di Fabio Gallo/
La politica in Calabria ha raggiunto il punto zero. Il rischio, da evitare, è che continui a fare danni peggiori. A pagarne siamo tutti ma in maniera particolare i giovani che per trovare lavoro sono costretti a migrare. Milioni di Euro provenienti dall’Europa destinati a progetti che avrebbero dovuto attivare servizi e tecnologie innovative finalizzate a semplificare la vita dei Cittadini, sono stati sprecati e i progetti sono oggi chiusi o abbandonati e in gran parte devastati.
Tutto ciò, non è accettabile ed è fondamentale che le preposte istituzioni risalgano alle responsabilità.
In maniera particolare qualcuno dovrebbe fornire ai cittadini informazioni su tre programmi: Urban Generation, Urban Lab e Smart Street Corso Mazzini, che coinvolgono essenzialmente il Comune di Cosenza, quello di Rende el’UNICAL.
1 – IL PROGETTO “URBAN GENERATION”: TOTEM SPENTI E IN PARTE DISTRUTTI
Dal giorno in cui l’Architetto Mario Occhiuto è stato eletto Sindaco della Città di Cosenza, la sua Amministrazione ha sempre parlato di “Cosenza Città Smart” (Città intelligente). A testimoniarlo lo stesso sito del Comune di Cosenza e decine di testate giornalistiche che hanno riportato le notizie on line. Tra i progetti fortemente sostenuti dal Comune di Cosenza, al punto tale da avere consentito che si disseminasse la Città di “Totem”, il programma Urban Generation vincitore di un bando ”Social Innovation” ( Smart Cities e Comunities ) per le Regioni dell’Obiettivo Convergenza.
Cos’è “Urban Generation?” E’ un progetto finanziato dal Programma Operativo Nazionale ( PON ) Ricerca e Competitività 2007-2013, cofinanziato con fondi europeidestinati al Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e le risorse nazionali. Urban Generation avrebbe dovuto raggiungere l’obiettivo della realizzazione di un progetto di mobilità Smart in Calabria, in particolare nell’area urbana di Cosenza e Rende, al fine di sostenere l’innovazione nel settore dei trasporti e della logistica, attraverso lo sviluppo di tecnologie e la promozione e lo sviluppo della mobilità a basso impatto ambientale. Il progetto si realizza nella creazione di un Social Network in ambiente Urbano, con lo scopo primario di stimolare cambiamenti concreti iniziali dei modelli comportamentali dei partecipanti in materia di mobilità.
Urban Generation è un fallimento totale. Chi ne risponde? Convegni, conferenze stampa, interviste e decine di pubblicazioni in rete.
Un investimento di tempi e danaro pubblico tale, da lasciare intendere che Cosenza sarebbe dovuta essere una Città avanzatissima grazie ad un programma “Smart” che avrebbe visto protagonista anche la Città Storica, come sostenuto dallo stesso Sindaco Mario Occhiuto. Sul sito del Comune di Cosenza, infatti, si comunicava testualmente: “Amministrazione comunale e forze imprenditoriali, accademiche, scientifiche insieme attorno ad un tavolo per trovare il modo di salvare uno dei centri storici più belli d’Italia”. Una grande bolla costata milioni di euro in fondi pubblici tra lavori di istallazione, totem, software, progettazioni e altro, finite nel nulla. Oggi, è scomparso anche il sito www.urbangeneration.it, ma i contenuti sono fortunatamente reperibili nella piattaforma USA www.web.archive.org, la nota cassaforte di dati digitali americana, ove qualcuno, previdente, li ha salvati e sono reperibili QUI.
2 – IL PROGETTO “URBAN LAB CREA COSENZA”
Questo progetto prese vita e si concretizzò grazie all’interazione con esperti nella sede del CONI in Piazza Giacomo Matteotti, Ex Stazione Ferroviaria (vedi foto sotto).
