La Redazione
Riceviamo da una nostra sostenitrice e pubblichiamo/
Tra i casi di contagi, le quarantene, scuole chiuse per sanificazione e poi riaperte, alunni con familiari in quarantena perché entrati in contatto con positivi ma che possono frequentare regolarmente la scuola e quindi stare per ore in classe con almeno altre venti persone, classi in presenza e classi in DDI, docenti che escono di casa con autocertificazione per andare a scuola a fare lezione ad alunni che non ci sono, portando però il proprio PC e, spesso, utilizzando i propri dati mobili, perché la connessione non regge se tutti i docenti presenti si collegano contemporaneamente!!!
Attenzione: dobbiamo tenere le finestre aperte! Si, finché le temperature esterne lo consentiranno, poi useremo una copertina sulle gambe!!! E poi l’odore del disinfettante non è sempre gradevole! Il gel per le mani? E’ quasi finito… Le mascherine? Chi le ha avute?
Alcuni si altri no, ma quelle che sono state consegnate hanno davvero un cattivo odore, insopportabile forse anche dannoso! Caos solo caos! Ma gli alunni hanno bisogno di socializzare! Davvero? Come? Restando seduti al banco, distanziati e con le mascherine? E i docenti? Qualcuno ha pensato cosa prova un docente nel parlare, spiegare con una mascherina, nel non potersi avvicinare ai propri alunni?
Si insegna solo attraverso la voce, seppur ovattata a causa della mascherina, o ci sono altre dinamiche che fanno parte del processo di insegnamento-apprendimento? Le emozioni in tutto ciò dove sono? Quali sono a questo punto i vantaggi, tanto declamati, di ciò che resta della didattica in presenza? Già, forse chi lavora, sa di poter lasciare il proprio figlio in mani fidate…
Poi perché una Regione dichiarata “zona rossa” chiude le attività commerciali, creando enormi danni economici e non chiude gli edifici scolastici? (e sottolineo gli EDIFICI SCOLASTICI!) Eh si, la scuola non chiude mai, non ha mai chiuso, la didattica va avanti ma solo in modalità diversa, in questo momento chiamiamola “tecnologica”, innovativa! Guardiamo le situazioni da un’altra prospettiva, ad esempio abbiamo imparato ad utilizzare piattaforme di cui non conoscevamo neanche l’esistenza, abbiamo potuto fare le conferenze o videolezioni con più persone, azzerando le distanze e abbiamo imparato a socializzare anche chiacchierando attraverso uno schermo e senza mascherina!
Chiediamo quindi la DDI facoltativa, lo pretendiamo come DIRITTO ALLA SALUTE!!!