di Alessandro Vergan/Roma/
Non trovano proprio pace i 90 milioni di Euro approvati dal CIPE per la riqualificazione Urbana della Città Storica di Cosenza. Oggi si trovano sul “tavolo tecnico” del Ministro Alberto Bonisoli. Sono pronti ad essere spesi e per questo pesano sulla campagna elettorale delle regionali in Calabria per la quale è già accesa la proposta di candidati, tra i quali proprio il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che non ha mosso un dito per avere questi fondi, nè si è occupato della Città Storica di Cosenza per la durata dei suoi due mandati. Le cronache della stampa locale e regionale, in tal senso, fanno massa e pesano sul comportamento dell’attuale amministrazione comunale di Cosenza.
IL QUARTO TAVOLO TECNICO
Siamo al quarto tavolo tecnico (giorno 3 Aprile c.a., ndr.) e, nonostante questi fondi abbiano una destinazione chiara e ben definita dal Ministero, il Comune di Cosenza e la Regione Calabria, come per tante altre cose, ad esempio per il nuovo Ospedale di Cosenza di cui nulla si sa ancora, non sono d’accordo.
LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA
E’ la prima volta nella storia della Repubblica che la Città Storica di Cosenza vede arrivare un fondo così cospicuo e per questo sono in molti a tentare di distrarli dalla destinazione prevista dal CIPE. Tutti all’arrembaggio, dunque.
C’è chi ha deciso di prendere le distanze dall’assalto alla diligenza dopo avere proposto una serie di suggerimenti suffragati da firme autorevolissime nel campo dell’Urbanistica e della valorizzazione dei Beni Culturali.
Tra essi, chi ha lavorato tanto e gratuitamente per meritare l’attenzione del Ministro Franceschini dalla cui volontà politica, giungono i 90 milioni di Euro. Si tratta della Fondazione Culturale “Paolo di Tarso”, riservatissima, che lavora a testa china per la valorizzazione dei Beni Culturali italiani dalla sua sede romana nel Palazzo Venezia e da quella in Calabria. Ma andiamo con calma e cerchiamo di capire.
IL TAVOLO TECNICO DEL MINISTRO CON “SORPRESA”
Il rischio è quello – come capita molto spesso – di vedere tornare indietro questi fondi che al momento sembrano essere ostaggio delle solite diatribe politiche made in Calabria. Il quarto è stato un tavolo tecnico “con sorpresa”: era presente il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che ha sparigliato le carte, forse troppo scontate per chi conosce la politica a Cosenza. Qualcuno deve avere riferito ad Oliverio dell’appiattimento del Ministero sul programma del Sindaco di Cosenza e così, appena ultimato il suo intervento nel salone di Via del Collegio Romano, Mario Oliverio ha lanciato un comunicato stampa che lascia trasparire fuoco e fiamme e cita testualmente: “che si proceda celermente e nel rispetto delle procedure previste dalla delibera CIPE, alla predisposizione da parte del Governo d’intesa con la Regione, del contratto istituzionale di sviluppo (CIS)”. Oliverio, dunque, chiede il rispetto delle procedure perché, evidentemente, a suo parere qualcuno le starebbe violando. Un modo diplomatico per dire che ora, il mazzo delle carte, lo gestirà lui esercitando i poteri concessigli dal suo ruolo.
Più di qualcuno, queste sono le indiscrezioni, ascoltata la dichiarazione del Presidente della Regione Calabria, ha sospirato e detto da orecchio a orecchio che non tutti i mali vengono per nuocere. Insomma, qualcuno non si fiderebbe più neanche del M5S che riteneva essere una svolta. Il progetto del Sindaco Occhiuto – la verità – non piace a nessuno, ma per ossequio al Ministro e al Senatore Morra che ha fatto sì che tutti venissero ascoltati, nessuno ha parlato. C’è chi afferma che Mario Oliverio abbia cavalcato il malcontento espresso dalle Associazioni del Centro Storico che riunite numerose volte dal M5S perché si attenessero ai suggerimenti del Ministro, si sono rese conto, invece, che a non essere prevalsa al tavolo tecnico, è stata proprio la stessa visione del Ministro Bonisoli. Dall’altra, va detto che il CIPE ha fornito linee ben precise che devono essere rispettate.
IL MIBACT FINANZIEREBBE IL RIPRISTINO DI BENI PRIVATI CHE NON SAREBBERO ANCORA ESPROPRIATI E RESI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE
La Regione – dunque – vuole essere protagonista e scombussola i piani del Sindaco Mario Occhiuto che vorrebbe ristrutturare 20 edifici privati anche se i fondi non prevedono interventi a favore di privati. In tal senso, questi 20 edifici dovrebbero essere prima espropriati e poi acquistati dal Comune di Cosenza per poi essere a loro volta finanziati dal MiBAC. E’ legittimo pensare che il Ministro dovrebbe verificare se effettivamente ciò è avvenuto, onde rischiare di deliberare fondi pubblici prima che (pubblici, ndr), lo siano gli stessi beni da recuperare.
