Apprendiamo dalla rete la decisione dell’Amministrazione Comunale di Cosenza secondo la quale il Teatro Italia-Tieri, potrebbe essere destinato a gestione di privati. Si apprende ciò dalla delibera 63 del 23 giugno 2021. Il costo della locazione dell’immobile sarebbe stato fissato per 1.700,00 euro mensili. La decisione sarebbe motivata dal grave dissesto finanziario che renderebbe impossibile un’adeguata programmazione culturale. “Se così fosse – comunica il portavoce nazionale del Movimento civico NOI Fabio Gallo – si ripeterebbe l’errore già commesso con il Castello Svevo che non sarebbe più un caso isolato, ma un metodo adottato dall’Amministrazione guidata da Mario Occhiuto per affidare a privati il Patrimonio di Beni Pubblici della Città di Cosenza. “A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre” – amava dire Giulio Andreaotti. Questo, il sospetto fondato sui fatti.

Da anni ed anni la manifestazione della Cultura di livello è stata mortificata dall’incapacità di questa amministrazione di programmare stagioni liriche, concertistiche, ballettistiche di livello tale da potersi considerare attrattori e produrre intrattenimento culturale per i cittadini di Cosenza ed economie offrendo lavoro al territorio. Non fosse stato per le Associazioni operative in Città, la grande Musica sarebbe da ascoltare solo sui canali digitali. Inoltre – continua Fabio Gallo – il dissesto finanziario è stato provocato dalla cattiva gestione della stessa Amministrazione Occhiuto che non ha certo tentato di evitarne l’esponenziale crescita. Dunque, per le colpe della cattiva amministrazione della Cosa Pubblica, oggi i cittadini devono rinunciare ad un bene la cui utilità e finalità deve rimanere esclusivamente pubblica al fine di dare spazio alle tante associazioni e iniziative del territorio. A questo punto è opportuno chiedere come mai la Regione Calabria lo consenta piuttosto che assegnarlo all’Istituto scolastico “Lucrezia Della Valle”, ad esempio, distante pochi metri, che ha funzioni di Liceo Coreutico e ne avrebbe immediata necessità poiché per le ore di Danza gli studenti devono recarsi nell’altra Città di Castrolibero. Una vera assurdità. Oppure, ad esempio, alla co-gestione del Conservatorio Musicale di Cosenza. Prendiamo atto che la questione non è sfuggita ad altre Associazioni cosentine che sono immediatamente intervenute per capire cosa sta accadendo nella gestione dei Beni Pubblici.

Questo modo di fare deve essere denunciato a chiare lettere. Il cinico potrebbe pensare che dietro l’abbandono dei beni culturali pubblici vi sia un metodo per poter poi dire che, visto l’abbandono, lo si deve assegnare a gestione privata.

Basterebbe prendere d’esempio le gestioni che funzionano come quella del Teatro alla Scala di Milano, già proposta dal Movimento NOI con la istituzione della Fondazione “Cosenza” da parte del Comune di Cosenza alla quale affidare tutela e gestione di tutti i beni pubblici della Città e una seconda a carattere pubblico – privato per accogliere investitori, sponsor ed Enti con lo scopo di valorizzarne le prestigiose programmazioni e trarne vantaggio pubblicitario. Non c’è da fidarsi dei metodi dell’Amministrazione Occhiutoconclude Fabio Gallo – non dobbiamo dimenticare che nel caso dell’ex Jolly Hotel aveva disposto gara d’appalto, assegnata al vincitore, aperto il cantiere, iniziata la demolizione, senza essere il Comune il legittimo proprietario dell’immobile, come accertato dal Tribunale Amministrativo di Catanzaro.

La Città è dei cittadini. Ci si chiede, infine, come mai nessun consigliere di opposizione e anche di maggioranza abbia eccepito nulla rendendosi co-responsabile della cattiva gestione dei beni pubblici. Il Movimento civico NOI propone l’unione di tutte le Associazioni civiche e culturali con il fine di formalizzare un’offerta capace di creare non solo un’ampia programmazione ma la disponibilità dei locali alle ODV a tutela di giovani con disabilità che potrebbero utilizzare gli spazi anche come laboratori”.