di Fabio Gallo – portavoce nazionale/
I lavoratori simbolo della Pandemia sono collocati nel dimenticatoio. In compenso, vengono premiati i Commissari che non hanno fatto nulla per sostenere la nostra salute e che ancora oggi non sono in grado neanche di controllare le forniture di dispositivi di sicurezza del nostro corpo sanitario nell’Ospedale di Cosenza, chiaramente non utili a proteggere la loro salute, come dimostrano le immagini che pubblichiamo.
Il Covid19 ha evidenziato il grade vuoto istituzionale e politico nel mondo della Sanità pubblica dalla quale sono emerse le conferme di una classe politica concentrata su se stessa e lontana dalla soluzione dei problemi. La Sanità è solo la cartina al tornasole di un intero sistema Paese che se non fosse per la passione per il lavoro di molti, sarebbe ai minimi della sua credibilità.
A ciò si deve aggiungere un sistema politico centrale concentrato solo sulla distribuzione di poltrone che, a causa della distanza dalle realtà territoriali spesso mal riportate dai territori, premia chi opera male o chi non opera affatto. Nessuno, dico nessuno, ha accolto la sentenza della Corte Costituzionale del Luglio scorso con la quale è stato sentenziato che sia la Pubblica Amministrazione regionale della Calabria che lo stesso Governo, hanno mancato di fare il proprio dovere nei confronti dei calabresi vittime di mala gestione della Pandemia e delle incapacità del sistema Sanità territoriale.
Gli scandali sono ormai un ritornello di una canzone stonata che tutti cantano ma che fanno finta di non conoscere e di sorprendersi ogni volta che emerge dalle pagine dei giornali.
Dopo mille lamenti espressi pubblicamente dal Movimento NOI in tal senso e nonostante gli scandali nazionali e numerose indagini di varia Procure, si forniscono ancora al corpo sanitario dell’Ospedale di Cosenza – giusto per fare un esempio – sistemi di protezione cinesi dichiaratamente NON IDONEI alla protezione del personale. Ma vi è di più: tutti ricorderemo che il 9 Aprile 2021 la Protezione Civile diramò una nota con la quale si vietava l’utilizzo di una grossa partita di sistemi di protezione (mascherine, ndr.) anche, evidentemente, nell’Ospedale di Cosenza da porre – attenzione – in quarantena una volta sigillati. Appare chiaro che qualcuno ha espresso chiaramente la pericolosità dei sistemi di protezione forniti a medici, infermieri ed OSS come fornitura ospedaliera e che le istituzioni preposte non provvedono se non una volta diffuse e da molti utilizzate. A seguire il documenti diramato dal Dipartimento della Protezione Civile a firma del dott. Fortunato Varone.
Oggi nulla è cambiato. Anzi, il Commissario Guido Longo al quale auguriamo di tornare presto alla sua meritata pensione, avrebbe proposto una premialità di ben 50 mila Euro al sub commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Isabella Mastrobuono. La domanda che rivolgiamo alla classe politica che deve controllare è: perché premiare Isabella Mastrobuono? Per avere istituito un reparto COVID19 e non averlo mai inaugurato mentre i cittadini morivano nella autoambulanze? O perché sta consentendo che si forniscano ancora oggi e nonostante tutto, sistemi di protezione dichiaratamente NON IDONEI a proteggere la salute di chi li indossa?
Ora che l’Ospedale di Cosenza ha due Consiglieri regionali come la dott.ssa Simona Loizzo e Katia Gentile in molti si chiedono se faranno notare che a partire dai DPI non è il caso di premiare chi non lo merita e che proteggere il personale sanitario è fondamentale in un Paese civile? Altra domanda ricorrente in queste ore: il neo Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che si propone Commissario alla Sanità calabrese saprà riformare la nostra Sanità che prima di tutti ha il problema culturale? A lui che ha scelto questo compito davvero arduo ma possibile soprattutto se al suo fianco porterà il Colonnello dei CC Maurizio Bortoletti, diciamo che la Sanità, come molti altri settori strategici per lo sviluppo del territorio in un contesto di sviluppo e legalità, necessitano soprattutto di un salto culturale notevole.
Manca, infatti, la cultura del bene comune, eppure abbiamo tanti bravissimi medici che se fatti lavorare al posto dei raccomandati, farebbero la differenza. Il Movimento NOI, in ogni caso, come notificato in campagna elettorale anche al neo Sindaco di Cosenza Franz Caruso, è pronto a scendere in campo e dare battaglia affinché si costruisca il nuovo Ospedale di Cosenza al fine di garantire raggiungibilità dello stesso fuori dal centro abitato reso dalla precedente amministrazione una grande placca di cemento chiamata “isola pedonale.