a cura di Cristian Tarsia/
L’ora della caciara è giunta. La lista delle opere, il video “strappalacrime” da far impallidire il compianto Alberto Castagna, rievocano uno storico programma televisivo: “Stranamore”. Perfettamente calzante. Uno STRANO AMORE per la città e per i cosentini. La lungimiranza urbanistica, le straordinarie (!) intuizioni sull’ecosistema urbano, non hanno potuto cedere un briciolo di attenzione a niente e a nessuno. Né ai bambini, che con molta probabilità non potranno fruire del servizio mensa, dal 1 dicembre; né ai dipendenti comunali che con le margherite in mano fanno il “paga, non paga”, per esorcizzare la paura balorda di una beffa assurda: non ricevere lo stipendio.
Eh si, nella caciara della pista ciclabile, che a quanto pare non ha risparmiato nemmeno viale Trieste, il silenzioso rallentare dei comitati a sostegno di Mario Occhiuto, tutti spontanei… dicono. Anzi, DICEVANO!
Le periferie sono teatro di smottamenti e problemi di ogni tipo, le contrade in ginocchio.
E anche laddove basterebbero delle gratuite email istituzionali, per sollecitare la Regione nell’assolvimento dei propri compiti, visto che la Protezione Civile comunale sembrerebbe alla canna del gas (priva di risorse, persino per ricognire il territorio), non ci è dato sapere quando, come e CHI, metterà in sicurezza i siti interessati. Una vera è propria allergia istituzionale verso le cose importanti, versa l’incolumità pubblica.
Potranno mai, i menestrelli occhiutiani a vario titolo, continuare a cantare le gesta “eroiche” di questa amministrazione senza fare i conti con la realtà?
Brutta storia quella della sudditanza, ma finché ci sarà un premio qualsiasi da ritirare, fosse anche ritagliato ad arte per “paranza”… sarà TUTTO A POSTO.