a cura della Redazione/
I lavoratori dell’Asp di Cosenza, dopo avere affrontato la tempesta vengono lasciati al naufragio. Chiedono il rispetto dei propri diritti ed in particolare che, al pari dei propri colleghi delle altre aziende sanitarie nazionali, possano accedere ai fondi stanziati per le premialitá Covid.
I Rappresentanti della Federazione Civica “Pagina Bianca” e del Movimento Civico NOI, questa mattina hanno sostenuto le ragioni degli “Invisibili”. Si tratta di quella parte di Corpo Sanitario che lavora sempre nelle emergenze, che molto spesso salva la vita dei pazienti e che non manca mai, dico mai alla chiamata. Chiedono il riconoscimento del “bonus” concesso dal Governo e già erogato nelle altre regioni italiane ma ancora imbracato nei cavilli istituzionali della Calabria. Donne e Uomini coraggiosi che meritano il rispetto del loro abito e dei loro diritti.
Fabio Gallo del Movimento NOI ha dichiarato: “siamo qui in coerenza con la nostra opera di sostegno a medici, infermieri e oss esposti a gravissimi rischi e che in questa brutta vicenda che si chiama Covid19 sono la vera resistenza. Definiti Eroi, sono, in realtà, Donne e Uomini, mamme, papà, fratelli, sorelle che campiono quotidianamente il loro dovere senza paura e al quale tutti dobbiamo essere grati. Ringrazio la Digos della Questura di Cosenza per la mediazione sempre di alto livello istituzionale che rassicura tutti e riconduce sempre al buon senso le argomentazioni avviandoli verso i risultati concreti.
Altresì ringrazio l’Avv. Francesco Guido intervenuto in rappresentanza del SUL – Sindacato Unitario Lavoratori. Riteniamo che una Sanità come quella calabrese contraddistinta dagli sprechi dovrebbe indirizzare le risorse a chi lavora e non a chi vive di clientele. Partecipiamo al presidio per dare solidarietà e continuità alla nostra azione sempre in difesa della buona sanità. Prendiamo atto altresí delle misure cautelari emesse questa mattina dalla Procura di Cosenza che fanno intendere la massima attenzione della Magistratura sul caso e sulle denunce che sono state presentate a tutela del bene comune e della sanità pubblica”.