A cura di Fabio Gallo – Esperto del Comitato Tecnico – Scientifico dell’Istituto Tecnologico Superiore per l’industria dell’Ospitalità e del Turismo allargato della Puglia. Portavoce nazionale Movimento NOI/

L’economia del turismo è un’industria in crescita che rappresenta il 5% del PIL mondiale e contribuisce al 6-7% dell’occupazione totale. Il turismo internazionale si classifica al quarto posto (dopo carburanti, prodotti chimici e prodotti automobilistici) nelle esportazioni globali, è valutato a 1 trilione di dollari all’anno e rappresenta il 30% delle esportazioni di servizi commerciali del mondo. Il turismo, inoltre, è la principale fonte di valuta estera per un terzo dei paesi in via di sviluppo e metà dei paesi meno sviluppati (LEDC).

Per quanto inerisce l’Italia, il Ministero del Turismo afferma che “il turismo può diventare la prima industria Nazionale e oggi rappresenta, tra diretto ed indiretto, il 13% del Pil nazionale“.

La Dashboard UNWTO sui dati turistici fornisce statistiche e approfondimenti sugli indicatori chiave del turismo in entrata e in uscita a livello globale, regionale e nazionale, come ad esempio i dati riguardanti gli arrivi dei turisti, la quota del turismo nelle esportazioni e il contributo al PIL, i mercati di origine oltre agli andamenti. Il 2022 ha fatto registrare ben 50 milioni di turisti in Italia, dato davvero impressionante che deve fare riflettere anche sulla vocazione nazionale del Bel Paese e di quanto sia importante la cura del patrimonio culturale, alla base dell’industria del turismo. Roma con il suo patrimonio di Beni Culturali è la cartina al tornasole. Nello schema fornito dal Ministero del Turismo, aggiornato a luglio e agosto 2023, si offre al lettore una idea chiara, soprattutto certificata come tutti dovrebbero fare prima di scrivere articoli, dell’andamento dei flussi turistici, da dove provengono e quali sono le principali capitali del turismo italiane che oggi muovono grandi economie a beneficio dei propri territori. Roma, in testa al mondo, e lo dico con una certo orgoglio essendo la Città che mi ha dato tutto.

TURISMO A COSENZA? QUALE TURISMO? COSA SUCCEDE A COSENZA?
Ma andiamo a noi e parliamo del turismo delle nostre latitudini, quello che a Cosenza è lasciato a se stesso e alla creatività di poche guide turistiche che si danno da fare in maniera molto professionale in una cornice istituzionale desolante, i cui esiti non possiamo certo definire “economia del turismo”. Eppure, dovrebbe essere facile se immaginiamo che tra gennaio e luglio 2023 hanno viaggiato a livello internazionale 700 milioni di turisti, il 43% in più rispetto agli stessi mesi del 2022. Procediamo brevemente senza fare confronti inopportuni con realtà come Matera, Otranto, Tropea, Taormina, Agrigento, Selinunte, etc. Cosenza ne uscirebbe con le ossa rotte e ne emergerebbe il suo paesaggio lunare. Tuttavia, non tutti sono in grado di sfruttare le opportunità offerte dal settore turismo e le ragioni, quando ciò accade, sono facilmente individuabili nell’incapacità dell’amministrazione territoriale di offrire politiche attive e credibili in grado di disporre il territorio all’accoglienza, di produrre complessivamente un’offerta in grado di concorrere a diventare “meta” e non luogo di passaggio, se vogliamo parlare della proposta di una “Città d’Arte”. E quando una Città non è in grado di fare ciò, il tour operator deve necessariamente puntare su destinazioni molto organizzate a livello di servizi perché il turismo è, essenzialmente, offerta di servizi.

L’ESTATE? E’ LA CARTINA AL TORNASOLE DI UNA CITTA’ D’ARTE
La Città di Cosenza che per il suo portato culturale avrebbe tutti i connotati per definirsi sul piano nazionale “Città d’Arte, è orfana della “cultura” del turismo che, come noto, proviene da anni e anni di perfetta sinergia tra istituzioni, servizi culturali, ospitalità, accoglienza e ristoro.

IL FERRAGOSTO A COSENZA
La cartina al tornasole per una Città d’Arte è l’estate e la sua punta di diamante, il Ferragosto, periodo nel quale a Cosenza da anni si vive un preoccupante deserto che possiamo semplificare con la teoria del gatto che si morde la coda: mancano flussi di turisti che scelgono come “meta” Cosenza e di conseguenza servizi e luoghi di ristoro sono chiusi e se i servizi sono chiusi, i flussi turistici vengono dirottati altrove dai tour operator. La soluzione c’è ma le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni, come l’attuale, evidentemente per carenza di competenze specifiche, hanno dimostrato di non averne proprio idea di cosa sia investire in un settore così strategico per l’economia.

LE IMMAGINI PARLANO DA SOLE
Lo scorso anno, ho voluto constare personalmente lo stato delle cose, come fatto anche precedentemente e a Ferragosto, giorno di massima affluenza per una Città d’Arte. Ho registrato immagini che mostrano come nell’orario di punta che dovrebbe essere anche quello di massima affluenza nei locali di ristoro, sia stato avvolto da un deserto imbarazzante, che dice tutto di chi amministra una Città. D’altra parte una Città che si candida a Capitale della Cultura e non ha un Assessore dedicato esplicitamente al Turismo e alla Cultura che abbia specifiche competenze, dice tutto non solo del suo deludente presente ma anche del suo futuro (guarda il video sotto).

