a cura di Cristian Tarsia/
Ciò che ci attende è una disperata corsa verso il portone di casa, il nostro. Busseranno, batteranno a tappeto la città, impareranno anche i nomi delle contrade più isolate, dove non hanno mai osato mettere piede, pur di racimolare qualche voterello.
Nel mucchio, troppe amicizie destinate a sgretolarsi nel momento della conta dei voti, quando per un soffio uno sarà eletto e l’altro no. Lo impone il gioco del quorum, per questo ognuno su una propria lista di riferimento, per scongiurare l’imbarazzante, eventuale, esclusione per una manciata di preferenze. Si lavora d’anticipo, serve pompare le liste di persone perbene e sfruttarne il potenziale. Una volta tornati in sella, ci si vede alla prossima illusione.
Il termometro politico sta salendo, perché le interazioni ai contenuti pubblicati del Movimento NOI sono troppe. Stanno intaccando anche parte di quell’elettorato minimo “sindacale” per avere una poltrona ciascuno.
Il prospettarsi di una lunga stagione di vacche magre tormenta queste figure, eppure, il senso del dovere sembrerebbe non avergli mai dato disturbo.