Dalla padella alla brace cita il vecchio detto. E’ appena scoppiato lo scandalo delle mascherine false e pericolose date in dotazione agli Ospedali italiani che, come se nulla fosse, nonostante il sequestro in tutta Italia ordinato in seguito alle disposizioni della Procura della Repubblica di Gorizia cui hanno fatto seguito le disposizioni immediate della Protezione Civile, si consente ancora l’utilizzo di dispositivi non idonei alla tutela del Corpo Sanitario.
Lo dicono chiaramente le confezioni che pubblichiamo qui a seguire: NO MEDICAL DEVICE. Una serie di domande sorgono spontanee: ma perché stanno diffondendo mascherine “ammazzamedici”? Possibile che i direttori generali, i Commissari e la Protezione Civile non sappiano leggere le indicazioni? Come è possibile che la classe politica regionale e nazionale tutta consente cose di simile gravità? Il Movimento civico NOI le pubblica e, nell’auspicio che le Procure calabresi stiano indagando, le fornisce a quelle che certamente lo stanno facendo a Gorizia e Roma.
Ci si chiede se si tratta di follia o di totale ignoranza di chi presiede, pagato più che lautamente, posti di comando nel sistema sanitario nazionale e locale. Fino a che punto si giunge in un tempo così delicato? Possibile che chi occupa posti di responsabilità non si renda conto del male che sta procurando a quegli stessi medici che abbiamo considerato giustamente “eroi” per quanto hanno fatto e stanno facendo?
La Guardia di Finanza di Gorizia ha aperto le danze dei sequestri che vedono grandi e gravi responsabilità penali per l’acquisto e diffusione di ben sessanta milioni di mascherine che, una volte sottoposte ad analisi, si sono rivelate appena in grado di assicurare la sicurezza per un decimo di quella dichiarata. La Procura di Gorizia ha disposto il sequestro dei dati di INVITALIA SPA e segue a ruota la magistratura della Capitale che ha indagato il super commissario Arcuri.
Una cosa è certa: qualcuno dovrà rispondere di questo grande delitto contro la sicurezza nazionale anche per vie diplomatiche poichè non possiamo certo immaginare che il Governo cinese non abbia avuto mai contezza della grande truffa che stava rifilandoci. E speriamo presto che a pagare siano anche i politici italiano che hanno garantito questo scandalo epocale. Quante morti potranno essere ricondotte ai falsi sistemi di sicurezza dati al nostro Corpo Sanitario?
INCREDIBILE A CREDERSI: DOPO IL SEQUESTO APPAIONO ANCORA MASCHERINE “NO MEDICAL DEVICE”
Oggi, incredibile a credersi – afferma il portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo – ecco rispuntare nell’Ospedale di Cosenza, appena dopo il sequestro disposto anche dalla Protezione Civile calabrese, mascherine non a norma. Uno schifo totale che richiede l’ìntervento urgente della Magistratura di Catanzaro e di Cosenza. Questa gente non teme nessuno e appena bassi il livello di guardia ti rifilano materiale pericoloso per la salute. Intanto, afferma Fabio Gallo, invieremo alle Procure di Gorizia e Roma che hanno già aperto l’indagine, anche questi nuovi dati in nostro possesso.
DISPOSITIVI PERICOLOSI DA PORRE IMMEDIATAMENTE IN QUARANTENA
Vale la pena di ricordare che nel documento della Protezione Civile il responsabile dott. VARONE scrive che tutti i dispositivi di sicurezza nei deposi degli Ospedali devono essere “immediatamente posti in quarantena”. Una dichiarazione che lascia pensare al peggio e cioè che non solo le mascherine siano non idonee alla sicurezza ma che potrebbero essere causa di contaminazione.
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