Di Fabio Gallo – Portavoce nazionale/
Per quanto riguarda il discorso inerente la Metro di Cosenza, il Sindaco Mario Occhiuto ha sbagliato tutto. L’avere tradito la fiducia di chi lo ha votato perché si era dimostrato sostenitore convinto del No Metro, al punto tale da avere apposto la sua stessa firma, è stato un errore strategico.
La realizzazione della tranvia si è abbattuta sulla Città con una certa violenza e ha mostrato della politica del Sindaco Mario Occhiuto e della sua Amministrazione, un volto inedito, lontano dai cittadini, dalle loro esigenze primarie e fortemente lesivo dei loro diritti.
La Distruzione di Viale Giacomo Mancini, poi, non è stata gradita proprio da nessuno, attesa la sua funzionalità e capacità di diluire la circolazione veicolare in maniera da renderla non percepibile, oltre che per l’essere il luogo spazioso sul quale passeggiare e fare jogging.
Sarebbe stato sufficiente dire di NO alla Metro? Non credo, perché ad un certo punto il Sindaco di Cosenza si è trasformato – come affermato dagli stessi cittadini di Cosenza, in un “attore” che interpretava un ruolo distante dal cuore della Città: quello del cinico.
Rinchiuso in un progetto che ha perso completamente la bussola del buon senso, il Sindaco architetto si è reso protagonista di una serie di scelte sbagliate che, probabilmente, servivano al raggiungimento di un suo fine, come ad esempio l’ottenimento di statistiche favorevoli alla sua personale celebrità nell’ambito del suo partito, ma lontane dall’essere un servizio reale rivolto al bene comune.
All’inversione di marcia che lo ha trasformato nel maggiore promotore del SI alla Metro, vanno aggiunte una serie di pessime scelte divenute veri e propri traumi imposti ai cittadini. Tra essi basta ricordare che, nonostante l’allarme Sanità in Calabria sia altissimo, in un anno non è stato in grado di decidere dove costruire il Nuovo Ospedale di Cosenza, mostrando disinteresse per la comunità e disprezzo per il dolore di tanti sofferenti. Ma il peso sul piatto della bilancia è ormai troppo alto se pensiamo a tutte le opere incompiute, all’assai discutibile politica ambientale che pagano le famiglie, i bambini, i disabili fortemente limitati dal caos scatenatosi in Città a causa della mobilità da lui voluta e rivelatasi convulsa, caotica e altamente inquinante. Così come la pedonalizzazione priva di razionalità che, piuttosto che avvantaggiare il commercio, come dovrebbe essere, lo ha gravemente depresso, fino a produrre una crisi senza precedenti denunciata, tra l’altro ogni giorno sui social dagli stessi operatori del commercio.
Un velo pietoso va steso, inoltre, sull’inefficacia del servizio del trasporto pubblico di diretta competenza del Comune di Cosenza, sull’incapacità a provvedere all’efficientamento delle risorse idriche, vero problema per la Città di Cosenza. Per non parlare della totale incapacità della sua amministrazione, nonostante annunci e conferenze di ogni sorta, ad attivare politiche in grado di vivificare la Città Storica di Cosenza che sta dimostrando, con il suo grande capitale culturale, di essere sempre più il cuore strategico dell’intera Città di Cosenza.
Oggi la Città gli ha girato le spalle e chiede rispetto. Non è piaciuta la brutta storia dell’ex Jolly Hotel che il Comune ha proceduto a smantellare senza che ne fosse proprietario, come dichiarato anche dal TAR Calabria. Non è piaciuto questo modo poco trasparente di procedere in barba alle regole che ha svelato il volto di una politica arrogante e priva di etica. Oggi non esiste solo un Comitato No Metro ma una Città No Metro. Perché dire “NO” alla Metro, significa anche dire NO ad una intera classe politica che disegna la propria carriera sulle sofferenze di una intera comunità.