Funzionante e di forte richiamo con idee innovative in grado di coinvolgere i cittadini, a firma del prof. Gabrio Celani (Responsabile Scientifico) e della sua equipe, ad un certo punto, il progetto è stato chiuso, letteralmente spento, inclusa la sede che risulta chiusa al pubblico. L’Amministrazione comunale di Cosenza dovrebbe spiegare i motivi della chiusura di questo progetto. Il sito istituzionale www.creacosenza.it cita testualmente:
L’Urban Lab “CreaCosenza” intende avvicinare la città ed i cittadini all’uso quotidiano semplificato delle tecniche energetiche strategiche. L’Urban Lab è lo spazio dei rapporti intersoggettivi tra fruitore e Smart City. Attraverso, l’Urban Lab, l’Amministrazione Comunale svolge un’attività di sensibilizzazione della comunità locale, informando i cittadini, comunicando e divulgando attività, progetti ed opportunità.
3 – CHE FINE HA FATTO IL PROGETTO “SMART STREET CORSO MAZZINI”
Il terzo dei progetti per i quali è lecito interrogarsi e porsi la domanda di che fine abbia fatto è quello dedicato alla “Smart Street Corso Mazzini”. Il sito istituzionale in rete cita testualmente:
Lungo la “Smart Street Corso Mazzini” sono localizzati una serie di sensori/attuatori (gli smart object) in grado di comunicare e cooperare reciprocamente elaborando imput provenienti dall’ambiente circostante. Questi “smart object” interagiscono con l’ambiente raccogliendo informazioni, cooperano reciprocamente condividendo tali informazioni, compiono azioni spontanee in presenza di altri dispositivi.
La domanda è: che fine hanno fatto i sensori/attuatori che avrebbero dovuto interagire con i Cittadini?
Non possiamo accettare che tutto ciò sia normale e abbiamo il dovere di capire chi avrebbe dovuto sorvegliare, perché questi beni pubblici realizzati con Fondi Europei non andassero distrutti e si mantenessero perfettamente funzionanti. Una cosa è certa: sappiamo chi ha realizzato i progetti e chi, tra le Istituzioni, ha sottoscritto protocolli. In questo caso il Comune di Cosenza, il Comune di Rende e anche, incredibile a credersi l’UNICAL, l’Università della Calabria, dove un progetto innovativo dovrebbe vivere, piuttosto che morire.
Ribadiamo per chi non avesse capito: tutti i sistemi entrati in funzione nell’ambito dei programmi annunciati sono miseramente spenti, in parte distrutti, altri scomparsi e abbandonati all’incuria e alla devastazione, come altri beni comuni di primaria importanza che la Pubblica Amministrazione ha il dovere di sorvegliare.
ALCUNI LINK UTILI
Qui di seguito riportiamo solo alcuni dei titoli che potrete trovare in rete in ricordo di tutto quanto detto dall’Amministrazione Occhiuto. Il Movimento NOI, invece, vi presenta solo le immagini delle istallazioni patrocinate dal Comune di Cosenza e abbandonate. Sarebbe gravissimo se tali politiche rischiassero di estendersi a livello regionale.
“Cosenza è la Città più smart della Calabria” (Corriere della Calabria – 16 Dicembre 2017);
“Cosenza, Smart city anche in Centro Storico” (5 Luglio 2013, CNNews24)
Il Sindaco Mario Occhiuto intende estendere alla città antica il progetto di smart city già avviato nella parte nuova di Cosenza. E lo fa coinvolgendo le forze vive della città. Per martedì 9 luglio, infatti, ha convocato una riunione presso il Salone di Rappresentanza del Municipio alle 9,30, coinvolgendo i vertici di Ance Calabria, Confindustria, Calabria, Anci Calabria, Ordini degli Architetti, Ingegneri e Geologi di Cosenza. Invitati, ancora, il prof. Gabrio Celani dell’Unical ed il prof. Spezzano del Cnr Icar, quali rappresentanti del settore della ricerca.