A tal proposito vale la pena di ricordare la citazione di Pio XI erroneamente attribuita a Giulio Andreotti: “a pensare male degli altri si fa peccato ma si indovina”.
LO SCANDALO DELL’EX JOLLY HOTEL DEVE FARE SCUOLA
Da non dimenticare lo scandalo dell’ex Jolly Hotel del quale fu indetta gara d’appalto dal Comune per la sua demolizione. La gara fu vinta da impresa che ha creato il cantiere, iniziato i lavori, smantellato tutti gli infissi di ben sei piani con tanto di annuncio pubblico del Sindaco di Cosenza soddisfatto, per poi essere fermato dal legittimo proprietario, l’ATERP, che faceva bloccare i lavori con sentenza del TAR Calabria, poiché il Comune di Cosenza non era il legittimo proprietario. Su tali fatti pende un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza e i lavori sono bloccati da mesi. Come per dire che certe cose, a Cosenza, accadono per davvero.
ASSOCIAZIONI E COMITATI SI FANNO SENTIRE
Intanto, a farsi sentire, sono le numerosissime associazioni e comitati spontanei di quartiere della Città Storica, ognuna delle quali ha un progetto, un’idea, una proposta e ai quali il Ministro, dopo averle ascoltate tutte in data 14 Gennaio 2019 a Cosenza nel corso della sua visita, e successivamente presso la Prefettura di Cosenza tramite il suo Capo di Gabinetto, la dott.ssa Tiziana Coccoluto, ha risposto di non poterle assecondare in questa fase e con questi fondi. Le Associazioni non si sono arrese e hanno scritto al Ministro. Nella recente convocazione prevista per giorno 17 Aprile a Roma, la loro lettera è apparsa nel fascicolo mentre è scomparso, ad esempio, il progetto del CNR.
UNA RIFLESSIONE E’ OPPORTUNA: COME MAI LE ASSOCIAZIONI DI COSENZA NON SI RIVOLGONO AL COMUNE?
Una domanda sorge spontanea: come mai Associazioni e comitati di quartiere, piuttosto che al Ministro, non si rivolgono al proprio Sindaco Mario Occhiuto e di conseguenza al Comune di Cosenza? Di norma, poiché appare chiaro dalla bozza confezionata dal Ministero che gli interventi vengono individuati dal Comune di Cosenza, esso dovrebbe essere il punto di riferimento per associazioni e comitati del territorio. Cosa può fare il Ministro se il Comune non vuole o ha posto il veto a tutte le Associazioni? Viceversa: possibile che al Comune di Cosenza non interessi nulla delle Associazioni e dei comitati di quartiere del Centro Storico? Perché non li convoca, non ne ascolta le esigenze e non le fa proprie presso il tavolo tecnico del Ministro? Un vuoto strategico che oggettivamente fa riflettere e che ha visto entrare a gamba tesa il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che, invece, ha evidenziato che la Regione intende puntare anche su cultura e sociale. D’altra parte, a sostenere la tesi del Presidente della Regione Calabria è stato lo stesso Ministro Bonisoli quando a Cosenza ha dichiarato di non voler parlare di “sterile edilizia” ma di un progetto in grado di rivitalizzare e vivificare la Città Storica perché questo investimento avesse senso anche dopo trent’anni.
Sono tanti a dire che al quarto tavolo tecnico del Ministro, qualcosa non è più come prima. Una cosa è certa: il progetto del Sindaco Occhiuto è strategicamente sbagliato.
I PALAZZI PRIVATI, LE RESIDENZE UNIVERSITARIE, LA METRO: UN FALLIMENTO TOTALE. MA IL MINISTRO LO SA’?
Nel corso del primo tavolo tecnico del Ministro Bonisoli, il Sindaco Mario Occhiuto ha illustrato le sue idee. Tra esse, quella di volere destinare una ventina di stabili da espropriare, a residenze universitarie. Ma l’Università è distante oltre 13 chilometri e la questione è suonata subito strana. A questo punto il Ministro Bonisoli, ascoltato il numero degli universitari che il Sindaco vorrebbe spostare nel Centro Storico di Cosenza, ben duemila, ha chiesto “quali e quanti” dipartimenti l’Università avesse inteso spostare a Cosenza per giustificare residenze per duemila studenti. Ma, attenzione: oltre all’Ufficio Legislativo del MiBAC che nel corso del primo tavolo tecnico di Roma ha riferito dell’impossibilità di acquistare palazzi privati con i 90 milioni di Euro, a far fallire definitivamente il progetto del Sindaco presso il secondo tavolo tecnico tenutosi nella Prefettura di Cosenza, è stato il Rettore dell’Università della Calabria Gino Merocle Crisci che ha dichiarato che nessun dipartimento universitario si sarebbe trasferito a Cosenza. Il colpo di grazia lo ha dato recentemente il Sindaco del Comune di Rende Marcello Manna che ha dovuto prendere atto di due dati: che non esiste un progetto definitivo della Metro che dovrebbe unire Cosenza all’Università passando per la Città di Rende e che, oltre l’aspetto tecnico ve ne sarebbe anche uno economico poiché servirebbero oltre ai 160 milioni di euro previsti, altri 40 milioni, al momento non disponibili, come affermato dal preposto Assessore Regionale.
