a cura di Cristian Tarsia/
“L’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale è preoccupante.
Nemmeno le tragedie, consumatesi nella nostra regione, sono riuscite ad abbattere il muro dell’indifferenza amministrativa, dello sguardo posato altrove, delle distrazioni di massa a discapito della sicurezza. La nostra provincia è una delle aree più a rischio, per morfologia territoriale, presenza di sorgenti nel sottosuolo, fenomeni temporaleschi sempre più violenti.
In un contesto così preoccupante, servono misure di prevenzione e specializzazione del volontariato. Rispetto alla grandezza dei rischi, la macchina dei soccorsi è sottodimensionata. La remota ipotesi di un evento eccezionale ci lascerebbe in balia dell’improvvisazione, pur potendo vantare uno dei Corpi più preparati al mondo: i Vigili del Fuoco.
Occorre allargare il bacino di esperti, svegliare letteralmente i dipartimenti comunali di Protezione Civile, affinché vi sia maggiore prontezza ed una capillare attuazione degli interventi. Nemmeno la peggiore delle crisi economiche può giustificare l’attuale disinteresse verso l’incolumità delle persone. Non servono immagini forti, ne bastano di simboliche per comprendere la mancanza istituzionale, la sufficienza di misure estorte per non fare scandalo. Parte del merito, bisogna dirlo, è da imputare allo stato di assuefazione cui siamo giunti in decenni di parole e spartizioni, mai di compiti destinati alla tutela dei cittadini.
Quella dei dissesti idrogeologici è un’ombra pericolosissima, che la politica convenzionale toglie dai cassetti solo in vista delle urne, e che tende a marginalizzare bypassando le responsabilità ai governi nazionali.
Gli smottamenti piccoli e grandi, non sono dispetti della natura verso gli amministratori, piuttosto inderogabili segnali di allerta. È abbastanza per pretendere risposte concrete? NOI, vogliamo che la sicurezza non sia più tema prettamente elettorale, bensì il fondamento della gestione del territorio e di tutti gli attori coinvolti. Chi non è in grado di garantire i livelli minimi di sicurezza prenda, senza indugi, la via delle dimissioni, oppure dichiari apertamente a cosa si deve tanto distacco istituzionale”.