a cura di Nunzia De Rose Delegata Diritto e Giustizia/
No, non è il titolo di una fiction, ma una sorta di augurio che rivolgo a tutti noi. Libertà e Diritti Fondamentali non sono solo concetti richiamati dalla nostra carta costituzionale, ma vere e proprie situazioni giuridiche soggettive, ciò significa la garanzia del rispetto dei diritti di ciascuna persona umana in quanto tale, che l’ordinamento giuridico riconosce e, pertanto, si impegna a garantire.
Spesso mi soffermo sul significato di Legalità nell’accezione più stringente di osservanza della Legge. Immediatamente dopo, però, mi abbandono a visioni critiche di un quotidiano che sprofonda in una versione decadente, in contrapposizione a ciò che sia qualificabile, almeno in via astratta, come modello “perfetto”, confezionato per entrare nel circuito di regolamentazione della condotta umana. Nella sua applicazione, infatti, la legge ampiamente considerata, sconfina in terreni ben lontani dalla sua funzione precipua.
La lista degli esempi di ciò che non sia da considerarsi giusto o equo, potrebbe essere per davvero lunga, ma basti solo pensarne uno che, muovendosi in maniera trasversale, ne abbraccia tanti: la politica. Quest’ultima, sempre più impregnata del puzzo della corruzione e della illegalità, finisce per strozzare in maniera quasi impietosa, ciò che dovrebbe essere in concreto la sua missione, vale a dire la tutela del Bene Comune.
Un Paese impertinente la nostra bella Italia, che maltratta i suoi figli e li rende schiavi di logiche malsane, pur godendo di infinite risorse che, se valorizzate, potrebbero risollevarne le sorti.
Mi preoccupa, tra i vari dati negativi, l’elevato tasso di disoccupazione giovanile che non permette di alimentare sogni e speranze verso un futuro a colori, ma solo il concretizzarsi di un viaggio finalizzato alla ricerca di un impiego, che costringe alla lontananza dagli affetti e spinto, principalmente, dalla necessità e ben poche volte dalla curiosità. Menti brillanti, giovani talentuosi che rinunciano alla loro “casa”, perché sminuiti nel loro valore, affaticati dalla estenuante ricerca di un lavoro che possa ricompensare tutti i sacrifici compiuti.
In che cosa, allora, possiamo sentirci garantiti fino a quando le Istituzioni che dovrebbero operare e vigilare perché tutto si muova secondo Giustizia, sono poi pessimi controllori?
Altro interrogativo: secondo voi, la Legge espressione della Legalità è quella che schiaccia l’Uomo mediante una pratica adattata agli interessi egoistici oppure lo valorizza, estrinsecandosi in forme componibili a sua misura? Le risposte sono immediate, almeno a mio avviso.
Un Paese che possa definirsi “sano”, struttura Leggi giuste e confida nella sua applicazione senza deviazioni di fini. Gli attori politici diventano, in questo, essenziali per lasciar penetrare la legalità nel tessuto sociale, sollecitando uno sviluppo su più livelli in grado di restituire dignità lì dove, fino ad oggi, si è consumata una violenza… quella dei Diritti.
I nostri giorni rappresentano una continua minaccia, per chi con orgoglio vuole perseverare lungo la strada della virtù, perché ci crede, perché è necessario. Stretti in una morsa tra i propri ideali ed un contesto esterno che infrange tutti gli schemi, pur di arrivare dove si vuole. Ed a qualunque costo.
L’obiettivo, con tutte queste premesse, è dunque di riuscire in una grande conquista: la LIBERTA’ DI SCEGLIERE.
Cosa pensare, cosa dire e cosa fare. Liberi da ogni tipo di sottomissione. Liberi di andare o restare. Liberi di vivere in un mondo che ci riconosca quanto è dovuto. Liberi da ogni forma di ritorsione. Liberi perché salvati da una Legalità che, come una falce, possa finalmente decapitare la “malapianta”.