IL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
Cosenza, al momento, resta come ogni anno la sosta di passaggio per chi viaggia verso il sud della Calabria e Sicilia o per chi ritorna nelle terre d’origine per brevi visite che per lo più trovano ospitalità presso i propri parenti. Fortuna di Cosenza è la presenza di un forte flusso di pellegrini diretti al Santuario di San Francesco di Paola, meta del turismo della spiritualità molto attivo o ben organizzato, di cui beneficiano anche gli alberghi di Cosenza e Rende insieme a quelli presenti sulla costa.

BoCSART – strutture in legno lamellare completamente abbandonate
Planetario di Cosenza fallimento amministrazione occhiuto e caruso
Inaugurazione del Planetario di Cosenza

NO RETE? NO TURISMO
La Città di Cosenza dispone di Associazioni e Fondazioni che credono e investono nella direzione dello sviluppo di un turismo dell’Arte e della Cultura, e dispone di beni culturali che raccontano oltre duemila anni di storia insieme a Teatri, ad un castello che dovrebbe fare la sua parte nella storia. Cosenza dispone di Musei, Biblioteche di pregio, Collezioni d’Arte generosamente sparse nel cuore della Città, Cattedrali, Conventi e percorsi tra le mura di una preziosa Città Storica, e dispone anche di un Planetario e di una importante quantità di BoCSART che, questi ultimi in maniera chiara, offrono a chi vuol ragionare prima di scrivere un articolo, l’immagine speculare di chi amministra.

Panoramica dello stato attuale del Planetario di Cosenza
Panoramica dello stato attuale del Planetario di Cosenza

Tenere chiuso un Planetario appena inaugurato alla presenza di un ministro della Repubblica, dice proprio tutto. Non esiste una rete in grado di costruire una offerta credibile e spendibile.

FORTUNATAMENTE GUIDE TURISTICHE E VALORIZZAZIONE DIGITALE COLMANO UN VUOTO STRATEGICO
In ogni caso, grazie al costante lavoro delle guide turistiche e delle loro Associazioni, sempre al lavoro con lo scopo di catturare gruppi di passaggio e che dell’accoglienza ne hanno fatto una ragione di vita, si vedono i miglioramenti dovuti ad anni di semina tra mille difficoltà. I gruppi interessati ad una breve sosta ed al racconto di frammenti di storia non mancano, ma di lunghe soste non se ne parla, malgrado la loro bravura e va detto che molte delle guide, a riprova di quanto argomentato dallo scrivente, nel mese di luglio e agosto hanno scelto di lavorare su altre destinazioni.

I MERITI DELLA VALORIZZAZIONE DIGITALE DEI BENI CULTURALI
A ciò è da aggiungere il grande lavoro delle piattaforme sorte per la valorizzazione e tutela dei Beni Culturali che, con il loro lavoro quotidiano, funzionano da catalizzatori dell’attenzione degli utenti della rete.

Tra questi è doveroso citare le tre piattaforme museali innovative che stanno riscuotendo grande successo: la prima in ordine di realizzazione, COSENZACRISTIANA (www.cosenzacristiana.it) dedicato al turismo della spiritualità e ai percorsi nella Città Storica anche georeferenziati. Un capolavoro digitale con il quale desidero ricordare il compianto Arcivescovo Mons. Francesco Nolè che ritenne questo progetto “il più grande gesto di gratuità e amore verso la Città Storica di Cosenza”.

La seconda, l’Ecosistema Digitale della Cultura della Città di Cosenza (www.metaversocosenza.it), che offre agli utenti della rete una visione allargata dei beni culturali che la Città offre al visitatore, con una serie di novità come la possibilità per i giovani di fare cinema, un settore dedicato agli NFT e la proposta di Musei, Castello, Biblioteca Nazionale e inserti dedicati alla grande Opera Lirico-Ballettistica dei grandi Teatri italiani provenienti dalla piattaforma del MiC. Tra le novità assolute, la digitalizzazione dell’intera collezione del MAB – Museo all’Aperto Bilotti proposto in altissima risoluzione commentata da storytelling e suggestive interviste che danno alla piattaforma alcune esclusive internazionali e di pregio molto apprezzate che illustrano le collezioni.

La terza piattaforma, il Museo Digitale della Calabria (www.calabriaexcelsa.it). Piattaforme che mi pregio avere ideato e realizzato con il supporto del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI. Il successo delle su citate piattaforme di valorizzazione e tutela del Patrimonio Culturale è stato molto apprezzato dalle alte istituzioni governative ed accademiche. Con COSENZACRISTIANA Cosenza ha ottenuto 90 milioni di Euro per la riqualificazione del suo Centro Storico; Con MetaversoCOSENZA.IT la Medaglia d’Oro “Foyer des Artistes” presso l’Università “La Sapienza” di Roma; con il Museo Digitale della Calabria, la presentazione nazionale presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati e l’interesse della RAI.