Da Bruxelles a cura di Sigismondo Buonavita/
“Benché in Europa la destra democratica abbia vinto la recente consultazione elettorale, seppure malconcia l’aggregazione tra popolari, conservatori e socialisti ha imposto i propri candidati. Bene ha fatto la Meloni a tirarsene fuori, astenendosi sul consenso fatto alla “piovra” Ursula (nel senso che s’abbarbica a tutte le sponde) e votando contro agli altri due mediocri nominativi rieletti.
Se ne trae l’impressione che questa mancanza di nuove scelte coraggiose e in controtendenza rispetto alla recente politica europea, stia delineando una frattura pericolosa tra i Paesi reali (e i loro elettori che hanno votato a destra) e un Parlamento Europeo ispirato (e guidato) da basilischi che non godono più dell’appoggio dei propri connazionali.
E’ questo il caso della Germania e della Francia, due Paesi che hanno azzoppato le loro figure più rappresentative. Si corre ora il rischio concreto che tutto ciò possa radicalizzare ancora di più le posizioni di alcuni Paesi Membri dell’Unione, spingendole verso nazionalismi sempre più forti.
Non sono stati nomi buoni quelli che sono stati scelti e l’Italia che ha subite queste scelte ipocrite – fatte “davanti a caminetti “ male assortiti perché troppo di parte – ha tutto il diritto e il dovere di criticarle e di tirarsene fuori. Continuiamo come Italiani pertanto a tenere alti il nostro Orgoglio Nazionale (non nazionalista) e le nostre Idee di Libertà e di Patria.
Molto abbiamo dato nei secoli alla Civiltà Europea e alla sua Visione Democratica, ebbene non arrediamoci davanti a chi vuole cancellare quei Valori cardine della nostra Storia che continuano ad essere quelli della Religione Cristiana, della Famiglia tradizionalmente intesa, della Patria unita e indivisibile.
A questo proposito – da Bruxelles – è bene ricordare questa poesia di Trilussa a quanti “ abbaiano” per una pericolosa deriva di destra in Europa:
“ Un cane lupo ch’era stato messo de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.
Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
Nu’ la finiva più!
Una Cagnola d’un villino accosto
je chiese: – Ma perché sveji la gente
e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? –
Dice: – Lo faccio pe’ nun perde er posto.
Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea
pe’ conserva’ un’idea:
nun ce mica bisogno che ce sia….”