di Cristian Tarsia/
Il pallottoliere tiene il conto, il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha ricevuto l’ennesimo avviso di garanzia. Tutti garantisti, tutti fiduciosi nell’operato della Magistratura, nessuno disposto a discutere delle ripercussioni sulla città. Il danno è immane.
Non sarebbe il caso che qualche consigliere comunale presentasse le dimissioni? Non per buttar via la ghiotta opportunità del gettone di presenza, bensì, per dare un flebile cenno di onorabilità, di rispetto per il mandato elettorale. Fino a prova contraria, dovrebbe esserci una minoranza. La città di Cosenza non è la sola parte lesa di questo crescente disastro di immagine, lo è di riflesso anche Rende, che paga il prezzo della sua simbiosi nell’area urbana. Occorre stravolgere dal basso questa tristissima condizione, con un voto di opinione e non di sudditanza.
Stonerà con i disegni convenzionali, eppure, la candidatura di Eleonora Cafiero, coordinatrice del Movimento NOI, è un treno che non possiamo perdere. La sua squadra detiene già un primato: la demolizione del tabù sul rispetto della parità di genere.
Un merito che forse sarà il secondo, se guardiamo alle competenze dei candidati. La Città di Rende ha le carte in regola per lanciare un messaggio importantissimo. In troppi hanno dimenticato che, attraverso la politica, le eccellenze possono dare un grosso contributo, spendendo le proprie capacità in favore (finalmente) della gente comune.
Il “professionismo glitterato” delle scalate solitarie, degli obiettivi economici personali, incentrato sul dispiegamento di fidate milizie di incompetenti, potrà solo continuare a regalarci clientele, distrazioni di massa e tristissimi servizi sulle reti nazionali.