La domanda è: ma qualcuno al Ministro Alberto Bonisoli, al suo Capo dell’Ufficio Legislativo e al suo Capo di Gabinetto, riferisce tutto ciò?
UNA GUIDA AL DA FARSI PER VEDERE RISORGERE CONCRETAMENTE LA CITTA’ STORICA
Si ha l’impressione che si sia smarrita la lucidità del messaggio del Ministro che aveva affermato: “non solo sterile edilizia..” Di fatto, a presentare un vero programma progettuale completo di 64 pagine e di ampio respiro che contempla l’utilizzo di tutte le risorse, dall’urbanistica alla cultura, ai mestieri, al recupero di energia ed economie, alla domotica, alla sicurezza, alla comunicazione e e valorizzazione del patrimonio culturale ai fini del turiasmo, è stata la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” che non si è risparmiata. E per questo motivo, evidentemente, non è simpatica al Sindaco Occhiuto che sui social si è chiesto come mai essa sia presente al tavolo tecnico del Ministro. La risposta potrebbe essere assai scontata, ad esempio: “perché ha fatto qualcosa di davvero utile per la Città e dalla quale è partito tutto? Oppure perché il Ministero ha capito che la sua guida progettuale è davvero realizzata per aiutare il Ministero a fare centro? Non a caso il suo contributo offerto al Ministro Bonisoli porta la firma del noto accademico urbanista prof. Gabrio Celani. Ma non è tutto e poiché la storia non si cancella, è anche il caso di mettere il dito nella piaga e ricordare al Comune di Cosenza un passaggio fondamentale.
RICOSTRUIAMO L’ITER DI QUESTI 90 MILIONI DI EURO
La storia inizia con un grande progetto innovativo realizzato dalla Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” e dall’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano grazie al quale, con protocollo del 9 Novembre 2017, la “Paolo di Tarso” invitava il Ministro Dario Franceschini a prendere visione il 27 Novembre 2017, in occasione della presentazione del suo ultimo libro a Cosenza, della Piattaforma COSENZA CRISTIANA, imponente opera di digitalizzazione ai fini della valorizzazione e tutela da calamità naturali del grande patrimonio di beni culturali presenti nella Città Storica di Cosenza.
Nessuno sapeva a Cosenza, tranne gli esperti della Fondazione “Paolo di Tarso” intervistati anche dalla RAI, che il Ministro Franceschini solo due mesi prima (Giugno 2017, ndr.) aveva indetto, proprio sulla Fotografia, una “cabina di regia” presso il Ministero. L’opera mostrata innanzi a numerose Autorità fu molto gradita da Dario Franceschini. Interpretava alla perfezione il senso della Cabina di Regia del Giugno 2017. Basta fare un click per capire: percorsi georeferenziati, visite virtuali, voli di droni, e migliaia di immagini eccellenti e un capolavoro: il primo Museo Digitale in campo europeo che presenta l’intero patrimonio dei beni culturali di una Città Storica. Bella al punto tale, da meritare dallo stesso MiBACT l’attribuzione del Brand dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 (clicca qui: MUSEO DIGITALE).
Proprio qui, innanzi a questa rara esperienza di bellezza, il Ministro Franceschini ha deciso di inserire la Città Storica di Cosenza nel piano di finanziamenti previsti per le 4 Città Storiche del Sud Italia. Per la prima volta si sente parlare di 90 milioni di Euro. Qui, a seguire, il comunicato stampa dell’Agenzia dei Vescovi SIR: https://www.agensir.it/quotidiano/2017/11/28/diocesi-cosenza-il-progetto-cosenza-cristiana-inserito-nel-piano-mibact-di-finanziamenti-europei/. Clicca anche su SERVIZIO RAI.
Ci consola il fatto che la Fondazione “Paolo di Tarso” ha annunciato il lancio di un nuovo capolavoro digitale che andrà a vivificare nel mondo della rete i Beni Culturali della Calabria. Questa volta dedicato ai grandi itinerari di fede che sarà lanciato a Maggio 2019. Insomma, chi ha talento va avanti e, nonostante tutto, dà forma a ciò che resta.