di Fabio Gallo – Portavoce del Movimento NOI/
In un clima nel quale il Presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro, a parere della Magistratura di Salerno, è corrotto in maniera grave, assistiamo alla fine dei grandi valori come quelli della “Giustizia”. E’ il caso del Giudice Marco Petrini che ha dichiarato di essere corrotto da 10 anni e dal quale, nell’esercizio delle sue funzioni sono dipese vita o morte civile di un cittadino in attesa di una sentenza. Non ci sarebbe più nulla da dire se solo volessimo pensare in dieci anni quante ingiustizie sono state perpetrate ai danni di quella che dovrebbe, invece, essere la “Giustizia” con il suo valore più alto insito nello stesso termine.
Di chi fidarsi? Non ci si fida più di nessuno. Nomi eccellenti che hanno rappresentato per decenni il sistema Giustizia anche nell’avvocatura, come quello dell’Avv. Marcello Manna e Luigi Gullo, dalle accuse della Procura della Repubblica di Salerno sarebbero anch’essi corrotti e corruttori dello stesso Giudice che vendeva come al mercato le sentenze. Nella speranza che possano risolvere presto questa triste vicenda, non voglio entrare nel merito che spetta solo agli organi superiori della Giustizia.
Certo, ci chiediamo “quale Giustizia?”, ma credo che questa sia solo la coda del gigantesco serpente che sta stritolando l’Italia ed il futuro delle nuove generazioni. Esse, già dalla nascita in Italia, avranno in dono dallo Stato un debito pubblico che non potranno mai estinguere. A ciò si deve aggiungere un altro gravame: quello di un debito ancora più grande che consiste nel dovere vivere in una società desertificata dei suoi valori perché fagocitata da una nichilismo nel quale tutto è possibile ma anche il contrario di tutto e nel quale la meritocrazia è la prima vittima di una classe politica indecente, impreparata e incapace di programmare per il bene del Paese o di affrontare e risolvere i problemi.
Si, credo che sia solo la coda del problema quando si è stati costretti a prendere atto che corruzione e potere piacciono a tanti Magistrati, come emerso dallo scandalo Palamara che ha mostrato l’altra faccia del Consiglio Superiore della Magistratura: quello della miseria umana e della corruzione che ha toccato anche il vertice della Suprema Corte di Cassazione.
Mai come oggi è in atto una vera e propria guerra tra Magistrati il cui spaventoso potere negli anni, a causa della contaminazione della politica sempre alla ricerca di voti a qualunque costo, anche da ambienti criminali, si è sostituita ad essa.
Ed ecco che negli ultimi 30 anni di gestione del nostro Paese, la politica non è stata in grado di promuovere azioni determinanti e riforme. Sanità e Giustizia sono la cartina al tornasole del Paese malato e la mancanza di lavoro, di indipendenza economica, sono le piaghe visibili sul corpo della nostra Società che necessita solo di una forte rappresentanza di “Verità”. Quale è la Verità? Possiamo immaginarlo solo ed esclusivamente ripartendo dall’affermazione della meritocrazia nella quale risiedono sempre valori positivi e non deterioranti. Il Paese dei mediocri abbiamo visto dove ci ha condotti.