I Popolari del Movimento NOI condividono, facendosene carico, le istanze del Comitato Centenario Ferrovia Silana per il recupero della linea Pedace – San Giovanni in Fiore che rappresenta uno dei veri pochi fiori all’occhiello della Calabria sia quale servizio agli abitanti della fascia silana, che per il turismo ambientale e paesaggistico al quale non è possibile rinunciare anche in virtù del fatto che questa linea ferrata è interprete dei dettami dell’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale. Ma vediamo di riassumere in maniera dettagliata il percorso istituzionale sino ad oggi adottato grazie ad una dettagliata ricostruzione fornitaci dal Comitato.
Il Comitato spontaneo Centenario Ferrovia Silana si è costituito il giorno 11 ottobre 2022, ricorrenza del centenario della apertura della tratta Pedace – San Pietro in Guarano della linea Pedace – Camigliatello – San Giovanni in Fiore delle Ferrovie della Calabria. Il Comitato ha per obiettivo la conservazione e la valorizzazione della linea ferroviaria, sia attraverso la riapertura al traffico passeggeri ordinario, anche parziale, della stessa, sia mediante la effettuazione di treni turistici, sia mediante l’utilizzazione delle stazioni e degli altri fabbricati per scopi turistici (servizi di ristorazione, ospitalità, a servizio anche di ciclovie e sentieri pedonali), sia altri interventi a carattere sociale 6 (insediamento di associazioni e servizi per il territorio).
IL COMITATO CENTENARIO FERROVIA SILANA PER IL RECUPERO DELLA LINEA PEDACE – SAN GIOVANNI IN FIORE
La linea è stata attivata per tratte: a partire dalla Cosenza – Pedace nel 1916, dalla Pedace – San Pietro in Guarano nel 1922, dalla San Pietro in Guarano – Camigliatello Silano nel 1931, fino alla tratta Camigliatello –San Giovanni in Fiore nel 1956. Dal 1997 la tratta Camigliatello – San Giovanni in Fiore, e dal 2008 la tratta Spezzano – Camigliatello sono state utilizzate solo per fini turistici; nel 2010 è stata sospesa anche la tratta Pedace – Spezzano. Attualmente sulla linea vengono effettuati solo treni turistici, limitati alla tratta Camigliatello Silano – San Nicola Silvana Mansio.
La linea costituisce un importante esempio di ingegneria ferroviaria del secolo scorso, e presenta soluzioni tecniche di avanguardia all’epoca della costruzione. La linea attraversa un territorio di assoluta bellezza, che presenta grandi potenzialità di sviluppo turistico. Tali potenzialità, tuttavia, vengono fruite da una utenza prevalentemente locale, in mancanza di un sistema dei trasporti efficiente, in grado di integrare la Sila nei grandi circuiti turistici nazionali ed internazionali.
Al fine di promuovere il recupero della linea, il Comitato ha svolto una intensa opera di sensibilizzazione nei comuni attraversati dalla ferrovia stessa, organizzando numerosi eventi, insieme all’Associazione per gli studi storici sulle Calabro Lucane.
Il 10 marzo 2023 si è svolto un incontro a San Pietro in Guarano, nel teatro Don Bosco, a cui hanno partecipato l’assessore regionale ai trasporti ed i sindaci dei comuni interessati alla tratta ferroviaria (Cosenza, Casali del Manco, Celico, Rovito, Lappano e San Pietro in Guarano).
Il 17 marzo 2023 si è svolto un incontro a Lorica con il Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila.
Il 15 aprile 2023, a Casali del Manco, nella chiesa parrocchiale della località di Pedace, si è svolto il convegno: “Il ruolo della ferrovia Cosenza – San Giovanni in Fiore tra mobilità, storia e natura”. Allo stesso hanno partecipato: il prof. Stefano Maggi (docente di storia dei trasporti presso l’università di Siena), l’ing. Vito Pascale (dirigente Ferrovie del Gargano), il dott. Francesco Saverio Curcio (presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila), l’ing. Ernesto Ferraro (amministratore unico di Ferrovie della Calabria), l’avv. Emma Staine (assessore regionale ai trasporti).