“Progetto smart city nel centro storico di Cosenza: priorità è sicurezza” (9 Luglio 2013 Sito Comune di Cosenza)
Amministrazione comunale e forze imprenditoriali, accademiche, scientifiche insieme attorno ad un tavolo per trovare il modo di salvare uno dei centri storici più belli d’Italia.
Da circa cinquant’anni la parte antica di Cosenza ha conosciuto un progressivo percorso di abbandono e degrado, contro il quale poco hanno potuto gli interventi delle varie Amministrazioni succedutesi. “C’è bisogno di ingenti finanziamenti, ma soprattutto è indispensabile un approccio diverso al problema, l’ innovazione dei processi con i quali affrontare la situazione”. Il Sindaco Mario Occhiuto lo ha detto in apertura della prima riunione indetta, questa mattina a Palazzo dei Bruzi, per coinvolgere le forze vive della città sul progetto di smart city nel centro storico, lanciato dal Comune aderendo ad un bando Miur che vuole rilevare i fabbisogni e verificare l’esistenza di soluzioni tecnologiche e organizzative potenzialmente in grado di soddisfare le necessità di rivitalizzazione e riqualificazione di contesti edilizi degradati in aree centro storico. Hanno risposto all’invito del Sindaco, affiancato dall’Assessore all’Innovazione Geppino De Rose,…..
“Cosenza Smart City: quali obiettivi verso il 2030 – Forum PA” (Sito Forum PA)
“Cosenza punta a diventare più smart” (4 Novembre 2015, Wise Society)
Non solo un passato glorioso che una campagna di scavi senza precedenti punta a riscoprire con in testa il tesoro dell’imperatore dei Goti Alarico seppellito – secondo gli studiosi e gli storici – sul letto del fiume Busento. Nel rapporto Ecosistema urbano sulle città più vivibili d’Italia diffuso recentemente da Legambiente occupa un decoroso undicesimo posto. Dietro a Verbania Trento, Belluno, Bolzano, Macerata, Oristano, Sondrio, Venezia, Mantova e Pordenone la città di Cosenza è la prima del Sud. Un risultato che non sorprende molto dato che la città calabrese da qualche tempo ha intrapreso una politica fortemente incentrata sullo sviluppo delle energie alternative, della mobilità elettrica e dell’innovazione tecnologica. Di questa trasformazione ne è una testimonianza la recente approvazione del piano Smart city di innovazione tecnologica che, con un iniziale investimento di 24 milioni di euro in 32 mesi, punta a creare una piattaforma basata sull’uso e l’integrazione di tecnologie digitali chiamata Res Novae (reti, Edifici, Strade, Nuovi obiettivi Virtuosi per l’Ambiente e l’Energia). Un piano che, grazie ad una nuova riorganizzazione dei servizi, comprenderà non solo il centro storico ma anche tutto il suo hinterland. «Man mano che andiamo avanti con le attività sulle politiche sostenibili che abbiamo messo in campo, dalla raccolta differenziata al riefficientamento della rete idrica fino alle superfici pedonali e alla mobilità, riusciamo a conquistare risultati notevoli. Cosenza è l’unica città del sud che è riuscita ad ottenere un’altissima percentuale in fatto di qualità della vita. Lo dicono i numeri. Ciò significa che si può davvero cambiare in meglio quando si applicano politiche sostenibili che privilegiano le buone pratiche urbane”, dichiara Mario Occhiuto, sindaco della città.
Vedi anche il Sito del Comune di Cosenza:“L’Amministrazione comunale al tavolo romano che ha raccolto le realtà più interessanti del panorama Smart City. Il capoluogo bruzio è anche destinatario del finanziamento ”Efisio-Finanziare le città intelligenti”
ALCUNE IMMAGINI RELATIVE AI TOTEM SPENTI, INUTILIZZATI E IN PARTE DISTRUTTI