A cura del Portavoce Fabio Gallo e di tutti i Delegati/
Una premessa: ci dichiariamo contrari a chiunque e con qualsiasi mezzo voglia impedire ad altri, che sia un cittadino o un corpo politico, di comunicare o manifestare il proprio pensiero. Ciò, perché il termine “Democrazia” sia sempre riconducibile ad un valore e non ad un disvalore. I cattolici del Movimento NOI di Cosenza difendono il diritto alla parola di tutti. Soprattutto degli ultimi che gridano ma nessuno li sente. Oggi, difendiamo anche il diritto di Matteo Salvini a far sentire la sua voce. Ma la nostra, la nostra voce, quella di Donne e Uomini di buona volontà che credono in una Calabria positiva e propositiva in grado di scrivere una pagina della sua storia in un contesto di sviluppo e legalità, gli giunga distinta e corretta attraverso i nostri mezzi di comunicazione.
Benvenuto Matteo Salvini!
Siamo terra ospitale e diamo il benvenuto a tutti, anche a te, caro Matteo, che sul termine “terroni”, hai fatto la tua fortuna in questa Italia piena di contraddizioni.
Benvenuto Matteo Salvini a Cosenza,
seconda città più povera della Calabria e una delle più povere d’Italia dove l’incurabile cancro della disoccupazione è tale, da far credere che l’Art. 1 della Costituzione appartenga ad altro Paese quando recita che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
Benvenuto Matteo Salvini,
nell’unica Città d’Italia la cui Amministrazione ha abbandonato al decadimento più totale, uno dei più bei Centri Storici del Bel Paese in cambio di un ponte. Quello di Calatrava, alto, altissimo, ma non tanto da coprire la vergogna dell’abbandono delle cose che contano come le profonde verità di una Città che esiste per essere casa della sua umanità e non dell’idea di una sola persona le cui logiche amministrative tanto fredde quanto irrazionali, non condividiamo. Il solo utilizzo di successo dei Sassi della vicina e virtuosa Matera, espone l’Amministrazione Occhiuto ad una condanna senza appello, rendendola colpevole di un errore politico che passa alla storia: avere abbandonato la Grande Bellezza che tocca il cuore.
Se riproposto in ambito regionale, il danno sarà epocale e inimmaginabile, in una terra le cui radici giudaico cristiane e greco romane, gravemente lese dalla politica locale, sono il senso stesso della nostra civiltà. Un errore che pagheranno anche le generazioni alle quali questa politica ha tolto riqualificazione e vigore di quella parte di Cosenza che rappresenta il cuore dell’interesse culturale e spirituale, con la sua bimillenaria testimonianza di civiltà del sapere e bellezza del sacro. Quando parliamo di una condanna senza appello dal profilo politico è perché non è vero che non ci sono fondi per la riqualificazione urbana delle grandi Città Storiche, come abbiamo dimostrato NOI, semplici cittadini, che realizzando l’innovativo progetto di valorizzazione dei Beni Culturali Cosenza Cristiana, abbiamo consentito alla Città di ricevere ben 90 milioni di Euro.
Benvenuto, Matteo Salvini,
nei “quartieri senza Cristo” sparsi tanto nella Città Storica, quanto nelle periferie abbandonate al degrado da una classe politica ingrata ai suoi elettori e incapace di guardare oltre il cemento, in quel luogo della conoscenza ove esistono le più fertili e anche più remunerative politiche sostenibili, in armonia con i tempi e che rispettano contesto, Uomo e Ambiente.
Benvenuto Matteo Salvini!