Il 14 maggio 2923 a Lappano, nella palestra comunale, si è tenuto il convegno: Il treno della Speranza.
L’INCONTRO DEL COMITATO CON L’ASSESSORE REGIONALE ALLE POLITICHE SOCIALI E TRASPORTI
Il 6 dicembre 2023, infine, il Comitato ha incontrato, nella Cittadella regionale, l’Assessore regionale alle Politiche Sociali e ai Trasporti, avv. Emma Staine. All’incontro erano presenti alcuni sindaci (o loro delegati) dei comuni interessati e dirigenti dell’Assessorato.
IL COMITATO: RIAPRIRE AL TRAFFICO VIAGGIATORI
Il Comitato ha presentato la propria proposta di riaprire al traffico viaggiatori, mediante opportuni interventi di upgrading, almeno la tratta da Pedace a Spezzano Sila. La richiesta è stata motivata con l’ingente traffico di scambio, attualmente quasi completamente su autovettura, tra questa area della Presila e la città di Cosenza; è stato riferito che conteggi effettuati a cura del Comitato, tra le 7 e le 10 del mattino, in località Scalzati di Casali del Manco, hanno registrato ben 4.000 passaggi di autovetture in direzione di Cosenza. È stato chiesto anche il ripristino dei treni turistici da Cosenza a San Giovanni in Fiore, a valle dei necessari interventi di manutenzione dell’armamento.
L’ASSESSORE STAINE VUOLE TRASFORMARE LA TRATTA IN PISTA CICLABILE
L’Assessore ha tuttavia replicato che i costi necessari per la riapertura e l’esercizio anche della sola tratta Pedace – Spezzano della Sila sono molto elevati, e non sostenibili per la Regione. Ha anche ribadito la volontà di trasformare la linea in pista ciclabile. Il Comitato ha preso atto del problema dei costi, sollevato dall’Assessore, pur sottolineando che la linea meriterebbe comunque di essere valorizzata, e proponendo la redazione di uno studio di fattibilità complessivo sulle possibili alternative di intervento.
IL RECUPERO DELLA TRATTA COSENZA-SAN GIOVANNI IN FIORE E’ IL LINEA CON LE DIRETTIVE EUROPEE
A valle della riunione, il Comitato ha avviato una serie di riflessioni circa il destino della linea Cosenza – San Giovanni in Fiore. Il recupero della linea è in linea con le indicazioni della Unione Europea, che spinge per la realizzazione di sistemi di trasporto collettivo su ferro, per la loro maggiore compatibilità ambientale.
È in linea con le indicazioni del Piano Regionale dei Trasporti della Calabria, approvato dal Consiglio nel 2017; il Piano, nell’Obiettivo 3: Servizi di mobilità passeggeri a scala regionale, Azione 3: Misure per la programmazione, l’efficienza, l’efficacia e l’aumento della competitività dei servizi regionali delle varie tipologie, paragrafo 3.2, Sistema di trasporto ferroviario, definisce la topologia e gli interventi per il sistema portante, basato sull’infrastruttura del grande 8 costituito dalle litoranee tirrenica ed adriatica, dalla Cosenza – Sibari e dalla Catanzaro – Lamezia, sul quale devono essere eliminati tutti i punti di criticità (rallentamenti dovuti alla geometria, mancanza di possibilità di incrocio, mancanza di sottopassi pedonali e sottovia, inadeguata capacità delle stazioni, insicurezza dei tracciati, impossibilità di realizzare instradamenti diretti ecc.). Al sistema portante si aggiungono le altre linee della rete nazionale e le linee della rete regionale a scartamento ridotto, per le quali il Piano prevede di avviare una analisi sistematica del ruolo di tutti i tracciati ferroviari sottoutilizzati o dismessi, verificando, in relazione agli obiettivi di sostenibilità, specifiche azioni di recupero con mantenimento, potenziamento e rilancio, trasformazione, ciò anche rispetto alle collocazioni territoriali ed all’organizzazione in sistemi omogenei di trasporto al servizio di territori omogenei, come ad esempio la Piana di Gioia Tauro. A tale scopo il Piano indica che dovranno essere particolarmente studiate e messe in pratica azioni di riqualificazione che conducano alla valorizzazione di sistemi di mobilità a basso impatto ambientale e funzionali al turismo e che portino alla valorizzazione dei sistemi economici e culturali locali.
