Fabio Gallo portavoce nazionale Movimento NOI
Metti una domenica pomeriggio, nel bel mezzo delle festività di Natale, a parlare di libri, di cose nuove, di rinascita di se stessi, di bene comune. E ti ritrovi a scoprire un popolo che ha voglia di temi importanti, di valori fondanti, di semplicità, di persone credibili, di una nuova stagione di politica con la P maiuscola, ispirata a Toniolo e Sturzo.
E’ successo domenica scorsa 27 dicembre con il webinar promosso dal Movimento sturziano NOI, che in diretta sulle pagine facebook e su NoiRadio.eu ha ospitato il giornalista e scrittore trevigiano Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo.
Sollecitato dalle domande dell’intervistatore Fabio Gallo, portavoce nazionale del Movimento NOI, e dagli interventi del pubblico – che per iscritto e a viva voce ha fatto sentire le sue opinioni e i suoi interrogativi – Zabotti ha presentato il suo ultimo libro “Le Cose Nuove. Rinascere più forti sulle orme del Toniolo”, pubblicato a luglio 2020 per i tipi della trevigiana La Piave Editore. L’autore è cultore della vita e dell’opera dell’economista e sociologo Giuseppe Toniolo, leader del movimento cattolico in Italia e in Europa tra fine ‘800 e inizi ‘900, proclamato beato dalla Chiesa nel 2012. Già consigliere regionale in Veneto e provinciale a Treviso, Marco Zabotti ha al suo attivo un qualificato impegno ecclesiale, culturale, sociale, istituzionale e nel campo della comunicazione.
Mette al centro del suo nuovo volume il mondo nuovo, dentro ciascuno di noi. Quasi un istant book, un diario di bordo, uno sguardo accorato sulle conseguenze negative della pandemia che ha colpito tante persone, ma anche sulle risposte di bene che si sono generate con la cura della malattia e la solidarietà delle comunità. E mette in risalto i valori che contano e le autentiche priorità della vita, per cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda: una nuova umanità, donne e uomini trasformati, mai più come prima, in cui si costruiscono “pagine di futuro” con generatività e concretezza, e senso vivo dell’essere cooperativi e fare rete. Sul modello Toniolo, efficacissimo oggi per l’esemplarità di vita e l’attualità del messaggio in campo economico e sociale. Dopo la catastrofe che ci ha coinvolti, possiamo rinascere migliori.
Un libro che interroga e affascina, un viaggio nella libertà che cambia le persone e salva il mondo.
Che cosa è successo domenica pomeriggio? Parlando in diretta di temi decisivi per la vita delle persone e la crescita della comunità, ispirate ai valori evangelici e all’amore alla verità, alla giustizia e alla solidarietà, i telefoni della redazione sono andati in tilt, gli accessi alla diretta si sono moltiplicati, le condivisioni hanno raggiunto cifre record, le richieste di interventi e di domande sono state così numerose che alla fine la trasmissione è andata ben oltre la durata prevista. E i commenti sono stati tutti favorevoli, di sostegno alla proposta, entusiasti.
Semplice: il popolo calabrese ha percepito novità autentica, credibilità dei percorsi personali, serietà di impostazione, umanità e determinazione. Alla fine, i ragionamenti sulla necessità di una nuova stagione politica – plasmata sugli insegnamenti di due giganti del passato, Toniolo e Sturzo, declinati nella modernità – hanno fatto centro e conquistato i video ascoltatori. I giovani, la cultura, il ruolo dell’Europa, la scuola, i progetti concreti per il territorio, l’ansia di riscatto del popolo di Calabria che vuole uscire dalla stanchezza e dalla rassegnazione, dalla sfiducia e dal rischio della definitiva disistima della politica e delle istituzioni.
Tutto è risaltato con forza e vitalità dai colloqui in diretta web, dalle domande, da questo inedito abbraccio nazionale Nord – Sud, nel segno di una storia feconda e della fiducia ritrovata di generazioni in dialogo tra loro, davanti alle sfide difficili di questo tempo. Tutto riparte da noi stessi, dal mondo nuovo, dentro di noi. Se decidiamo di cambiare, di andare un po’ all’opposizione non degli altri, ma di noi stessi, superando egoismi e autoreferenzialità, presunzioni e protagonismi, come diceva Mino Martinazzoli citando don Primo Mazzolari.
Come sosteneva don Luigi Sturzo, nella concretezza del suo pensiero e del suo impegno politico, da popolare autentico. Come ribadiva convinto Giuseppe Toniolo, per cui i riformatori sociali sono coloro che prima di tutto riformano se stessi, e che diffondono calore di verità e di bene al di fuori di se stessi perché dentro hanno un fuoco che brucia intensamente. Metti un libro che fa pensare, riflettere, discutere, emozionare: la Calabria ritrova se stessa, e rinasce con un messaggio di amore e di speranza. Le cose nuove valgono qui, hanno effetto, aiutano e incoraggiano, ma diventano messaggio eloquente per tutti i liberi e forti del nostro Paese.