Il Movimento NOI è sceso in piazza a Cosenza, sul sagrato della chiesa di Santa Teresa, per difendere il luogo sacro dagli esiti della movida e della cattiva politica dell’Amministrazione comunale a guida Mario Occhiuto.
Ad alzare la bandiere del Movimento NOI e della “Cosenza Cristiana” che appare per la prima volta in piazza, sono stati il Portavoce nazionale Fabio Gallo insieme ad alcuni delegati dei vari Dipartimenti che si occupano a 360° dei problemi della Città. Tra essi Vincenzo Capocasale, Angelo Falcone, Flora Caruso, Fedele Serpe, Luana Gallo, Maria Luisa Celani, Eleonora Cafiero, Giuseppe Capalbo, Anna Lia Latorre, insieme a Franco Garofalo, Anna Pia Zupi, Maria Ciliberto, Patrizia Pace, Vincenzo Zicaro, Giovanni Tenuta, Mario Timpano. La manifestazione si è svolta nel pieno rispetto delle regole imposte dal DPCM anti Covid19 e in numero limitato. Giunte anche le testimonianze del Comitato di quartiere rappresentato dall’Avvocato Gabriella Marini Serra e dell’ex Consigliere comunale Roberto Sacco.
Ma andiamo con ordine e spieghiamo come stanno le cose. A Cosenza, come in molte altre città italiane, la movida era al centro delle polemiche molto prima che insorgesse il Covid19. Soprattutto per l’apertura dei locali “attrattori” di movida nel cuore dei quartieri residenziali del centro città destinati, piuttosto, alla pace serale di quanti lavorano durante il giorno e meritano di riposare durante le ore notturne.
Molte le battaglie dei Comitati di quartiere rimaste disattese e moltissimi gli appelli rivolti al Comune di Cosenza amministrato dalla Giunta guidata dall’Architetto Mario Occhiuto, apparsa completamente sorda sia agli appelli dei Comitati, che, come nel caso che trattiamo, a quelli della storica Parrocchia di Santa Teresa che sorge proprio nel cuore della Città di Cosenza, letteralmente circondata dai locali modaioli di Cosenza.
Esiti della movida sull’ingresso della Chiesa di Santa Teresa a Cosenza – Foto: Rete
Comitati di quartiere e Parrocchia espongono due lamenti diversi: i primi, che non si dorme per il troppo caos fino a notte fonda. La parrocchia, invece, non lamenta la movida o l’argento vivo dei giovani, ma l’esito della movida. Sul sagrato della nota Chiesa, infatti, accade di tutto e gli esiti sono davvero disgustosi, trasformando il sagrato in una gigantesca pattumiera farcita da vomito e molto, molto altro.
Dopo anni di tentativi di dialogo sempre falliti, l’Ente Parrocchia, nell’ambito dei suoi diritti e in rispetto del luogo sacro, ha deciso di apporre eleganti transenne a tutela del sagrato, come accade in tutte le città italiane, in rispetto del luogo sacro. Deve essere detto che gli esiti della movida esponevano anche a grave rischio quanti la Domenica si recavano alla messa mattutina, costretti a camminare tra vetri rotti e rifiuti di ogni sorta.
Oggi il Comune, incredibile a credersi e per la voce del Sindaco Mario Occhiuto, come riportato dalla stampa locale, annuncia di volere rimuovere le transenne. Se si trattasse di fantasia, Dan Brown avrebbe già immaginato una battaglia tra Cristo e l’anticristo incarnata dalle parti. Purtroppo, roba da matti, questa è la realtà: a Cosenza, in tempo di Covid19, con una disoccupazione galoppante e una povertà dai numeri impressionanti, una sanità penosa tra le peggiori d’Europa, in una Città ove l’Amministrazione Occhiuto ha abbandonato per dieci anni del suo governo uno dei centri storici più importanti e imponenti d’Italia, il Sindaco, piuttosto che ringraziare l’Ente Parrocchia, pensa alle transenne.
Le transenne che proteggono il sagrato della Chiesa
Il Movimento NOI è stato chiaro: “non siamo né contro la movida, né contro bar o locali d’intrattenimento che lavorano e procurano lavoro – ha dichiarato Fabio Gallo– In una città come Cosenza dove l’Amministrazione attuale ha lasciato morire il Centro Storico, il Teatro e la Cultura, non possiamo certo negare ai Giovani di socializzare. Ma siamo anche per il rispetto della nostra Fede, della religione e dei luoghi che la rappresentano. L’Amministrazione Occhiuto deve rispettare la Chiesa e la religione. E non dobbiamo richiamare il rapporto Stato – Chiesa perché ciò accada. Si tratta di buon senso. Questa avversità è preoccupante e ancor di più lo è il fatto che una nutrita schiera di Assessori e Consiglieri fanno bella mostra di se durante le feste religiose e poi, quando si tratta di metterci la faccia per difendere la sacralità di questo luogo, si nascondono come codardi. Evidentemente temono di perdere voti. NOI, al contrario, temiamo di perdere Dio e i segni della fede cristiana che da laici impegnati nella professioni e nella vita intendiamo difendere e proiettare nel futuro delle nuove generazioni, avvolte oggi da una pericolosa deriva nichilista proiettata nella società dall’attuale classe politica egoista e senza meta. NOI – conclude Fabio Gallo che presenta la bandiera ‘COSENZACRISTIANA’ – non rinunceremo mai alla straordinaria Bellezza di cui è espressione la nostra bella fede di pace che anima nella direzione del bene comune donne e uomini di buona volontà in un mondo colmo di guerre, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e brutalità”.