza e responsabilità, accantonando quella smodata voglia di essere simili e tutelando quel patrimonio di diritti e doveri, pregi e difetti che appartiene a ciascuno di noi e ci rende unici.
Il Movimento NOI Rete-Umana non dimentica nessuno. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per disegnare il nostro avvenire.