a cura di Roberto Perri/
ll Ministro Azzolina giorno 11 gennaio ha affermato “Ho fatto tutto quello che potevo fare, le scuole sono pronte per ripartire, ma le Regioni hanno la possibilità di riaprilre o meno” ed ha dichiarato: “Dad non funziona più”. Nel tardo pomeriggio Zingaretti ha diffuso una nota per difendere la decisione di continuare con la didattica a distanza: ”Un danno i ministri che intervengono senza soluzioni” un chiaro riferimento alle dichiarazioni dell’Azzolina; ha aggiunto: “I Presidenti di Regione hanno, non il diritto, ma il dovere di assumere decisioni a tutela della salute e della vita, lo prevede la Costituzione”.
I genitori sono divisi in due partiti: c’è chi vuole il ritorno in presenza a scuola e chi per paura non vuole mandarli. Sono esigenze diverse che si possono conciliare. Perché creare queste tensioni? Bisogna evitare “guerre tra poveri”. Facciamo appello alle Istituzioni sia a quelle comunali che quelle scolastiche, al fine di valutare una soluzione che possa essere atta a soddisfare le esigenze di tutti. E questa soluzione non potrà che vivere nella possibilità di riconoscere il diritto di scelta alle famiglie.
Il momento è complicato, ci affidiamo al buon senso: tuteliamo il diritto all’Istruzione, quello alla salute e, soprattutto, la tranquillità delle famiglie. Siamo al cospetto di una emergenza sanitaria globale, il momento è eccezionale, vanno valutate soluzioni che esulino dall’ordinario. Chiediamo al sindaco Occhiuto, all’assessorato alla Pubblica Istruzione della città di Cosenza di interfacciarsi con le Scuole per comprendere come poter dare seguito a tale forma mista. Per i docenti si tratterebbe di far lezione contemporaneamente in presenza e in DAD e bisognerebbe compensarli con incentivi del fondo d’istituto. Insistendo con la presenza obbligatoria a scuola, si rischia di lasciare senza DAD gli alunni che non frequenteranno.
La Costituzione (art. 30 e 34) sancisce il dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli e di accedere liberamente al sistema scolastico – ma non si desume l’obbligatorietà di frequenza in ambiente esclusivamente scolastico ed in presenza. Va tutelata ai sensi dell’art 32 della Costituzione la salute degli insegnanti, del personale scolastico tutto e degli alunni, nonché delle rispettive famiglie. Sia data alle famiglie ed agli insegnanti tutti libertà di scelta tra didattica in presenza e didattica a distanza, in base alle proprie esigenze ed alla propria organizzazione familiare, considerando che ad oggi, a nostro avviso, non sussistono le condizioni di scuola in sicurezza. La sicurezza a scuola deve essere per tutti!
Bisogna fare qualcosa per mettere in sicurezza tutti con alcune elementari misure come:
- l’adozione di un protocollo unico nazionale per la gestione casi e della comunicazione ASP-Scuola-Famiglia;
- la diminuzione gli alunni per aula;
- l’installazione di purificatori d’aria nelle classi;
- il potenziamento delle reti tecnologiche;
- vaccinare (su base volontaria) prioritariamente Docenti e personale ATA;
- postazioni mediche nelle scuole;
- distribuire tamponi rapidi;
- dotare il personale di efficaci dispositivi di protezione individuale (almeno mascherine ffp2);
- rafforzare i trasporti pubblici in modo da garantire l’occupazione massima del 50%.