Fabio Gallo - Portavoce Nazionale del Movimento civico NOI
Fabio Gallo – Portavoce Nazionale del Movimento civico NOI

Fabio Gallo candidato Sindaco per la lista civica “NOI” richiama all’etica il mondo della Comunicazione. NO indirizzo al voto da parte dei giornalisti. È gravissimo. Fabio Gallo fa anche riferimento al grave incidente verificatosi nel corso della tribuna elettorale indetta dalla sede regionale RAI Calabria, nel corso della quale il giornalista ha letteralmente scavalcato nel terzo giro di domande Fabio Gallo che non ha mancato di comunicare che se non avesse ristabilito l’equilibrio dei tempi, avrebbe fatto fermare la registrazione della differita. Tanti anni vissuti su RAIUNO e anche autore di programmi come UNOMATTINA gli consentono, di certo, di conoscere a fondo il mondo della comunicazione, inclusi i trucchi del mestiere. Le testate giornalistiche sono libere di pubblicare o non pubblicare e i giornalisti di partecipare o non partecipare. Ma se decidono di farlo la missione è una: il rispetto della verità e della dignità della persona.

“Abbiamo notato, come affermano numerosi cittadini che leggono attentamente le notizie dal mondo della Comunicazione giornalistica  telematica e cartacea che, una parte della stampa, evidentemente attratta o sottoposta al potere dei partiti, poiché da essi dipendono, con il loro scrivere a volte farneticante, tentano maldestramente di indirizzare il voto dei cittadini. Senza mezzi termini posso dire che minimizzare o tentare di ridicolizzare il mondo del civismo ed i suoi rappresentanti, affinché possa essere rarefatto e sminuito il loro messaggio in campagna elettorale, fa venire in mente le parole del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. In occasione della presentazione di un suo libro, nella Sede Regionale RAI Calabria, parlando con i giovani delle scuole, affermò che certo mondo dell’informazione interessa alla ‘ndrangheta. Quando la Stampa assume un atteggiamento limitativo o diminutivo, bisogna chiedersi il perché. Forse il Movimento NOI da fastidio perché ha denunciato la mala sanità alla Procura della Repubblica di Catanzaro e Cosenza in difesa dei cittadini? Forse da fastidio per avere denunciato gli illeciti amministrativi che, infatti, hanno bloccato ila demolizione dell’ex Jolly Hotel? Forse non andiamo a genio perché abbiamo acceso i riflettori sul degrado e abbandono della Città Storica? O, forse, non si deve dire che siamo stati NOI a creare le condizioni perché venissero destinati alla Città Storica di Cosenza 90 milioni di euro per la sua riqualificazione urbana, cosa che avrebbe dovuto fare l’amministrazione politica? O, ancora, perché ci facciamo carico di dire che una moltitudine di cittadini è vittima di mala politica e della sua folle idea di definire la più grande opera di cementificazione massiva con il termine “sostenibilità”? Forse perché denunciamo apertamente abusi e soprusi quotidiani che subiscono i cittadini di Cosenza, i giovani, le famiglie, gli anziani e gli ultimi? Ci si chiede, inoltre, quale giornalista senza il supporto di una Commissione di professori universitari con tanto di nomi e cognomi, sia in grado di “valutare” complessi programmi redatti in molti casi da esperti nei vari settori che afferiscono alla vita amministrativa di una città, e dare un voto che finisce per orientare la preferenza. 

In campagna elettorale la stampa deve ritrovare l’etica indispensabile nel mondo della comunicazione, anche rispetto della dignità delle persone delle quali prima di intervistarle bisogna che conosca i curricula. L’utilizzo dei termini per minimizzare o amplificare – concludo – è gravissimo e non mancheremo di denunciare all’Autorità Governativa delle Comunicazioni quelle che riterremo essere gravi violazioni. Ho dovuto eccepire anche alla sede regionale RAI nel corso della tribuna elettorale, e me ne dispiaccio, la mancanza del rispetto dei tempi che hanno notato anche altri candidati. In questo caso, sarà sicuramente stata distrazione ma, non possiamo consentirla in questa fase, nella quale si acutizza la necessità di parlare di fatti e programmi”.