a cura di Angelo Falcone, Delegato alla Salute del Movimento NOI/
Ieri sera, leggendo l’ordinanza del governatore della Regione Calabria on. Jole Santelli, una serie di interrogativi si sono affollati nella mia mente. Per prima cosa, quando un’ordinanza contiene una serie di nuove possibilità di agire, chi emette l’ordinanza è certo che le persone a cui è indirizzata siano nelle condizioni di poterla applicare in tutta sicurezza? Per essere chiari, esistono i tempi tecnici perché tutto ciò che è previsto alfine di riaprire le proprie attività sia fatto in totale sicurezza e rispetto delle norme?
Inoltre, premesso che si assisterà a brevissimo ad una ondata di rientri dalle regioni più colpite, è opportuno che aprano in maniera massiva le attività ristoratrici, che saranno giocoforza luoghi di aggregazione? E non diciamo che si potrà aprire solo con i tavoli all’aperto, perché ancora, di questo virus, non si conosce assolutamente la possibilità di trasmissione. Non voglio essere prolisso, e mi limito a due degli interrogativi che mi sono fatto. Mi piacerebbe sapere quali e quanti interrogativi si è posto chi avrebbe dovuto farlo per il bene della comunità.