Gli interventi in atto per il potenziamento della linea Cosenza – Catanzaro di Ferrovie della Calabria richiedono infine di riconsiderare il ruolo anche della linea Cosenza – San Giovanni in Fiore. Nel quadro degli interventi programmati per la realizzazione della nuova linea ad alta velocità Battipaglia – Reggio Calabria dovrà essere rivalutato e ridisegnato il trasporto su ferro nell’area cosentina.
LE FONDATE PERPLESSITA’ DEL COMITATO
Il Comitato manifesta inoltre perplessità sulla possibilità di trasformare l’intero tracciato in pista ciclabile, a causa dell’andamento altimetrico e delle caratteristiche strutturali della linea stessa.
A tal proposito, il Comitato rileva che il DM 557 del 1999, “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”, prevede che, i fini di un’ampia fruibilità delle piste da parte della relativa utenza, la pendenza longitudinale media delle piste medesime, valutata su basi chilometriche, non debba superare il 2%, salvo deroghe documentate da parte del progettista e purché sia in ogni caso garantita la piena fruibilità da parte dell’utenza prevista. In verità il Decreto prevede anche che nel caso di realizzazione di piste ciclabili in sede propria, indipendenti dalle sedi viarie destinate ad altri tipi di utenza stradale, la pendenza longitudinale delle singole livellette non possa generalmente superare il 5%, fatta eccezione per le rampe degli attraversamenti ciclabili a livelli sfalsati, per i quali può adottarsi una pendenza massima fino al 10%. Si tratta tuttavia di elementi puntuali, in quanto il valore limite su base chilometrica è rappresentato dal 2%.
La linea, nella tratta da Pedace a Spezzano ella Sila, supera in 10,46 km un dislivello di 301 metri, e presenta quindi una pendenza media del 2,88%; la pendenza media tra le stazioni successive della tratta assume valori tra il 3,20 ed il 2,47% da Pedace a Spezzano Piccolo, ed è inferiore (1,43%) da Spezzano Piccolo a Spezzano Sila. La linea ha quindi andamento pianeggiante fino a San Pietro in Guarano. Da San Pietro in Guarano a Fondente la linea supera in 11,903 km un dislivello di 636 m, con una pendenza media del 5,34%, ed una lunga livelletta con pendenza del 6%, al limite dell’aderenza per la trazione ferroviaria. Questo valore è estremamente elevato per una pista ciclabile (3 volte il valore ammesso dal DM 557 del 1999 su base chilometrica); la pendenza del 6% è quindi chiaramente incompatibile per piste ciclabili destinate non a ciclisti professionisti, ma a ciclisti amatoriali, che comprendono anche famiglie con bambini e persone non giovanissime. A titolo di esempio, si ricorda che la salita del Bondone, presso Trento, che è una delle tratte più dure del Giro d’Italia, supera in 21,4 km un dislivello di circa 1.435 m, con una pendenza media del 6,7%, e punte fino al 15%. Inoltre sulla tratta Fondente – Moccone è presente la lunga galleria del Fondente (2.185 metri). Dopo Fondente, la linea scende a Camigliatello con una pendenza media dell’1,15%; nella tratta silana, da Camigliatello a San Giovanni in Fiore, la linea andamento quasi pianeggiante, senza opere di particolare rilievo, tranne una breve galleria in prossimità di Monteoliveto e un’altra in prossimità di San Giovanni in Fiore.
