a cura di Ernesto Cicero/
Come era prevedibile è ricomparso. Stiamo parlando, purtroppo, dell’indiscusso critico d’arte, opinionista, politico e politologo, sindaco di provincia e chi più ne ha più ne metta niente poco di meno che di Vittorio Sgarbi. Dicevamo ricomparso, nel senso televisivo, perché proprio dagli schermi di una nota televisione privata, ha lanciato la sua pessima arringa (proprio perché avvocato non lo è!) nei confronti del Magistrato Nicola Gratteri, in quanto, a suo dire, dovrebbe essere ARRESTATO se l’importantissima operazione RINASCITA SCOTT dovesse risultare fasulla.
Operazione, quest’ultima, che ha impegnato centinaia di uomini dello Stato tra Forze dell’ordine ed altrettanti magistrati portando sul banco degli imputati politici (alcuni spesso presenti in altre indagini di Calabria); avvocati “di grido”; alti graduati anche dei carabinieri; sindaci e varie. Ora, il “ critico”, urlando e sbraitando come suo solito, si è lanciato all’attacco del Magistrato Gratteri, che rappresenta senza alcuna macchia, lo Stato.
Si, lo Stato della Repubblica Italiana nel quale, tantissimi cittadini liberi e democratici, credono fermamente. Un attacco, quello di Sgarbi, oltre che sgarbato, sopratutto fuori luogo e fuori tema che ha finanche messo in imbarazzo il conduttore della “sua trasmissione”. Eppure ci ha provato. Ci ha provato ma certamente non è stato credibile specialmente come “autore dei testi”. Ha solo recitato, ed anche male, una brutta commedia dove il “bersaglio Stato” non è stato minimamente scalfito, anzi. La sua rabbiosa interpretazione è emersa al suo massimo livello quando ha capito che anche questa volta, sia da casa che nello studio, la gente lo derideva. Lui, come nella sua “arte” non accetta la critica.
Caro Vittorio Sgarbi anche questa volta hai perso l’occasione di stare in silenzio ma, come del resto tu ben sai, non hai potuto fare a meno di obbedire all’anti stato.
Nicola Gratteri, invece, insieme ai suoi collaboratori e ai tantissimi cittadini italiani che lo ammirano e lo sostengono, da questa “vostra illuminata idea” ne esce ancora più forte.
Dopotutto, per correttezza di informazione, corre l’obbligo di informare, chi legge, su qualche sua personale “nota di curriculum“: “Sgarbi ha subito diverse condanne penali e civili, principalmente pene pecuniarie per i reati di diffamazione ed ingiuria; ha subito pure una condanna a 6 mesi e 10 giorni con la condizionale”. Ma le pare, egregio, che lei possa essere credibile? Chiudiamola qui perché il suo tentativo di “distrazione di massa” ci fa solo perdere tempo nel sostenere sempre meglio Nicola Gratteri.
Una cosa personale, però, in questo momento di estrema delicatezza politica la voglio scrivere e cioè: noto un assordante silenzio da parte della più “alta carica della Magistratura “. In altri tempi il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro quando accadevano fatti simili era presente. Batteva forte i pugni sul tavolo esclamando: NO,NO….non ci sto.
Ecco, questo ancora non mi pare di averlo sentito.