a cura di Roberto Perri
Il civismo è l’espressione di quella società civile che riscopre il valore della partecipazione democratica.
Il civismo rappresenta il potenziale da cui attingere risorse buone e rafforzare la spinta verso il bene comune, occorre la capacità di fare politica non solo di rappresentare problemi. Perché la politica sia indirizzata verso il bene comune, essa deve entrare nella quotidianità, nei bisogni reali, e non può essere ridotta a mero esercizio del potere.
La politica non è merce in vendita, non è contrattazione legata a soddisfazione del mercato, tanto meno a interessi individualistici.
La risposta è il civismo politico, la cui funzione primaria è proprio quella di connettere rappresentanza e partecipazione. L’idea di essere attori, non più solo spettatori, quindi una partecipazione attiva.
Il civismo non solo come movimento di protesta e di difesa, ma soprattutto quale forza rigeneratrice, da contrapporre alla deriva della democrazia. Risolvere i problemi del quotidiano, avere cura della qualità della vita dei cittadini, sono cose che si possono fare se si esce da un’idea verticistica del potere e se, superando tutte le mistificazioni della propaganda populista, si torna davvero a fare una politica dal basso.