Mentre aspettiamo di sentire cosa hai da dire in una regione dove né la Lega di Salvini, né il M5S, né il PD, né FI, né FdI, né altri, sono stati in grado di creare lavoro che rendesse liberi o di guarire il cancro mortale della Sanità, abbiamo appreso che avresti incontrato a colazione e poi a casa del critico d’arte Vittorio Sgarbi il Sindaco di Cosenza e altri, in grado di convincerti sul migliore candidato, a loro parere, per la nostra Regione Calabria. Se ciò corrisponde al vero, ti avranno certamente detto che l’Assessore preposto al Centro Storico di Cosenza, oggi simbolo di mala politica, è l’on. Iole Santelli. Ti avranno certamente detto che Vittorio Sgarbi, volto immagine delle scorse Amministrative vinte da Mario Occhiuto grazie alla fiducia di molti che oggi non ha più, fu nominato Assessore al Centro Storico e che, solo dopo pochi giorni, ha abbandonato il suo incarico, come riportato dalla copiosa stampa, “non essendo stato messo nelle condizioni di svolgere il mio ruolo di assessore al Centro storico di Cosenza..”. Così, Vittorio Sgarbi, ha abbandonato Cosenza e i cosentini che hanno creduto in lui per ritornare ancora oggi, non per candidarsi Presidente della Regione Calabria, magari per aiutare i calabresi mettendoci per davvero la faccia e la sua esperienza, ma annunciando una sua lista a sostegno del Sindaco di Cosenza. La riduzione del grande storico dell’arte a pastore di “capre”, riesce difficile alla Calabria che cresce e lavora e che necessita di Donne e Uomini davvero straordinari.
Benvenuto Matteo Salvini,
tra le tante e vane parole dei “big” della trentennale politica locale e nazionale alle quali oggi si aggiungeranno anche le tue che non muteranno la Città che umanamente ed economicamente muore, perché i suoi giovani partono in numero così imponente da ricordare l’emigrazione del 1950 e rendere impossibile il pensiero di una rigenerazione territoriale.
Benvenuto Matteo Salvini,
nella Città dove i politici sono molto più furbi di te e lo stanno dimostrando con la lenta migrazione dei soliti noti nella tua Lega della quale, caro Matteo Salvini, se oggi non vogliono “loro”, non decidi nulla.
Benvenuto a te, Matteo Salvini,
che sei stato Ministro dell’Interno e di certo saprai che la Corte dei Conti ha dichiarato il debito pubblico del Comune di Cosenza “grave e irreversibile”, confermando i parametri di un dissesto finanziario di centinaia di milioni di Euro, frutto di uno scandaloso “spendi e spandi”, in dicotomia con il buon senso alla base di ogni buona Amministrazione Pubblica e che sta gravando su di noi cittadini. Non ti sarà sfuggito, caro Matteo Salvini, che te lo abbiamo scritto direttamente NOI per ben due volte chiedendoti di valutare il commissariamento del Comune di Cosenza.
Benvenuto a Cosenza Matteo Salvini,
nella speranza che ti siano giunte le notizie che danno l’Amministrazione Occhiuto pesantemente propensa verso le cementificazioni massive, in contrasto con le politiche previste dall’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale. La tua scrivania di Ministro dell’Interno, di certo, ti avrà detto tante altre cose. Anche l’esigenza della tua Lega “territoriale” di proporre un candidato eccellente sotto tutti i punti di vista, per essere degna, se non altro, di quel “Santo Rosario” che ostenti con convinzione nel corso dei tuoi comizi.
Benvenuto a Cosenza a te Matteo Salvini e al tuo Santo Rosario.
NOI cattolici per davvero né di destra e né di sinistra, attesi i risultati, ma convintamente “liberi e forti”, ti invitiamo a riflettere bene prima di dare il tuo assenso a qualsiasi candidatura regionale, perché i calabresi possano vivere una stagione politica limpida e trasparente e non una nuova stagione alimentata da indagini e inchieste della Magistratura come le attuali che, se pur non infallibili, quando necessarie e inevitabili, rallentano crescita e sviluppo bloccando del tutto l’interazione tra Enti Pubblici e cittadini, con la conseguente mancata spesa dei fondi europei, rallentamento dei bandi, degli investimenti, del lavoro delle Imprese, delle Maestranze, del Territorio.
Benvenuto, Matteo Salvini,
a Cosenza ove il nostro dialetto è tessuto pregiato di una moltitudine di linguaggi espressione dei tanti popoli che l’hanno vissuta e attraversata.
Benvenuto, Matteo Salvini,
tra coloro i quali non hanno mai avuto problemi da millenni di migrazioni, ma dalla ‘ndrangheta per la quale non ci pare che nè tu, nè Di Maio, nè Conte, abbiate fatto nulla. Da Ministro dell’Interno e da leader politico, avresti potuto certamente dare un contributo determinante.
Benvenuto, Matteo Salvini,
tra coloro i quali ti acclamano per deriderti il giorno dopo perché qui, a Cosenza, le necessità sono così tante da far durare la stima per chiunque, poche settimane, se non pochi giorni.