di Fabio Gallo/ Portavoce/
Le regionali della Calabria sono lo specchio della crisi dei Partiti, incluso il M5S, ormai a tutti i livelli un partito. Una crisi che amplifica i suoi danni collaterali in una regione come la Calabria che avrebbe bisogno di idee chiare, forze politiche lungimiranti e coese, lontane da ogni forma di corruzione, speculazione e clientelismo, gravata come è dalla più invasiva e pervasiva forma di dominio del potere e dell’economia rappresentata dalla ‘ndrangheta che, come noto, sguazza nel pantano di uno Stato debole, confuso e corrotto.
A poche settimane dalle elezioni regionali i partiti non sono in grado di formulare i nominativi dei loro candidati dopo la rinuncia di numerosi professionisti che dopo essere stati nominati, hanno preferito starne fuori.
La disorganizzazione al loro interno, gli scandali che si susseguono dal Mose di Venezia, al Ponte Morandi di Genova, alla TAV di Torino-Lione, all’ex ILVA di Taranto, sono il segno di una tangibile incapacità della politica italiana di affrontare e risolvere i grandi problemi e di rinnovarsi.
Alla frammentazione dei Partiti di un tempo si è aggiunto oggi l’avvento del M5S che, dopo aver lasciato credere agli italiani che i vecchi partiti avevano chiuso il loro ciclo storico, invece, ha finito per deviare le proprie buone intenzioni finendo per rinforzarne le file, prima del centrodestra e poi del centrosinistra per trasformarsi in “sardine”.
A ciò si aggiungano gli scandali che non hanno risparmiato l’alta magistratura del CSM e della Suprema Corte di Cassazione, dimostrando la fragilità di una Paese che una certa Europa, non quella di Jean Monnet, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Alcide De Gasperi, Paul-Henri Spaake e Konrad Adenauer, vuole sottomettere nel suo momento più drammatico fino a farla inginocchiare del tutto, forse orientata dalla nostalgia di quella “Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio” (CECA), creata col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951, ma oggi troppo sbilanciato verso Francia e Germania
Di certo, se ciò accade, la responsabilità è da ricercarsi nella storica incapacità del Mezzogiorno d’Italia e della Calabria in particolare di gestire i miliardari fondi europei che avrebbero dovuto creare sviluppo, piuttosto che schiavitù, disoccupazione e diaspora dei giovani perso altre Nazioni.
Abbiamo bisogno di una “Nuova Presenza” in politica in grado di spazzare le foglie secche e valorizzare quelle verdi e il Movimento NOI si sta adoperando per proporre a chi desidera fare politica onestamente e seriamente un “Patto Fondativo” da sottoscrivere per procedere alla Costituente di un moderno soggetto politico ampiamente condivisibile. Ciò, accadrà a breve. Il tutto, appare indispensabile.