Con provvedimento numero 423202 del 7.05.2020 il commissario straordinario dell’ASP di Cosenza, dottor Zuccatelli, disponeva la sospensione dell’esecuzione presso i laboratori privati dei test siero logici per la identificazione degli anticorpi Anti Covid 19.
Premesso che detti esami non sono a carico della Servizio Sanitario Nazionale e i kit acquisiti sono regolarmente approvati dagli organi competenti non si capisce – afferma il portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo – quale sia la ratio del provvedimento.
Per quale motivo si deve impedire a un privato cittadino o ad un’azienda la possibilità di verificare l’assetto sierologico, a proprie spese, in relazione alla presenza/assenza degli anticorpi anti Covid19?
La cosa ancora più incredibile è che in altre realtà calabresi questi test vengono regolarmente eseguiti, come in tutta Italia. In oltre, molti di questi Laboratori sono accreditati e in grado di processare i tamponi per la diagnosi di infezione da Covid 19 che l’ASP di Cosenza preferisce invece inviare nelle regioni limitrofe.
Il Movimento NOI chiede che su tali assurdi e incomprensibili provvedimenti che ledono con grande chiarezza i diritti fondamentali dei Cittadini si faccia luce al più presto, in virtù di una palese dicotomia tra le notizie che giungono dalla Regione Calabria alle televisioni nazionali e la realtà dei fatti. “Appena appresa la circostanza abbiamo deciso di presentare denuncia agli Organi inquirenti ma abbiamo appreso che siamo stati di poco preceduti dal Deputato del M5S Francesco Sapia che, sempre per una circostanza emersa in tema di Covid19, aveva già informato tutte le Procure della Calabria e altre Autorità di Governo competenti. Una richiesta che condividiamo perché la Magistratura disponga le dovute indagini atte a verificare eventuali illeciti che potrebbero essere causa di danno alla salute dei Cittadini.
In maniera particolare – aggiunge Fabio Gallo – il Deputato Francesco Sapia ha fornito alla Magistratura un messaggio vocale che sarebbe stato indirizzato da un Operatore del 118 che avrebbe scoperto in un deposito dello stesso 118 sito in Serra Spiga a Cosenza, una grande quantità di tamponi eseguiti da giorni ai cittadini rientrati dal Nord ma che non sarebbero stati ancora processati, stipati in celle frigorifere inviate dalla Regione.
Dalla Regione Calabria, ovviamente, la risposta con minacce di denuncia di procurato allarme sarebbe stata istantanea assicurando che i tamponi sarebbero stati processati in 48 ore. Le circolari affermano che i tamponi dovrebbero essere processati entro 48 ore e se non possibile, i tamponi devono essere conservati a temperatura di 4° fino a 5 giorni e oltre a -70°. In contraddizione con la dichiarazione della Regione Calabria la dichiarazione del Sindaco di Corigliano Rossano Stasi il quale avrebbe dichiarato che stava attendendo i risultati di tamponi effettuati, però, sei giorni prima ai suoi concittadini.
Intanto, la Magistratura di Cosenza ha inviato la Polizia di Stato ad effettuare verifiche nello stesso pomeriggio nella sede del 118 ove, effettivamente, avrebbero trovato tamponi non processati, dalle prime informazioni trapelate e che, ovviamente, sono oggetto di valutazione degli organi inquirenti. Di certo, l’audio che denunciava l’anomalia e ritenuto un fake in un secondo momento, qualche verità la diceva, eccome, se in questa sede sono stati rinvenuti molti tamponi non processati. Tra l’altro, rispetto ai tempi che la Regione dice essere nella norma, il primo cittadini di Corigliano Rossano confermerebbe il contrario.
Ora – conclude Fabio Gallo – le indagini dovrebbero essere indirizzate anche sulla decisione del Commissario Zuccatelli.