di Andrea De Rosa/Movimento NOI Giovani/

L’obesità è una condizione subdola. Uscirne sembra facile per chi non lo è mentre risulta impossibile per chi invece ne è dentro fino al collo. I problemi di “salute fisica” che l’obesità comporta sono nettamente inferiori alle problematiche che ne scaturiscono dagli input che provengono dalla psiche e dal sistema sociale nonostante essi siano capaci di portarti ad una morte prematura. È sempre colpa dell’obeso perché gli piace mangiare, perché non ha le palle di affrontare un percorso nutrizionale, perché non ha una forza d’animo tale da permettergli di dimagrire oppure perché è pigro e non vuole uscire dalla comfort-zone.

Andrea De Rosa – Sociologo

Anche tra gli specialisti che si impegnano a combattere questa condizione non notiamo una posizione o un percorso specifico per uscirne. C’è chi va dallo psicologo, chi dal nutrizionista, chi in palestra e prosegue in self. Ultimamente sentivo anche parlare di una specie di “ciccioni anonimi” dove si prova a creare comunità per cercare di affrontare insieme questo problema. La difficoltà più grande si può anche manifestare una volta dimagriti. Si, l’obesità è presente anche quando si è magri, credetemi, per mettere 20 kg sono necessari davvero pochissimi giorni. Il cibo, insieme alle sigarette, è l’unica sostanza capace di prendere il posto delle droghe pesanti.

In alcuni casi, ma io oserei dire in molti, contiene sostanze chimiche-tossiche che ricordano molto l’assuefazione da nicotina, cannabinoidi, etc. Ma ci sono tre differenze sostanziali: è facilmente reperibile h-24, ha un costo minimo, è legale. Negli ultimi anni te la portano pure a casa! Non apro poi l’argomento dei vari turbamenti sulla psiche e sui rapporti relazionali perché ci sarebbe da scrivere un poema. Voglio solo dire che nella società di oggi, tra gli obesi, si possono trovare degli eroi. Io per esempio ho avuto il piacere di vederne uno. Non nego neanche che guardarlo mi ha dato una mano nel mio personale percorso di dimagrimento che ancora va avanti. Sento la necessità di omaggiarlo e perché dai suoi video si percepisce che stiamo parlando di un individuo con un anima pura. Il demone dell’obesità lo ha portato via a soli 42 anni. Ne sto leggendo tante su quest’uomo, tra l’altro pure un articolo del Corriere della Sera dove si capisce che lo hanno scritto “a cazzo de cane” senza soffermarsi neanche 2 minuti su un suo video, ma si sa, il mainstream…

Quando ho letto la notizia stamattina ho pensato ad una sola frase che hai detto in un video: “Mi sto sentendo bene a fare questo video, mi sto sentendo in compagnia…” Ho sempre pensato che se t’avessi incontrato mi sarei immediatamente inginocchiato davanti a te perché eri chiaramente un essere superiore. La gente è abituata ad omaggiare la morte dei vari evasori fiscali – acchiappa orfani – mangiatori di escrementi e gente del genere, tranne oggi. Oggi c’è una fetta di popolazione che sta piangendo per Omar Palermo. E nulla è più onorevole di questo. Grazie di tutto, Maestro