di Giuseppe Capalbo/
Il Commercio a Cosenza? Se effettuassimo un sondaggio cosa ci risponderebbe la costellazione di piccole e medie imprese, franchising o conduzione familiare? Dovremmo chiedere un pò a tutte le categorie cosa succede, senza cadere in giri leziosi.
NOI lo facciamo ogni giorno e i social ci sono di conforto. Le risposte sono scontate, dettate dallo sconforto generale e dall’avere preso atto che l’Amministrazione Occhiuto ha un’idea di gestione della Città più vicina ad un rendering, che alla realtà. Il Sindaco Architetto, appare chiaro, ha fallito la sua azione di governo, se per “successo” intendiamo la realizzazione di una Città sostenibile realizzata per chi vi abita, per chi la vive, per chi vi lavora.
Non si potrà mai dimenticare la totale desertificazione della Città Storica di Cosenza nel corso dell’estate 2018 a causa dell’imposizione della ZTL in questa parte di Città già politicamente abbandonata dall’amministrazione Occhiuto. Le immagini fecero il giro della rete. Scandalose. Le attività commerciali subirono enormi danni e in tanti chiusero. Una conduzione politica farneticante che, difatti, si concluse con la rimozione della ZTL.
Ma il danno si è esteso in tutta la Città che ha registrato il grande flusso di turisti vantato, solo sulle pagine dei giornali. La realtà è stata molto dura per noi commercianti costretti a subire nel corso dell’estate la totale desertificazione anche del centro città.
Ricordiamo il servizio pubblicato dal Movimento NOI i cui esperti ebbero la costanza di trascorrere gran parte dell’estate a monitorare le presenze e le attività in Città.
Il concetto di “sostenibilità” che all’attuale amministrazione comunale di Cosenza piace tanto menzionare, non è stato pensato dalle Nazioni per favorire una cementificazione selvaggia addolcita da termini tipo “parco del benessere”, etc., ma solo ed esclusivamente per preservare ambiente e natura e rendere meglio vivibili per l’uomo gli spazi delle città con i suoi servizi. D’altra parte, la Città di Cosenza sta subendo anche un deterioramento delle “idee” per la stessa Città. Si costruiscono piste ciclabili per chilometri non perché Cosenza sia una Città da percorrere in bici, ma solo perché ci sono i fondi europei per costruirle. E per fare ciò, distruggiamo Viale Macini, la vera dorsale utilissima anche al commercio. E questa è politica?
Lo si vuole far credere annegando i cittadini in un mare di comunicati stampa che dicono tutto e anche il contrario di tutto, per non dire mai ciò che, in realtà, subiscono i cittadini ed il commercio, vera anima e talento della Città di Cosenza, da sempre.
Da qui, la Città “smart”, altro concetto del quale questa amministrazione ha abusato come del termine “sostenibilità” (tutti ricorderete il tormentone della “Cosenza Città smart”…), per poi non farne nulla, come insegnano i progetti smart distribuiti in Città, finanziati dai contribuenti e letteralmente chiusi, non utilizzati. Tra essi, non dobbiamo dimenticare quello che avrebbe dovuto far parlare le opere del Museo all’aperto su Corso Mazzini e informare i passanti (turisti, viaggiatori e cittadini del territorio..) delle varie opportunità offerte dal commercio del territorio. Tutto finito nel nulla. E questa è politica?
La realtà è che a Cosenza il Commercio sta subendo durissimi colpi, oltre quelli già causati da crisi nazionali e reddituali, inflitti dalle cattive politiche dell’Amministrazione locale che, piuttosto che accentuarne le cause, dovrebbe eliminarne gli effetti. Ed è qui che sorge il dubbio tramutato oggi in assoluta certezza, sulla evidente totale incompetenza politica dei delegati dell’attuale Amministrazione, che non riesce a comunicare chiaramente alla Città cosa ne sarà dei suoi beni, delle sue strade, delle sue piazze, della libertà di circolazione, del nostro lavoro di commercianti, ma anche della cultura e del Teatro che hanno smesso di attrarre. Tutte negatività il cui prezzo paga anche il commercio. Ciò che colpisce è la poca chiarezza che accompagna questa Amministrazione e in tal senso non mancano i lamenti rivolti anche al Prefetto di Cosenza.
Una città come Cosenza necessita di una viabilità sostenibile sia privata che tramite mezzi pubblici e non si può definire “europea”, come piace all’attuale amministrazione, in assenza di questi fondamentali servizi, se viene a mancare quella libertà di circolazione che sostiene cittadini e commercio.
L’assalto dell’Amministrazione alla serenità dei cittadini è stato letale: ZTL selvaggia, palizzate di metallo ovunque e prive di significato se non di riduzione del bello e buono al brutto e cattivo. Per non parlare dell’apertura di parcheggi (piazza Bilotti), che riportano le auto nello stesso centro che si vuole liberare dalle stesse autovetture. Dunque, si svela che la politica dell’amministrazione Occhiuto non è sostenibile, ma la risultante di una idea senza idea.
In tal senso, allo scopo di favorire il commercio, è fondamentale rendere agevole l’approdo commerciale di chiunque arriva in città. Chi si immetterebbe, infatti, in una situazione di traffico stressante per fare i propri acquisti? I Cittadini, ovviamente, preferiscono luoghi che favoriscono circolazione, parcheggi sicuri e zero stress. E questo, è il problema che sta spostando le masse che giungevano a Cosenza dalla provincia per gli acquisti, verso Rende.
Ne abbiamo sentite di tutti i colori, fino ad avere vergogna di essere amministrati da questa gente. Sostenere che i cittadini debbano recarsi a fare acquisti a piedi, è pura follia. Un tempo si faceva con l’asino, con il cavallo, in carrozza, e oggi in auto. Si può rinunciare se vi sono alternative valide. Ma come si può pretendere, ad esempio, che una mamma o un papà, con al seguito uno o due bambini, possano percorrere chilometri di strade a piedi, carichi di pacchi come muli? Magari sotto la pioggia battente. Per non parlare di portatori di disabilità e di anziani. Diciamo la verità: siamo alla follia pura e noi commercianti, come una moltitudine di cittadini, stiamo pagando lo scotto del peggior momento della storia politica e amministrativa della nostra Città di Cosenza.