DA SCONGIURARE SOLUZIONI SEMPLICISTICHE
Per tutti questi motivi non sono possibili soluzioni semplicistiche. La futura utilizzazione della linea Cosenza – San Giovanni in Fiore dovrà essere valutata all’interno di uno specifico studio di fattibilità, che dovrà valutare approfonditamente le diverse opzioni progettuali, che possono essere così riassunte:
- riapertura, in tutto o in parte, al trasporto pubblico locale;
- effettuazione di treni turistici sull’intero tracciato o parte di esso;
- trasformazione della linea, tutta o in parte, in pista ciclabile, con le limitazioni indicate in precedenza.
Il Comitato ritiene che una soluzione ragionevole possa essere la riapertura al trasporto pubblico locale della tratta Pedace – Spezzano della Sila, ed il mantenimento del servizio turistico almeno fino a San Nicola Silvana Mansio; questo richiederà comunque opportuni interventi per la riqualificazione dell’armamento, del sistema di controllo del traffico e delle stazioni. Per la tratta silana, dove il traffico locale può essere più velocemente servito dalla SS 107 Paola – Cosenza – Crotone, si potrà valutare la trasformazione parziale o totale in pista ciclabile; date le caratteristiche del tracciato della linea esistente, la nuova pista potrebbe essere realizzata anche in affiancamento alla linea ferroviaria, che potrebbe continuare a svolgere il suo ruolo di ferrovia turistica. Si avrebbe in questo modo una interessante integrazione di funzioni.
In ogni caso, lo studio di fattibilità dovrebbe evidenziare le possibilità di integrazione tra le diverse funzioni a cui la linea potrà essere destinata, ridefinire il ruolo e gli interventi per la riqualificazione delle stazioni, progettare l’integrazione tra il sistema dei trasporti ed il territorio, nella logica di valorizzare i settori di eccellenza presenti. Lo studio dovrà in particolare definire l’assetto complessivo del sistema dei trasporti (trasporto su ferro, trasporto pubblico locale su gomma, trasporto motorizzato individuale, mobilità non motorizzata) e la integrazione tra il trasporto locale nell’area silana con il trasporto a scala regionale e nazionale, con grande attenzione alla nuova linea ad alta velocità; senza questa integrazione non potrà parlarsi di sviluppo turistico.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA ROBERTO OCCHIUTO HA SMENTITO L’ASSESSORE EMMA STAINE
La vicenda della ferrovia Cosenza – Camigliatello – San Giovanni in Fiore ricorda molto da vicino la vicenda delle Ferrovie Taurensi, che in passato hanno svolto un ruolo molto rilevante per il trasporto nella piana di Gioia Tauro, ed attualmente sono sospese all’esercizio. Anche in questo caso era stata prospettata dall’Assessore regionale alle Politiche Sociali e ai Trasporti, avv. Emma Staine, la trasformazione in pista ciclabile. Tuttavia il 20 dicembre 2023 il governatore Roberto Occhiuto, intervenendo alla trasmissione Articolo 21 del giornalista Lino Polimeni, ha smentito l’assessore, affermando che per quanto riguarda la trasformazione delle Linee Taurensi in pista ciclabile la decisione deve essere rivista; e questo pur ribadendo che le ciclovie ed anche i percorsi di montagna stanno funzionando dappertutto.
Alla luce di quanto esposto, il Comitato ritiene che possano essere create concrete prospettive per la riapertura al traffico ferroviario della linea Cosenza – San Giovanni in Fiore, pur con tutte le limitazioni esposte in precedenza. Il Comitato intende pertanto attivare nei prossimi mesi una intensa azione di sensibilizzazione delle popolazioni, delle autorità politiche, delle parti sociali e degli altri portatori di interesse, come ad esempio le Associazioni ambientaliste e la FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, nella convinzione che la partecipazione alle scelte di tutti i soggetti interessati possa condurre alla individuazione della soluzione ottimale.
Il Comitato Centenario Ferrovia Silana